Recensioni per
Pain (empty)
di Rosmary

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/08/21, ore 15:56
Cap. 1:

Toc, toc!
Eccomi che sbuco come una marmotta sulle montagne (?) dove non mi aspetti.
Hai ragione, avevo dove andare (e ci sono pure andata!) ma ogni tanto girovago in mezzo alle tue storie, ho visto una Evan/Dorcas e mi ci sono fiondata senza contegno, tanto per cambiare.

Ho letto Viandanti senza sapere quale fosse il quadro che avevi costruito loro intorno, stavolta invece mi sono approcciata a questa pubblicazione con quella tua idea di loro già chiara in testa e credo che mi sia servito molto, perché questa è molto più introspettiva e se non si conosce la loro – tua! – storia, forse non è facile capire queste parole. Sarebbe un’altra di quelle storie (per me) che ti lascia quella sensazione di volerne sapere di più. Chi sono questi due, perché sono così tormentati? Con Pain, ero già preparata!

Alla luce di questo, posso dirti che io ho trovato questa breve flash struggente! Siamo sempre stati niente. Mi ha lasciato addosso un senso di disperazione per questi due che hanno vissuto questo amore assoluto senza in realtà viverlo davvero! Leggere di questi sentimenti senza casa mi ha fatto pensare all’impossibilità di vivere questo rapporto alla luce del sole, in una vita normale. Casa è dove ti senti al sicuro, casa è dove puoi essere te stesso senza sentirti giudicato e, forse sbaglio, il fatto che non ci sia casa in questo amore fa capire quanto sia impossibile viverlo appieno.
E poi la morte. Che invece diventa casa, nel suo essere così sicura. Spero di aver colto il significato che tu volevi dare a quella parola. Se così non fosse, sappi che anche col mio mi è arrivata un’emozione brutale dritta dritta nella pancia, comunque!

Avremmo potuto esserlo insieme. «Felici, casa, emozioni?» Questo l’ho amato, perché mi riporta tantissimo allo sconforto di quel “Non lo so, Dorcas, non lo so” di Viandanti. Tutto a dimostrare quanto nella tua testa sia tutto così ben collegato.

Che bella Rosmary! Mi piace chiederti consigli di lettura e mi piace andare anche a casaccio! <3
Un abbraccio grande,
gabry
 

Recensore Master
02/03/21, ore 14:45
Cap. 1:

Ciao!
Come sempre, quando io cerco di approcciarmi a questo tipo di componimento mi sento un pochino in difetto, perché ho sempre l’impressione di non essere in grado di eseguire un’analisi fatta come si deve, o anche solo capace di andare a toccare qualche punto importante.
E quindi ogni volta sono qui a mettere le mani avanti, a dire che sì, probabilmente questa non può essere considerata una recensione, ma solo un commento irrazionale ed emotivo, ma insomma, questo tuo stile frammentario, che punta a isolare il nucleo essenziale del rapporto fra i personaggi a me piace davvero tanto, ed è sempre un piacere poterti leggere.
In questo caso, ho apprezzato veramente moltissimo il modo in cui hai giocato con questo nulla che è un po’ ciò a cui tende tutto il componimento, un nulla che sta a fare da struttura a tutto, declinando non solo il rapporto complesso e straziante dei due protagonisti, che inevitabilmente, per concezioni e schieramenti, sono destinato a non poter essere nulla, ma anche ai personaggi presi nel loro essere singolare. È come se il loro destino tragico, questa morte prematura che ce li consegna soprattutto come due nomi da ricordare quando si parla della guerra, più che due personaggi completi, emerga in maniera particolare qui, quasi fosse un destino, a preannunciare da subito come non esista un futuro, alcun tipo di futuro per loro.
Ci sono immagini estremamente significative, di questa casa che è il nulla, che è la morte, ed è tutto ciò che sono sempre stati l’uno per l’altra. Davvero, mi rendo conto che non ti sto dicendo praticamente niente, ma ho vissuto questa lettura in maniera molto intima, e ha fatto davvero male, è riuscita in pochissime parole a rappresentare un dolore, un’assenza estremamente concreta.
Insomma, vorrei davvero rendere giustizia a questo componimento, ma temo di non esserne proprio capace. Però l’ho apprezzato, l’ho apprezzato davvero tanto, e ci tengo a farti i miei complimenti.
A presto!

Recensore Master
22/02/21, ore 17:52
Cap. 1:

Ciao Rosmary,
come al solito, tu scrivi di Dorcas ed Evan e io accorro. Ho letto questa drabble ieri sera non appena hai condiviso il link, ma l'ho lasciata decantare perché alla fine mi strugge sempre leggere di loro due che potevano essere tutto e invece si trovano a non essere niente, se non due vittime su fronti opposti di una guerra magica. Ed è solo dolore e vuoto quello che suscitano anche nel lettore che resta spiazzato dal vuoto, dalle loro frasi spezzate che sono perfette per descriverli, perché sanno di incontri fugaci, sguardi e promesse che non possono essere fatte e amori che non possono durare, o che forse sono destinati a proseguire solo dopo la morte, a seconda di quanto si riesca a credere in un Aldilà.
E insomma, io da una parte vorrei leggere tanto su di loro, ma anche una long su questa coppia così affascinante e struggente, ma forse è perché sono curiosa e logorroica di mio. Poi mi rendo conto che anche gli sprazzi che ci offri in questo stile frammentato è perfetto per loro due.
Adesso vado a soffrire in un angolino. La lettura ha assolutamente meritato il tempo che le è stato dedicato.
Un abbraccio grandissimo,
Sev

Recensore Master
21/02/21, ore 13:44
Cap. 1:

Ciao Rosmary, passo di volata di qui perché ho imparato ad apprezzare tantissimo i tuoi Evan e Dorcas, anche se di loro come personaggi non sappiamo assolutamente niente e fanno parte di quelli che scherzosamente chiamo "gli inesistenti" di Harry Potter. Ecco, secondo me, tu dai un'anima a questi due inesistenti e cogli una dinamica molto interessante, ossia quella di due persone che lottano su due schieramenti opposti ma che si sentono legate (e in un certo senso sono specchio l'uno dell'altra).
Anche qui devo dire che mi sono piaciuti sicuramente, complice la scelta stilistica. La drabble è una sfida al tempo e al limite e ben si presta alla sperimentazione (perché in un breve spazio la frammentarietà non può appesantire). Qui la sperimentazione dello stile secondo me è riuscita perché la diversità continua degli allineamenti, la rottura delle frasi e finanche la divisione in parti sono controbilanciate da un lessico più semplice e a concetti espressi in modo chiaro e diretto. Questo significa che l'unità non si perde ed emergono i rimandi diversi nel tempo. Il niente domina tutto, insieme al rimpianto di quello che sarebbe potuto essere ma che loro due non potranno essere mai.
«Felici, casa, emozioni?» La scelta di mettere questa domanda con un allineamento ancora diverso (l'unica frase a destra) è azzeccata perché, insieme al corsivo, rende proprio l'eco lontana destinata a soccombere.
Mi è piaciuta molto, complimenti.