Recensioni per
Tra sempre e mai (parentesi)
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 76 recensioni.
Positive : 76
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/08/21, ore 21:13
Cap. 1:

Ciao Greta,
arrivo su questa storia quando ormai è già conclusa e ci arrivo davvero in punta in piedi, perché so quanto questi due significhino per te e quindi spero di non dire una marea di sciocchezze in questa recensione. Ci tenevo, comunque, a leggere anche se in ritardo questa nuova long su di loro – perché in qualsiasi universo, in qualsiasi trasposizione, loro sono loro e risultano caratterizzati benissimo con la loro specifica personalità fin da subito anche qui. 
Certo, purtroppo non sono solo loro due, sono loro due più Eloise, ma ci faremo andare bene la sua intrusione lo stesso. E partirei, anzi, proprio da lei: mi è piaciuto tantissimo come hai usato la presenza concreta della ragazza per parlare di Homer, del suo modo di essere (quei sorrisi che sono di facciata, che servono a dissimulare), di quello che nasconde (Eloise è un'intrusione, su quella sedia nella sua stanza, con il suo chiacchiericcio non sempre opportuno, e perfino per avere sulle mani un odore che dovrebbe appartenere solo alla famiglia), e ancora del suo ruolo nel mondo (lui si sente fuori posto, come un ospite ma niente più di questo). È perfettamente controbilanciato, allora, cosa significa invece Ole: è a lui che Homer pensa mentre ignora del tutto Eloise (ben ti sta:! Ole, Eloise: 1-0) ed è lui che abbraccia con trasporto alla fine del capitolo mentre Eloise deve invece guardare dall'esterno con espressione corrucciata (come? Ah, sì. Ole, Eloise: 2-0). 
Sono cresciuti insieme, si sono trovati un posto nel mondo l'uno grazie all'altro e si conoscono vicendevolmente come nessun altro li conosce. Un'altra cosa che ho apprezzato tantissimo è la descrizione di Ole dagli occhi di Homer, come il tipo che si vede rubare il letto e non dice nulla per non mettere in imbarazzo lo studente nuovo. Un esempio concreto che rende precisamente conto di un'intera essenza.
Premetto che non conosco Chiamami con il tuo nome (né il film, né il libro), quindi forse mi perderò qualche riferimento. Ma poco importa: sono molto contenta di aver iniziato finalmente questa lettura e spero di proseguire prestissimo.
Un bacio!

Recensore Master
19/07/21, ore 20:02
Cap. 1:

Ciao Greta, approfitto dell'iniziativa del Giardino "Ti dedico una recensione" per obbligarmi (lo so che è una brutta parola, ma è meno brutta di quanto possa sembrare) a ritagliarmi del tempo per leggere storie che vorrei leggere da tempo. Insomma, se ho una settimana per lasciare - almeno - una recensione a un autore e tu partecipi, perché non approfittarne per leggere questa storia sui koala che desidero leggere da quando hai iniziato a postare?
Sono contenta, però, di aver aspettato e di non aver letto subito (sebbene Ole e Homer mi mancassero moltissimo) perché all'epoca non avevo ancora visto il film Chiamami con il tuo nome e, per quanto la storia sia godibilissima senza averlo visto, riesco quasi a percepire le vibes che emergono dal film, la svagatezza estiva, il frinire delle cicale e i pomeriggi oziosi. Quindi brava per il setting che sei riuscita a trasmettere. Tra l'altro credo di aver visto il film proprio perché leggevo i tuoi stati in cui postavi estratti del libro e io continuavo a vedere foto di Timothée nei panni di Regulus (ma sappiamo tutti che è Albert Goldstein... ahhahahah) e quindi la curiosità aumentava e quindi grazie perché il film mi è piaciuto molto e se mentre scrivevi ho pensato che Elio era perfetto per Ole, mi ha fatto piacere vedere che le cose sono cambiate e il ruolo di Elio è assegnato a Homer, scelta che nel mondo dei koala ha assolutamente senso.
Non ti dico il fastidio che ho condiviso con Homer mentre Eloise parlava e lui non ascoltava. Capisco la sensazione e la condivido del tutto e poi l'attesa dell'arrivo di Ole è stata meravigliosa, ho sentito l'impazienza, l'aspettativa e il desiderio di mostrare e condividere parte del mondo di Homer con Ole. La trasposizione di Hogwarts in collegio babbano è semplicemente perfetta!
Trovo anch'io che la narrazione di Homer sia perfetta al tempo presente, lui è ancorato nel presente, nel qui e ora, perché il passato è andato e nel futuro non sa dove si troverà quindi non può esserci altro tempo narrativo per lui e approvo anche la scelta della terza persona singolare che mi permette di assistere in diretta alle azioni del protagonista, di essere partecipe dei suoi pensieri ma con il giusto distacco. Così posso stare fuori i suoi ricci biondi e ammirarlo e fare le boccacce ad Eloise che continua a blaterare!
Ok, adesso la pianto anch'io perché dopo tante critiche ad Eloise non vorrei che tu (o i koala) pensassi (pensassero) che non sono poi così diversa! Ti sommergerò di recensioni anche se non so con che tempistiche. Diciamo che mi ci metto di impegno e l'arrivo delle ferie (tra due settimane) e questo clima estivo mi spingono a volermi sentire almeno per un po' nella pace di B. in compagnia dei miei koala preferiti.
Un abbraccio grandissimo,
Sev

Recensore Master
03/07/21, ore 18:25
Cap. 1:

Ciao **
È tantissimo tempo che non leggo qualcosa di tuo sul profilo, quindi appena ho visto il tuo profilo, ho deciso di fare un salto e ovviamente la mia scelta non poteva che ricadere qui. Mi piace il fatto che tu ti sia ispirata a Chiamami col tuo nome, perché l'ho adorato. E ho adorato il fatto che le atmosfere fossero così vivide, così reali che mi sembrava proprio di essere lì, in questo posto che sembra essere sospeso nel tempo, con il vento caldo che scuote le foglie degli alberi. E mi è piaciuto proprio tanto come la storia è partita fluida: Eloise parla, parla, si capisce che ha un debole per Homer (come sempre del resto), ma lui piuttosto che ascoltarla si perde a fantasticare. Io adoro Ole e lo sai, e più di tutto adoro vederlo attraverso gli occhi di Homer. Il loro rapporto mi piace già tantissimo, in realtà credo sarebbero anime gemelle in qualsiasi universo. E anche se ho letto solo il primo capitolo, questa mi ha da l'impressione di essere una storia molto dolce, delicata e a tratti malinconica (che poi sono le mie cose preferite). È tutto vivo, come se guardassi un film, e questo mi ha conquistata. E mi è piaciuto pure il tempo verbale presente, leggo raramente storie scritte in questo modo, ma qui direi che ci stava benissimo.
E niente, sono contenta di essere passata da queste parti, baci :*

Nao

Recensore Veterano
20/05/21, ore 16:49
Cap. 1:

Ciao cara!
Conosco il film ma non ho letto il libro, ma sento che è un'altra storia, con punti in comune e tanti altri tuoi originali, quindi di questa mancata lettura non ne sento il vuoto.
La prima cosa che ho amato e il senso di soffocamento iniziale, di tutta la parte del capitolo in cui Homer è con Eloise. Le frasi, il ritmo, la scelta delle parole ti fa percepire nettamente il caldo soffocante di un primo pomeriggio estivo nell'assolata pianura padana, ma anche il senso di oppressione di Homer al pensiero dell'arrivo di Ole. Hai descritto perfettamente Homer, e mi ci sono rivista un po' tutta perchè anch'io sono così: una finta estroversa. Una che è sempre solare, sta bene in mezzo agli altri e addirittura spesso è la motrice del gruppo, ma che in realtà si sente più a suo agio da sola, con i propri pensieri e senza la corazza che porta di solito. L'hai descritto benissimo, davvero.
E poi mi è piaciuto moltissimo anche, come attraverso i ricordi e gli occhi di Homer, scopriamo non solo Ole, ma anche i suoi genitori, che non sono stati sicuramente personaggi rilevanti in questo capitolo, ma il cui influsso sul carattere e la vita di Homer si capiscono in ogni riga.
Comunque questa Eloise quanto mi sta antipatica secondo te? Io quel genere di persone sempre in caccia dell'ultimo pettegolezzo da smerciare poi a qualcun altro come argomento di conversazione non le sopporto proprio.
Alla prossima: è stato un piacere passare di qua.
Bea

Recensore Master
09/05/21, ore 23:13
Cap. 1:

Una nota che parte dalla fine: ma sai che non mi ero accorta che questa storia fosse scritta al presente, finché non ho letto le note?
Io trovo le storie al presente di solito pesanti, forzate, come se stessi leggendo una sceneggiatura. Invece questa non è pesante e anzi il tempo presente è usato in modo sagace e delicato, riesce ad avvicinare e a calare il lettore nella scena anziché allontanarlo. Sembra di essere lì, in quello scenario estivo italiano, con i pomeriggi caldi e quella cappa soporifera che ti fa venir voglia di far nulla nelle ore intorno a mezzogiorno.
Andare a prendere un gelato pedalando? Che cuore, Homer.

Mi è piaciuto vedere in questa storia alcuni elementi che, avendo appena letto Surya Namaskara, ricordo bene: i genitori di Homer che per lavoro viaggiano molto, Homer che è arrivato in quel "collegio" a 14 anni mentre Ole ai classici 11, Homer che ha un pessimo senso dell'orientamento e che inconsapevolmente ruba il letto di Ole, Ole che ha quell'aria spaesata anche se in realtà magari sa benissimo dove si trova - cosa che si riflette anche nel sapere le risposte e non alzare la mano, come se per Ole fosse sostanzialmente più congeniale aspettare e ascoltare anziché parlare... ed esporsi, forse. Ma quando parla, ha di sicuro qualcosa da dire.

In questa storia ritroviamo anche la povera Eloise, come sempre bistrattata XD ma dopotutto non è un mostro di simpatia. Anche qui ha questa attrazione a senso unico per Homer, che risulta ancora più a senso unico che in S.N.

La parte sul profumo delle saponette mi è piaciuta incredibilmente, perché è uno di quei dettagli su cui a un autore magari non verrebbe naturale soffermarsi, un aspetto minore della vicenda, e invece è perfetto per far capire come Homer giudichi invadente e fastidiosa Eloise: uno show don't tell perfetto. Anche altri ospiti si sono lavati le mani con quelle saponette alla camomilla, però Eloise non è benvenuta come gli altri perché è molto più invandente.

Quando sono arrivata alla fine del capitolo ho pensato "ma finisce così?" perché, chissà per quale motivo, ero convinta che fosse una oneshot. E in realtà mi sono anche detta "boh... ok. E' una slice of life AU, evidentemente", e ci stava anche, come dire, una scusa per inscenare l'amicizia fra Ole e Homer in un diverso contesto e far vedere come, indipendentemente dal mondo in cui vivono, questi due sono qualcosa.
Invece poi ho notato che è una long, e ancora meglio, vorrei vedere Ole nella parte dell'ospite e anche Homer si merita un po' di divertimento con l'amico (no pun intended a questo stadio della loro relazione, è una considerazione innocente) dopo aver dovuto sopportare la rompiscatole.

Complimenti, mi piace la vividezza di questa storia. E' molto "visiva", quasi come vedere un film, ma con l'approfondimento dei pensieri e dei sentimenti che solo un testo scritto può dare.

Recensore Master
07/05/21, ore 12:58
Cap. 1:

Buongiorno cara, eccomi qui con piacere per poter esplorare il tuo profilo e leggere ciò che hai consigliato; poi è una originale introspettiva slash, come potrei rifiutare? Intanto ti ringrazio per la presenza delle note finali, questo mi ha aiutata a capire come ti sei rapportata alla storia ed ai personaggi, alle tue scelte stilistiche e ciò da cui è partito tutto quanto.
Il tempo presente lo trovo molto adatto per questa storia, il primo capitolo scorre rapido, in un alternarsi tra impazienza, il fare finta di interessarsi, lattesa di qualcosa di importante e tutto gettato nell’afa estiva di una villetta al mare. Sento la brezza, avverto il caldo, l’odore di campagna e di un quadro libero dagli impegni per lasciarsi andare alla leggerezza. La prima parte mi ha aiutata a comprendere passato e presente del protagonista, così da riuscire a capire le prime dinamiche sia con Eloise che con Ole poi al suo arrivo; dinamiche che naturalmente cambiano a seconda della persona con cui Homer interagisce.
La presenza di dialoghi naturali, fluidi, ben registrati nel testo si alterna alle introspezioni del protagonista, ai momenti di vita vissuta, come a dare dei piccoli hint sulla futura presenza, e farmi così cominciare a tessere i fili dei pensieri che mi sto facendo su tutti i personaggi. questa storia ha dei colori, dei profumi, degli atteggiamenti chiari che sento sulla pelle e nella testa, e capisco l’entusiasmo, vedo gli sbuffi, la disattenzione, l’impazienza e così come tutto ciò che ho colto prima, il sorriso. La luminosità del sorriso di Homer nel momento in cui scorge la macchina di quelle persone tanto particolari che sono i suoi genitori, dove presenzia anche Ole. Si apre, si mostra in tutta la sua luce, perché Ole per lui è un pezzo fondamentale di vita, di cuore, di quotidiano.
Sono molto colpita da questa storia, dalla leggerezza del testo e dal suo scorrere rapido, senza intoppi né errori, entrando e uscrendo dalla testa dei personaggi grazie a un discorso diretto verosimile e da descrizioni evocative e limpide. Spero di aver presto l’occasione di continuare la lettura, davvero un lavoro che mi ha rapita e che mi ha incuriosita fin dalle prime righe. Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
06/05/21, ore 20:15
Cap. 1:

Ciao,
eccomi arrivata alla tua storia.
Premetto che non ho letto il libro, ne visto il film, anche se prima o poi colmerò almeno una delle due lacune!
Per prima cosa ti faccio complimenti per lo stile molto pulito della tua scrittura e per la capacità di creare questa atmosfera un po' malinconica che circonda Homer, come un po' tutti gli adolescenti particolarmente sensibili.
E sicuramente Homer è un ragazzo sensibile e un po' diverso dalla media degli adolescenti grazie alla vita che ha condotto avendo la fortuna di appartenere ad una famiglia un po' particolare e, almeno da quella che sembra, molto unita.
Devo dire che hai reso molto bene il fastidio provato dal ragazzo per la presenza.dell'amica, che non è antipatica ma è quel tipo di persona poco empatica e tutta centrata su ciò che interessa a lei, che non si preoccupa minimamente di essere invadente.
Nonostante lui mostri segni evidenti del disagio provocato dalle chiacchiere della ragazza e si intuisca il suo desiderio di rimanere un po' da solo, lei continua imperterrita con i suoi discorsi. Quando poi insiste per uscire, nonostante sia chiaro che Homer vorrebbe solo starsene tranquillo a rilassarsi, ho provato anche io un certo fastidio per l'invadenza della ragazza.
Alla fine ho tirato un sospiro di sollievo quando è arrivato Ole, dando a Homer una scusa per staccarsi da Eloise.
Dopo averlo conosciuto in base alla descrizione che ne fa il suo migliore amico, vediamo ora Ole per come è davvero, ed è subito evidente la grande complicità tra i due ragazzi che immediatamente mettono in un angolo Eloise che viene praticamente dimenticata da Homer. La ragazza non la prende granché bene, ovviamente. Temo che vista la sua tendenza al pettegolezzo non mancherà di aggiornare i vari amici e conoscenti aggiungendo qualche commento non proprio benevolo.
Ho trovato questo primo capitolo molto bello, soprattutto mi è piaciuta la tua capacità di descrivere sentimenti, pensieri e modi di fare tipici dell'adolescenza.
L'età sicuramente più difficile perché è il periodo in cui si determina la nostra personalità, la sessualità e il modo in cui affronteremo la vita.
Complimenti!
AlbAM

Recensore Master
03/05/21, ore 14:39
Cap. 1:

Ciao cara, buon pomeriggio!
Volevo passare ieri sera ma il mio adorabile Fagiolo ha deciso di addormentarsi alle undici passate e ahimé tutti i miei buoni propositi sono andati in fumo, ma eccomi qui, sulla storia a cui ha espresso una preferenza e, visto che parla di Homer e Ole in una realtà alternativa, non aveva senso lasciarsela sfuggire.
Ti confesso che non ho letto né il libro né ho visto il film di CMBYN perciò da, un certo punto di vista, sono completamente ignara di quelli che saranno gli avvenimenti, dall’altro un po’ mi dispiace perché mi perderò quei riferimenti all’opera originale che, come avrai cominciato ad intuire, nelle AU mi piacciono moltissimo.
Mi fa davvero piacere che questa volta il punto di vista sia quello di Homer, dato il mio rapporto altalenante con lui, sono assolutamente contenta di conoscerlo meglio.
L’atmosfera che hai ricreato è bellissima perché sa proprio di casa, si sente proprio come per una famiglia - come quella dei Landmann sempre in movimento – quella villa sia un punto di riferimento per tornare a respirare (e ho letteralmente adorato i motivi diametralmente opposti ma che finiscono per convergere per cui la madre ed il padre di Homer scelgano di tornare ciclicamente in quel posto).
Diciamo che Eloise ha quell’aria da oca petulante anche attraverso lo sguardo di Homer e, in effetti, ha tutta l’aria di essere un po’ frivola e facilmente incline alla derisione del prossimo… e, non lo nego, all’avere gente che va a suo piacimento dentro e fuori da casa mia mi verrebbe un esaurimento nervoso prima di subito ^^
Quello che non mi sono persa e mi ha illuminato gli occhi di stelline sono i riferimenti che hai fatto alla tua di storia, con il fatto che Ole si sia ritrovato ancora una volta Homer a scuola quando gli anni del collegio erano già che belli avviati e, non pago, gli abbia ancora fregato il letto e sia di nuovo diventato la sua bussola umana (tra l’altro questa cosa di Homer che praticamente ha sempre vissuto viaggiando, non abbia in realtà alcun senso dell’orientamento nella quotidianità mi diverte un sacco e, al tempo stesso, lo trovo assolutamente un paragone interessante anche per quelli che sono suoi i rapporti umani quando questi non sono sfuggevoli, in cui non basta un sorriso delle grandi occasioni per far andare tutto al posto giusto). E ho gradito moltissimo anche l’immediata complicità fra Cecilia e Ole e come tu abbia sottolineato di quanto sia facile farsi piacere Cecilia se sei tu a piacere a lei per prima.
La felicità di Homer nell’avere finalmente Ole davanti a sé è, al solito, palpabile ma quello sguardo di Eloise sulla porta, devo dirti la verità, mi ha davvero messo i brividi perché Ole mi sembra tanto, troppo fragile rispetto a lei che non so davvero cosa aspettarmi, visto che la storia è ambientata in un paesino italiano degli anni Ottanta.
Un’altra cosa che ho apprezzato moltissimo è stato il senso di violazione che ha avvertito Homer nel sentire il profumo della sua famiglia sulle mani di una persona sbagliata che gli ha improvvisamente fatto avvertire l’altra come un’intrusa che, diciamocelo, è quello che è a tutti gli effetti. Penso tu abbia reso quel momento di smarrimento molto bene, anche se il ragazzo è stato molto bravo a riprendersi in fretta.
Non posso fare a meno di dirti che hai catturato di nuovo la mia attenzione (ma non avevo alcun dubbio in merito), anch’io sono contenta del ritmo che abbiamo preso perché passare qualche momento fra le tue righe è sempre molto piacevole.
Alla prossima
Cida

Recensore Master
26/04/21, ore 12:27
Cap. 1:

Ciao carissima, eccomi per il nostro scambio dell’ABC, sono molto curiosa di vederti all’opera su questa storia che si può considerare quasi un’originale (perdonami perché non conosco il fandom/film di riferimento)
all’ABC commento ‘in tempo reale’ quindi avrai tutte le mie impressioni a caldo, spero non ti dispiaccia.

Il titolo (cosa sulla quale pongo sempre un’attenzione pazzesca) cattura subito, non è affatto scontato, quelle parentesi poi incuriosiscono.
E l’introduzione non è certo da meno.

Amo le storie che si aprono con una citazione.

Ancora di più quelle che partono direttamente con un dialogo <3
In pochi paragrafi ci sveli già molto di quelli che credo saranno i protagonisti della storia.
Mi piace un sacco questo dettaglio del sorriso delle grandi occasioni.

ahah Eloise mi sa un po’ di gran chiacchierona e forse anche un filino pettegola, ahah.
ahah non mi sbagliavo, è fiera di essere pettegola ;)

Mi piace come Eloise vada avanti a parlare e Homer si perda nei suoi pensieri. Non conoscendo nulla del fandom di riferimento, in un primo momento ho pensato che Ole fosse una donna, forse una sua ex, poi, addirittura, non chiedermi perché, ho pensato pure che questa persona fosse addirittura morta, con lui che la ricordava nelle piccole cose e nei gesti. Non lo so , sembrava tutto così malinconico.
Poi non sono ho scoperto che è un maschietto, è un suo amico e soprattutto, con mia grande gioia, sembra più che vivo che mai, alle prese con la madre di Homer.

ahahh a Eloise non la si fa, si è accorta che lui non la sta proprio ascoltando e no, nemmeno il sorriso delle grande occasioni lo salverà XD

MI incuriosisce che la città dove abitano sia rappresentata con B. puntato, boh, visto che è Italia la prima che mi viene in mente è Bologna (anche perché d’estate è una città caldissima), ma potrebbe essere una qualsiasi.
ah okay, io già stavo shippando Eloise e Homer e invece lui non si azzarderebbe a definire loro due nemmeno amici, nonostante si conoscano da quando erano bambini, perché lui sente di non far parte dell’ambiente di lei e dei suoi amici.
aaahhh ma sono una cretina, sono andata a leggere la fine introduzione e le note… è una slash .. e riguarda proprio Ole.
in effetti ci pensava proprio parecchio a questo Ole, ci dovevo arrivare!
oooooooooooooooh mi piace, la cosa mi piace un sacco, però pure Eloise è un personaggio frizzantino che non mi dispiace affatto, magari diverrà la loro prima shipper chissà.

Homer mi sa di ragazzo tanto introverso , riflessivo e forse un po’ problematico.

Mi piace come, seppur non avendo voglia di un gelato, Homer proponga a Eloise di andare a prenderne uno, nonostante il caldo cocente e che la usi solo come scappatoia.

E poi cominciamo a saperne un po’ di più di questo Ole, era suo compagno di stanza di collegio per tre anni, beh un’amicizia abbastanza consolidata.

aww questo Ole mi sa di ragazzo meraviglioso, tutto dolce e timidino e mi piace come Homer voglia ‘custodire’ queste cose, senza spifferarle a quella pettegola di Eloise.

ahah niente gelato, cambio di programma, Ole arrivato in tutta la sua bellezza e , meno male, pare che sua madre gli vada a genio.

Comunque sembra tanto ma tanto dolcino questo Ole, sono curiosa sui prossimi sviluppi.

Oohh grazie che nelle note hai spiegato un po’ di cose ^^

Tu andrai a leggere una cosa scritta al passato, ma sappi che la maggio parte delle volte io prediligo il presente, trovo tutto più dinamico e tu ti ci sei mossa con gran naturalezza 
sono contenta tu abbia deciso di intraprendere questa nuova avventura, se vorrai, ci rivedremo … male che vada ti punterò io alla catena ;)

besos

Lu

Recensore Master
30/03/21, ore 18:00
Cap. 1:

Ciao mia cara <3
Innanzitutto lasciami fare una piccola premessa: scusa, ma quella padme che citi alla fine dev’essere proprio un pessimo soggetto, una persona poco raccomandabile, perché dopo quasi due mesi dalla pubblicazione lei si fa vedere da queste parti solo adesso. Davvero, io fossi in te la manderei a quel paese, avresti tutte le buone ragioni di questo mondo per farlo!
Seconda premessa: la suddetta padme comunque si è molto commossa per le noti finali, mannaggia a te, sei troppo buona e lei tutte le tue bellissime parole non se le merita, ecco T.T
Ciò detto, procedo a (tentare di) commentare questa meraviglia, sapendo già in principio di non riuscirci – per cui, domando anticipatamente scusa se questa recensione sarà ancora più delirante del solito.
Comunque, sarà che sono due giorni che non accendo la stufa (che una cosa del genere qua da me a fine marzo è un vero e proprio miraggio), sarà che si sta avvicinando il mio terzo CMBYNniversario (?), sarà che ormai questi due ogni volta mi straziano l’anima, ma questa ulteriore rilettura del capitolo mi ha emozionata ancora tantissimo! A parte che nella mia testa l’ambientazione è così vivida, e tu l’hai saputa ricreare così bene che, sul serio, m’è sembrato di essere lì insieme a Homer e Marz… Eloise, a chiacchierare del più e del meno in un pigro pomeriggio d’inizio estate. La scena riprende quasi specularmente l’inizio del film, ma la prospettiva è già molto diversa, perché Homer non è Elio, e quello che sta per arrivare non è l’usurpateur, l’ennesimo sconosciuto ospite per l’estate, ma qualcuno che Homer conosce molto bene, e che non vede l’ora che arrivi. Hai saputo esprimere benissimo proprio il senso di quest’attesa, con Homer che in realtà non vorrebbe fare nient’altro se non starsene da qualche parte ad aspettare sua madre di ritorno dall’aeroporto insieme ad Ole, e invece è “costretto” a sorbirsi le chiacchiere di Eloise, che non dico gli dia proprio fastidio, ma comunque in questo momento appare come una nota stonata, quasi come un’intrusa, come hai spiegato benissimo nel momento in cui Homer si accorge che la ragazza si porta addosso il profumo che lui associa al concetto di casa, quella villa che in un’esistenza liquida come quella di Homer e dei suoi genitori, rimane un po’ come l’unico punto fermo, quasi un rifugio in cui poter sempre tornare. E ora in questa sorta di piccolo angolo di paradiso arrivo anche Ole, che per Homer rappresenta la stessa cosa (anche se magari al momento lui non ne è ancora completamente consapevole), anzi, forse lo è ancora di più, perché Ole è comunque l’unico essere umano, oltre i suoi genitori, cui Homer si sia affezionato tanto, e con il quale abbia passato così tanto tempo insieme. È dolcissimo e commovente il modo in cui Homer pensa al suo amico, dalle prime impressioni che ha avuto su di lui al modo in cui quel ragazzo timido e riservato si è fatto strada nella sua vita, tanto da renderlo impaziente di rivederlo, anche se in realtà i due sono rimasti separati per non più di due settimane. A Homer basta sentire la ghiaia del cortile scricchiolare sotto le ruote dell’auto della madre (dalla carrozzeria color salvia – ah, particolare che mi ha fatta sbrodolare non poco, te possino!) per illuminarsi di una luce nuova – lui, che il sole sembra se lo porti sempre dentro, si accende ancora di più quando accanto a sé ha Ole. Con buona pace di Eloise che in qualche modo temo dovrà imparare a rassegnarsi.
Devo sbrigarmi e mettermi in pari anche con gli altri capitoli, tu sai bene cosa CMBYN abbia rappresentato per me e boh, immergermi di nuovo, grazie a te, nella sua atmosfera mi ha fatto davvero bene, soprattutto in un periodo complicato come questo. Insomma, ancora una volta quell’estate del 1983 si rivela un’àncora di salvezza (ma non credere che non abbia notato i tag nell’introduzione: quell’introspettivo e malinconico e basta mi sta facendo non poco disperare T.T). E non aiuta il titolo – bellissimo, tra l’altro, con la poesia di Celan e tutto il richiamo a ciò che ci sta dietro (la dedica sul libro che Elio regala a Oliver, mannaggia due volte a te T.T) – che da un certo punto di vista dà un indirizzo ben preciso all’intera storia.
Spero di non essere stata troppo confusionaria questa volta, nel qual caso mi scuso. Del resto, credo che tu sapessi bene che su di me questa storia non poteva avere che quest’effetto travolgente!
Un bacione cara, ci rileggiamo prestissimo (spero)!
Con tanto affetto,

padme

Recensore Master
30/03/21, ore 13:00
Cap. 1:

Ciao, Greta!
Arrivo sempre troppo tardi da questi personaggi che amo tanto, ma insomma sai che prima o poi – e con i miei tempi da lumaca – arrivo sempre.
A differenza di altre storie che hai scritto su di loro, questa qui prima di stanotte non l'avevo proprio aperta, non ne ho avuto l'occasione, però stanotte l'ho letteralmente divorata tutta e ti anticipo che ho amato tantissimo i tre capitoli editi (la parte più egoista di me spera che anziché sette i capitoli totali siano almeno venti!).
Non dovrei commentare le note a fine storia, almeno non prima di essermi dedicata al racconto, però ci tengo tanto a dirti che, nonostante dubbi e difficoltà riscontrati in fase di stesura, queste pagine sono piene zeppe di emozioni impattanti e che questi personaggi, meravigliosamente tuoi, sono tra le creazioni più belle che io abbia incrociato su questo sito. Non so quanto possano valere queste mie parole, mi rendo conto che quando si è a tu per tu con la propria scrittura i pareri esterni abbiano ben poco peso e significato, ma sappi che hai creato e seguiti a creare qualcosa di molto bello, che riesce a inglobarmi totalmente nel suo mondo e a farmi perdere contatto con la realtà mentre ne leggo – e per questo non posso che ringraziarti.
Piccola parentesi anche sulla scelta stilistica di narrare al presente! Prima di leggere le tue note, avevo già notato questa novità e ne ero rimasta piacevolmente colpita: non perché preferisca la narrazione al presente rispetto a quella al passato (in realtà non credo di avere preferenze in tal senso, se non quella di scegliere – o tentare di farlo – il tempo giusto di volta in volta, a seconda delle esigenze di trama), ma perché mi è piaciuto molto il ritmo che ha dato al racconto, la sensazione che tutto stia accadendo nel momento in cui leggiamo dà dinamica agli eventi e ai personaggi, e in un certo senso acuisce l'impressione che tutto possa accadere, perché niente è già scritto. Ha senso? Non lo so, come spesso accade mi affido alla tua elasticità mentale nel capire i miei grovigli di parole (io e Ole abbiamo la testa troppo piena XD).
Ammetto di non conoscere Chiamami col tuo nome, so solo vagamente di cosa parla, e se da un lato mi spiace l'idea di perdere qualche sfumatura, dall'altro ti dico che malgrado la mia mancanza sino ad ora non ho avuto la sensazione di essere un pesce fuor d'acqua, anzi mi sono ritrovata proprio a casa con Homer e Ole (e anche Eloise, sì, di cui parlerò male tra poco).
Ho riflettutto anche un po' sull'idea di AU, da esterna questa storia mi è parsa più una riscrittura dei tuoi personaggi in un altro contesto, con qualche riferimento a un'opera letteraria che fa da ispirazione e prompt. Ma insomma non ha reale importanza capire questo, ciò che conta è che ho letteralmente amato ritrovare i miei dottori preferiti in un contesto babbano dove tutto è diverso, sì, ma solo in apparenza, perché in realtà è tutto uguale a quanto conosciamo, e questo è meraviglioso. È meraviglioso perché li conosci così bene, sono così tuoi-tuoi, le loro emozioni sono così forti e totalizzanti, da abbracciare qualsiasi contesto – Ole e Homer esistono al di là della cornice, e insieme sono sempre e solo loro: bussola e porto, casa e lontananze, spiagge e silenzi, letti troppo stretti e parole da non pronunciare.
Arrivo ora a questo primo capitolo (finalmente dirai tu!), per dirti che ne ho amato il contenuto, ebbene sì, nonostante Eloise proprio non capisca di essere una Eloise e di dover tenere lontane da Homer le sue unghie smaltate (nonostante già si intraveda l'eco di Aline, la regina delle Eloise), perché proprio questo contenuto, proprio questa presenza invadente di una persona sgradita a Homer e a noi, è in grado di rendere così forte e totalizzante il sentimento di attesa.
È il capitolo dell'attesa in tutti i sensi: lo è per Homer, che detesta la compagnia di Eloise perché gli impedisce di fantasticare sull'arrivo di Ole, lo è stato forse per te che non vedevi l'ora di scrivere l'incontro tra i due, lo è per me lettrice che come Homer non vedo l'ora che il tempo passi e Ole arrivi. Non era semplice, ma trovo sia stata bravissima nel rendere vivido lo stato d'animo del tuo personaggio.
E mi è piaciuto tanto anche come, grazie a questa attesa infinita!, tu ci abbia calati nel contesto del racconto, dando quelle notizie utili a inquadrare la famiglia di Homer, questa casa meravigliosa in cui trascorrono alcune vacanze, la personalità di questo personaggio fatto di sorrisi, il mistero che avvolge Ole – come Eloise, neanche noi che tocchiamo con mano i pensieri di Homer riusciamo a capire bene chi sia questo ragazzo e cosa rappresenti per lui, come se Homer stesso si imponesse un velo per non vedere, per non capire cosa c'è oltre l'amicizia.
E poi Ole arriva e tutto, ma proprio tutto, perde importanza per Homer. Perché a Ole basta esserci, pur con tutti i suoi silenzi e le sue insicurezze, che il sorriso più vero, quello che arriva ovunque, illumina Homer e gli fa dimenticare tutto ciò che esiste al di fuori di loro due.
Come sempre sono un fiume in piena senza capo né coda quando recensisco questi due koala, e povera te che devi sopportarmi e cercare di trovare un senso in quello che scrivo. Però spero sia chiaro quanto li ami e quanto sia felice di avere l'occasione di leggere ancora di loro.
Spero di riuscire a recensire gli altri due capitoli al più presto, nel mentre ti mando un grande abbraccio e ti ringrazio per aver dato vita a questa nuova avventura.
A presto!

Recensore Master
25/03/21, ore 13:05
Cap. 1:

Ciao, cara!
Era già da un po’ che avevo adocchiato questa storia e sono felice di averla finalmente iniziata.
Partirò scioccandoti, ma ancora non ho letto il libro – anche se conto di rimediare a breve – e quindi non ho visto il film, perché preferisco prima leggere e poi vedere, quindi l’impressione che mi sono fatta è totalmente slegata da CMBYN e purtroppo non avrò colto alcuni dei rimandi.
Iniziamo da Eloise, visto che la signorina è stata talmente insistente da farsi includere da te anche in questa storia, e ti dirò che mi sono quasi dispiaciuta per lei, leggendo i suoi maldestri tentativi di tenere viva l’attenzione di Homer con dei discorsi di cui al ragazzo non interessava affatto. Mi sono sentita combattuta, perché sappiamo che il tuo Homer – più che altro inconsciamente – tiene vive le speranze della ragazza, eppure al tempo stesso avrei voluto darle una scrollata e ribadirle che non è in questo modo che si possono costruire rapporti; non è forzando qualcuno ad ascoltarci che questo qualcuno ci apprezzerà.
E poi mi sono rivista tanto in Homer e nelle sue fantasticherie, credo di avertelo già detto che mi ritrovo in lui, e anche io mi sono spesso trovata a riflettere a briglia sciolta su ciò che stesse accadendo alle persone a cui voglio bene, quindi mi è piaciuto tantissimo il momento in cui il ragazzo immagina il povero Ole investito dal fiume in piena che è Cecilia Landmann. Non so spiegarti quanto abbia adorato il dettaglio del sorriso delle grandi occasioni che Homer sa di avere e che, suo malgrado, sfrutta per tentare di rabbonire Eloise, ma che in seguito non prova nemmeno a sfoggiare – consapevole che non servirebbe a nulla. Hai caratterizzato in una maniera davvero convincente il tuo protagonista, tramite poche pennellate, che si permettono di conoscerlo come il ragazzo che ci hai presentato nelle altre storie della serie: il fulcro di tanti gruppi, che però in realtà non si sente appartenere a nessuno di questi. E, più leggo di lui, più lo adoro con tutta me stessa, quindi grazie davvero di avergli dato vita. ❤❤
L’arrivo, anticipato e quindi leggermente inaspettato, di Ole ha salvato Homer dal pomeriggio con Eloise – anche se il finale leggermente in sospeso mi lascia presagire che la signorina non sparirà, ma incrocio comunque le dita. Sappi che ho davvero adorato vedere il loro abbraccio e lo scambio di battute, così come l’ammissione di Ole riguardo alla madre di Homer, che un po’ ricalca quella in Surya prima della mostra. Perché Ole e Homer possono, apparentemente, sembrare agli antipodi eppure si capiscono al volo – senza bisogno di tante parole – e, soprattutto, Ole è in grado di sconvolgere il punto di vista dell’amico con una semplice affermazione. Ho trovato particolarmente calzante questo dettaglio del carattere di Ole, che dimostra quanto importante sia dosare le proprie parole e i propri commenti – a differenza di quanto non faccia la povera Eloise.
Ho apprezzato tanto l’atmosfera che hai saputo creare: quest’idea che la casa di B. sia un luogo in cui la famiglia Landmann va per rilassarsi, per riordinare le idee e per passare del tempo insieme, ma al tempo stesso anche un posto senza porte chiuse in cui tutti sono i benvenuti. Mi sembra il luogo ideale in cui passare l’estate, soprattutto durante l’adolescenza, e non vedo l’ora di scoprire le avventure che vivranno i tuoi protagonisti – magari senza Eloise, ahah!
Lo stile è, come sempre, delicatissimo e molto coinvolgente, mi hai saputa davvero trasportare in questa villa immersa nel verde e vicina al mare negli anni ottanta in Italia, mi è sembrato di respirare il profumo di camomilla e di percepire la calura sulla pelle; tra l’altro ho particolarmente apprezzato la tua scelta di scrivere la storia al presente e la motivazione legata a Homer che ti ha portato a questa scelta. Anch’io non ero solitamente avvezza a questo tempo verbale, ma ultimamente lo sto rivalutando tanto e l’ho trovato perfetto per questa storia e per l’idea che volevi trasmetterci.
Il titolo mi è piaciuto particolarmente, soprattutto visto il legame con la poesia di Celan, e per la scelta di aggiungere quella specifica tra parentesi che lo ha arricchito ancora di più.
Spero di poter proseguire presto nella lettura.
Un abbraccio,
Francy

Recensore Master
26/02/21, ore 18:56
Cap. 1:

Ciao! Eccomi per lo scambio e devo ammettere che non mi è dispiaciuto affatto leggere di questa tua storia originale, anzi devo dire che mi ha conquistata. Purtroppo non conosco se non di nome sia HP che CMBYN, quindi magari certe sottigliezze mi sfuggono e me ne rammarico, perché per quanto riguarda il libro di Aciman è da un po’ che volevo recuperarlo e non l’ho ancora fatto, e, visto che pare averti ispirato così tanta bellezza, devo proprio farlo.
La storia scorre fluida, adoro il modo in cui gestisci l’azione, o dialoghi, l’introspezione e la cura dei dettagli.
Fin da subito si capisce che tipo sia Homer e quanto poco c’entri con lui Eloise che è percepita proprio come fastidiosa, addirittura come un’intrusa, bellissimo il pezzo su di lei che lo sfiora e lui la allontana perché la sua presenza e la fragranza di camomilla sulle sue mani stride con il ricordo d’infanzia tanto caro a Homer...
A livello descrittivo e olfattivo mi ha fatto ricordare la mia nonna e mi sono emozionata, quindi davvero complimenti, perché io sono una frana nelle descrizioni...
Ho adorato anche il fatto che seppur Homer continui a pensare che Ole sia solo un amico, un compagno di stanza, nel modo in cui l’altro sta costantemente nei pensieri di Homer fa intuire quanto sia forte il legame è quanto in loro ci sia già il germoglio dell’amore, seppur ancora non consapevole.
Forse sto blaterando, ma davvero mi ha piacevolmente stupito questa storia e il tuo modo di scrivere, così leggero eppure così incisivo, porti per mano il lettore dentro alla visione della tua storia e quando finisce e un peccato staccarsene...
Leggerò sicuramente il seguito... e ancora complimenti, hai una nuova fan!
Ladyhawke83

Recensore Master
24/02/21, ore 22:55
Cap. 1:

Mia cara Blackjessamine!
Eccomi, dopo aver letto il tuo capitolo nel pomeriggio: non solo aspettavo che tu postassi questa storia, ma ho tentato di leggerla con calma o di recensirla tipo dall’istante dopo in cui tu l’hai postata, ma l’universo era contro di me (e anche adesso temo, ahimè, che dovrò riprenderla tra un po’). Ma poco male, ora sono qui e devo dire che ho amato la fusione dei due mondi. Ole e Homer sono talmente ben inseriti e scritti che funzionano sia nel canone in cui sono nati, quello di HP, che nelle vesti di Modern!AU ispirato all’opera di Aciman. E hai fatto bene a inserirla tra gli originali, perché loro vivono ormai di vita propria. Sebbene la voce che normalmente siamo abituati a sentire sia quella di Ole, di cui conosciamo debolezze e palpiti, quella di Homer è un’uguale sorpresa. Solo alla fine del capitolo ho fatto mente locale riguardo al fatto che era la prima volta che leggevo un suo punto di vista. Homer ha ben chiaro chi è e cosa vuole. Restano alcuni atteggiamenti tipici, come il voler assecondare sempre tutti e la consapevolezza di essere un apolide dentro, ma è curioso come reagisce ai propri spazi e a certi dettagli. Uno dei pezzi più interessanti e d’impatto, a mio avviso, è quando vedendo Eloise nella propria stanza Homer la percepisce come un elemento di disturbo nella casa, come una stonatura, o quando l’odore delle mani di lei, che profumano del sapone alla camomilla che si usa in casa, indispettisce Homer perché gli impone un’associazione tra qualcosa di spiacevole e un ricordo d’infanzia.

Eloise cerca di corteggiare Homer senza troppa convinzione, del resto, informandolo con pettegolezzi e non accorgendosi della distrazione dell’altro. Però trovo curiosa una cosa: rispetto alle altre storie, dove la sua presenza era un elemento di disturbo e sofferenza perché impediva a Ole di stare con Homer, l’atteggiamento di Homer contribuisce a renderla un elemento di tappezzeria. Da subito sentiamo e capiamo la necessità di crogiolarsi nell’attesa e il piacere di vederlo sbucare da una macchina, tale che ogni cosa – ogni necessità come i bagagli o le persone presenti – svanisce. E molto bello è anche il coerente background di Homer, la storia di come e perché conosca Ole. L’ordinamento derivante da HP da cui nasce la storia (ovvero il fatto che un gruppo di adolescenti viva in un collegio) assume una coerenza ancora maggiore nell’esigenza della famiglia Landmann (cosmopolita, geniale e creativa) di dare una continuità scolastica al suo rampollo. Rampollo che pur vivendo privo di legami riesce ad affascinare i propri coetanei, diventando il centro di gravità permanente (concedimi la citazione musicale) degli altri ragazzi.

Ma qual è il suo centro? È il ragazzo che lo ascolta per una notte intera e poi se ne esce con una frase brillante e arguta, è quello che fa da bussola a scuola, è la persona a cui pensare mentre si è altrove, di cui è bello immaginare le giornate, cosa che Homer fa solo con la propria famiglia. Devo aggiungere altro? C’è già l’amore, qui. C’è l’attesa che preannuncia l’amore, c’è il comprendere noi stessi attraverso gli altri, proprio come vuole l’amore. E io non vedo l’ora di leggere ancora questi due e voglio dirti che capisco quando dici che questo capitolo è stato un parto eppure a leggersi è incredibilmente fluido e vero e preciso e coinvolgente, con immagini splendidamente rese, introspezioni curatissime. Sempre onoratissima di leggerti, ti auguro una piacevole serata/nottata.
A presto (perché devo recuperare sto mondo e quell’altro, me tapina),
Shilyss :)

Recensore Master
24/02/21, ore 10:18
Cap. 1:

Ciao, eccomi per lo scambio.

Come dici nelle note, è hai fatto bene a sottolinearlo, i sapori e le atmosfere della casa di campagna in cui si svolgerà la storia ricordano tantissimo l'abitazione e il panorama agreste del film. Ho ritrovato questo anche nei personaggi, a cui ti sei certamente ispirata, la madre e il padre di Homer, persino la fastidiosa ragazzina che per tutto il tempo punzecchia il giovane protagonista con le sue inutili domande, vuote come il tempo che intercorre fra la pesante assenza di Ole e il suo arrivo. Quindi sì, leggendo ho rivissuto un po' le stesse sensazioni che ho vissuto guardando l'inizio del film. (Non ho letto il romanzo) Chiarito questo, nulla di tutto ciò che ho detto ha la minima importanza quando ti immergi in questa splendida lettura. Ti assicuro che mi ha riempito così tanto il cuore, che in questo momento, non so cosa dire, tranne che ho percepito la costante presenza di Ole nei pensieri di Homer - così come nel suo cuore - come se il ragazzo fosse l'unica cosa a mancare nella pefezione del quadro generale. L'ultimo pezzo di un puzzle, il solo adatto a riempire l'unico spazio che resta, il solo che possa chiudere il cerchio e dare un senso reale a quella vita e a quella famiglia così piena di meraviglie. Ora rimane la curiosità, il voler sapere come trascorrerà quasta estate rovente e dove li condurrà...
Sono felicissima di essere passata, l'impegno che ci hai messo è visibile in ogni frase che hai scritto e non vedo l'ora di continuare la lettura.

Tea.
(Recensione modificata il 24/02/2021 - 10:24 am)

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