Valutazione per il contest "Storie alfabetiche"
Grammatica e stile: 8.5/10 [grammatica: 5/5 + stile: 3.5/5]
Grammaticalmente nessun errore né refuso.
Da un punto di vista stilistico, vorrei farti notare per prima cosa due strutture che non mi hanno convinta, prima di passare a parlare dello stile vero e proprio.
Carezze esitanti. Dubbi accantonati. Erano esistiti solo nel tempo di un battito di ciglia compiuto per proteggere le iridi dal vento. -> Non mi ha convinto troppo lo spezzare il doppio soggetto (carezze e dubbi) dal verbo. La frase “Erano esistiti solo nel tempo…” risulta in effetti monca.
la sua mente si apre solo alla contemplazione di lei e gli unici occhi nei quali gli piace affondare sono i suoi -> qui l’uso degli aggettivi possessivi non è al massimo. In particolare mi riferisco al fatto che prima con “sua” ti riferisci a Remus e poi con “suoi” a Sibilla. Cosa intendi si capisce dall’immagine generale che crei, tuttavia risulta una struttura un pochino macchinosa.
La storia risulta divisa in brevi paragrafi – ognuno corrispondente a una scena – e inserita in una cornice entro cui lo sviluppo riesce a trovare da un punto di vista grafico una precisa strutturazione funzionale. Hai utilizzato molto bene in questo senso marcatori come corsivi e allineamenti differenti, oltre che i separatori. Anche l’occhio vuole la sua parte perché la lettura è esperienza innanzitutto visiva, e su questo punto hai fatto un lavoro ottimo.
L’uso della punteggiatura è generalmente azzeccato e la lunghezza dei periodi non è quasi mai eccessiva. L’unico che snellirei è la Q, mi è sembrata troppo lunga, specialmente perché veicola una scena articolata e da sola regge un intero paragrafo. Quello che non mi ha convinta di più, tuttavia, è il lessico. Non lo hai usato a caso, anzi hai dimostrato sicuramente una intelligenza di scrittura nel dividere la cornice e il corpo centrale, focalizzando le espressioni e le costruzioni più ardite nella cornice appunto – il cui tono aulico sembra avere il tono di una profezia quasi (tono che si cala sicuramente nella linea di uno dei due personaggi). La cornice si presenta così dominata da frasi molto corte, quasi graffianti, e parole sibilline che quasi confondono sulle prime; il corpo centrale è invece strutturato con frasi di più ampio respiro e un lessico sicuramente più semplice, con il ricorso anche ai dialoghi. La cosa che però non funziona a mio avviso è che c’è uno scollamento troppo forte (specialmente perché – e di questo parlerò poi – non si tratta in realtà di una profezia). Lo scollamento risulta evidente nell’ultima frase del primo paragrafo che funga da “ponte”. Remus parla ai suoi amici, ma quello che dice mantiene il tono aulico a livello di struttura: «Ho fatto una cosa» confessò Remus agli amici di sempre «che devo obbligarmi a dimenticare.» Questa cosa la riprenderò anche sul tema “IC”, ma in stile lo rilevo come punto di contatto non riuscito tra le due parti. Sarebbe stato più funzionale allora non mettere il discorso diretto e lasciare in tutta coerenza e senza inghippi il registro alto.
Titolo: 3/3
Il titolo l’ho trovato perfetto. Sono tre parole (una lunghezza azzeccata) che veicolano un concetto simbolico. In che senso luna di cristallo? Viene da chiedersi, e non può che rimandare ai due personaggi – Sibilla con il cristallo della sfera e Remus con la luna. Rispecchia poi in pieno il contenuto della storia: la confusione tra la luna del Molliccio con una sfera di cristallo è proprio il punto di partenza dei loro incontri. Punteggio pieno.
Trama e IC: 7.5/10
Inizio dal dire che hai presentato sicuramente qualcosa di molto originale: Remus e Sibilla è una crack ship alla quale hai saputo dare però un senso, cosa non semplice in una coppia simile. È plausibile vederli come coetanei, è plausibile una simile confusione tra luna e sfera di cristallo (un dettaglio che ho trovato geniale e per cui non posso che farti i complimenti) ed è plausibile come hai descritto il loro avvicinamento. A livello di IC ho ritrovato nelle versioni giovanili i due personaggi: Sibilla che è facile a fraintendere e a riportare tutto al terreno che conosce (nella luna vede la sfera) e con quella chicca della passione per lo sherry, Remus invece è affabile e non abbastanza meschino da dire di no a un’offerta di aiuto (anche se sa non servirgli). C’è stato uno studio dei personaggi e ho apprezzato molto come hai inserito alcuni dettagli di entrambe le personalità. Sul fronte IC, come ti avevo anticipato, devo però segnalare la frase pronunciata da Remus all’inizio. Mentre gli altri brevi dialoghi funzionano, la prima battuta è decisamente troppo eccessiva.
«Ho fatto una cosa» confessò Remus agli amici di sempre «che devo obbligarmi a dimenticare.» Trovo difficile pensare che Remus, giovane per di più, possa rivolgersi agli altri Malandrini con un tono così solenne. “Devo obbligarmi a dimenticare” è un modo di parlare desueto, sostituibile facilmente con “devo cercare di dimenticare” oppure “non posso fare altro che dimenticare”. Insomma, l’effetto mi sembra troppo eccessivo in un contesto amicale come quello dei Malandrini: riesco a immaginare James e Sirius fare smorfie nel sentire una simile frase. Viceversa, anche in bocca a Remus, ma da adulto o con altre persone sarebbe stato più credibile.
Ciò che più mi ha reso più perplessa però è lo sviluppo della trama. Hai articolato molto bene l’impaginazione distinguendo le parti, ma onestamente penso che la consegna alfabetica e quindi il vincolo delle 21 frasi sia stata limitante. C’è uno sviluppo di interesse: occasione di incontro, accenno a incontri futuri, primo bacio. Ma ecco che il finale rivelato dalla cornice arriva all’improvviso e con un tono molto amaro, eppure tu non mostri cosa è successo, né lo accenni nel corpo del testo. Come si sono lasciati o allontanati? Qual è l’introspezione di Remus da parte a parte? Insomma, si avverte la mancanza di un elemento in più che renda conto del passaggio tra quei ricordi felici e la rottura vera e propria.
Oltre alla mancanza di un elemento, ho un appunto sulla scelta del tono e della struttura rapportandolo adesso alla trama. Pur apprezzando come ho detto in stile la divisione tra cornice e testo, in retrospettiva non ho compreso appieno l’aulicità della cornice. Non si tratta di una profezia, né di una poesia o di un racconto, e neanche avviene qualcosa di davvero drammatico: non c’è nulla, dunque, che giustifichi in realtà una cornice così carica. Il mio consiglio sarebbe quello di snellire la cornice iniziale e inserire invece una piccola scena dopo il bacio, mostrando la rottura o almeno lasciandola accennare più esplicitamente. In questo modo si riequilibrerebbe il tono in accordo alla trama e si riempirebbe quel piccolo buco.
Svolgimento traccia: 9.5/10
La consegna è rispettata: ci sono 21 frasi, tutte le lettere sono presenti e nessuna è ripetuta più volte.
Una cosa che ho trovato davvero azzeccata per distogliere dall’idea di una consegna di fondo è l’impaginazione, per la quale hai fatto davvero un lavoro intelligente. La cornice è differenziata con un allineamento diverso e il corsivo, mentre il resto del testo è diviso in paragrafi: il risultato è di raggruppare le lettere in settori in modo da rendere più difficoltoso intuire un ordine alfabetico. È una scelta che ho apprezzato molto e che generalmente funziona. Benissimo l’andare a capo e nessun inizio di frase sembra forzato. Gli inizi che saltano più all’occhio sono quelli nella cornice, però, essendo una scelta comune quella di iniziare con aggettivi o termini privi di articolo non c’è nessuna stonatura in questo senso.
Per quanto riguarda le riprese che ti ho fatto nello stile, sulla frase della Q che risulta un po’ lunga più che un effetto di mancata interruzione, il problema è una mancanza di articolazione di diverso tipo a livello di punteggiatura interna, quindi non inficia la consegna. Ho trovato invece un pochino troppo brusco la rottura di C – D – E, che invece rientra qui nel discorso perché avrei trovato più ottimale e funzionale se fossero stati in un’unica frase.
Si tratta di una nota che comunque nulla toglie al fatto che hai svolto un ottimo lavoro per il contest.
Totale: 28.5/33 |