Mi ha messo un'angoscia pazzesca, questa tua poesia.
Con quei versi isolati, che invece di riempirla la svuotano, la pagina ("Vuoto. / Come questa pagina,").
Con quei rintocchi di campana a morto, così insistenti, sempre gli stessi, ripetuti: vuoto, nulla niente.
È vero, il titolo e l'ultimo verso dicono "Viva", ma io inevitabilmente entro in loop… arrivo a "Ma se fa male, è perché sento." e ricomincio daccapo "Ha senso sentire / Qualcosa".
Però mi chiedo, ce lo meritiamo tutto quesro? Noi, poveri esseri umani, che già siamo ingannati dalla pandemia. Noi, che già siamo manipolati dalla paura. Noi, che già siamo denudati da C'è posta per te. Noi, continuamente sconfitti dai silenzi e dai mancati saluti di chi ci circonda. Noi. Dobbiamo pure sentirci dire che era meglio che noi non fossimo mai nati?
Non ci basta più, per essere felici, guardare il sole che nasce? O gli occhi di un bambino rivolti alla sua mamma? Non basta più ignorare te che ci ignori, "O fai finta"?
Sì, è vero, siamo polvere. Ma polvere amata da Dio, se credi in Lui.
Siamo polvere. Ma polvere di stelle, se credi alla scienza.
Scappiamo dalle città e preghiamo, se credi in Dio. Oppure mescoliamoci nella natura, "come sabbia al vento", e godiamo con essa.
Sì, è vero, oggi ci sentiamo niente. Ma domani ci sentiamo tutto. È il cammino del sole.
Ti abbraccio. |