Ciao, eccomi qui ^^
Se non erro, questa è la prima volta che leggo qualcosa di tuo e devo dire che sono davvero contenta di aver iniziato con questa storia.
Spulciando il tuo profilo ho notato di avere giusto un po' l'imbarazzo della scelta, soprattutto in questo fandom, e ammetto che questa storia ha dissipato ogni mio dubbio su cosa recensirti semplicemente dopo aver letto solo il titolo. Questo perché ho pensato subito al film, quello con Emily Blunt, che ho davvero amato – e per il quale sto giusto un po' sclerando perché sono ormai mesi che non fanno altro che anticipare e poi posticipare il sequel, ma dettagli.
Divagazioni a parte, passiamo alla recensione vera e propria, che altrimenti salta fuori uno zibaldone, lol
La One Shot mi è davvero piaciuta. Innanzitutto ho apprezzato molto lo stile, non so se possa essere un aggettivo adatto a descrivere uno stile di scrittura, ma l'ho trovato estremamente “pacato”. Mi è proprio piaciuto, è stato molto coinvolgente e ogni aggettivo, ogni frammento di introspezione, ogni accenno a un'azione o a un cambiamento di espressione da parte dei personaggi l'ho trovato perfettamente incastrato all'interno della storia. Anche i dialoghi mi sono piaciuti, li ho trovati perfetti per Annie e Bertolt – inoltre, è la primissima volta che leggo di loro anche dal punto di vista romantico e mi sono piaciuti tantissimo, li ho “ritrovati” senza problema alcuno anche in questo universo alternativo e inutile dire, infatti, che la caratterizzazione è ottima e che risultano proprio IC.
Inoltre, Annie è il mio personaggio femminile preferito di SnK, quindi è stato doppiamente bello leggere di lei che si sveglia la mattina a causa dei richiami di Mr. Knuckles, che inizia a vivere una serie di sfortunati eventi perché quella sembra proprio una classica “mattina no” dove non ne va bene una neanche per sbaglio e dulcis in fundo scopre addirittura che si è allarmata per niente perché quello è il suo giorno libero, non è in ritardo per il lavoro e anziché dannarsi per cercare di sistemare il disastro sul pavimento nel minor tempo possibile poteva prendersela comoda fin dal principio. Insomma, la mia vita in una “mattinata no” di Annie ahahah
E oltre a questo, si scopre che non è un giorno qualunque, bensì il 14 febbraio. E sì, tendenzialmente si pensa a un possibile regalo, a una sorpresa per il partner, ma devo essere onesta: indipendentemente che se ne siano dimenticati o meno, credo che Annie e Bertolt non siano tipi da regali, o meglio, non hanno bisogno di una ricorrenza per dimostrarsi amore, affetto e rispetto reciproco. E non è neanche una questione di essere alternativi o simili, c'è che loro sono proprio fatti così, perché se stanno insieme un motivo c'è e se continuano a stare insieme un ulteriore motivo sempre c'è.
In un certo senso, a modo loro è come se festeggiassero San Valentino tutti i giorni: comprendendosi e sostenendosi a vicenda, trovando nel dialogo una soluzione ai problemi, discutendo e confrontandosi, scambiandosi effusioni che non sfociano nello smielato, anzi, alcune sono un po' goffe e “raffazzonate”, ma sono belle proprio per questo, anche perché sono spontanee.
Insomma, se non si fosse capito, ho adorato anche la seconda parte della One Shot, dove Bertolt torna a casa e racconta a Annie cosa è accaduto sul posto di lavoro – e a proposito: il fatto che gestiscano una palestra con Reiner e gli altri è quanto di più canon possa esistere sulla faccia della Terra. Anzi, no, la cosa ancora più canon è REINER CHE CADE ADDOSSO A PORCO E GLI FRACASSA UN PIEDE, MA COSA STA SUCCEDENDO, IO NON CE LA POSSO FARE
(aspetta che mi ripiglio un attimo, che se uso troppo caps lock finisce che mi bannano la recensione)
Comunque, tornando seri, quanto è stato adorabile Bertolt che si è costantemente preoccupato per Annie? Il non averle assegnato nuovi turni per permetterle di riposare un altro po' penso che sia un gesto bellissimo e che dubito lo facciano in tanti. A lui non è importato di sobbarcarsi altre ore di lavoro, ha pensato solo di escludere Annie da quell'inghippo per farla riposare e non stressarla ulteriormente – okay che poi quando le racconta quanto accaduto Annie rimane talmente calma da far letteralmente paura, ma dettagli, poi diciamo che poco per volta tutto si risolve, dai.
Allo stesso modo in cui Annie pensa a Bertolt e, anche se in maniera un po' burbera, gli fa capire che può continuare a sperimentare coi fiori e prendersene cura, l'importante è che impari come fare proprio per evitare altri disastri, e infatti ha comprato un libro sul giardinaggio per lui. Sono dei gesti piccoli, che quasi passano inosservati, ma che per loro hanno un valore inestimabile.
E niente, io credo di aver scritto troppo e forse questa non è nemmeno una recensione ma un mezzo delirio sconclusionato, quindi ti chiedo scusa se dovesse effettivamente risultare così. Però, davvero, è stata una lettura piacevolissima su due personaggi che adoro, poi aggiungiamo il fatto che io vivo di AU, adoro i momenti legati alla quotidianità di una coppia e insomma, gongolo, gongolo tantissimo.
Prima che mi dimentichi: a fine lettura ho avuto modo di apprezzare ancora di più il titolo, perché io quel “posto tranquillo” l'ho percepito tutto e inoltre ho stra adorato il modo in cui, proprio come hai scritto nelle N.d.A., tu abbia raccontato non del classico San Valentino pieno zeppo di clichés (che poi io dovrei tapparmi la bocca perché mi piacciono un sacco ahahah), bensì di qualcosa di diverso, che va anche un po' a sdoganare quella che è la concezione classica di questa ricorrenza.
Okay, ora giuro solennemente che ho finito, ti chiedo scusa (again) per lo zibaldone che mi ero promessa di non scrivere e ti saluto, rinnovandoti i miei complimenti.
Alla prossima!
M a k o |
