Valutazione per il contest "Storie alfabetiche" – Terza classificata
Grammatica e stile: 9.6/10 [grammatica: 4.8/5 + stile: 4.8/5]
Grammaticalmente ho trovato solamente un’imprecisione:
Nei suoi sogni più belli però, (i sogni che fa solo quando Dany gli dorme accanto), -> una virgola (quella prima delle parentesi) è di troppo. Le parentesi, infatti, sono da intendere come qualcosa che si potrebbe del tutto bypassare nella lettura. Se tolgo la parentesi in questo caso, però, mi ritrovo con una doppia virgola ,, -0.2
Da un punto di vista stilistico, ho trovato il testo ben impostato e curato. La punteggiatura – varia e inserita al punto giusto – riesce a dare unità anche a periodi più lunghi rendendole la lettura molto scorrevole. Laddove non è varia, invece (es: Gli risponde scrollando il capo, il vecchio Ser, i suoi occhi sono tristi e sconfitti come la terra che si sono appena lasciati alle spalle, e Viserys non lo sopporta, Viserys vorrebbe essere abbastanza grande e forte da minacciarlo con una spada e ordinargli di smetterla di guardarlo come se fosse solo un bambino stupido e non il suo Re. -> dominano qui tutte virgole), risponde alla logica di un flusso di pensieri e non potrei suggerire nessun punto di punteggiatura alternativo. La scelta di periodi lunghi risulta internamente ben scandita e funzionale perché rende i pensieri di Vyseris che sono tra loro concatenati, nascendo quasi l’uno dietro l’altro. In genere gestire periodi lunghi non è semplice (e, da un punto di vista soggettivo, preferisco mille volte quelli più brevi), ma tu sei riuscita molto bene a renderli sempre scorrevoli e a non dare quell’idea di “perché la frase è così lunga?”. Merito dell’uso della punteggiatura sicuramente e degli espedienti grafici/contenutistici molto vari (corsivi, trattini indipendenti, rimandi interni alle frasi). C’è ritmo, un ritmo che si avverte per tutta la lettura, e che è facilitato anche dal fatto che nessuna frase è particolare per struttura, lunghezza o forma: tutte risultano in armonia. Una cosa che rafforza questo è anche l’inversione (la prima: “Aveva avuto tutto, un tempo, Viserys”), scelta che è presente per tutta la flash in maniera coerente e che dona al testo quell’idea anche di ballata.
Il lessico è allo stesso modo giusto e coerente: non hai mai esagerato con termini eccessivi, né hai utilizzato termini bassi. La scelta di un registro medio è quella più azzeccata per il contesto, per i pensieri intimistici e per un universo (quello di Game of Thrones) dove il basso e l’aulico coesistono, per cui bisogna valutare chi parla e perché.
Hai fatto un ottimo lavoro, quindi. L’unica nota che ti segnalo è un uso che non mi ha convinta del tutto del trattino indipendente in un caso.
Bandito dal suo stesso regno, ora non gli resta più niente – ha solo una corona dorata e una sorellina piagnucolosa che non ha idea di quanto sia importante il nome che porta. -> Anche la frase precedente ha un trattino indipendente, quindi mi piace l’idea di voler creare un parallelismo immediato, eppure allo stesso tempo, non credo sia qualcosa da separare del tutto, quindi sarebbe potuta essere forse più azzeccato inserire un due punti o un punto e virgola.
Titolo: 3/3
Il titolo è una frase presa da una canzone ben nota, “Viva la vida” dei Coldplay, che quindi è facilmente ricollegabile per il lettore medio. Questo è un meccanismo molto utile per “colpire” il lettore. Tuttavia, canzone a parte – anche fingendo che la canzone non si conosca –, la frase risulta in sé armonica e musicale. L’uso dell’inglese, oltre al rimando alla canzone, è giustificato anche dalla mancanza di traduzione diretta della funzione “I used to” che intende qualcosa che nella resa italiana si perde. Sicuramente forte è anche il collegamento con il personaggio: l’idea di non essere più i sovrani del mondo è la nostalgia dei Targaryen, e primariamente di Viserys.
Trama e personaggi: 10/10
Anche su questo parametro sono molto soddisfatta. Hai offerto uno spaccato del periodo di esilio di Viserys e Dany che è un’introspezione perfettamente calata però in un contesto in movimento (Dany che cresce, il progetto di riconquista che matura). Non manca nulla nel filo dei pensieri e anche l’interruzione è al punto giusto, quando iniziano i conflitti tra loro, quando la storia dei due fratelli la conosciamo.
Il punto di vista di Viserys l’ho trovato molto fedele al personaggio: l’impotenza e la nostalgia s’intrecciano con il desiderio di imporsi nel sogno del futuro e l’orgoglio delle proprie origini. Tutto ciò si vede nel rapporto ambivalente e ben dipinto con Daenerys: la reputa stupida, le urla contro e una parte di lui la odia, ma è tutto ciò che ha e quindi rifiuta di separarsi da lei e si fa carico della sua educazione. Sei riuscita a creare un’empatia con il personaggio, nonostante non sia uno dei migliori della serie, per usare un eufemismo. È un gigante battuto, o meglio qualcuno che è nato con l’idea di essere un gigante e si ritrova nella polvere: hai reso benissimo proprio questa idea.
Una parte che ho trovato, poi, davvero potente è la sorta di premonizione che Viserys ha: Nei suoi sogni più belli però, (i sogni che fa solo quando Dany gli dorme accanto), la corona d’oro che indossa gli si scioglie sul capo, gli cola addosso come lava incandescente, entrandogli dentro la carne e cementandosi nelle sue ossa, fino a trasformalo in un drago dalle ali d’avorio che si libra libero nel cielo e non prova più dolore. Ed è vero che diventa drago, diventa libero, perché una parte di lui viene presa da Viseryon. Un collegamento bellissimo.
Anche la piccola Dany, personaggio minore, l’ho trovata coerente: dolce ed espansiva, pronta a dimostrare affetto, ma anche ribelle sul finale, perché è un drago pure lei (e sarà proprio quel drago che lui ha creato a rivolgerglisi contro, appunto).
Svolgimento traccia: 10/10
La consegna è rispettata: ci sono 21 frasi, tutte le lettere sono presenti e nessuna è ripetuta più volte.
Come dicevo anche nella voce stile, nonostante la lunghezza dei periodi, nessuna frase dà l’idea di essere eccessiva o che si sarebbe dovuta interrompere prima: sembra una precisa scelta stilistica, non seguita cioè da una consegna prestabilita, proprio perché è coerente in tutta la storia e con una punteggiatura ad hoc. Funzionale è anche l’inversione come costante nella storia che ti ha permesso di non far stonare nessuna frase pur posticipando sempre il soggetto. Riporto alcuni esempi, ma ricompare davvero sistematico (senza mai “tradirti” a cambiare struttura):
Aveva avuto tutto, un tempo, Viserys
È ancora piccola, fragile e stupida, Dany
Gli risponde scrollando il capo, il vecchio Ser
Rispetto a quanto già detto anche in stile, aggiungo che sei andata a capo sempre in modo funzionale e sensato, e che iniziare le frasi con dialoghi o “pensieri parlati” è stata una mossa intelligente che ti ha permesso di facilitare l’inserimento di alcune lettere, inclusa la Z con quel “zitta” pronunciato da Viserys a Dany. Tutti gli inizi poi sono differenziati: l’effetto di rimando e ritmo (data dalla punteggiatura o dall’inversione) non diventa ripetizione perché appunto non inizi le frasi con parole che hanno la stessa funzione logica. Non posso che darti, dunque, punteggio pieno!
Totale: 32.6/33 |