Ciao, ho pensato di passare a leggere questa, dato che partecipiamo allo stesso contest ero davvero curiosa di dare un'occhiata. Per me scrivere il ordine alfabetico è stata un'impresa titanica, tu so che sei stata una delle prime a cosegnare (mi pare di ricordare), quindi complimenti per la rapidità perché scrivere in questo modo e dare fluidità al testo, è tutto tranne che semplice. Anzi, è davvero complesso riuscire a rendere una storia scritta in questo modo verosimile e non forzata, andando alla ricerca di parole che iniziano con lettere con cui mai cominceresti una frase! Quindi complimenti perché la storia è scritta davvero bene, è anche molto intensa e introspettiva (che poi è il mio genere preferito!).
Direi che è principalmente una storia sensoriale, trasmette molte emozioni, ma su tutto quello che arriva e ti travolge è quel dolore, che non ti fa nemmeno riuscire ad alzarti la mattina. Si intuisce, tra le righe, ciò che è successo. Non metti una spiegazione accurata, e hai fatto bene a farlo, perché sarebbe stato forzato. Ciò che è accaduto lo si intuisce da qualche dettaglio qua e là, ma sappiamo che Gabriele è dilaniato da un dolore che lo blocca al letto e gli impedisce di fare qualsiasi cosa, un dolore, e questo mi ha colpita molto, lo porta anche a perdere quel senso di poesia che, banalmente, ti fa guardare la neve con occhi incantati. Gabri ha superato tutto questo, per lui è solo pioggia ghiacciata. Non c'è più nulla, né magia, né buoni sentimenti, ma solo un abisso dentro al quale è sprofondato e che non gli permette di vedere il futuro in modo positivo. Conta i passi che ci vogliono per raggiungere la porta della sua camera e risolve stando a letto, perché li considera troppi. Sa già che non andrà a scuola nemmeno il giorno successivo, non per pigrizia, ma perché credo che sia più facile per lui rimanere nel limbo che sono le lenzuola. Dove tutto è possibile, dove lui ancora può essere lì accanto a lui. C'è una sensazione direi quasi da ventre materno, in cui Gabri si crogiola, lì nel dormiveglia, rigirandosi sotto al calore delle coperte. Rimane fermo e lascia che siano queste sensazioni a cullarlo, indubbiamente drammatico. Ma c'è anche un sentimento molto positivo che mi ha colpita e che arriva più che altro di riflesso, è che è l'amore della madre. Questa madre che capisce, che sa e che di sicuro soffre anche lei per il figlio, magari patisce persino il senso d'impotenza. Una madre che fa quel che può e della quale si sente tantissimo l'amore, direi che la sensazione più bella e positiva della tua storia, che fa da contralatare alla disperazione di Gabri.
Come dicevo all'inizio, una storia molto intensa. Brava!
Alla prossima!
Koa |