Recensioni per
Huracàn
di Ciuscream

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/11/21, ore 16:09

Ciao!
Mi fa davvero un piacere immenso sapere che sei tornata in questi lidi anche e soprattutto in veste di autrice, e mi fa davvero piacere poter proseguire la lettura di questa storia che, capitolo dopo capitolo, mi sta incuriosendo e appassionando sempre di più.
Davvero, quando ho visto l'aggiornamento sono stata felicissima, e se ci ho messo tanto ad arrivare a recensire non è per mancanza di interesse nei confronti della storia, ma perché nelle ultime due settimane ho avuto davvero troppe scadenze che mi hanno tenuta lontana dalla lettura, mannaggia a questa mia brutta abitudine di voler mangiare e avere un tetto sopra la testa che mi obbliga a passare le mie giornate a lavorare XD
Ma sciocchezze a parte, arrivo finalmente a commentare questo bellissimo capitolo, che davvero si è rivelato forse uno dei più emotivamente intensi letti sino ad ora. Non che gli altri non abbiano avuto momenti molto intensi, sia chiaro, ma qui secondo me si arriva proprio a toccare il culmine della tensione che hai costruito benissimo nei precedenti capitoli. La scena ambientata in questa stanza piena di disperazione, di persone terrorizzate e pronte a qualsiasi cosa per trovare un futuro diverso mi ha straziata: perché, al di là di tutto, al di là del contesto fantastico e della storia, è qualcosa di tremendamente reale e realistico. Insomma, questa disperazione che porta ad affrontare viaggi in condizioni disumane alla mercè di persone crudeli e senza scrupoli, pronte a spremere via tutto (anche la vita) da chi ha la sola colpa di voler scappare dalla disperazione è qualcosa che conosciamo fin troppo bene, e credo tu abbia reso davvero benissimo tutta questa disperazione. La sorte di questa giovane madre e del suo bambino è stata straziante, ma sei stata bravissima nel costruire l'orrore in maniera velata, senza gettarlo esplicitamente in faccia al lettore, e forse questo ha contribuito a rendere ancor più evidente la gravità della situazione.
La paura di Izar e la sua confusione qui emergono in maniera evidentissima, e davvero, mi si è stretto tremendamente il cuore nel vederla così spaesata, così ignara di tutto, in un certo senso. Perché forse è questo il momento in cui emerge maggiormente il culminare della tensione di questo capitolo: perché in fondo noi lettori abbiamo una consapevolezza diversa, perché noi già sapevamo che sua madre non avrebbe potuto accompagnarla in questo viaggio, e il momento della sua comprensione si rivela per questo molto più doloroso.
Insomma, come sempre tu scrivi benissimo, e leggerti è un piacere immenso.
Non vedo l'ora di scoprire dove ci condurrà questo viaggio!
A presto!

Recensore Master
09/11/21, ore 15:01

Tesora ♥

mi sei mancata tanto ed è meraviglioso ritrovarti online **, con questo super capitolo. Fra quelli postati finora è indubbiamente quello più potente e dove hai avuto modo di esprimere la tua bravura nel dipingere scene vivide e angst, veramente alla stra grande!
Non so bene come dirlo, ma era davvero come se ogni singola parola fosse al posto giusto, studiato con una precisione millesimale per restituirci il dipinto di una situazione quasi al limite dell'umanità. Il tremendo fetore dato da tutti questi corpi ammucchiati, dall'urina, dal vomito, la disperazione che a sua volta impregna l'aria come una cappa mortifera, ho proprio visualizzato tutto con una nitidezza che dava i brividi çç. Al posto della povera Izar mi sarei sentita allo stesso modo se non peggio, a domandarmi se davvero stessi vivendo una situazione del genere o se si trattasse solo di un brutto sogno çç. E il peggio per lei doveva ancora arrivare: chi purtroppo invece è rimasta vittima di questa prima metà del capitolo è questa povera madre, colpevole unicamente di aver cercato di dare un futuro migliore al suo bambino. Sono estremamente sensibile alle dinamiche d'amore materno, specialmente quando il bimbo è di un'età come quella descritta, perciò non ti nascondo che ho avuto davvero le lacrime agli occhi in quella scena straziante. Posso solo immaginare cosa abbia fatto la guardia (o più di loro?) a quella poveretta, prima di ucciderla, e non oso immaginare che sorte sia toccata al piccolo.
E una separazione madre-figlia (già anticipata se non ricordo male nel capitolo precedente) avviene anche nella seconda metà del capitolo fra Izar e sua madre çç. Anche in questo caso spezza il cuore, Izar non è una neonata ma è comunque poco più di una bambina alla quale è crollato il mondo addosso e che ora dovrà trovare il modo di farcela con le sue sole forze çç. Speriamo possa incontrare presto qualcuno che la aiuti a governare questo potere così latente!

Un capitolo bellissimo! Spero tantissimo di rileggerti presto, intanto ti mando un bacione!
ti penso,

Bennina

Recensore Veterano
09/11/21, ore 11:50

Buongiorno!
Che bellezza vedere che sei riuscita a pubblicare.
Penso che, finora, sia il capitolo più potente di tutti, anche del secondo, per una serie di motivi.
Il secondo capitolo ha la forza del mistero, della "magia" che Izar sprigiona senza volere, il che lo rende ovviamente interessante, ma più astratto, se capisci cos aintendo. La magia, come tutte le cose mistiche, conserva un alone che ci è sempre un po' estraneo, la comprendiamo fino ad un certo punto, e la viviamo quasi come se stessimo sognando.
Questo capitolo, invece, ha la potenza della realtà, nuda e cruda, brutale e becera e raccapricciante.
La scena è vivida, reale, fastidiosa proprio perché la si può sentire, come se la stessimo vivendo.
Si sente il disagio, la scomodità, l'odore, la disperazione.
La scena del bambino che piange è bella e terribile. Sapevo come sarebbe andata a finire, ma non volevo che succedesse!
E sapevo anche che la madre di Izar non sarebbe andata con lei, eppure, nonostante questo, è stato doloroso assistere alla separazione, al modo in cui Izar viene messa a tacere, senza più nemmeno la consolazione delle grida.
La scena mi tocca sia da figlia che da madre, tira fuori tutto ciò che di empatico abbiamo dentro, anche in "soggetti aridelli" tipo la sottoscritta e questo la dice lunga sul modo in cui è stata scritta.
Ho letto e apprezzato ogni parola ogni passaggio, ogni immagine, non ho tirato dritto ma ho letto con attenzione ogni virgola e ammetto che non lo faccio sempre.
Questo capitolo ha tutto, introspezione, azione, coinvolgimento emotivo, insomma, è esattamente quello che spero di leggere quando inizio qualcosa.
Sono consapevole che non tutti i capitoli possano essere così, a meno di non avere più storyline che si I trecciano e anche in quel caso un minimo di capitoli di passaggio ci devono essere, quindi non mi riterrò delusa se il prossimo non sarà così, ma questo è davvero di alto livello e volevo dirtelo!
Non ho davvero parole, considerando anche che non scrivevi da mesi e che in questi casi può volerci un po' a riprendere il ritmo!
Sei stata davvero, davvero brava.
Chapeau e a presto 💕

Recensore Master
09/11/21, ore 10:12

Ciao Cius,
bentornata!
E poi quello crudo sarei io! Scherzi a parte, questo capitolo è crudo, cupo. Una sequela di parole che trasmettono agonia, disperazione, terrore, paura. C'è violenza, al suo stato più puro. L'umanità è completamente assente, ha abbandonato a sé stesse le persone presenti su quell'imbarcazione. Non c'è spazio per un atto di pietà, ma è presente solo l'istinto di sopravvivenza. Questo Izar lo sa molto bene. Vorrebbe fare qualcosa per quella donna e per quel bambino, ma è bloccata, in tutti i sensi. Vorrebbe dire qualcosa a quel soldato meschino, violento e ubriaco, ma non può, è bloccata. Un blocco fisico, ma soprattutto emotivo. Ogni emozione sembra essere congelata e cristallizzata in quella imbarcazione, non c'è spazio per i sentimenti positivi, c'è solo posto per i soprusi, per la violenza. Izar ha dovuto conoscere molto presto cos'è la realtà, che non è mai benevola nei confronti di chi è più debole. è dovuta crescere in fretta, spogliarsi totalmente del candore infantile. Tutto sembra un lontano ricordo, anche se sono passati solo pochi giorni; tutto quello che ha vissuto in precedenza, anche se duro, ostile, è molto meglio se paragonato alla situazione attuale.
La madre la sta accompagnando, la sta facendo fuggire dalla sua isola nativa dopo quello che è successo, per darle un futuro migliore. Ma è davvero così? Izar non sembra pensarlo, sembra che la speranza l'abbia abbandonata e giustamente per ciò che le accade non ha motivo di credere che la sua situazione. Tutto è ostile, anche il sole ( benevolo?) che inonda la valle.
E poi ecco che arriva il colpo di grazia definitivo. La madre, la sua ancora di salvezza, la sua unica flebile speranza, in quel mare di disperazione, orrore, sudiciume, l'abbandona a sè stessa, anche se non volutamente. Ecco che la crudeltà, la crudezza (si dice così?) della realtà torna in tutta la sua caustica violenza. Deve abbandonarla perché non ha soldi, ma questo Izar non lo sa. Non le resta che piangere, abbandonarsi alle lacrime e all'ignoto; mentre, sotto quelle acque c'è un corpo di una giovane donna e probabilmente del suo bambino.
Grazie per la bella lettura e per essere ritornata.
A presto.
Mask.

Recensore Master
30/07/21, ore 17:50

Ciao!
Io, ormai lo avrai capito, ho una lentezza esasperante nel portare avanti la lettura, ma davvero, non si tratta affatto di mancanza di interesse nei confronti della storia, tutt'altro. Sono solo io che non credo imparerò mai a gestire quel briciolo di tempo libero che ho, e alla fine mi trovo sempre a decidermi a recensire quando non sono affatto lucida quanto vorrei, e ho paura di lasciare sempre solo una serie di riflessioni confuse e senza senso.
Però, insomma, io prima o poi arrivo.
Perché davvero sto trovando questa storia interessantissima, e questo capitolo rappresenta un passo in avanti importante, e al tempo stesso è uno di quei capitolo da leggere col fiato sospeso: non tanto perché succedano effettivamente moltissime cose (o meglio, sì, succedono, ma il punto non è solo questo), ma perché si ha proprio la sensazione di avvicinarsi sempre di più a un baratro, a un salto, a un passo enorme che quindi ci spinge a trattenere il fiato prima di buttarci nel grande cambiamento. Ecco, è un capitolo pieno di tensione, ma si tratta di tensioni sotterranee, date più che altro dal non sapere, dall'ignoto e dalla costante paura che qualcosa possa davvero accadere e andare a cambiare per sempre una situazione che è già in continuo e irreversibile mutamento.
Izar qui mi ha fatto una tenerezza infinita: è spaesata, confusa e sconvolta, si trova lontano da casa, non riesce a trovare una spiegazione, e si trova a dover fare i conti con un aspetto del carattere materno che giunge davvero come un fulmine a ciel sereno. E se da un lato non posso che ammirare la forza di questa donna che sta davvero dando fondo a qualsiasi risorsa per salvare la figlia, non posso fare a meno di rendermi conto di quanto dev'essere sconvolgente trovarsi davanti la propria madre con un coltello insanguinato e una determinazione omicida così salda.
Insomma, credo che tu abbaia descritto davvero magistralmente il terrore di Izar, e mi ha colpito moltissimo il momento in cui si chiede come mai la dea che dovrebbe proteggerla sembra lontanissima: da un lato è una considerazione perfettamente sensata in questo contesto, e dall'altro mi riporta alle varie ipotesi che avevo fatto davanti all'esitazione di suo padre al momento della cerimonia, e ora mi chiedo se non sia possibile che effettivamente questa dea non si stia occupando di lei perché Izar non è davvero affar suo.
Mi ha incuriosito immensamente la figura di questa ragazzina tanto diversa nell'aspetto e nella provenienza geografica, ma così simile nell'indole: la scena in cui compare è piena di tensione, e lascia con così tante domande e ipotesi che, davvero, non vedo l'ora di poter proseguire nella lettura.
Il finale, poi, è un vero pugno nello stomaco: non solo perché rivela, pur rimanendo estremamente criptico, delle evidenze sul passato della madre interessantissime, ma anche sconvolgenti (perché davvero questa donna sembra provenire da un'altra vita e aver nascosto per un sacco di anni una parte così importante di sé stessa), ma anche perché ho trovato davvero angosciante questa situazione, questo approfittarsi della disperazione e della miseria di chi cerca di fuggire da una situazione insostenibile.
Inutile dire che sono curiosissima di sapere che cosa aspetta Izar al momento della partenza, e di vederla affrontare il proprio futuro da sola.
Ti faccio ancora tanti complimenti per questa storia, a presto!

Recensore Master
06/07/21, ore 21:37

Ciao!
Sono tanto contenta di essere riuscita a tornare qui (giuro che di solito sono una lettrice più reattiva e arrivo con tempi umani, ma è un periodo incasinato e le storie da recensire si accumulano con una velocità che mi dà un po' le vertigini – ma insomma, con tempi disordinati, io arrivo).
Mi sta piacendo davvero, davvero tanto, questa storia: ora che la trama ha cominciato un pochino a dipanarsi, non posso che confermare le impressioni che avevo avuto all'inizio. Scrivi davvero in maniera interessantissima, hai una prosa fluida e assolutamente curata, capace di rendere vivide le emozioni della protagonista e di costruire un ambiente estremamente verosimile, in cui il lettore può completamente lasciarsi andare. È una prosa molto solida, che fa ad ogni nuovo capitolo dei passi che possono sembrare piccoli, ma che in realtà contengono sempre cambiamenti e informazioni importantissime. Dopo diversi capitoli prettamente consecutivi, ambientati prevalentemente nel corso di una stessa scena, qui c'è un grosso scossone, che personalmente ho apprezzato moltissimo.
Il personaggio della madre di Izar mi ha colpita davvero tanto, perché con pochi gesti e ancor meno parole si profila subito come un personaggio estremamente forte, che trova la sua forza nella determinazione di una madre che può anche essersi sempre presentata come una figura remissima e silenziosa, ma sa esattamente che cosa vuole, e non ha intenzione di fermarsi davanti a niente, per ottenerlo. E quello che vuole è salvare la figlia da un destino di cui forse la stessa Izar non ha compreso tutte le implicazioni, ma è stato davvero bello vederle interagire nella confusione spossata che segue questa difficile notte.
Lo spaesamento di Izar è reso in maniera interessantissima, e questo non fa che aumentare la voglia del lettore di aggrapparsi a quella roccia che è sua madre, che pur nella totale incertezza della situazione non è disposta di arretrare nemmeno di un passo, per lei.
Le implicazioni di questa fuga, e di questo ritorno che sembra davvero impossibile, non ora, non in questo contesto, mi lasciano con il fiato sospeso: spero di riuscire a tornare presto qui!

Recensore Master
20/06/21, ore 18:56

Ciao!
Finalmente, finalmente riesco a tornare su questa storia, che mi sta affascinando in una maniera incredibile.
Davvero, di solito leggo pochi fantasy, e soprattutto qui su EFP non ho l'abitudine di leggere molte originali (consapevole di perdermi cose bellissime, ma insomma, questo per me è sempre stato uno spazio dedicato al fandom, per il mio modo di fruirne), ma sono contentissima di aver provato a tuffarmi in questi lidi, perché la tua è una lettura proprio affascinante. Non so come dirlo, ma pur essendo solo all'inizio di quella che promette di essere una storia densa e corposa, pur essendoci solamente affacciati su questo universo narrativo, ci sono dettagli che restano immediatamente impressi, e l'impressione è proprio quella di avere davanti qualcosa di estremamente originale, qualcosa in grado di trovare subito il suo posto inconfondibile nella mente del lettore.
Mi piace tanto il modo in cui stai approfondendo l'organizzazione sociale di questo mondo, composta di isole dove le popolazoni hanno ruoli e confini precisi (e, insomma, la descrizione delle persone che possono finire ad Avern mi ha incuriosita tantissimo, e comincio a sperare che potremo metterci metaforicamente piede 👀).
Insomma, vedere questo villaggio composto di povera gente che dalla vita ha solo dispiaceri e fatiche, fame e duro lavoro mi è sembrato estremamente vivido e realistico, soprattutto quando tutto ciò si scontra con gli intenti moralizzatori del padre di Izar (insomma, spesso si trova un po' il cliché opposto: il "padre spirituale" – perdonami il termine non appropriato – che pretende dal suo popolo un rigore e una compostezza che poi non si rispecchia nella sua situazione economica, mentre qui comunque anche la famiglia di Izar ha ben poco da offrire agli altri), che vorrebbe privare il popolo anche di svaghi leggeri e innocenti.
Mi piace tanto anche il rapporto che cominci a delineare gra Izar e Gabre, questo rapporto che si consolida nell'amicizia infantile e che sembra essere sulla buona strada per affrontare i cambiamenti che il diventare adulti inevitabilmente porta con sé.
In finale, ovviamente, mi ha incuriosita moltissimo e mi ha dato tanto su cui riflettere e iniziare a speculare, ma insomma, prima di lanciarmi in supposizioni azzardate forse è meglio se continuo a leggere ancora per un po'!
Ancora complimenti, e a presto!

Recensore Master
06/06/21, ore 18:43

Ciao!
Questa tua storia mi attirava da un po' di tempo: il fantasy non è esattamente il terreno in cui mi muovo più spesso, ma qualcosa nell'introduzione mi aveva catturata, e insomma, anche se ci ho messo i miei consueti tre mesi per decidermi a iniziare, finalmente sono qui.
Sono qui, e sono davvero felicissima di essermi finalmente buttata, perché questo primo capitolo mi ha intrattenuta tantissimo e mi ha riempita di interrogativi che spero di risolvere presto, perché la lettura è davvero interessante, cattura tanto l'attenzione e avvicina subito il lettore alla tua protagonista.
Mi piace tanto l'atmosfera in cui tutto si muove: getti subito il lettore in nel vivo di una cerimonia importantissima, e riesci secondo me a trovare il giusto modo per cominciare a dare delle informazioni per muoversi con coerenza all'interno del mondo che hai ideato, senza però rendere questo capitolo un grande spiegone che mette in fila usanze e divinità. Insomma, il punto di vista interno di una ragazza che in qualche modo, sulla soglia di questa iniziazione, torna indietro a riflettere sul proprio rapporto con gli dei e su quello che potrebbe aspettarla è davvero interessante, ed è un ottimo espediente per non lasciare il lettore completamente spaesato in un universo narrativo che non conosce ancora senza però annegarlo nelle troppe informazioni.
E devo dire che quello che hai presentato sino ad ora di questo mondo mi piace parecchio: mi piace tantissimo l'idea che ogni giovane sia in qualche modo scelto da una divinità, che lo proteggerà e guiderà la sua vita, scolpendone in una certa parte il destino. Perché se è vero che il dio dovrebbe scegliere i propri figli accogliendo le personalità più affini, non posso fare a meno di domandarmi quanto poi la scelta possa influenzare la loro vita. Nel senso, non so quanto la comunità permetterebbe a una figlia di Akas di seguire inclinazioni diverse e vivere un'esistenza parca e ritirata. Ma sto già divagando, perché sono un caso perso, e non è il caso di mettermi a fare supposizioni già dal primo capitolo XD
In ogni caso, mi è piaciuto tanto come, pur essendo questo capitolo incentrato principalmente su Izar, che è una ragazzina e si trova ad affrontare un passaggio molto importante della sua vita, e quindi è giustamente molto concentrata su di sé, ci sia comunque spazio per cominciare a intravedere qualcosa di come sia organizzata questa società. Non solo per quanto riguarda la diffusa povertà, la fame che riunisce tutti attorno al banchetto che seguirà l'iniziazione, ma anche in quei sussurri, quei pettegolezzi e quelle piccole invidie pronte a divampare davanti alla figlia della persona che sembra avere più potere nel villaggio.
Insomma, è qualcosa che sembra davvero molto solido, e che non vedo l'ora di conoscere meglio.
Soprattutto, non vedo l'ora di conoscere che cosa abbia sconvolto così tanto il padre di Izar, perché, magari sto partendo tanto per cambiare per la tangente, ma non sono certa che una vita dedicata alle arti sia sufficiente a ridurre un sacerdote a una figura che balbetta e sembra dimenticare le parole del rituale.
Insomma, hai messo in gioco delle carte davvero interessantissime, e io non vedo l'ora di svelarle tutte!
A presto!

Recensore Master
26/05/21, ore 17:15

Ciao cara <3
Perdonami veramente per questo ritardo, ma sono giorni tremendi :’(
Ci tenevo però a lasciarti due parole – si spera il più sensate possibili – su questo primo capitolo, che già dal titolo mi ha completamente avvinta.
Del resto, come potevano queste semplici parole - “Figlia della Dea” - non suscitare immediatamente il mio interesse? Io sono cresciuta con le storie della Bradley, che del rapporto – se così vogliamo chiamarlo – tra uomini e dèi ha fatto uno dei capisaldi della sua narrazione. In particolare, e scusami se sto divagando, ricordo bene, in uno dei libri della saga di Darkover, il racconto di un rito iniziatico simile a quello da te descritto: in quel caso, i ragazzi e le ragazze (più o meno della stessa età dei tuoi protagonisti), passavano una notte intera a vagare in una foresta sacra, e alla fine, attraverso un segno ricevuto dagli dèi, capivano quale sarebbe stata la strada che avrebbero percorso nella vita (tra l’altro, la donna che racconta questo fatto è propria un’artista, una pittrice in particolare, proprio come sembra destinata ad essere la tua piccola Izar).
Fatta questa premessa, sono stata molto colpita dal background che hai immaginato, e del quale ci hai dato un succulento assaggio in questo primo capitolo. Innanzitutto, l’ambientazione esotica, questo arcipelago che porta con sé suggestioni quasi caraibiche – non quelle patinate che siamo abituati a vedere sui depliant delle agenzie di viaggio, ma qualcosa di più nascosto, arcaico, legato profondamente alle tradizioni di quelle isole solo all’apparenza paradisiache; proprio a questo proposito, metti subito in chiaro che a Pentidad c’è ben poco di cui gioire, la comunità è povera e a parte proprio la piccola Izar, che pare godere di una posizione un po’ più privilegiata in quanto figlia del Santero (il che significa che la “casta” sacerdotale, all’interno della comunità, può disporre di privilegi preclusi agli altri), gli altri abitanti dell’arcipelago sono niente di più che dei morti di fame, che si arrabattano come possono.
Mi è piaciuta moltissimo l’attenzione che hai dedicato al pantheon di divinità che “proteggono” l’arcipelago: è evidente che si tratti di un culto estremante radicato e “invasivo”, nel senso che la vita di ciascuno dipende proprio da questo legame fortissimo tra uomini e dèi. Izar, in particolare, in quanto figlia di quello che potrebbe essere definito un Sommo Sacerdote, avverte ancora di più questo peso, dato che il padre l’ha indottrinata fin da bambina e, evidentemente, nutre per lei delle precise aspettative.
Quanto all’atmosfera, sei riuscita a descrivere a pieno l’afa e l’aria opprimente di una notte equatoriale, che si accompagna perfettamente allo stato d’animo dei personaggi, che sembrano quasi schiacciati sotto il peso di un evento che, letteralmente, li segnerà per il resto della loro vita – circostanza della quale sono tutti estremamente consapevoli.
Questo tipo di narrazione porta sempre con sé quesiti interessanti, riguardanti nello specifico il rapporto dell’uomo con la divinità. Di primo acchito, gli dèi che ci hai presentato sembrano mostrare un volto benevolo ai loro adepti (chi più chi meno), ma non posso fare a meno di domandarmi se le cose possano davvero essere così semplici. E la storia dei due dèi in perenne lotta fra loro mi fa propendere per una risposta negativa.
Sono curiosa di sapere come si evolverà la situazione, mi hai molto incuriosita ** Spero di riuscire a proseguire presto la lettura, intanto ti faccio i miei più sinceri complimenti per questo capitolo così ricco e intrigante <3
Un bacione e a presto!

padme

Recensore Master
21/05/21, ore 22:54

Ciaooo amica Friendsiana!!!! Buona sera!
Scusami per il ritardo, sono state giornate un po' caotiche e sono rimasta un filo indietro con lo scambio, mannaggia a me! Comunque eccomi finalmente qui a leggere la tua prima originale! *^* Innanzitutto complimenti: sono felice che tu abbia deciso di provare ad uscire dalla tua comfort zone per tentare di scrivere qualcosa di completamente diverso e nuovo! ^^ hai tutto il mio supporto! Continuerò sicuramente a leggere questa storia perché già questo primo capitolo mi ha molto incuriosito! Mi è piaciuta molto l'atmosfera perché, innanzitutto, l'ho trovata molto insolita e originale!
Ha un che di esotico e, allo stesso tempo, di... quasi distopico pur presentandoci una scena che potrebbe rimandare ai riti d'iniziazione che tutt'oggi vengono studiati in antropologia...
Tutti i ragazzini mi sono sembrati parecchio coinvolti: mi dà l'idea che tengano molto in considerazione la loro fede i loro Dei.
Non so come spiegare... mi è capitato ogni tanto di trovare (anche non su questo sito) storie fantasy dove si accenna alla spiritualità e alla religione del mondo fantastico che si è creato per poi dire che tanto i protagonisti sono indifferenti a tutto questo discorso e lasciando così cadere l'argomento: posso anche capire che probabilmente ci si risparmia tanto lavoro e altrettanta fatica, nel fare così, ma lo trovo sempre un peccato perché potrebbe essere, se vogliamo, anche un'occasione - in questi casi persa - per descrivere l'universo che si è inventato, per approfondire i personaggi...
Invece qui trovo una protagonista alla quale sudano le mani tanto è il subbuglio che prova nell'attesa che l'iniziazione si compia... forse è anche dovuto al fatto che sia la figlia del Santero, che, da quello che mi è parso di capire rappresenta una specie di "massima carica sacerdotale" nel villaggio. Tutto questo mi fa presupporre che si tornerà più volte sull'argomento, che non servirà solo come incipit per poi passare in secondo piano. E questo non può che farmi contenta! ^^ e, inoltre, mi incuriosisce moltissimo!
Anche perché adesso sto cercando di interpretare la reazione del padre della protagonista XD perché, dunque... poteva uscirle Akas... ma alla fine le è uscita Pedira... quindi perché dovrebbe essere un problema per il padre? Perché, insomma, essere delusi perché la figlia è stata consacrata alla dea delle arti e della bellezza e protettrice di noi poveri scrittori... mi sembrerebbe un po' eccessivo '^^ A meno che, boh, o abbia mentito e in realtà le sia uscito il primo... oppure l'altra idea che mi è balenata per la testa è che lui in qualche modo sapesse già a chi sarebbe dovuta essere consacrata salvo poi vedere che è stata consacrata a qualcun altro... ma magari sto svarionando io '^^
Insomma... mi lasci con un sacco di curiosità e domande! Non vedo l'ora di proseguire!
Ci metterò una vita a ricordarmi e imparare tutti i nomi già lo so, ma almeno quello della protagonista ce l'ho AHAHAHA
In ogni caso, ti faccio davvero tanti complimenti non solo per l'atmosfera che sei riuscita a creare, ma di nuovo anche per la decisione di imbarcarti in questa impresa! Quando si tratta di long parto sempre con il freno a mano inserito, io AHAHAHAHA anche adesso sto cercando di mettere giù sui miei quaderni di appunti, l'ossatura di una long originale che non vedrà MAI la luce fino a quando non avrò stabilito tutto nei dettagli AHAHAHAHAHA quindi ti faccio un grossissimo in bocca al lupo e spero proprio che l'ispirazione non ti abbandoni mai!
Tornerò presto a recensire anche i prossimi capitoli!
Sciauu! E data l'ora ormai ti do anche la buona notte! ^^
Spero di non aver scritto castronerie o, almeno, di essermi riuscita a spiegare un minimo XD purtroppo l'ora tarda comincia a farsi sentire -.-
A prestoo!
Carmaux

Recensore Master
19/05/21, ore 23:23

Ciao Cius,
riprendi esattamente dal punto in cui ci avevi lasciato.
La reazione di Izar non poteva che essere quella, dopotutto ha appena assistito a un omicidio a sangue freddo e chi lo ha commesso è stata proprio sua madre. Chi non avrebbe reagito allo stesso modo? Senza dimenticare che viene da una notte per nulla facile. è confusa, sorpresa, spiazzata, dolente e sopratutto spaesata. Tutte le certezze che aveva ormai sono state spazzate via in un sol colpo, da un evento che fa ancora fatica a comprendere e poi all'improvviso si è trovata catapultata lì, in un posto completamente alieno, in compagnia di una madre che ora le è sconosciuta.
No, non è una cosa facile d'assimilare. E tu hai tratteggiato benissimo questo groviglio di emozioni che la ragazzina prova. Tanto da chiedersi dove sia la sua dea, quella che ha giurato di proteggere. Forse ancora non comprende che l'unica entità che la vuole proteggere è proprio davanti ai suoi occhi, pronta a tutta pur di salvarla, anche a macchiarsi le mani di sangue.
E la sua salvatrice non può che reagire in un unico modo, dinnanzi a quelle proteste prive di ogni fondamento. Forse il gesto è più forte dovuto, ma è servito a riportare Izar alla realtà. Una realtà diversa da quella che ha vissuto fino a ora, che porta con sé con una nuova consapevolezza, un nuovo modo di vedere, osservare, una nuova profondità. Credeva di sapere tutto, ed era tutto quello che sapeva.
Però, è quello che accade dopo a essere molto più interessante. Quell'incontro nella foresta non è casuale, quella bambina sembra proprio come Izar: spaesata, smarrita, fuori contesto, eppure lei deve essere lì. Ho come la vaga impressione che questo personaggio ritornerà in futuro, magari con un ruolo non indifferente, o magari mi sbaglio del tutto.
Comunque, questa fuga precipitosa e ricca di suspance, è giunta al suo scopo: Izar è al "sicuro" in quella specie di luogo dall'aria molto sinistra. La guardia si rivela per quel che è: un approfittatore di povere anime in fuga. Non si fa scrupoli nell'estorcere più soldi alla madre di Izar.
Dove andranno tutte quelle persona all'alba? Izar riuscirà a cavarsela ora che è completamente sola?
Come sempre il capitolo è scritto benissimo. Riesci a delineare la psicologia dei personaggi in un modo chiaro, netto, preciso, eviscerando tutte le loro emozioni, facendole arrivare dritte al lettore. Riesci a descrivere qualsiasi situazione e sensazione facendola apparire reale, le tue parole vanno oltre la carta, prendono vita.
Ci vediamo presto (spero).
Mask.

Recensore Master
19/05/21, ore 15:48

ADMV (Amor de mi vida) ma che sorpresa meravigliosa è mai questaaaa *^*, hai già messo la seconda parte dopo pochissimo tempo, aaaaaaaaaawwwww!
Dunque dunque dunque! La reazione di Izar di fronte alla metamorfosi di sua madre mi è piaciuta da morire: ho provato a immaginare come avrei reagito io se all'improvviso avessi visto la mia compiere un omicidio così a sangue freddo e decisamente la mia reazione sarebbe stata la stessa, se non addirittura più isterica, quindi voto diesci per il realismo, e diesci +++ per la maniera meravigliosa in cui stai descrivendo i sentimenti e le emozioni di questa ragazzina spaurita e confusa, che è finita coinvolta in una storia infinitamente più grande di lei, nella quale non le è ancora chiaro il suo ruolo. Adoro vedere quanto la visione del mondo di Izar fosse, per forza di cose limitate: mai avrebbe immaginato che sua madre avesse avuto una vita piena di conoscenze e viaggi, per dirne una, oppure mai avrebbe immaginato che il mondo al di là del suo villaggio fosse tanto diverso, ostile, grande ♥. Lo ha scoperto in maniera traumatica, ma sono certa che la vita le riserverà grandi cose, non appena avrà trovato il suo posto.
L'incontro con la misteriosa ragazzina solleva una marea di interrogativi e per ora non voglio azzardare ipotesi, ma ovviamente sono super curiosa di scoprire chi sia: ho l'impressione di aver notato una certa somiglianza con Izar, come fossero due anime affini o legate dallo stesso destino e sono pronta a scommettere che si rivedranno. Chissà da chi stava scappando... e chissà dove è diretta ora Izar \O/. Spero tanto che a sua madre non accada nulla, ora che è costretta a rimanere indietro çç.

Tesoro, complimenti anche stavolta *__* aspetto con impazienza di rileggerti e ti mando un bacione grande ♥

Bennina tua

Recensore Veterano
18/05/21, ore 20:18

Ok. Ok. Finalmente ci sono.
Per prima cosa complimenti perché la tua foto profilo è davvero affascinante. Gary Oldman è sempre stato un uomo molto affascinante e in posa col calice in stile Cersei, è davvero irresistibile.
Cioè, so che non sei tu ma... Volevo fare un giro di parole per dirti che sei una gran figa, ma mi è uscita una minchiata
(ok, fine della semi citazione...😜)!
Facciamo le persone serie.
Come ti ho detto ho finito di leggere il capitolo ieri, ma purtroppo non avevo tempo per recensirlo prima.
Per sicurezza l'ho riletto, per essere certa di non dimenticarmi nulla.
Allora, penso che questo sia forse il capitolo più bello che hai scritto.
Mi è piaciuto molto anche il secondo, per quel pathos generatori alla fine, ma questo è davvero un crescendo di sensazioni, azione, aspettative, che parte dall'inizio e si conclude nel finale che, devo dire, ti attanaglia.
Ma partiamo dal principio.
Izar, porella è ancora sconvolta per l'accaduto, ma ormai sono accadute talmente tante cose che ci si dovrebbe chiedere cosa la sconvolga di più.
L'incidente, fa fuga, il gesto di sua madre...
Si trova in una bolla di incredulità e frustrazione, dove dolore, sconcerto, stanchezza fisica, fame, si mescolano tutti insieme in un mix che stordisce.
La sua mentre è un crogiolo di sensazioni e tu le affronti tutte - con quel lessico così tuo, che non si potrebbe confondere con nessun altra - ci fai guardare attraverso il caleidoscopio della sua mente.
E ci sentiamo bambine, e ci sentiamo smarrite come lei.
Particolarmente degno di nota è il passaggio in cui sentono un suono nella foresta.
Non sanno cosa sia: persona, animale...
Tutto il suo corpo e teso fino all'ultima delle vesciche doloranti, per capire cosa stia per succedere. È pronta al peggio, ma il peggio non arriva.
È una bambina che fugge quella che vede, che incrocia, che fissa per un lungo attimo.
Una bambina come lei, sporca, graffiata, spaventata.
Ne rimane toccata, quasi invischiata e non sa perché, ma non c'è tempo, deve riprendere a correre.
Quando è assolutamente certa di non farcela più, ecco che arriva a destinazione. Tutto questo passaggio è sfinente. Si può sentire la gola secca, il cuore che batte, il fiato corto... Per non parlare dei piedi pieni di sbucciature che bruciano come il fuoco. Io le sento le sue vesciche, giuro!
È sento quello strano sapore in gola, come di sangue, quello che sale quando hai corso più di quanto tu non possa.
E qui, quando finalmente giungono nella loro misera, squallida sistemazione, ecco che arriva la rivelazione più sconvolgente. Sua madre sta per lasciarla, Izar proseguirà da sola.
Ma ancora non lo sa.
Il peggio deve ancora arrivare per questa bambina che non desidera altro che riavere la povera normalità della sua vita precedente.
Beh, sono rimasta letteralmente incollata al capito entrambe le volte in cui l'ho letto.
Lo trovo davvero bello, veloce, scorrevole, avvincente. È il degno seguito della prima parte e, come ti ho detto, mi è piaciuto da morire.
Il modo in cui scegli e monti le parole è poesia, un fiume, una marea, che trascina nella storia con violenza.
Brava davvero Giulia, e grazie per questa bella storia!!
A presto
(Recensione modificata il 18/05/2021 - 08:25 pm)

Recensore Master
17/05/21, ore 23:16

Perdona il ritardo! L'avevo letta ieri ma ero talmente fusa da aver per sbaglio cancellato la recensione convinta di averla già postata 🤣
Così eccomi a riscriverla, sperando di ri-descrivere per bene tutte le sensazioni che mi ha trasmesso questo capitolo. Questa storia la leggo sempre con qualche soundtrack in sottofondo, ci sta benissimo per farmi immergere ancora di più nella trama!
Sono proprio felice che ti sia di nuovo tornata l'ispirazione, questo capitolo non è da meno rispetto agli altri due anzi, è un bel momento cruciale per Izar. Riprendendo dai fatti avvenuti nel capitolo precedente, dopo l'incidente" se così lo vogliamo chiamare, ora fa dei sogni terribili, probabilmente dovuto al forte stress subito, continua a rivivere quell'orribile vicenda, è sconvolta e non riesce nemmeno a parlare. Trovo che come sempre riesci a descrivere benissimo le emozioni, il lavoro sull'introspezione è molto immersivo, i sogni che fa sono confusi, a stento riesce a ricordare pochi dettagli di quell'incendio, il trauma di vedere quel ragazzo bruciare di fronte ai suoi occhi, di essere probabilmente la causa di quella tragedia, l'ha scombussolata non poco. Posso solo immaginare come deve sentirsi, quello che è successo è atroce, ma ancora di più quello che deve affrontare, perché la sua azione non è di certo passata inosservato, la gente ora lo sa, non oso pensare cosa potrebbe comportare tutto questo.
In questo capitolo viene approfondita di più anche un altro personaggio, la madre di Izar, che al suo risveglio cerca di confortarla, più con i gesti che con le parole. Ero curiosa di vederla in azione, visto che prima si era accennato a lei ma non si era ancora presentata per bene. Mi piace anche la sua conoscenza dei medicinali, visto anche il tipo di ambientazione e cultura che stai dando, inoltre è una bellissima rappresentazione di come l'amore di una madre non ha limiti. Anche il padre lo sa dell'incendio, ma questo sembra voler solo confermare la consapevolezza che non starà dalla parte della figlia.
La madre di Izar mi sta piacendo, ha un atteggiamento molto determinato, è di poche parole, ma si vede che è solo preoccupata per la sua incolumità e cerca di aiutarla come può facendo anche dei gesti estremi, diventando anche pericolosa, non si è fatta scrupoli a drogare quelle persone per permettere a lei ed Izar di fuggire e soprattutto non ha esitato nell'uccidere l'uomo che le stata portando via.
Questo fa pensare che potrebbe esserci dell'altro, mi ha dato la sensazione che sembra sapere qualcosa di più, ma forse è solo una mia impressione. Per ora sono solo supposizioni, sei brava a dare qualche piccolo indizio qui e la, senza però mostrarti troppo. Tutto è gestito per gradi, la vicenda è dinamica e per tutto il tempo si percepisce un clima di tensione, ansia e confusione. La paura di Izar si respira pienamente e c'è sempre quell'alone di mistero che non fa mai male. Ti coinvolge e mi ha fatto arrivare fino alla fine del capitolo con l'urgenza di sapere di più.
Guarda, per me a questo punto prenditi tutto il tempo che vuoi, se ti serve per sfornare capitoli di questo calibro, attendo con pazienza i futuri aggiornamenti. Intanto stai tirando fuori personaggi molto interessanti, così come la trama, è vero... Siamo all'inizio, ma che inizio! Brava brava brava! Ho buonissime aspettative.
Appena posso passo anche al prossimo capitolo, ho visto che hai aggiornato!
Un abbraccio forte 💙

Recensore Master
16/05/21, ore 08:42

Questo nuovo capitolo è arrivato dopo lunga riflessione e pur scritto di getto, come affermi, mostra una forza immensa! Compare un nuovo personaggio, la madre di Izar, in tutte le sue forze. E non è certo quella serva-moglie-madre, sempre all'ombra del marito padrone, che la ragazzina credeva di conoscere. È una donna coraggiosa, sapiente, che ordisce una trama di sonno per portare in salvo la sua creatura.
Pur narrando tutto attraverso la ragazzina, riusciamo a intuire un futuro diverso da quello deciso dal gran sacerdote e dalla consuetudine di quei luoghi. La donna uccide affinché la fuga resti un segreto e lo fa con decisione, lei che era così succube e servile, solo un'ombra alla corte del potere sacerdotale.
Izar è terrorizzata dal proprio nascente potere e dalla terribile punizione che l'aspetta. L'isola delle Bestie dovrebbe essere il suo destino e il disprezzo di Gabre non abbandonerà mai i suoi ricordi. Eppure nella fragilità del momento e della sua crescita forzata dal rito, appare chiaro che la dea conta su di lei, perché è nel suo animo e nel suo cuore che ha visto la possibilità di intervenire per cambiare quel mondo.
Adesso la curiosità di sapere in quale luogo sono finite e quali avversità dovranno affrontare è assai grande.

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