E' una bellissima poesia, vera e quanto di più giusta. La scoperta di un genio che si è ripercossa negativamente su lui stesso. Siamo esseri umani, impauriti e talvolta anche ignoranti su certe cose: l'ignoto è quanto di più ci spaventa ed alcuni li rende carnefici e crudeli giudici del pensiero altrui. 

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Ciao Francesco, semplicemente geniale questo tuo scritto che racchiude verità e considerazioni che in molti danno per scontate.
Bellissima la parte in cui descrivi il goffo approccio di noi umani nel rincorrere ciò di cui abbiamo bisogno o anche ciò che ci piace semplicemente : "per non restare appiattiti nei meandri in cui viviamo.".

Sempre bello leggerti.

Un caro saluto,
Roberto

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Buongiorno,
ci ricordi che anche altri prima di noi hanno cercato di andare oltre lo status quo e le idee che dovevano essere inculcate a prescindere pur di vivere in pace.
Galileo ne ha avuto del coraggio, ha lottato, noi non lo so, mi sento sempre di non aver fatto mai abbastanza. Nemmeno un minimo.

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Che bella riflessione, caro Francesco, ho trovato aprendo la pagina della Poesia, con questa Immensità nella quale a volte ci piace perderci.
Immensità è tutto ciò che ci circonda, dalla Natura che, madre, ci ha accudito per millenni e alla quale noi umani non riserviamo lo stesso trattamento, ecco perché poi da madre si trasforma in matrigna o come dici tu giungla, nella quale smarrirsi per aver perduto l’orizzonte che sempre dovrebbe guidare i nostri passi, proprio come Galileo che, con pervicacia, mise il Sole al centro del nostro sistema solare, con i guai che poi gli sono stati riservati, comprendendo già allora che la Terra con i suoi abitanti non poteva essere il centro di Tutto.
Pensieri profondi sui quali riflettere in questo inizio di settimana.
Un abbraccio e un saluto per un buon proseguimento per tutto ciò che avrai in animo di fare.

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