Recensioni per
Caleidoscopio
di Luschek

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/12/21, ore 14:47
Cap. 4:

Cara Luschek ♥
Lo so che sono passati mesi, anni, secoli, case, auto, libri e fogli di giornale dall'ultima recensione a questa storia, ma oggi mi è ricapitata sotto gli occhi, mi sono ricordata QUANTO mi abbia fatto male (in senso buono!) e ho deciso di "concludere l'opera", perché si merita ogni commento e stellina e kudos di questo mondo ♥

Posso cominciare dicendo che avevo già i lacrimoni alla citazione d'apertura? No ok, tutto a posto, giuro, Zeke mi ha solo tirato un po' di pietrisco negli occhi. Comunque, partiamo dall'incubo e procediamo con ordine: si inizia in quarta con ansia, angoscia e una specularità con il reale perfettamente identificabile... un'introduzione che si riaggancia al finale in un circolo perfetto di buio e luce – almeno, io l'ho interpretato così.

La scena con Reiner sua madre e Gabi è particolarmente toccante: si percepisce tutta l'angoscia e disperazione di un genitore costretto a vedere il proprio figlio che soffre. Nonostante tutto l'astio che provo per Karina e la consapevolezza che, in parte, sia anche colpa sua se Reiner è ridotto così, non mi sento di infierire su un dolore che nessuno dovrebbe mai provare. Dubito che, comunque, potrà mai comprendere il male che ha causato con la sua ottusità. L'arrivo del padre di Bertolt è stato destabilizzante: da una parte sapevo che, prima o poi, sarebbe comparso; dall'altra non mi aspettavo che sarebbe stato proprio in questo frangente delicatissimo. La reazione di Reiner, poi, mi ha distrutta. È terribile rivedere in qualcun altro i dettagli e le caratteristiche di qualcuno che abbiamo perso.
E tu non hai il diritto di spezzarmi il cuore in questo modo. Il loro confronto è magistrale. Commovente, teso nei punti giusti, permeato di una dolcezza che Reiner non si aspetterebbe mai di poter meritare, ma che lui è disposto a donargli perché, a differenza di tutti gli altri, ha capito come funziona la vita. Perché, al contrario di Karina, che riversa la colpa sui demoni di Paradise, lui è in grado di accettare le proprie responsabilità di genitore e di riconsocere anche quelle di Bertolt: erano bambini che hanno agito secondo ciò che gli era stato insegnato, ma erano comunque bambini dotati di una volontà, di ideali, di libertà di agire. È vero: se Bertolt e Annie avessero voluto abbandonare la missione, l'avrebbero fatto. La confessione di Reiner sui sentimenti che lo univano a Bertolt è stato un atto di coraggio inaspettato e le parole del padre sul lasciar andare i morti mi hanno devastata, semplicemente perché sono vere. Certo, traslate in un'altra "epoca" e in un'altra mentalità, semplificando di molto il processo di elaborazione del lutto, ma è quello che bisognerebbe fare, almeno idealmente: accettare la dipartita di chi ci è stato caro e cercare di andare avanti nel modo più sano possibile – non da soli, mai da soli, ma provare almeno a farlo.

Passo per un momento a Porco, perché sebbene sia in un certosenso "assente" dalla scena, rifiutandosi di vedere Reiner, trovo la sua linea narrativa assolutamente complementare a quella di Reiner. La sua ira è comprensibile, sebbene irrazionale. Non la giustifico, ma hai spiegato benissimo il meccanismo di ragionamenti che scattano in lui nel venire a conoscenza della malattia di Reiner. È come se pensasse che l'amore si possa scegliere, cosa che in realtà non può fare nessuno, nemmeno lui, e risulta ottenebrato dal suo esigere che Reiner sopprima dei sentimenti non scaturiti per sua scelta. L'ho trovata una reazione terribilmente umana nella sua incoerenza.
La rivelazione su Zeke è stata alquanto inaspettata, ma l'ho trovato un buon modo per far capire a Porco che nessuno sceglie di ammalarsi in quel modo – il fatto che sia capitato a colui che, in apparenza, è il meno emotivo di tutti, deve essere per lui particolarmente significativo. Il loro confronto me lo sono visto davanti agli occhi, grazie anche a quelle piccole "accortezze visive" di cui costelli sempre le tue storie: sembra di vedere le tavole del manga in molti passaggi. Per esempio, quando Porco si pone quell'ultimo interrogativo, proprio mentre Zeke gli lancia la palla: l' ho davvero visto una vignetta del manga di fronte agli occhi.

Ci avviciniamo al finale e si avvicina il mio magone :D
Lehner mi è andato di traverso dalla prima frase che pronuncia, sapevilo ahahah però è stato molto interessante ricevere un parere medico così approfondito sulla hanahaki. Non sono esperta del trope, però, appunto, mi è piaciuto il fatto che tu ti sia voluta concentrare anche sulla sfera più tecnica della malattia – anche se esposta da un individuo discutibile, ma penso l'intento fosse quello :')
Ho trovato la decisione di Reiner di operarsi perfettamente in linea col suo personaggio, per quanto devastante... lui non sarebbe mai in grado di concedersi la morte per fuggire dai suoi errori, così come non ne è stato in grado quando stava per suicidarsi nel canone. Non è il tipo di persona che può perdonarsi, per questo trovo coerente il suo desiderio di tornare a servire Marley, pur senza i propri ricordi.
Il finale... il finale è stata una mazzata nello stomaco, nel cuore, nei polmoni, un qualcosa che annichilisce. C'è una poeticità latente, nella scena di Bertolt e Reiner sulle mura, nel modo in cui Bertolt si dissolve in quei petali eterei, ma anche una crudezza inevitabile in quell'interrogativo finale, totalmente disincantato. Sono di nuovo ridotta a uno straccetto intriso di lacrime, sapevilo, nonostante non fosse la mia prima lettura.

Cara Lusch, questa credo che sia davvero, a mano basse una delle mie storie preferite su Attack on Titan, se non la mia preferita in assoluto. Mi sono avvicinata alla tua scrittura tramite essa, nonché all'AU della hanahaki, per me totalmente sconosciuto, e sei riuscita a conquistarmi sin dalle prime righe. Questi personaggi ti appartengono i ntoto: emozioni, gesti, pensieri; li hai fatti tuoi e ce li restituisci su carta con la stessa intensità che conosciamo dall'originale. Anzi, oserei dire che sia addirittura superiore, in più di un passaggio ♥
Ti ringrazio per aver scritto questa storia meravigliosa e spero di riuscire a recuperare anche tutte le altre ♥
Ti mando un abbraccio corazzato, e a prestissimo!

-Light-

Recensore Master
23/05/21, ore 02:30

Ciao! Eccomi qua!
Scusami tanto se sono arrivata così in ritardo a recensire, ma non ho avuto un attimo di tempo. In questa serata sono riuscita finalmente a leggerti, non vedevo l'ora. Mi hai regalato dei minuti magici insieme a Reiner e Bertolt. Questo loro amore che perdura anche dopo la morte di quest'ultimo, si sente la sofferenza del giovane, del vuoto incolmabile che gli ha lasciato dentro. Si è riempito di piante, di fiori che raccontano la sua sofferenza, la sua completa disperazione. Mi ha commossa quasi alle lacrime.
Qui Reiner capisce che c'è qualcosa che non va, Pieck, Porco e tutti gli altri gli stanno alle calcagna come cani affamati. Sospettano qualcosa e pur di conoscere la verità cercano in tutti i modi di rimanere soli con lui. E' una cosa molto nobile da parte loro, pur sapendo che Pokko lo odia, soprattutto per il fatto di Marcel, non riesce a non cercare di capire la sua triste situazione. Adoro questo legame di amore e odio tra i due.
Il flash-back è la parte che ho preferito. Mi ha fatta morire dal ridere la scena in cui Eren, Jean e Reiner (con Connie e Armin spettatori) si sfidano per vedere chi ha il membro più lungo dentro la mia testa c'era la frase "Ma quanto sono tonti e pieni di testosterone questi qua" AHAHA Poi arriva Bertolt e fa zittire tutti. Avrei voluto fargli una statua xD
La scena in cui Reiner e Bertolt sono da soli nella stalla è qualcosa di magico, trasuda amore, passione da tutti i porti e sapere che tutto questo non potrà mai più averlo mi sale un magone tremendo. Hai la capacità di descrivere scene di quotidiano insieme a momenti di ansia e angoscia in un modo meraviglioso. Riesco a sentire ogni minima emozione, ti giuro, non so come ci riesci.
Adoro questa storia, mi dispiace che stia già quasi per finire. La scena dove Porco e Pieck scoprono il suo segreto e lo vedono rigurgitare petali, nettare e sangue penso sia il momento di piena consapevolezza di cosa succederà da lì a pochi giorni.
E niente, mi sto già mettendo a piangere sono al pensiero di tutto questo. Non vedo l'ora di sapere come andranno le cose e soprattutto se mai ci sarà pace per il nostro povero e triste Reiner. Alla prossima!
Un abbraccio,
Apatya.

Recensore Master
21/05/21, ore 17:50

Ciaooo cara! Eccomi qui per lasciarti la mia recensione!
Per prima cosa, ti chiedo scusa, perché ho seguito gli aggiornamenti di questa storia praticamente dal principio, ma per un motivo o per un altro, nel delirio di questo periodo, non ho mai trovato l’occasione di fermarmi un attimo a lasciare una recensione decente!
Stamattina però ho tutta la giornata libera -miracolo!- per cui ho l’occasione di recuperare qualcosa! :)

Dunque, il capitolo precedente si era concluso con una rivelazione sorprendente e decisamente toccante: Reiner, ancora scosso per la morte di Berthold, vomita sulla sua tomba petali di fiori.
La scena che apre questo capitolo mi riempie sempre di dolcezza, non importa quante volte io la legga: Falco che cerca di spiegare l’accaduto, con le manine piene di petali, così ingenuo e sincero e, dall’altra parte, questo fratello tanto amorevole che non sa se credere o meno alle parole del più piccolo e intanto non smette un secondo di chiedersi se fa abbastanza, se si comporta come dovrebbe, sono un quadro dai colori pastello di una tenerezza indescrivibile!
Colt, in particolare, è un personaggio che non è ancora venuto molto alla luce nell’anime e mi piace che tu abbia affidato il POV a lui in questa prima parte del capitolo, facendocelo conoscere un po' di più, soprattutto per quel che riguarda il suo rapporto con il fratellino Falco.
Come ogni guerriero di Marley, in lui c’è fermezza, coraggio, ma anche quella spiccata umanità che non manca di venire fuori e risplendere nei momenti di maggiore tensione.
Un dettaglio che mi ha stretto il cuore, soprattutto, è la paura di Colt di aver visto o sentito cose che non avrebbe dovuto, temendo delle ripercussioni per lui e Falco: ciò denota quanto poco conti, alla fine, la vita stessa del popolo di eldiani, qualsiasi sia il ruolo che ricoprono, e come una singolo azzardo possa condannare per sempre alla sofferenza un intero nucleo famigliare! :(

La parte centrale, dedicata invece a Porco, è a dir poco meravigliosa! Regalarci uno spaccato della vita quotidiana di questo ragazzo non soltanto è interessante, ma non fa altro che sottolineare il dramma profondo della guerra che lui e gli altri combattenti sono costretti a combattere: Porco è un ragazzo assolutamente normale, con una madre gentile, una casa piena di fragili cianfrusaglie a cui, dopotutto, anche lui è affezionato.
Quella è la vita che gli appartiene e che conosce – una vita tranquilla, per adesso, poco appariscente, ma serena- per questo non può immaginare che Paradis sia fatta allo stesso modo, sia piena di ragazzi come lui, di case come la sua, di famiglie come la sua! Vede gli altri guerrieri provati dalla loro esperienza sull’isola e non può che pensare in negativo perché non riesce a distaccarsi dalla favola dei demoni che gli hanno inculcato, anzi!
La sofferenza dei suoi amici, mista alla morte del fratello, non fanno altro che alimentare tale idea!
L’incontro con la madre di Porco, inoltre, è fondamentale anche per il mistero che circonda il comportamento di Reiner: Porco e Pieck, infatti, scoprono cos’è l’hanahaki e, facendo due più due, si rendono conto non soltanto dei sentimenti di Reiner per Berthold, ma anche che il guerriero potrebbe essere in grave pericolo, giungendo ad una morte prematura e piena di sofferenza.

Ancora una volta, questa idea dell’hanahaki mi risulta assolutamente affascinante in tutta il suo dolore: come dice Falco, Reiner sta morendo d’amore o meglio, sta morendo a causa dell’amore che brutalmente gli è stato strappato via dalle mani.
E quanto è poetico il concetto di questa morte – terribile, dolorosa- che arriva a causa di qualcosa di estraneo che cresce e prende vita nel corpo di una persona? Il contrasto fra la sofferenza e la sua dolcissima, colorata manifestazione, attraverso delicati petali di fiore?
Scusami, ma non smetterò mai di ripeterti i miei complimenti per aver avuto l’idea di associare una leggenda simile proprio a un personaggio tragico come Reiner e il suo amore per Berthold! Perfetta, non ci sono altre parole! *^*

L’ultimo quadro, infine, ha per protagonista proprio lui, Reiner.
E come spesso accade quando si parla di lui, sono finita sotto un treno di dolore! Quello che è tornato a Liberio non è più un ragazzo, ma un ammasso di sofferenza che sta in piedi per inerzia. Anche nelle situazioni più serene, le ferite – invisibili ma profonde- dell’esperienza vissute a Paradis continuano a sanguinare, a bloccarlo in questa sofferenza che lo annichilisce.
Per la prima volta sei riuscita a farmi apprezzare il personaggio di Gabi, la cui freschezza e ingenuità di bambina si scontrano con la sofferenza del cugino in modo talmente netto da creare una esplosione! Il momento in cui Reiner si sente male e si lascia andare al dolore è stato veramente molto intenso, mi ha colpita moltissimo: l’angoscia, l’avvilimento, lo spavento suo e di Gabi trapassano lo schermo e arrivano dritti nello stomaco del lettore, trascinandolo a forza nel racconto e nell’animo stesso dei suoi protagonisti!
Complimenti davvero, questa storia è un piccolo capolavoro!
A prestissimo, Violet :)

Recensore Master
15/05/21, ore 11:07
Cap. 4:

Buongiorno, carissima!
Avrei voluto recensire questa storia con maggiore puntualità, ma ho passato quest'ultimo mese a riprendermi dalla lettura di quella... fanart coreana, perché mi rifiuto di chiamarlo capitolo e ancor di più mi rifiuto di chiamarlo finale (specie considerati gli spoiler sulle pagine aggiuntive, ammesso che siano veri, e purtroppo non vedo improbabile che lo siano).
Detto questo, devo dire che questa storia, nella sua brevità, è risultata molto ben fatta, ed è riuscita a dare a tutti il giusto tempo di svilupparsi e far capire i loro pensieri. La cosa che mi è più piaciuta è che, nonostante si passi il tempo a descrivere il lento declino di Reiner in seguito ad un lutto atroce, ogni scena è permeata da un senso di calore, di vicinanza, dall'amore che comunque prova per Gabi e per la madre e per tutti i suoi compagni. La scena in cui parla con il padre di Berthold all'ospedale mi ha letteralmente sciolto il cuore, perché adoro vedere ogni variante e tematica legata ai rapporti genitori-figli in una storia, e mi è piaciuto molto come il signor Hoover abbia confortato Reiner. La scoperta che Zeke fosse ammalato per via di Pieck l'ho apprezzata nel contesto, ma di per sé mi ha lasciata un po' stranita (credo onestamente che Zeke non sia capace di essere così coinvolto da un'altra persona; l'unica eccezione era Eren), però mi è molto piaciuto il suo dialogo con Porco. E niente, il finale è stato tragico, però appropriato.
Alla prossima!
Catcher
Recensione tremenda, me ne rendo conto, ma è la prima da un mese, quindi spero che non ti dispiaccia troppoXD.

Recensore Master
10/05/21, ore 21:49

Ri-ciao, Lusch!
L'ho detto, che mi avresti odiata un po' di più? Ma stavolta mi tengo, giuro *incrocia tutte le dita che ha*

In questo capitolo, ho avuto un'epifania, se così si può dire: il PoV che preferisco leggere è quello di Porco, nel senso che è quello che ha più impatto narrativo su di me. Reiner mi uccide emotivamente, Porco mi offre una visione del mondo diversa. Ha quel giusto grado di disincanto e quel cinismo necessario che trapelano da ogni suo gesto e parola, senza però mai strabordare nella malignità, se non mentalmente, e comunque in modo combattuto, verso Reiner. Tra l'altro, ho scordato di dirtelo prima, ma mi è piaciuta moltissimo la reazione che ha avuto nello scoprire della malattia di quest'ultimo: l'ho trovata credibile, non forzata e perfettamente IC. Nel trattare un tema come la malattia di un personaggio è semplice scivolare nel melenso o morboso, spingendo tutti coloro che lo circondano a essere eccessivamente compassionevoli o empatici per lui. Porco riporta tutto al giusto grado di realismo e umanità: si dispiace a livello umano per Reiner, ma non si risparmia nell'astio che prova per lui, ricordandoci che, solo perché adesso è affetto da Hanahaki, non è giustificato in tutte le sue azioni, né discolpato dai suoi peccati.

E adesso... ti avevo già accennato in privato, mi pare, di quanto mi abbia fatto scompisciare il siparietto con la "gara" tra i vari soldati, e lo riconfermo :')
Ilarità a parte, che di fronte a una scena simile è inevitabile e anzi gradita, a stemperare la cupezza della trama di fondo, la elogio per due motivi. Il primo, è che riproduce fedelmente ciò che al 99,9% deve succedere in una caserma abitata da adolescenti in piena tempesta ormonale e con uno spirito di competizione alle stelle – causa di un'inevitabile moria neuronale. Quindi, sì, fa ridere perché è vero :'D
Il secondo, più serio, è che hai trattato una situazione "da maschi" in modo realistico (non ne sto facendo un discorso sessista, ovviamente), senza edulcorarla o ingentilirla in alcun modo: fanno a gara a chi ce l'ha più grosso, punto, senza fronzoli. Spessissimo mi trovo a leggere giri di parole assurde per descrivere eventi in verità molto prosaici riguardanti la "sfera maschile", se così la vogliamo chiamare (ma anche femminile, eh), e qui ho invece apprezzato la schiettezza nel tuo rappresentare la scena. Potrà sembrarti una banalità o una piccolezza, ma per me non lo è affatto, e nel suo piccolo è un altro punto al realismo ♥
MA a parte le analisi profonde della gara del caz*o, posso dire che AMO CONNIE? Nel senso, non in AoT in generale (anzi, mi sta abbastanza sulle palle), ma l'ho amato qui per come si esprime come uno scaricatore di porto senza pudore, improvvisandosi "portavoce" della sfida :') E il momento di tenerezza finale tra Bertolt e Reiner fa male al cuore, 'naggia a te...

Lasciando da parte la parentesi goliardica, è stato bello vedere come Reiner non sia fesso (o che le doti di spie di Pieck e Porco facciano pena) e che si è accorto dell'insistente attenzione dei compagni. Hai costruito bene il rapporto tra i Guerrieri, inclusa l'estraneità parziale di Zeke, che si tiene sempre un po' sulle sue, pur mostrando preoccupazione come nel primo capitolo.
Parlando di personaggi ben resi, ho apprezzato moltissimo il dettaglio acido su Karina che fa morire piante su piante... odio quella donna, in grado solo di inculcare ciecamente gli ideali e nefandezze di Marley a chi le sta accanto. Magari non sarà in grado di far crescere fiori e piante, ma di certo annaffia e cura la gramigna nelle teste dei bambini. E per questo trovo davvero credibili nella loro odiosità i suoi pensieri riguardo a Gabi, già pronta a "raddrizzarla" per chissà quale sua mancanza. Davvero, l'ho trovato agghiacciante, soprattutto pensando a cosa abbia inflitto a Reiner.

In ultimo, il confronto tra i tre è concitato e straziante al punto giusto. Quando Reiner crolla, sbottando a ridere e poi a piangere, ho avuto una fitta al cuore e stavo per crollare con lui. Hai reso icasticamente quel senso di follia che ti pervade quando perdi il controllo sulle tue emozioni, sopraffatto dal dolore. Nel suo essere un dettaglio, ho apprezzato anche anche il fatto che Pieck si avvicini a Reiner per "accudirlo", mentre Porco, invece, se ne va, rimanendo coerente col personaggio e senza abbandonarsi a quella "compassione dovuta" di cui parlavo nello scorso capitolo. Gestisci ogni personaggio magistralmente e a me sembra di dire sempre troppo poco anche se so che vuoi picchiarmi per questi papiri ahahah *fugge*  ♥

Giuro che ho finito. Per oggi.
Per l'ultimo capitolo mi serve una scorta di bombole d'ossigeno, ché piangerò tutte le mie lacrime nel commentarlo, ma è anche per questo che amo la storia ♥
Serio, sarò ripetitiva, e non intendo adularti, ma è una delle più belle, elaborate e toccanti che abbia letto.
E il resto me lo tengo per il finale ♥
Ti mando un altro abbraccione Corazzato, e spero a prestissimo,

-Light-

Recensore Master
10/05/21, ore 21:29

Ciao, Lusch! ♥
Lo so, lo so, è da una vita che devo passare, ma ormai dovresti aver capito che ho i tempi di recensione di un dugongo ubriaco (?) e quindi niente, passo solo ora. Tra l'altro, ho stilato la recensione, poi ho dato un'occhiata agli agigornamenti e ho visto che hai appena pubblicato CRF MA IO RIDO TANTISSIMO quanto poco tempismo ho??
Comunque ho già versato lacrime sul finale, ma a quello arriviamo quando arriviamo, per ora devi sorbirti i miei deliri passo passo **


La prima impressione che mi ha lasciato questo capitolo è che fosse strutturato come una sorta di giallo, in cui abbiamo gli investigatori, ovvero la nostra PokkoPikku, e degli involontari testimoni, ovvero Colt e Falco, che si intersecano cercando di venire a capo dello stesso mistero. E Reiner, neanche a dirlo, è il sospettato numero uno. Questo per dire che mi ha intrigato il modo più "tecnico" con cui hai sviluppato la narrazione, lasciando il PoV Reiner in chiusura.
Il punto di vista di Colt mi è piaciuto molto, così come il modo in cui sei riuscita a rendere Falco – e anche Gabi, in realtà. Scrivere i bambini è complesso, ma tu ci sei riuscita molto bene, sfruttando indirettamente i loro occhi e parole per offrire una prospettiva diversa e più spigliata. Tra l'altro, adoro come hai rappresentato Pieck quando interagisce con Falco, per esempio il fatto di portarsi alla sua altezza o di assecondare il giuramento col mignolino. Come ti dicevo anche nello scorso capitolo, ho sempre riscontrato questa vena materna, in lei, e tu riesci a evidenziarla in modo coerente con la trama e i personaggi.

Altro punto che spicca, nel capitolo, è l'avversione di Porco – ovvero dell'"Eldiano medio" – verso gli Eldiani di Paradise. Così si riesce realmente a intuire quale fosse la percezione che aveva la gente "normale" di loro. Ovviamente questo emerge con chiarezza anche dal manga/anime, ma trovo sempre importante sottolineare come, ancora una volta, sia tutta una questione di prospettiva e da che parte del cannocchiale ci troviamo a scrutare o essere scrutati. È un concetto semplice, ma molto potente e, ripeto, mi piace che tu l'abbia reso in modo così diretto, senza fronzoli, senza tentare di ammorbidire la visione di un personaggio che ha ogni ragione per odiare gli Eldiani.

Sarà una recensione sconclusionata, lo so, ma quando ti leggo noto sempre troppi dettagli insieme e devo sceglierne solo alcuni, altrimenti ti smollerei 40K di parole :')
Per esempio, la descrizione di casa Galliard, specchio di un dolore familiare sempre presente, che poi viene convogliato in piccoli sfoghi quali possono essere i ninnoli che sua madre si è messa a collezionare. Sono questi spicchi di quotidianità di cui costelli il racconto che aiutano a donare spessore alla storia e la rendono più viva, più reale – perché i tuoi personaggi vivono mentre li narri, non sono lì solo in funzione della tua penna.
E assieme a ciò, fai un'analisi del dolore puntuale, dalle molteplici sfaccettature che abbracciano i diversi rapporti che rappresenti – un caleidoscopio affettivo, se mi passi quest'interpretazione del titolo. Fraterno, filiale, cameratesco, romantico... si intersecano e creano una tela cupa su cui sbocciano sprazzi di colore, mentre la vita, in qualche modo, tenta di andare avanti – anche se non per Reiner. EDIT Dopo aver letto le note, vedo che questa ricchezza affettiva era proprio il tuo intento, quindi direi che l'hai raggiunto appieno! 
"Gli si forma un nodo alla gola, quando la vede infragilirsi all’improvviso: è un acquazzone che non è pronto a sopportare."-> parlando di "rapporti umani", questo passaggio mi ha colpita particolarmente. È la visione di un figlio conscio che i genitori non siano incrollabili, ma che non vuole comunque vederli fragili o colpiti dal dolore, nella convinzione che debbano comunque rimanere le rocce nella propria vita – che siamo noi figli a dover crollare mentre loro ci sorreggono. C'è tanto, espresso in questa semplice frase ♥

Ho trovato poi la caratterizzazione di Gabi davvero calzante. Mi ha colpito quel "sono una brava bambina", che riecheggia tanto il suo "sono una brava Eldiana", in un modo che mi ha inquietata, sinceramente. Si scorgono dei semi che daranno poi in futuro i loro frutti. Oltre al fatto che sono anche le parole e lo stato di prostrazione di Reiner, a influenzare la sua percezione dei "demoni". Hai fatto un lavoro d'introspezione e analisi dei personaggi enorme, inserendo con coerenza logica le cause dei comportamenti che poi riscontriamo nel canon.
E proprio per questo, adoro il fatto che Reiner sia l'unico ad avere una visione nitida e cristallina sul loro mondo, nonostante abbia perso così tanto. La scena finale che narri è terribile, non tanto per il crollo di Reiner, ma per la naturalezza devastante con cui Gabi parla di divorarlo e acquisirne il potere, la calma e quasi spensieratezza con cui parla di vendetta e uccisioni. Di sicuro è nell'indole di Gabi questa percezione del mondo, ma è stata Marley a fomentarla, istigarla e tramutare un carattere veemente in quello di una bambina-soldato devota alla nazione e a ideali aberranti.

Forse ho parlato poco di Reiner qui, ma in realtà non mi dispiace. Non perché non abbia apprezzato la sua prospettiva, anzi, ma perché amo il modo in cui lui sia il fulcro della narrazione, senza però diventare l'unico occupante del palcoscenico. Ogni personaggio ha i propri dolori, dispiaceri, perdite, insicurezze, e nessuno viene adombrato da lui a prescindere. Trovo che sia molto difficile scrivere una character!centric senza scivolare nell'egocentrismo del personaggio (se mi passi il gioco di parole quasi contraddittorio), e tu sei riuscita a non cadere nel "tranello".

Insomma, mandami pure la postale, ma io questa storia la adoro e non posso fare a meno di sciorinarti questi papiri indigesti ♥
E tra poco (se tutto va bene) mi odierai ancora di più :))
Ti mando un abbraccio Corazzato,

-Light-





 

Nuovo recensore
11/04/21, ore 14:57
Cap. 4:

(ammetto che ho fatto il recupero nickname & psw solo per poter lasciare una recensione a questa fanfiction)

Ho terminato la lettura ieri notte e realizzato quanto, nonostante l'angst e la malinconia, tu sia riuscita a trasmettere comunque una delicatezza degna del main theme che hai scelto, quello dell'hanahaki. La premura nello spiegare, nel caso di Porco e Pieck, le loro accezioni di carattere più intense e realizzare come fossi già arrivata a questa conclusione mi ha confermato quanto questo lavoro sia frutto di un grande amore per i guerrieri e per i loro ( purtroppo ) inesplorati lati narrativi. Ho trovato molto attinente e realistica la parte dell'incontro tra il sig. Hoover e Reiner; considerando quanto nella vita di quest'ultimo la figura paterna sia stato un vuoto colmato solo dalla vergogna e dal bisogno di un riscatto sovrimposto da Karina, la scena che ha unito i due uomini intrecciandoli a fil comune con Berthold è stata splendida e ricca di significato. Adorabili Colt e Falco, la loro rigidità esagerata nell'etichetta è una cosa che ho sempre pensato essere credibile e l'hai realizzata alla perfezione.
Su una nota più comica ho ADORATO la scena COCK SHOW? (???lmao)

Ad ogni modo, grazie per esserti presa cura di questi particolari e soprattutto del Marley Arc in questo periodo dove molti, me compresa, sono ancora destabilizzati dal capitolo 139 e dalla mancanza di rispetto e coesione per i guerrieri. La scena finale mi ha ricordato molto Tsubasa Chronicle, sbloccandomi non pochi ricordi.

Per rimanere in tema ( dato che il significato dei fiori mi è caro e la scelta dei boccioli e petali rigurgitati è stata altrettanto accurata ) spero accetterai con rispetto un amaryllis per simpatizzare con l'orgoglio di aver scritto questo splendido inserto. Ancora complimenti ❤️

Recensore Master
10/04/21, ore 01:53

Eccomi!
Scusami per l'orario particolare, ma non riuscivo ad aspettare ancora per venire a leggere la tua storia. Questo capitolo mi è piaciuto un sacco sia quando Falco racconta di cosa ha visto al cimitero a Pieck e Porco, mentre suo fratello Colt non crede a una parola di ciò che ha detto e visto. Non posso biasimarlo, vedere qualcuno che vomita petali di fiori ogni volta sempre diversi, non è facile da credere. Poi quando sentono le parole della madre di Pokko che narra la leggenda di Hanahaki sono rimasta davvero sorpresa. La conoscevo molto poco, amo i miti e le leggende giapponesi e leggerla in una ff su AOT mi ha fomentato un sacco. Ho approfondito di più cosa si celasse dietro questo mito e non ricordavo che l'amato non corrisposto vomitasse fiori fino a riempirsi i polmoni di radici e fiori e morire soffocato dal suo dolore. Soprattutto come si è trovato nella situazione di contrarre questa maledizione?
Le scene descritte scritte in un modo così poetico e accattivante che a una certa non sapevo più se stavo guardando un film oppure stessi realmente leggendo, ho perso la cognizione del tempo ti giuro! Ho sentito tutto il dolore di Reiner per il povero Berthold e anche quando è andato a passeggio a Liberio con Gabi, portandola in quella vecchia e trasandata piazza con al centro la fontana dove si riunivano tutti a giocare, mi ha lasciato una malinconia nel cuore fortissima. La scena poi in cui vomita di nuovo petali fin quasi a soffocarsi mi ha straziato l'anima, comprendo il motivo per cui Pieck si sente in colpa per essere riuscita a salvare solo Zeke e Reiner, lasciando Berthold al suo destino, insieme ad Annie. Mi stavo per mettermi a piangere a ogni scena e sono soltanto al secondo capitolo, devo dire che sta andando molto bene xD
Il tuo stile di scrittura è fenomenale, non riesco a staccarmi dal capitolo fin quando non leggo l'ultima parola e vorrei saperne sempre di più.
Forse aiuta anche il fatto che amo alla follia questo anime, ma te ci stai mettendo molto di tuo in questa storia e la sto apprezzando moltissimo, sembra quasi una OVA fatta su misura per essere vista da altri.
Non vedo l'ora di sapere cosa accadrà a Reiner e soprattutto cosa il futuro ha in serbo per Gabi (vedo che hai mantenuto la sua indole da guerriera cadetta innata già da piccola ahah). Allo stesso modo ho apprezzato l'accuratezza nei dettagli e per la minuziosità della correttezza grammaticale che ha reso la lettura ancora più fluida e scorrevole. Complimenti ancora per tutto. Alla prossima!!
Un abbraccio,
Apatya.

Recensore Master
09/04/21, ore 23:31

Buonasera cara, che piacere essere di nuovo qui! Stavo cominciando la rassegna dei titoli e dei fandom presenti sul tuo profilo e vedere l’ultimo aggiornamento con SnK, mi ha portata a fermarmi immediatamente. Non potevo lasciarla perdere, nono! Poi se leggo angst e introspezione… ci vado a nozze, è tutto un insieme di presupposti a portarmi ad adorarla, me lo sento.
Reiner è in assoluto uno dei miei personaggi preferiti e vederlo trattato così mi fa un male, ma un male che nonhai idea: un male necessario però, perché dopo il grande, immenso dolore provato, la fuga, le ferite non rimarginate se non alla fine, l’incapacità di svegliarsi subito… sa di essere tornato a Marley, a casa sua. Anni di questo desiderio vengono finalmente messi da parte per quella sensazione bellissima che gonfia il suo petto debole e scosso dagli sforzi e dalle troppe ore di sonno. Lo sento gioire e sospirare internamente, per un attimo vedo i suoi lineamenti stendersi per la prima volta dopo tanto, troppo tempo, e ora?
Ora una sola, semplicissima, necessaria domanda. Dove è lui?
Dove è Bertoldt?
Caspita, ripensando al manga e all’anime ho visto tante volte il momento in cui viene catturato, e l’epilogo per il portatore del gigante colossale, ma ora che lo vedo negli occhi di chi lo ama, beh, è tutta un’altra cosa. Il dolore è tale da essere assordante anche nel più cupo dei silenzi, perché fa male, fa male vedere come tutte le promesse di Reiner di tornare a casa assieme siano andate completamente in fumo. E la reazione di Zeke in tutto questo lo mostra come uno che sta andando avanti per il suo scopo, sorvolando purtroppo su tutto questo. Il loro ritorno a Marley significa una sola cosa, d’altronde, no? E questo anche Reiner dovrebbe capirlo.
Il flashback mostrato a Paradis col 104° è straordinariamente emotivo: vedere Reiner così coinvolto mi fa comprendere di ritrovarlo in uno di quei momenti in cui riusciva a stare bene con loro, con coloro che avrebbero dovuto far estinguere. Si diverte, si sente coinvolto, si perde con loro e poi accade.
La crisi, il malessere, gli occhi chiusi, il buio. Colori, odori, voci, volti sconosciuti di cui ha la certezza di dover riconoscere l’identità non riuscendoci. Bertoldt è l’unico che sa come fare, e la sensazione di averlo vissuto tante altre volte fa capire come i due abbiano tanto tempo passato soli alle spalle, e l’amico sa cosa fare, fino a che la confusione si fa meno pressante: il lavoro che fai qui sulla confusione mentale dei ruoli del ragazzo è straordinariamente efficace e molto chiara, brava. Stai lavorando su di lui in modo perfetto, affiancandogli un compagno che sa complrenderlo, aiutarlo, amarlo a modo suo. Perché questi si amano, qui è un dato di fatto, ma di un amore che non si esprime a parole ma si ricerca nei gesti, nei pensieri, nell’aiutarsi e nel farsi aiutare. Molto intenso il susseguirsi delle varie fasi della crisi, riesci a far capire come si sente e cosa accada nel suo cervello, come un sistema che va in black out e che impiega un po’ per tornare attivo, un sistema che sa aggiustare soltanto Bertoldt.
Avere a che fare con un tipo come Porco è particolare: la sua mente è molto pratica ma coglie certi particolari che altri probabilmente lasciano andare… le cose sono due, o Zeke sa e tace, o Pieck ha ragione, beh, fatto sta che Reiner è molto scosso e non certo perché si è sentito dire di dover essere mangiato per passare il gigante. No, il suo essere restio alla vita è strano, fa di tutto per evitare di restare con gli altri come se dovesse fare sempre qualcosa da solo ed il sospetto continuo dell’altro è più che fondato.
Oh…
my…
L’hanahaki… sei una delle pochissime tra le persone che leggo, che utilizza questa affascinantissima malattia nelle sue opere. Tu non sai, ma io amo questa condizione, la amo in tutte le sue struggenti, dolorose definitive sfaccettature. E se già adoravo prima tutto questo, ora sono ad un livello superiore dei miei sentimenti per questa storia. E Falco a guardare tutto, piccolo lui che corre e prende i petali per sé… chissà che farà, chissà se li conserverà o li spargerà sulla tomba, oppure li porterà a casa, o peggio dagli altri… Ma niente, io non ce la posso fare a vederlo struggersi così tanto, non posso non posso ci sto malissimo, e lo sai che è così perché tu vuoi portarmi nella sua testa e nel suo cuore, in un sentimento che c’è e c’è stato ma di cui adesso il protagonista ha forte consapevolezza. Sono convinta che continuerà a soffrire fino alla fine, perché l’amore che prova nei confronti di Bertoldt è ed è sempre stata l’unica cosa che l’ha portato ad andare avanti.
Il viaggio nella testa sconvolta di Reiner è un mondo incredibile, sfaccettato, fatto di sentimenti molto forti, tanto forti da sconvolgermi: chi gli sta attorno semplifica o non capisce, o peggio, non vuole capire, ma confido nell’ingenua innocenza di Falco che potrebbe essere l’unico a capire con semplicità ciò che sta accadendo davvero. L’introspezione del personaggio è straordinaria così come la sua caratterizzazione, e inoltre tratti bene anche tutti gli altri che compaiono, mantenendone indole, carattere e modo di agire e pensare con gli altri. Il testo è scritto con cura, senza refusi, con particolare attenzione, la trama coinvolge e stravolge, ci si sente in piena empatia con colui che soffre non solo per la mancanza, ma per lo stesso sentimento che prova. Sono sorpresa, persa, sono sconvolta e mi sento emotiva quando parli di lui così, non posso non sapere come andrà a finire quindi spero di tornare presto qui da te cara. Alla prossima e buona ispirazione! :3

Recensore Master
27/03/21, ore 19:32

Ciao, Luschek!

Come vedi, finalmente riesco ad arrivare... e inizio subito col dirti che io ho un problema. Ovvero, ho problemi a recensire la storie che mi piacciono molto, perché non so mai dove mettere le mani e mi sembra sempre di dire troppo, ma troppo poco e in modo troppo superficiale. Quindi, se dico 10, intendo come minimo 20. Questo è uno di quei casi, quindi perdonami se ne salterà fuori un commento iper-sconclusionato e prolisso :')

Parto da ciò che mi ha lasciato la lettura in generale, prima di addentrarmi nei dettagli... ed è malinconia. Una fortissima malinconia, sia nel presente, che nel passato, che nei ricordi di entrambi i tempi che hai narrato. Per una casa lontana, per una persona perduta, per dei compagni traditi, per i momenti in cui la vita non era semplice – ma era più semplice. È un'impronta che rimane addosso, e che ho apprezzato molto più della mera tristezza fine a se stessa, nonostante vi sia ovviamente un sottotono triste e tragico.
Il punto è che il dolore di Reiner è palpabile ma non esagerato nel modo in cui è descritto. Non c'è l'intento di straziare volutamente il lettore aggiungendo strati di drammaticità a ciò che già di per sé è drammatico. Tu mostri una storia: mostri il dolore e lasci che sia il lettore a percepirlo tramite le sensazioni, calibrando con cura il modo in cui emergono.

È tutto estremamente tangibile, ed è un approccio che adoro e che qui vale per tutto, non solo per le emozioni. Hai un modo di descrivere molto fisico e materiale: si percepisce bene l'ambiente in cui si trovano i personaggi. Non ti limiti alla vista e all'udito: i luoghi in cui si trovano li sentiamo a tutto tondo, ed è particolarmente vero per il risveglio di Reiner e per il flashback, ma anche per l'immagine della tomba di Bertolt (ouch, quella ha fatto malissimo).
Anche Il modo in cui rappresenti i gesti di ciascun personaggio mi ha colpita particolarmente: sono dettagliati, studiati e dicono sempre qualcosa – che sia l'atteggiamento silenzioso e quasi materno di 
Pieck, o quello esteriormente scostante e arcigno di Porco. In particolare mi è piaciuto come Zeke (che, lo ricordo per la cronaca, io non posso soffrire) risulti distaccato come sempre, ma con un velo d'umanità che traspare nei non detti, come l'accumulo di cicche nel posacenere che alludono a visite frequenti. Questo per dire che mi hai fatto vedere con occhi benigni anche un personaggio che non mi tocca particolarmente :)
"Sembrano la mano di un padre racchiuse in quelle di una figlia, tanto sono piccole quelle di lei."-> esempio pratico dei dettagli struggenti ma al contempo semplici che mi catturano ♥.

Lo so che mi denuncerai per il poema, ma devo pure spendere due parole (o forse cento), sulla crisi di Reiner e sul modo in cui hai rappresentato il suo "sdoppiamento". Questo episodio mi ha spiazzata nel senso più positivo del termine. Mi aspettavo che avresti trattato il tema della sua... dissociazione? Schizofrenia? Bipolarità? Non sono psicologa e non mi improvviserò tale facendogli una diagnosi alla carlona, ma posso solo dirti che quel passaggio mi ha messo i brividi e mi è sembrato tremendamente realistico. Oltre al fatto che l'impostazione della scena è strutturato "a sorpresa", partendo dalla calma e da un momento idilliaco per poi finire nella pece della mente di Reiner – mi aspettavo una rievocazione di un momento di serenità coi compagni amici-nemici come punto di partenza per il suo conflitto, non un'esplosione di tale portata... la sorpresa è stata più che gradita (anche se ouch, che male). (Che poi, riguardo a fontane e bagni, dovrò chiederti una cosa, ma non è questa la sede adatta :'D ♥)

Su Porco, mi limito a dire che lo trovo un punto di vista interessantissimo, soprattutto in luce di quanto abbiamo discusso di recente: sono curiosa di come tratterai il suo personaggio in relazione a Reiner (e adoro il fatto di vederlo con Pieck, sono una delle mie main-ship ♥)
Arrivati a questo punto, poi, mi sembra doveroso ammettere che io non avevo idea di cosa fosse una Hanahaki!AU prima di questa storia, ma che questo primo approccio mi ha intrigato assai u.u

Il capitolo è estremamente corposo, ma non mi è pesato affatto leggerlo, anzi: mi sono ritrovata a divorarlo (pun intended), arrivando alla fine con la voglia di leggerne ancora. Tanto per ribadire che sebbene tu abbia uno stile articolato, ricco di descrizioni, parole, dettagli e introspezioni, nulla risulta pesante o esoso: c'è un perfetto equilibrio che non intralcia la lettura, anzi, funge da propellente.
E dopo ciò, io mi aspetto la postale sotto casa e una denuncia per molestie :D
Ti mando un abbraccio (corazzato o colossale, fai tu) e alla prossima!

-Light-

P.S. Ho appena visto che siamo state accoppiate per lo scambio su WP... e niente, a quanto pare non ti libererai mai di me :')

Recensore Master
18/03/21, ore 02:21

Ciao!
Premetto che io amo alla follia l'anime AOT, penso sia il mio preferito in assoluto e leggere qualcosa che non sia su Levi o Eren (o entrambi), mi ha incuriosito un sacco. Penso sia la prima storia che leggo su Berthold e Reiner, questi due insieme sono dolcissimi e come li hai descritti mischiando tutti i loro dolori, le loro colpe, le quali erano state dettate da un dovere morale come soldati di Marley. L'inizio mi ha spezzato il cuore in mille pezzi, dopo che Reiner è stato salvato da Zeke e riportato a casa e conosce cosa è successo al suo più fidato amico, è stato straziante. Ho sentito a pelle tutti i suoi dolori e anche se nell'anime hanno mentito per tre stagioni intere, credo che con questa storia li sto rivalutando, dopotutto erano ragazzi e sopportare tale peso non è cosa facile. Qui parli anche di una specie di amnesia che Reiner ha quando, in un ricordo di un tempo in cui tutto il gruppo delle nuove reclute del corpo di ricerca andavano d'accordo (e soprattutto un Marco ancora vivo T.T), gli ritorna in mente il nome di Porco, che in quel frangente dice di non aver mai visto. Molto curiosa come cosa, visto e considerato che Marcel era andato insieme a loro a Paradise per la stessa battaglia. Ovviamente è una tua rivisitazione e questa cosa mi ha particolarmente attratta, poi ovviamente come non poteva mancare la bellissima scena del bacio tra Berthold e Reiner, penso che senti i cocci del mio cuoricino frantumarsi anche da lì ahaha.
Zeke purtroppo non riesco a prendermelo in simpatia, sarà il fatto che nell'anime è un doppiogichista e meschino, ma vorrei tanto prenderlo a sberle xD
Comunque una scena che mi ha attratta moltissimo è stata la parte in cui parli che Reiner davanti alla tomba del proprio amico/amante rigurgita petali di fiori, quando l'ho letta ho detto "no vabbè questa è un genio" ahah mi è piaciuta particolarmente quella scena e accenni a una specie di maledizione, ora non so se sia una metafora o meno, ma io l'ho interpretata come un qualcosa di sovrannaturale, potrebbe anche succedere essendo un gigante, ma chissà quale piega potrebbe prendere. Ha un non so che di macabro, ma allo stesso tempo strazia il cuore e i sentimenti. Hai uno stile di scrittura che adoro, è incalzante, pieno di riflessioni che portano il lettore a pensare e a sentire sulla pelle le emozioni di ogni personaggio. Anche la grammatica è abbastanza curata, ci sono delle piccole sviste come piccoli errori di battitura e un "se stesso" con un accento di troppo, ma nulla di grave.
Mi ha preso un sacco questa storia e non vedo l'ora di continuarla, felice di aver trovato una ff su AOT così originale. Alla prossima!!
Un abbraccio,
Apatya.

Recensore Master
16/03/21, ore 12:21

Ciaooo Luschek! Eccomi qui da te finalmente per lasciarti la mia recensione! Prima di tutto, lasciami dire che sono davvero contenta di aver avuto la possibilità di leggere questa storia: l’avevo adocchiata su Facebook già da qualche giorno, ma per un motivo o per un altro, ahimè, non ero mai riuscita a passare! Per questo, non appena ho trovato l’occasione, ho deciso di coglierla al balzo e adesso che ho finalmente letto questo primo capitolo, posso confermare che è valso tutta l’attesa. Mi è piaciuto da matti! Non solo perché scrivi benissimo, davvero, con uno stile pulito, fluido, ricco, che rende la lettura assolutamente piacevole, ma perché mi hai regalato un Reiner Braun – che… beh, credo ormai tu abbia vagamente intuito sia il mio personaggio preferito! LoL- davvero spettacolare, con una profondità psicologica da dieci e lode.

Ma andiamo con ordine! Temporalmente ci troviamo all’inizio della quarta stagione, dopo la drammatica battaglia di Shiganshina che ha visto la morte di due personaggi chiave di AOT, Erwin certo, ma soprattutto – in questo caso- Berthold. Ed ecco, questo è uno spunto su cui non avevo mai riflettuto davvero e ho trovato efficace: Reiner è lontano da Berthold durante la battaglia, quindi è plausibile che non conosca le sue sorti fino al proprio ritorno a casa.
E il modo in cui reagisce alla notizia mi ha gelato il sangue. Quel qualcosa che si spezza dentro di lui, il suo pianto silenzioso e infine, sopra ogni cosa, quel suo urlo finale che ho praticamente sentito nelle mie orecchie, come se fossi lì, accanto alla sua camera, insieme a Pieck e Zeke, mi hanno davvero scossa.
Hai trasmesso il senso di perdita in modo sentito, potente, esattamente ciò che cercavo e… ti sono grata di aver reso giustizia alla tragicità di questo legame spezzato, ecco l’ho detto! Il punto è che, alla sofferenza psicologica che la missione a Paradis già aveva causato in Reiner, si aggiunge adesso anche la perdita di quello che per lui è sempre stato l’unico appiglio in mezzo al caos, l’unica certezza nella confusione che attanaglia oramai la sua persona.
Ho amato come hai sottolineato questo concetto nel flashback, dove proprio la pace e la spensieratezza della scena paiono sottolineare il dramma dei due guerrieri di Marley. A parte che anche gli altri personaggi, solo per il loro modo di esprimersi e di muoversi, sono talmente IC che mi sono immaginata la scena come una parte vera e propria dell’anime – cosa che denota, da parte tua, una conoscenza e una comprensione approfondita di TUTTI i personaggi- la parte in cui esce fuori lo sdoppiamento psicotico di Reiner è meravigliosa! I vuoti di memoria, i volti e le immagini che si sovrappongono nella sua testa, il senso di avvilimento, tutto procede in un soffocante crescendo, finché non arriva Berthold a spezzare il flusso e a riportare la pace! La dolcezza, la pazienza cui calma Reiner mi ha stretto il cuore, ma più di tutto lo ha fatto il loro dolcissimo bacio e il pensiero, drammatico, che in realtà non sia stato il primo, ma un gesto loro quotidiano, perso purtroppo in mezzo al disagio mentale di Reiner: POESIA!
Il fenomeno del Hananaki, di cui si parla a fine capitolo, lo conosco soltanto di nome. È uno spunto davvero interessante che non vedo l’ora di vedere approfondito prossimamente, perché mi incuriosisce parecchio e dalle premesse, posso facilmente intuire che mi regalerà una bella dose di angst!

In ultimo, vorrei soffermarmi sul personaggio di Porco Galliard a cui è affidato uno dei paragrafi e rappresenterà uno dei protagonisti della storia. Ho amato la sua introspezione, il suo punto di visto amareggiato, un po' cinico nei confronti della missione dei guerrieri, quanto soprattutto verso Reiner. Come ogni personaggio esterno alle vicende accadute a Paradis, non può capire Reiner, ciò che hanno passato, ha solo la rabbia per un fratello perso ancor prima di poter anche solo combattere e i ricordi di Ymir che non può comprendere a pieno.
Non mi sono ancora fatto un’idea su di lui nell’anime, per cui sono ancora più curiosa di conoscerlo grazie alla tua storia.

Insomma, penso tu abbia capito quanto mi abbia entusiasmata questo primo capitolo e quanta voglia io abbia di continuare a leggerti! A parte il successivo capitolo, passerò sicuramente su qualche storia! *^*
A presto, Violet :)

Recensore Master
14/03/21, ore 10:07

Buongiorno anche a te!
Ho scoperto l'Hanaki poco tempo fa, guarda caso sempre nell'ambito di SnK, ed era da un po' che avevo voglia di leggere qualcosa di interessante che contenesse questo elemento, quindi sono stata molto felice di vedere che ci avevi pensato tu- anche perché ho sempre trovato il simbolismo legato ai fiori estremamente interessante.
Ciò che più mi piace di questa mini long, finora, è che si cura di mettere in risalto ed indagare tutti i rapporti fra i personaggi presenti, non solo quello romantico che ne costituisce la premessa: abbiamo così modo di indagare l'universo dei Guerrieri, che rappresenta in un certo senso un modo separato dalla quotidianità di Marley e tenuto insieme da un ingrato destino comune. Di questo capitolo, in particolare, ho apprezzato la delicatezza e la tenerezza che traspaiono nelle scene di vita familiare, sia nella prima parte dedicata a Pieck e Porco a casa della madre di lui, sia nella seconda che vede protagonisti Gabi e Reiner. Quest'ultima scena, poi, mi ha sciolto il cuore: il rapporto fra questi due personaggi è uno dei più intensi e teneri di tutta la storia e mi dispiace che spesso non gli venga il giusto risalto, ma tu sei riuscita ad esprimerlo in questa scena colma di dolcezza su cui però cala, come una scura, la decisione di Gabi di diventare cadetto, decisione che Reiner giustamente vede come un volontario offrirsi di Gabi al sistema malsano che ha già distrutto la sua vita. Mi piace molto il modo in cui ha inserito l'elemento dell'Hanaki, facendone non uno sfondo bensì un puntello su cui regge la struttura della storia, e scegliendo con cura i fiori presenti in ogni tipo di scena in base all'emozione provata da Reiner in quel determinato momento. Altro plauso per avermi ulteriormente confermata nella mia visione romantica di Pieck e Porco: nel manga, stranamente, non me li ero mai filati, ma la visione dell'anime mi ha resa evidente la chimica fra questi due.
Ti consiglio, fedele alla mia indole di signorina Rottermaier, di dare una rilettura ad alcuni passaggi, perché ci sono qua e là alcune incertezza a livello di tempi e modi verbali che un po' intralciano la lettura, ma per il resto lo stile è da elogiare, per il suo essere pulito, preciso e pregnante nella sua sinteticità.
Ci vediamo al prossimo capitolo!
Catcher
P.S. Opinioni sul 138? Anche per mess privato, così evitiamo gli spoiler per chi non è in pari XD

Recensore Junior
07/03/21, ore 23:21

Ciao! Innanzi tutto, complimenti per come scrivi: è sempre un piacere leggere dello scritto di qualità! Adoro il personaggio di Rainer e l'approfondimento del manga, pur essendo stato abbastanza profondo, sembra non bastare mai. Perciò ti ringrazio per questa long che anche se in un contesto leggermente differente, ci permette di approfondire il sentire di questo personaggio. Anche gli altri sembrano fin da subito ben caratterizzati e per aver pubblicato solo il primo capitolo, lasciatelo dire: è tanta roba!!
Sono curiosa di leggere il seguito e non sto nella pelle.
Buon lavoro! ;)

Arcadia