Recensioni per
Tra sempre e mai (parentesi)
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 76 recensioni.
Positive : 76
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/08/21, ore 13:52
Cap. 10:

E così questa storia meravigliosa è giunta al termine con il suo strascico dolce-amaro e quella sensazione che da qualche parte un capitolo si sia inevitabilmente concluso. La fine dell'estate è sempre stata per me la fine dell'anno, il quale ricomincia il primo settembre: anche per questi due, che ci sono entrati nella pelle, si conclude qualcosa e sarebbe bello sapere cosa ne sarà di loro in futuro. Si ritroveranno? Cambieranno oppure troveranno il modo di essere ancora quei ragazzi che hanno imparato quanto fosse giusto amarsi?
La risposta spetta solo a te che li hai creati.
Grazie per questo spaccato che mi ha allargato il cuore. 

Recensore Master
14/08/21, ore 17:19
Cap. 10:

Non troverò mai il momento giusto né le parole giuste per recensire questo capitolo conclusivo, quindi ci provo e basta, sperando di riuscire a comunicarti un briciolo delle emozioni suscitate in me da queste pagine.
Questa storia è stata un viaggio meraviglioso ed emozionate, una parentesi che avrei voluto non si chiudesse mai, ma poi è arrivata questa conclusione e sono arrivati Ole a Homer a dirsi «"E tu lo sai che io non sono fatto per restare chiuso in una parentesi. Lo sai, vero?" | "Lo so".» e a ricordarmi che quando i personaggi sono loro la parentesi non è mai chiusa per sempre, che c'è sempre un dopo, un fuori, un ancora in cui riusciranno a ritrovarsi, perché è questo il loro equilibrio, il loro legame, la sola maniera che conoscono per viversi.
Mi è piaciuto tantissimo vederli assieme agli altri, vederli cercarsi, sfiorarsi di nascosto, allontanarsi quando la folla ha rischiato di essere opprimente, e poi temporeggiare in spiaggia, dirsi cose in apparenza semplici, guardarsi e perdersi l'uno nell'altro.
E ho amato, amato più di quanto credessi, il loro saluto. Mi aspettavo – temevo – un addio, invece hanno lasciato tutte le parentesi aperte: questa è una tra le tante, la prima e mai l'ultima, in un mondo dove Ole vive chiuso fuori e Homer non riesce a restare chiuso dentro – l'ho trovata una metafora stupenda del loro essere bussola e porto l'uno dell'altro, del loro ritrovarsi a oltranza, del loro essere destinati a una lontananza che non equivale mai a perdersi.
Non so se tornerai a scrivere di questi personaggi né se nel caso avrai voglia di condividere i tuoi racconti, ma so che in questi mesi mi hai regalato delle emozioni bellissime e mi hai permesso di conoscere due personaggi meravigliosi che porterò sempre con me e che, se fossero stati narrati in un libro, terrei in libreria. Quindi grazie, grazie delle emozioni, di queste pagine, di aver condiviso con noi Ole e Homer.
Ti saluto ancora una volta con tanti, tanti complimenti, ma anche con un gran sorriso, perché questa parentesi è tra le pagine più belle che abbia avuto modo di leggere su questo sito.
Un abbraccio!

Recensore Master
12/08/21, ore 19:10
Cap. 7:

Ciao, lo so che ci ho messo un secolo però finalmente sono qui! non trovo affatto che la prima metà del capitolo sia inutile, io penso che siano scene molto belle, come al solito molto vivide, ti dico solo che perfino una come me che non ama il mare ha sentito una punta di nostalgia per certi aspetti delle ormai odiose giornate in spiaggia, sei riuscita a ricordarmi che cosa mi piaceva all'epoca della spiaggia e del mare. E poi ovviamente ci sono loro, che si comportano sempre immancabilmente come loro stessi, e quindi abbiamo Ole che mantiene il riserbo sui suoi sentimenti e abbiamo Homer che potremmo soprannominare Trenitalia per quanto arriva sempre in ritardo nelle cose. Quando ha proposto di promettere di rivedersi anni dopo, con mogli e bambini, un po' sono morta dentro. Ok poi ho capito che lui ha accennato alla famiglia solo per abitudine sociale, Homer ha così tanta voglia di farsi sorprendere dal futuro che fa pochissima introspezione (dopotutto, conosci te stesso e conoscerai a grandi linee il tuo futuro, e Homer preferisce avere la sorpresa). Ole invece è lucido e consapevole, sa di provare sentimenti profondi per Homer, sentimenti che non sono solo di amicizia, e forse sa anche di non essere il tipo di persona che un giorno avrà una moglie.
Ho capito che cosa intendeva dire Homer però ha mostrato una tale mancanza di consapevolezza della situazione che mi ha fatto cascare le braccia.
Provvidenziale fu la medusa, veramente.
È stato tenero vedere Homer quasi in panico perché non sapeva come si gestisce quella minima emergenza medica, il fatto che sul fianco dell'amico emergano bolle e rossore non significa necessariamente che sia allergico, vuol dire solo che è stato pizzicato proprio bene. Ouch, povero. Però è un dolore che tende a durare poco e forse il potere magico delle fette di torta stava già cancellando il pensiero della disavventura (a questo proposito, li capisco benissimo, che sbatti mettersi a cucinare, un'estate io credo di aver vissuto quasi interamente di torta al limone della Cameo).
Poi però Homer si ricorda della puntura di medusa... E ringraziamo il cielo che Ole non sia allergico perché la faccenda sembra destinata ad essere ciclicamente messa da parte 😅

Ecco a questo punto devo aprire una parentesi su loro due, su quello che c'è tra loro, su questa storia in generale anzi anche sull'altra tua storia che ho letto: per essere due adolescenti, ho notato - e ci ho messo un bel po' a notarlo, essendo come loro ma per altre ragioni - una quasi totale assenza di riferimenti ai loro ormoni. Sì ogni tanto Homer mostrava interesse per quella o quell'altra ragazza, ma quasi se ne stupiva anche lui, mentre non sembra mai essere stato trascinato da desiderio fisico verso Ole. Non è una critica, è una considerazione, perché questo è parecchio in solito nelle storie che parlano di adolescenti. Io purtroppo non ho le competenze per capire se questo sia "strano", se sia una tua specifica scelta e se Homer e Ole non siano "diversi" dagli altri, oppure se sia lo stereotipo generale ad essere sbagliato nel ritrarre gli adolescenti come sempre accecati dagli ormoni. Però mi è capitato di essere innamorata in adolescenza, e se c'è una cosa che ricordo è che quando hai una cotta per qualcuno lo sai, non la scambi per amicizia, è una cosa più simile ad un fuoco di paglia. Qui forse il casino è che loro due erano prima di tutto amici, e poi forse si è sviluppato qualcos'altro. Quindi può non essere facile capire dove finisce l'amicizia e inizia quel qualcos'altro, anche perché ti chiedi se sia lo stesso per entrambi, se non te lo stai immaginando. Questo loro evolvere da una relazione che è praticamente queerplatonica a una relazione (che forse mai si concretizzerà, ma potenzialmente) romantica, fa di loro dei personaggi comunque adolescenziali ma che hanno un rapporto stranamente adulto, o meglio che ha le caratteristiche di un rapporto adulto (profondità, stratificazione, assenza di fretta), anche se loro non lo gestiscono esattamente come tale, non ne hanno le capacità. Mi sembra che siano come due ragazzini che hanno la patente del motorino e si trovano a dover guidare una macchina.
Qui abbiamo Homer che sente il bisogno di approfondire il contatto fisico con l'amico, ma non è un contatto di natura sessuale, è solo un contatto, è la necessità di stare vicini, di toccarsi. In questo sembra quasi addirittura preadolescenziale, è come se nel contatto cercasse un tipo di conforto più che di soddisfazione, che non è quello che cercano di solito gli adolescenti dal tocco dei loro coetanei. È molto tenero questo loro rapporto perché non si riesce ad inquadrare bene. È come se sapessero di avere bisogno l'uno dell'altro ma, almeno Homer, non sa bene in che termini. E forse Ole si è ritratto proprio per questo: perché Homer chiaramente agisce per istinto e non sa che cosa sta facendo, non pensa alle conseguenze del suo gesto e non pensa a costruire un domani, non pensa che fra pochi giorni si separeranno forse per decenni... non pensa che costruire qualcosa all'ultimo minuto e poi perderlo potrebbe essere peggio di non averlo mai avuto. Ole invece ci pensa per forza. Eppure allo stesso tempo è anche l'ultima occasione che ha con Homer, e perderla potrebbe voler dire rimpiangerla per sempre, e secondo me è per questo che lui non se ne va alla fine del capitolo.
Ma queste sono speculazioni che potranno trovare conferma o disdetta soltanto continuato a leggere. Quindi a presto!

Recensore Master
10/08/21, ore 15:23
Cap. 7:

Ciao,
finalmente eccomi!
Porcaccia vacca ladra, credo che ormai sarò destinata a condividere costantemente questa sensazione di infarto imminente con il povero Ole perché l’altalena emotiva e ormonale a cui lo sottopone Homer è davvero qualcosa che un comune essere umano non può sopportare, quindi direi di cominciare a buttare giù le carte per far cominciare il processo di beatificazione di questo benedetto ragazzo
Ho avuto modo di seguire i tuoi dubbi sulla scena della bicicletta e, devo dirti, che ho apprezzato che tu abbia voluto allontanarti da questa scelta perché, di fatto, c’è stato modo di avere una ferita sul corpo di Ole – che è chiaramente il mezzo per questo nuovo avvicinamento arroventato – ma, allo stesso tempo, non è dipeso da nessuno se non da quella maledetta medusa (cavolo quanto le odio!)
Ho adorato tutta la parte iniziale (e, quindi, non farò di certo finta che non esista) in cui sottolinei come i ragazzi stiano continuando a costruire e a conservare questo spazio tutto loro che non è solo la spiaggia in sé ma proprio il tempo che passano assieme che, nonostante tutto, rimarrà sempre un luogo solo per loro nei loro ricordi e nei loro cuori. Certo, Homer riesce – come sempre – a rovinare tutto dando fiato alla bocca senza perdere un secondo a pensare, dicendo cose che forse nemmeno vuole, semplicemente, perché è così che va il mondo. Eppure è chiaramente anche questa impulsività, questa noncuranza ad attirare così tanto Ole perché, sebbene lui non possa essere più diverso sotto questo punto di vista e questa impulsività talvolta lo ferisca, di Homer ne è completamente rapito… Homer è la fiamma e Ole la falena che, nonostante, si sia bruciata più volte continua a tornare verso la luce, semplicemente perché non può resistere.
E ogni tanto vorrei che Ole non crollasse subito nei tentativi di recuperare di Homer, forse aiuterebbe quest’ultimo a comprendere meglio, perché è inutile fare il danno e poi voler azzerare le distanze… è un iter ripetuto e non pare mai imparare dai suoi errori ma, è un po’ come con i bambini, no? Non è facile imparare se è subito tutto perdonato. Queste chiaramente, sono le riflessioni della me adulta che, con il senno di poi, vorrebbe che non si perdesse poi troppo tempo dietro ai non detti, perché – appunto – il tempo è prezioso e indietro non torna più e i ricordi, sì, possono essere meravigliosi ma possono generare anche tantissimi rimpianti e “e se” che non scopriremo mai ma, la realtà, è che i ragazzi li capisco (e forse è proprio per questo che ci soffro) perché approcciarsi ai sentimenti è sempre così difficile e, per loro e il contesto in cui li hai inseriti, ancora di più.
E io non so se sono pronta a scoprire dove tutti questi abbracci, tocchi fugaci e roventi porteranno… ecco.
Spero di riuscire a tornare presto da questi due inguaribili zucconi.
Alla prossima
Cida

Recensore Master
10/08/21, ore 11:24
Cap. 10:

Ciao cara <3
Mi dispiace veramente moltissimo di essermi persa per strada con i commenti, ma ho seguito questa storia dall’inizio, senza mai perdermi un aggiornamento, e non potevo non lasciarti due parole – probabilmente del tutto sconclusionate – proprio adesso che anche questa splendida avventura è finita. Confesso di avere un gran bel nodo alla gola mentre scrivo, e se questa è la mia reazione dopo aver "solo" letto, non oso immaginare come ti possa sentire tu dopo aver battuto le ultime parole. Anzi no, in realtà lo so molto bene, perché ci sono cose che non possono sfuggire, e quanto questa storia e questi personaggi abbiano significato (e sono ragionevolmente convinta che ancora significheranno) per te traspare da ogni riga. E allo stesso modo da ogni riga, da ogni virgola, esce fuori con una nitidezza sconcertante moltissimo di te, della tua straordinaria sensibilità – è come se ci avessi permesso di toccare il tuo cuore a mani nude, e questo per quanto mi riguarda è un privilegio enorme, un dono da trattare con tutto il rispetto e la delicatezza del mondo, perché non esiste niente di più prezioso.
Il lavoro che hai fatto con questi personaggi è straordinario, raramente mi è capitato (anche al di fuori di quest’ambito che potremmo definire amatoriale, ma in senso positivo, ovvero fare ciò che si ama) di incontrare personaggi tanto vividi e realistici. Ole e Homer entrano nel cuore e sono destinati a non uscirne più – io di sicuro non li potrò mai dimenticare, perché hai disegnato attorno a loro un caleidoscopio di sentimenti ed emozioni talmente complesso che è impossibile non rimanerne avvinghiati. Non si può non desiderare di abbracciare Ole tutte le volte che si dimostra apparentemente fragile, come non si può non ammirarlo quando tira fuori tutta la forza del suo carattere, tutta la lucidità di un ragazzino abituato a osservare il mondo dai margini, ma proprio per questo in grado di coglierne meglio i contorni, le sfumature, le contraddizioni. Anche meglio di Homer, che invece nel mondo pare esserci immerso fin dalla nascita, e che spesso perde i suoi punti di riferimento, non vede ciò che invece a Ole risulta chiaro da subito, si circonda di luce e rumore per paura di affrontare l’ombra e il silenzio che pure già ci sono, aleggiano da subito attorno a questi due ragazzi che sanno che presto la vita li dividerà in modo forse irreparabile, e proprio questa consapevolezza li spinge ad avvicinarsi in un modo che forse non sarebbe stato né possibile né pensabile in condizioni normali, o se semplicemente avessero avuto più tempo.
Non è vero che non hai avuto coraggio, io sono profondamente convinta che tu ne abbia avuto tantissimo, perché non è da tutti investire tanto di sé stessi in qualcosa, qualunque cosa, e permettere ad altri di vederlo. Hai scavato a fondo, sei arrivata fino a toccare corde che normalmente tendiamo – per istinto di conversazione, anche – a tenere nascoste. A volte però è necessario che queste corde risuonino, perché la loro melodia non può – non deve – rimanere celata. Anche a costo di farci male. Anche a costo di permettere agli altri di farci male.
Perdona questo commento delirante, ma ci tenevo a ringraziarti. Ringraziarti dal più profondo del cuore per aver scritto questa storia, per aver dato vita a questi splendidi personaggi, che mi accompagneranno per sempre. Grazie per avermi permesso di conoscerti, e di fare tesoro dell'autrice e della persona splendida che sei <3
Un bacione cara :*
Con tanto affetto e tantissima ammirazione,

padme
(Recensione modificata il 10/08/2021 - 11:47 am)

Recensore Master
30/07/21, ore 13:03
Cap. 3:

Cara, non hai davvero idea di quanto mi sia mancato leggere dei tuoi koala - nonostante io continui a sentirli vicini grazie alle nostre interazioni su FB -, me ritrovarmi tra queste pagine, vivendo le loro emozioni, è qualcosa che mi era mancato tanto, troppo, e sono davvero felice di essere finalmente tornata.
Hai detto che scrivere di loro non ti viene spontaneamente, ma quello su cui ti posso rassicurare è che comunque riesci a tirar fuori il meglio di te come scrittrice quando scrivi di loro, riesci a emozionarmi come non mai e mi sembra davvero di essere al loro fianco mentre si comportano come bambini con il detersivo dei piatti, o si confessano sentimenti troppo difficili da associare a parole nel cuore della notte, su un letto troppo grande. L'immagine del letto del collegio che li costringe a toccarsi continuamente è meravigliosa e mi fa desiderare di seguirli anche lì, lontano da B. e da Eloise e il suo essere così dannatamente inopportuna. Dopo aver finito di leggere CMBYN devo dire che sto riuscendo ad apprezzare ancora di più la storia, anche se tu stai riuscendo a far rimanere tuoi Ole e Homer, senza sconvolgerli dai due uomini che abbiamo conosciuto in un contesto totalmente diverso da questo.❤
Le chiacchiere sui sogni futuri sono state meravigliose, scusa se mi ripeto con gli aggettivi ma questo capitolo è stato particolarmente emozionante, l'idea di Ole che voleva fare il postino per leggere dei rapporti all'interno delle altre famiglie è stato di una delicatezza infinita, un dettaglio che arricchisce tanto il personaggio e ce lo fa comprendere ancor meglio. Non dubito che suo padre, a modo suo, gli voglia bene, eppure è evidente che dopo la morte della madre qualcosa si sia spezzato nella loro famiglia e il piccolo Ole è quello che ne ha sofferto di più. E Homer, ovviamente, non riesce a non empatizzare con la condizione dell'amico e con ciò che ha vissuto nell'infanzia, soprattutto se paragonato alla sua di infanzia che è stata chiassosa e felice - totalmente diversa da quella che ha avuto Ole.
L'idea del paragone tra la lunghezza dei loro pensieri è tipica di una conversazione nel cuore della notte, così come l'ammissione di Homer di voler studiare il modo in cui si arrotolano e annodano, prima di soffiarci sopra; perchè di notte crollano le barriere ed è più facile ammettere quello che si prova veramente e così Ole non ha alcuna remora nell'ammettere che Homer tutto questo già lo fa.❤ E il solo fatto che riesca a farlo anche quando Ole non se ne accorge secondo me dimostra ancor meglio quanto indissolubile sia il legame tra loro e mi piace tanto immaginare che i loro pensieri si aggroviglino e diventino impossibili da distinguere gli uni dagli altri, proprio come le loro membra che si sfiorano ne letto troppo piccolo del collegio.
Inutile dirti quanto io abbia amato la scena finale, con quel bacio posato lieve tra l'orecchio e il capo, con i brividi che ne susseguono e con l'entità e il significato di questo passo, che spero non ignoreranno.
Mi auguro di poter proseguire un po' più spedita con la lettura ora che incombono le ferie...
Un abbraccio e alla prossima,
Francy

Recensore Master
29/07/21, ore 13:37
Cap. 9:

Ed ecco un altro capitolo che mi ha emozionata tanto.
Quello che esiste tra Ole e Homer è in qualche modo commovente – e so che non è il termine giusto, ma non ne trovo un altro per esprimere il misto di tenerezza, passione, trasporto, dolcezza, irruenza, comprensione, unità che mi comunicano quando sono insieme, quando si guardano e in quello sguardo le distanze del mondo intero smettono di esistere.
Mi è piaciuto tanto ritrovarli dove li abbiamo lasciati, in un torpore che un po' sa di nuovo e un po' di paura, che dice resta credendo di non saperlo dire. E ho amato tantissimo questa diplopia che apre il capitolo, che scava nelle conoscenze di Homer per descriverne lo stato d'animo: in qualche modo, Homer si sente diverso, e forse la sua sensazione è data proprio dal fatto di aver scoperto un altro sé, quello che non è amico né fratello né compagno di studi, ma qualcosa di diverso e di più stravolgente.
E come ogni volta Ole è già oltre, perché in fondo è sempre stato consapevole di aver voluto essere anche altro, ma non ha mai creduto di poterlo dire a voce alta, di poterlo anche solo sperare. Allora mentre Homer cerca di prendere le misure, lui si sta già chiedendo se debba dimenticare tutto e mettere distanza – i momenti in cui si confrontano sono quelli che amo di più, perché lì sono nudi sul serio ed emerge la loro comprensione istintiva, la loro sintonia, il loro essere nati per trovarsi, perché quando sono insieme è sempre tutto giusto e se anche la mancanza sarà dolorosa va bene lo stesso, deve andare bene, per non perdere anche il presente.
Ecco, di questa storia mi piace che nel suo essere una parentesi tra sempre e mai (!) sia tutta radica nell'ora e adesso, tutta nel presente di cui Ole e Homer, pur con remore e incertezze, finiscono con lo sfruttare ogni istante.
Bellissimo vederli abbracciare nello stesso istante ciò che è accaduto, dirsi di non volerlo dimenticare e anzi fare un passo ancora, più importante e decisivo, che li conduce a scoprirsi su un piano ancora diverso, sempre più viscerale – ma quanto sono passionali questi koala?!
La parte finale, quella che annuncia il ritorno dei genitori di Homer, è stata un altro momento tanto intenso, con Homer che dapprima vuole allontanare da sé occhi estranei e che alla fine finisce col restare perché a Ole restare rende sempre felice.
Se penso che si perderanno chissà per quanti anni ho quasi voglia di piangere (facciamo un'eccezione?!), però so che fa parte di loro e del loro modo di essere insieme (però mai dire mai, no?!).
(Ora però devo farti due rimproveri legati alle note: 1) non si dice di un capitolo bellissimo che è inutile, non offendere il tuo capitolo!, 2) ma come fine della storia? T_T Lo so, lo so, è nata per essere breve, però non vorrei mai lasciare andare i racconti che amo!)
Bene, parentesi non seria a parte (perché seria sino in fondo non riesco mai a esserlo quando recensisco storie su Ole e Homer, ormai lo sai!), grazie ancora una volta di aver dedicato parole a questi personaggi meravigliosi, che sia una drabble o tante pagine insieme riesci sempre a emozionarmi.
Un abbraccio!

Recensore Master
28/07/21, ore 19:39
Cap. 8:

Sono in ritardo e quando sono in ritardo con loro due mi sento sempre un po' in colpa.
Non so che dire.
E lo so, lo so, che inizio sempre così e poi ti scrivo un papiro senza capo né coda, ma questa volta non so veramente cosa dire, perché le emozioni sono tante, troppe, invasive, e io non posso fare altro che leggere e rileggere.
Hai ragione quando dici che questo momento, quello che hanno condiviso in questo capitolo, è un esubero che nella loro linea canonica non si sarebbero mai concessi. Ma gli esuberi sono belli, soprattutto quando abbracciati in parentesi di emozioni e parole capaci di dare vita a dei personaggi che sono stupendi e che sono tuoi, quindi che importa se si sono vissuti, se hanno oltrepassato i confini, loro possono – perché con loro il tempo è sempre una cosa relativa, che non ha un reale peso: che sia poco, che sia enorme, che siano secondi o anni, loro restano loro, bussola l'uno dell'altro, destinati a ritrovarsi a oltranza.
Ho apprezzato tanto la delicatezza con cui hai narrato il loro scoprirsi, perché è una delicatezza che a tratti divora – no, non so come sia possibile – e che in altri momenti culla. Perché Ole e Homer alternano dichiarazioni sussurrate, parole che sanno d'amore, a mani che si rincorrono ovunque.
Mi sono parsi due naufraghi che finalmente toccano terra quando le parole sono andate oltre e la distanza è stata divorata totalmente. Anche in questa occasione, alla fine è Ole a compiere il passo decisivo, ma forse ho capito anche perché: non è che Homer non voglia o non possa farlo, è che lo aspetta, perché dentro di sé è sempre sicuro di quanto sia giusta la vicinanza tra loro, ma non riesce a capire (sarà che l'amore offusca!) quando Ole è pronto a prendere su di sé questa consapevolezza. In qualche modo, Homer sembra avere il costante timore di rompere Ole, di essere esubero e di acuire la mancanza che li aspetta.
Ecco, come sempre ho messo in fila parole su parole per dire una cosa semplicissima, cioè che ho amato tantissimo questo capitolo e che di nuovo sei riuscita a emozionarmi tanto, ma veramente tanto, e a trasportarmi nel mondo dei tuoi personaggi.
Sai che ho già letto il capitolo successivo, spero di recensirlo al più presto, anche perché devo straparlare anche di quello altrimenti non siamo contenti (né io né tu né i koala, lo so! XD).
Un abbraccio e grazie per le emozioni che regali con questo racconto.

Recensore Master
25/07/21, ore 17:55
Cap. 2:

Ciao **
Ne ho approfittato per continuare la lettura di questa storia. Ma a questo capitolo è piaciuto tanto *-* Con queste atmosfere così nitide era come se ci fossi io in spiaggi con loro. Davvero, non c'è niente di meglio del mare all'alba (o al tramonto), speravo proprio di leggere un momento del genere tra loro due. Insomma, è stato davvero molto intimo e dolce, in realtà fin ora sto trovando tutta la storia molto delicata e le interazione tra loro dolcissime, anche quando scherzano e fanno battute (tipo qui che parlano del non saper nuotare). Oramai conosco abbastanza bene Ole, so quanto sa essere insicuro, l'ho sempre definito la metà perfetta di Homer proprio perché sono diversi (ma anche simili sotto certi aspetti). Insomma, già per me si vede già che Homer provi un affetto tutto particolare per lui. Quindi vederli scherzare, fare il bagno insieme mi ha proprio fatto sospirare, ed mi ha fatto venire voglia di sapere di più. Quindi sappi che ho apprezzato, davvero tanto.
A presto ;)

Nao

Recensore Master
25/07/21, ore 00:38
Cap. 3:

Va beh, io non ho resistito e sono venuta a sbirciare anche il terzo capitolo e l'ho divorato, amando il gioco con il sapone, immaginando questi due ragazzi ancora un po' bambini che giocano, ripercorrono ricordi dell'infanzia e poi si ritrovano a vivere il presente dell'adolescenza.
Ho provato anche un po' di simpatia per Eloise, per la sua cotta che non riesce a trattenere, per la gelosia di Ole che la studia diffidente, perché ha letto tra le righe e ha visto il rossore prima ancora che comparisse. Ole che ha voluto non essere la causa di una serata che non è andata in porto e che "costringe", sfida Homer ad andare a quella serata con i ragazzi di B ed Eloise. E se per Homer quel posto e quelle persone sono in qualche modo casa ed è naturale lasciarsi andare a chiacchiere svagate, non mi ha sorpreso la reazione di Ole, in disparte, ad osservare, cercando quasi un indizio che rivelasse le sue paure, quelle di non essere abbastanza per Homer, di non meritare spazio nella sua vita, la metà della torta, il suo letto. Entrare nella testa di Homer e vedere quanto è difficoltoso decifrare gli sguardi, leggere i silenzi e srotolare i pensieri è molto affascinante e dà l'idea di quanto sia complicato stare accanto a Ole e al tempo stesso quanto tra loro l'intesa sia così salda da spazzare via i silenzi con poco e ritrovare subito la complicità.
Quel soffio finale, nell'orecchio di Ole mi ha lasciato con gli occhi a cuoricini e devo dire che mi lascia incantata, capitolo dopo capitolo, la tua capacità di narrare l'animo umano, i turbamenti dell'adolescenza con una delicatezza incredibile.
Non hai perso il contesto di CMBYN, si respira nell'aria e si mescola con le atmosfere di Surya Namaskara in un modo così delicato e naturale da far pensare che siano Ole e Homer i protagonisti veri.
Adesso crollo dal sonno, ma spero di tornare dai koala molto presto!
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
25/07/21, ore 00:11
Cap. 2:

Eccomi qua, ma non devi vergognarti di questo capitolo che è meraviglioso! Io sono una dormigliona, quindi posso contare sulle punte delle dita di una mano le volte che sono scesa in spiaggia al mattino presto, ma le sensazioni descritte sono proprio quelle ed è stato meraviglioso immergersi in questa notte non ancora terminata e mattina da iniziare, un tempo sospeso in cui Ole e Homer riescono a trovarsi e stare insieme.
Ho adorato la sicurezza con cui Homer conduce Ole sulla spiaggia e poi il modo in cui le parti si capovolgono ed è Ole sicuro nel suo elemento, mentre nuota allegro in acqua e sorprende Homer che, abituato a un Ole perennemente spaesato, si sorprende a vederlo così a suo agio, spigliato nel nuotare.
Ho amato tutto, persino gli schizzi con cui hanno stemperato il silenzio tra loro e le cadute/abbracci. I koala sono meravigliosi e mi mancavano veramente tantissimo!
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
24/07/21, ore 20:29
Cap. 9:

Ho letto questo capitolo sorseggiando un caffè freddo dove qualcuno ha aggiunto a tradimento del rum…così, io che mi impregno subito di qualsiasi sostanza, sono stat* completamente avvint* da questa atmosfera, complice una molle rilassatezza. Non trovo che il capitolo sia stato inutile, anzi ha introdotto un tema che prima o poi i due dovranno affrontare: l’addio. Che sarà ancora più doloroso, perché se prima potevano immaginare avrebbero perso, ora l’hanno toccato con mano e sarà crudele dirsi addio, troppo. Quindi queste carezze sono fondamentali per imprimersi bene nella memoria tattile l’anima dell’altro, per farvi appello quando la reciproca mancanza sarà talmente forte da farli soffocare. Mi ha riportato alla mente una mia personale esperienza: la ricordo bene quella sensazione di acuta mancanza, un misto di nostalgia, rabbia e frustrazione. E quello che dice Homer è incredibilmente vero: quando si è innamorati il mondo fuori esiste solo nella misura in cui lo si può raccontare e condividere con l’altro, perché altrimenti è come se fosse in bianco e nero. Sapere di avere i minuti contati rende tutto prezioso, ma doloroso. Quindi, tutto questo pippone, solo per dire che non è stato affatto un capitolo inutile, ma un passaggio obbligato verso un nuovo evolversi. La quiete prima della tempesta. Non vedo l’ora di entrarci con tutte le scarpe per sentire sulla pelle le stesse sferzate che sentiranno i tuoi protagonisti.

Recensore Master
22/07/21, ore 12:27
Cap. 6:

Ciao!
Approfitto di una piccola pausa per passare da questo nuovo capitolo.
Il fresco della pioggia di quel temporale estivo lo si poteva quasi avvertire, lo considero come uno stop a quei giorni frenetici dell’Estate che obbliga Homer e Ole a riconsiderarsi, quando il tempo è bello e ci sono infinite cose da fare, è facile nascondersi nella quotidianità ma quando si è costretti a stare, più o meno, soli fra le mura di casa, il presente diventa improvvisamente reale e meno sfuggente. Oh certo, ci provano di brutto a non rimanere soli, a rimandare l'inevitabile - aiutando i genitori, passando del tempo con loro dopo cena (mi è piaciuto moltissimo il quadro della famiglia che tira fuori il servizio delle occasioni importanti e il calore di vederli tutto assieme a guardare la tv) - ma il momento di ritirarsi nelle proprie camere arriva, inesorabile.
E anche se non parlano di quello che sono – perché sono giovani, inesperti e due inguaribili testoni – c’è sempre questo cercarsi che dice molto di più di tante parole. Mi è particolarmente piaciuto come tu abbia sottolineato il momento in cui Homer recupera la coperta dalla cima dell’armadio, con quella sedia malandata dove però lui si azzarda a salire perché la conosce e sa dove poter mettere i piedi (è una cosa che mi fa crescere una malinconia incredibile per quei posti che, nonostante passino gli anni, sono sempre casa tua, in cui puoi fare cose che non ti azzarderesti a fare da altre parti) e, poi, quella confessione sulla madre prima stringe il cuore e poi lo allarga, riempiendolo di commozione: Ole si apre in un modo che, forse, tutti i baci del mondo sarebbero nulla al confronto. Io nemmeno ci voglio pensare a cosa possa significare perdere un genitore così presto e quei ricordi di bambino, siano essi reali oppure no, sono di una dolcezza infinita e mi ha fatto piacere che Homer abbia chiesto se il suo gesto abbia in qualche modo sporcato questo ricordo, è un gesto di affetto e puro rispetto che non sempre ci aspettiamo dalla sua personalità scoppiettante. E, forse, proprio perché si rende conto di aver varcato la soglia dello spazio emotivo di Ole che, inaspettatamente, gli chiede il permesso di dormire con lui come per avere il suo consenso e confermare che dormono insieme perché lo vogliono e non perché capita.
Il mio bozzolo è il tuo bozzolo è una frase che mi è piaciuta moltissimo e, considerando che avviene l’incredibile miracolo di Ole che per primo cerca il contatto con Homer e lo stringe in un abbraccio, non fatico a crederci che sulle labbra gli sia salito il sorriso delle occasioni perfette.
Al solito ti faccio i complimenti per le letture piacevoli che sai sempre regalarmi con le emozioni che esse comportano.
Alla prossima
Cida

Recensore Master
19/07/21, ore 20:02
Cap. 1:

Ciao Greta, approfitto dell'iniziativa del Giardino "Ti dedico una recensione" per obbligarmi (lo so che è una brutta parola, ma è meno brutta di quanto possa sembrare) a ritagliarmi del tempo per leggere storie che vorrei leggere da tempo. Insomma, se ho una settimana per lasciare - almeno - una recensione a un autore e tu partecipi, perché non approfittarne per leggere questa storia sui koala che desidero leggere da quando hai iniziato a postare?
Sono contenta, però, di aver aspettato e di non aver letto subito (sebbene Ole e Homer mi mancassero moltissimo) perché all'epoca non avevo ancora visto il film Chiamami con il tuo nome e, per quanto la storia sia godibilissima senza averlo visto, riesco quasi a percepire le vibes che emergono dal film, la svagatezza estiva, il frinire delle cicale e i pomeriggi oziosi. Quindi brava per il setting che sei riuscita a trasmettere. Tra l'altro credo di aver visto il film proprio perché leggevo i tuoi stati in cui postavi estratti del libro e io continuavo a vedere foto di Timothée nei panni di Regulus (ma sappiamo tutti che è Albert Goldstein... ahhahahah) e quindi la curiosità aumentava e quindi grazie perché il film mi è piaciuto molto e se mentre scrivevi ho pensato che Elio era perfetto per Ole, mi ha fatto piacere vedere che le cose sono cambiate e il ruolo di Elio è assegnato a Homer, scelta che nel mondo dei koala ha assolutamente senso.
Non ti dico il fastidio che ho condiviso con Homer mentre Eloise parlava e lui non ascoltava. Capisco la sensazione e la condivido del tutto e poi l'attesa dell'arrivo di Ole è stata meravigliosa, ho sentito l'impazienza, l'aspettativa e il desiderio di mostrare e condividere parte del mondo di Homer con Ole. La trasposizione di Hogwarts in collegio babbano è semplicemente perfetta!
Trovo anch'io che la narrazione di Homer sia perfetta al tempo presente, lui è ancorato nel presente, nel qui e ora, perché il passato è andato e nel futuro non sa dove si troverà quindi non può esserci altro tempo narrativo per lui e approvo anche la scelta della terza persona singolare che mi permette di assistere in diretta alle azioni del protagonista, di essere partecipe dei suoi pensieri ma con il giusto distacco. Così posso stare fuori i suoi ricci biondi e ammirarlo e fare le boccacce ad Eloise che continua a blaterare!
Ok, adesso la pianto anch'io perché dopo tante critiche ad Eloise non vorrei che tu (o i koala) pensassi (pensassero) che non sono poi così diversa! Ti sommergerò di recensioni anche se non so con che tempistiche. Diciamo che mi ci metto di impegno e l'arrivo delle ferie (tra due settimane) e questo clima estivo mi spingono a volermi sentire almeno per un po' nella pace di B. in compagnia dei miei koala preferiti.
Un abbraccio grandissimo,
Sev

Recensore Master
18/07/21, ore 00:29
Cap. 6:

Oddio, ma qui... ho quasi pianto.
Ciao carissima, come sempre ci metto un secolo, colpa anche del lavoro questa settimana... ma ci tenevo a leggere e recensire prima dello scoglio della domenica, anche se il nostro non è uno scambio ufficiale per me la domenica è sempre uno spartiacque.
Diciamo che la pioggia di inizio capitolo, che non è un temporale estivo, mi ha subito fatto scattare un campanello d'allarme: l'estate sta finendo? E se l'estate sta finendo, sta finendo anche il loro tempo insieme. No dai, no, diciamo che è un caso, un banco di aria fredda dalla Russia o qualcosa del genere. Che ansia l'idea dell'estate che finisce.

Hai descritto molto bene il disagio e il sottile sospetto di Homer: per tutto il giorno non si sono evitati, ma hanno evitato di stare soli che è quasi la stessa cosa perché hanno evitato i discorsi profondi, disagio, quelli in cui ci si deve aprire e fare il punto della situazione, una cosa che terrorizza Homer mi pare e con cui forse anche Ole non è a suo agio. Quindi nonostante le scenette di vita famigliare molto tenere e serene, qualcosa non è al posto giusto.
Mi è sembrato molto significativo questo passaggio: "perché tutto questo non significa combattere la distanza. Significa solamente ignorarla"
Quanto lo capisco, da persona procastinatrice ed evitante.

Quando Homer ha avvolto Ole in un bozzolo non sapevo cosa aspettarmi, Homer ha letto nel silenzio di Ole un possibile momento di allontanamento e invece era tutt'altro; poi ci torno su quel tutt'altro ma intanto lasciami fare una considerazione: questi due non arrivano molto lontano quando parlano dei loro sentimenti, gli riesce molto meglio viverli, e dimostrarli. C'era molto più avvicinamento nel loro parlare della madre di Ole, che nei discorsi su loro due e il loro rapporto. Ok lo so che ne dovranno pur parlare, prima o poi, ma è meglio parlarne dopo aver cementato l'affetto con altre cose.
Ora parlando di quel tutt'altro: la scena in cui Ole parla di sua madre è quella che mi ha fatta quasi piangere (e se fosse il giusto periodo del mese sarei in lacrime). Lui che ha questo ricordo tattile di lei che lo avvolge, e quando dice "ma non so nemmeno se mi ricordo qualcosa di vero, o se è un ricordo che si è inventato la mia mente" io ho proprio pensato "non importa Ole, chi se ne frega, potrebbe essere uno dei pochissimi ricordi di lei, fregatene se è vero o finto" e sono stata molto sollevata quando poco dopo lui dice quasi la stessa cosa. È un ragazzo molto maturo, ma si sa, lui riflette un sacco sulle cose. Il suo descrivere come la madre lo avvolgesse in qualcosa quando era stanco (secondo me un asciugamano) è davvero tenerissimo, mi sono immaginata Ole bambino che come tutti i bambini aveva il diritto di essere accudito e amato.
E alla fine tutto il discorso sul poter dormire nello stesso letto: ricordo che anche in Surya Namaskara c'era la cosa che usavano le chiacchiere come pretesto per addormentarsi nello stesso letto e mi piace che la cosa sia ripresa qui. Ma Homer che chiede espressamente il permesso è come se per una volta fosse stato lui a fare il grande passo e parlare di loro due, tentare il riavvicinamento attraverso la sincerità. Questo è un grande passo per Homer secondo me. E quanto è tenero Ole quando gli dice "il mio bozzolo è il tuo bozzolo", aaaaaw, ok avevano appena parlato di condividere memorie delle proprie famiglie quindi accettare Homer nel suo bozzolo è un po' come ricambiare che Homer l'abbia reso parte della sua famiglia - anche se solo per un'estate - ma per me è anche di più, è come dire che Homer e Ole sono due metà della stessa persona <3