Allora, qui F9v5, salve. Ritenevo giusto presentarmi prima della recensione, mi sembrava corretto, diciamo che tendo ad essere estremamente formale all'inizio, poi magari col tempo mi sciolgo e ci vado più piano... avrai già compreso che a volte finisco anche con l'essere logorroico. (immagina una risata imbarazzata perchè effettivamente mi è partita mentre scrivevo)
Parliamo della storia in sè: veramente toccante e sinceramente d'impatto nella sua brevità. L'argomento trattato è molto delicato, il rapporto con la Morte è qualcosa che l'umanità ha sempre gestito con le pinze, avvolgendolo con un alone quasi di terrore (senza il quasi, in effetti), ormai mi sono convinto che noi uomini abbiamo del tutto frainteso il ruolo delle Morte, d'altronde tendiamo ad etichettare come maligno tutto ciò che per noi è ignoto. Il personaggio di Hu Tao invece ha un rapporto che si può ritenere diametralmente opposto, lei non analizza il Trapasso sotto una luce negativa, ma più semplicemente come qualcosa di inevitabile ed oggettivo, identico per tutti, quindi, da un certo punto di vista, un giudice imparziale che non da credito a concetti e sfumature nelle sue sentenze. E soprattutto Hu Tao non da alla Morte la valenza di terminazione di tutto, vede tale evento come una sorta di rito di passaggio, la fine della prima tappa di un viaggio per poi proseguire sotto nuove spoglie, ad un livello più alto, dal punto di vista dello spirito.
Ed effettivamente mi sembra quasi assurdo non averci pensato: prima o poi Hu Tao morirà e Zhongli sarà lì, dovrà organizzare il funerale, assistere ancora alla scena di una persona cara che ormai non c'è più.
Il modo in cui hai trattato la questione lo trovo semplicemente ben realizzato, non ci sono grandi proclami, niente ultime frasi di grande impatto psicologico, solo la pura e semplice Morte che, imparziale, viene a prendere un'altra persona sotto lo sguardo del Geo Archon.
Una rappresentazione, insomma, molto realistica, cruda e diretta, niente simbolismi, nient'altro che la realtà che scorre per tutti.
Chissà, forse la falena vista da Zhongli era davvero lo spirito di Hu Tao? O la farfalla vista dal bambino? Direi solo pure coincidenze che sembravano dare un valore più spiritico a qualcosa di terreno, un evento che non rappresenta nulla di più di una transizione.
Mi piace pensare che Hu Tao affronterebbe la Morte senza alcun timore, il suo personaggio è interessante appunto per il suo particolare rapporto che ha con essa, un modo di pensare atipico che magari la rende invisa agli abitanti di Lyue Harbor ma che a noi giocatori, almeno per me è così, mostra quanto il suo personaggio sia psicologicamente interessante.
Ora, francamente non so se quello che ho detto finora ha un senso, ammetto che non mi ritrovo spesso a discutere un argomento così delicato, però so che una cosa del genere mi porterà a riflettere sul concetto in sè, di sicuro è un punto di vista che meriterebbe più considerazione.
Una storia semplice ma di grande impatto, mi è piaciuta molto.
Alla prossima. |