Buongiorno!
So di essere in ritardo di... un po', questa storia deve essere uscita nel mio periodo di latitanza, ma stavo scorrendo tra le pagine, cercando di trovare qualcosa che mi piacesse e, beh, che dire.
Esiste un termine, un po' volgare, per descrivere questa storia: breve, ma intensa.
E c'è anche una parola in inglese "gritty", nel senso di "cruda."
Mi è piaciuta, mi è piaciuta veramente tantissimo. Le frasi sono strutturate bene, con una precisione millimetrica, ogni parola, ogni sentenza compiuta è una pugnalata al cuore, uno sfregio che si aggiunge a tanti, tantissimi altri.
Il dolore di Leo, la sua paura, il suo essere incapace di trovare un luogo, il suo essere incapace di trovare la tranquillità, il suo sentirsi inadeguato.
Le autocritiche, il veleno che si getta addosso con quel vero di macabra ironia, è tutto così perfetto. Crudele, freddo, amaro, descriverei questo piccolo testo con così tanti aggettivi che non mi vengono nemmeno in mente. Mi è piaciuto tantissimo, davvero.
Ho avuto una stretta al cuore leggendo, mentre ripensavo alla vita di questo personaggio, magari banale, magari stereotipato, ma diamine, quanto è umano questo ragazzo. E quanto lo adoro per questo. E quanto adoro questa storia.
Mi dispiace di essere il primo ad averla recensita, mi dispiace di essere arrivato solo ora. Spero che leggerai questa recensione, non devi nemmeno rispondere, ma spero che tu legga queste righe e riesca a ricevere questi umilissimi complimenti e questo "grazie" per avermi stretto il petto in questo modo. Chapeau.
Spero di leggere qualcos'altro di tuo, un giorno. Intanto, come dico sempre, alla prossima! |