Recensioni per
Monsters
di mask89

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/01/22, ore 02:01
Cap. 1:

Ed eccomi qui per lo scambio libero del giardino.
In questa breve ma drammatica storia troviamo due tempi.
Nel primo troviamo quello che sembra un anziano afflitto dai peccati commessi in vita, tormentato da chissà quali entità maligne, reali o nella sua testa? Questo non si capisce, che riflette su quello che ha combinato, facendoci capire che è stato tutto tranne che un santo, egli guarda la pistole e, infine, stufo, fa per separarsi un colpo alla gola.
Ma...il destino pare farsi doppiamente beffa di lui, rivelando la pistola scarica e facendo andare fuori di testa l'uomo.
Ma...ecco che poco dopo abbiamo il colpo di scena; lui è rinchiuso in un ospedale psichiatrico in quanto, dopo aver scoperto la sua famiglia fatta a pezzi, è andato completamente fuori, povero uomo...dopo una cosa simile chi rimarrebbe ancora sano?
Una breve storia bella, dal forte impatto e anche triste, che ti trasmette il colpo di scena davvero bene, ti giuro prima che arrivasse mai avrei immaginato quella verità, complimenti **.
Lo stile è come sempre perfettamente fluido e scorrevole, non ho notato errori grammaticali o di battitura, perfetto.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti, continua così e alla prossima, ciaoo.

Recensore Master
21/12/21, ore 19:25
Cap. 1:

Sono andata su questa a occhi chiusi. Interessanta a come un titolo simile potesse accostarsi al raiting verde. E... devo ammettere di aver trovato una strana ma funzionale alchimia. In un testo molto breve ho trovato le illusioni, la discesa nella follia, il suicidio, la storia di un uomo che ormai ha perso tutto e altro non gli rimane se non le sue allucinazioni e il desiderio di morire, un desiderio portato dall'evento che ha sconvolto la sua vita, riducendolo a un relitto. Sconvolgente è al tempo stesso anche la totale freddezza da parte degli infermieri... che posso sono commentare e chiudere gli occhi di fronte a lui.
Intensa, davvero un bel lavoro.
Alla prossima
Elgas

Recensore Master
27/10/21, ore 10:55
Cap. 1:

ciaooo, da quanto tempo.
eccomi per la catena, ma come può essee che mi ero lascata sfuggire alcune tue creazioni?
Tu sei bravissimo nel fare due delle cose che per me sono il mondo opposto: storie originali e ancora di più storie brevi.
Io non lo so davvero come tu n boh, qante saranno, 400 parole, riesca a racchiudere la storia di una vita, di una vita tormentata, di qyesto pover'uomo che non trova pace.
adoro'estraniamento, giuro che pesavo di leggere il senso di colpa di un serial killer che voleva mettere a tacere i suoi demoni, ponendo esistenza a un'ultima vita, la sua... (bellissimo il paragona con la chiave nella toppa e la pistola infilata in bocca) e invece...
brrrr sei anche il re del brivido.
Spiegare a cosa porti la pazzia e a cos l'ha causata soprattutto, quel tormento di cui il povero paziente non potrà mai liberarsi... quegli infermieri sembrano quai più degli aguzzini, forse in questo caso il lieto fine sarebbe stato davvero la morte del protagonista.
bravissimoooo, corro alla prossima ;)

Recensore Master
25/09/21, ore 19:57
Cap. 1:

Wow. Non so se te l'ho già detto, ma sei un mago nel sovvertire le aspettative con le tue storie!

Mi è piaciuto particolarmente l'espediente usato per "sincronizzarsi" alle lancette dell'orologio menzionato all'inizio; tutte quelle pause sembrano senza senso, ma aiutano a entrare nella testa del personaggio, facendo andare la storia a un ritmo "stop-and-go"!

Ero confuso su dove volesse andare la storia con la prima parte, quei "mostri" che torturano il paziente 29 potrebbero essere i suoi familiari che non è riuscito a proteggere? In fondo il paziente si incolpa per la loro morte, nonostante nella narrazione non ci venga dato niente che possa indicare a una sua colpevolezza... C'è da dire che uno shock simile porterebbe alla follia chiunque, tanto da far credere a molte persone che non ci sia altra via se non la morte per smettere di piangere quella orribile perdita...

Hai davvero un talento nel raccontare di situazioni inquietanti e trasmettere quel senso di disagio che una storia simile dovrebbe dare (come per esempio l'effetto avuto sull'infermiere alla fine della storia.) Complimenti!
Altair13Sirio

Recensore Master
05/09/21, ore 15:57
Cap. 1:

I demoni che aleggiano nella mente umana sono più pericolosi e infimi di qualsiasi nemico tangibile possiamo incontrare.
Ancora una volta riesci a condensare suspense e brividi in un racconto, racchiudendo tutto in questa flash davvero sublime. Sarà perché è un genere che mi piace tanto, ma devo dire che è tra quelle che preferisco, come racconto breve intendo.
Un uomo che vorrebbe morire, tagliare definitivamente i ponti con la vita perché niente ormai ha più da offrirgli, eppure è incapace di morire. Solo la sofferenza sembra destinata a lui, una sofferenza continua e vigile che lo accompagna quotidianamente. Lui che sperava di trovata pace nella morte non può aspirare nemmeno a quella.
Dopo aver perso tutto, non può davvero ambire a nient'altro. Una storia amara, che scava nella psiche umana tirandone fuori uno dei suoi mostri più subdoli e incontrollati, la follia.
Non c'è pace a questo mondo per chi sopravvive a tanto dolore, solo un tormento senza fine.
Non posso che aggiungere i miei complimenti a questa recensione, riesci sempre a stupirmi e a sorprendermi spaziando su argomenti diversi con la medesima cura e attenzione. Ci risentiamo presto.

Recensore Master
28/08/21, ore 14:06
Cap. 1:

Ciao!
Quello che apprezzo sempre molto dei tuoi scritti è il modo in cui riesci a raccontare delle vicende tanto tragiche e potenti nei limiti consentiti da una Flashfic. Perché, in fondo, 500 parole sembrano tante, ma nel momento in cui si deve dare una forma ai personaggi, alla loro introspezione e alle loro azioni, diventa tutto un altro paio di maniche.
Il modo in cui hai delineato la disperazione – al punto tale da diventare un caso psichiatrici – di quest'uomo mi ha spiazzata, soprattutto per come hai reso la verità dei fatti estremamente cruda sul finale. Perché inizialmente sembrava una scena alquanto “fisica” e soprattutto reale, ovvero quella dell'uomo che ha deciso di farla finita una volta per tutte con una pistola. Di conseguenza, ho pensato che la Flashfic vertesse proprio su questo, su quel suo gesto estremo, senza un effettivo “dopo”.
Poi però scopriamo che si è trattato di un momento estremamente “interiore”, ovvero che è avvenuto solo e soltanto nella mente di lui. Una visione di ciò che avrebbe voluto fare, ma che non ha mai fatto, poiché c'è qualcuno che lo controlla e che gli impedisce sempre di compiere gesti estremi – ecco anche perché nella sua mente la pistola non ha sparato – e che si trova in un centro psichiatrico dove spesso e volentieri viene legato al letto e sedato proprio per impedirgli di suicidarsi.
Quando si scopre il perché di tutto ciò, poi, direi che si possa considerare come la batosta finale: il senso di colpa per non essere riuscito a proteggere la propria famiglia, poiché troppo occupato col lavoro, lo ha completamente dilaniato e divorato, portandolo alla disperazione assoluta che, ormai, gli ha del tutto tolto la capacità di vivere nel mondo reale e di rifugiarsi costantemente in queste illusioni in cui prova in tutti i modi a farla finita.
È stata sicuramente una Flashfic molto forte e d'impatto, mi è piaciuta davvero tanto.
Alla prossima!

M a k o

Recensore Master
22/06/21, ore 17:56
Cap. 1:

Mamma mia, che angoscia questa storia! L'inizio mi ha ricordato quei racconti del terrore di Poe in cui l'ambientazione tetra e cupa rispecchia perfettamente lo stato d'animo dei personaggi, è un po' come se l'oscurità che c'è nelle loro menti e nei loro cuori si rifletta su ciò che hanno intorno e viceversa.
Sicuramente hai descritto la scena in maniera molto efficace: il buio, il vecchio, l'odore di muffa, la mancanza d'aria, la sporcizia, tutto contribuisce a rendere l'atmosfera ancora più soffocante.
E poi il nostro protagonista che, evidentemente, ha vari motivi per sentirsi in colpa al di là dello sterminio della sua famiglia: possiamo immaginare, resta il dubbio, che forse davvero sia colpa sua? Oppure il peso di colpe reali del passato lo ha fatto impazzire anche per qualcosa di cui non aveva realmente colpa?
Vabbè, data la brevità del racconto, queste domande resteranno senza una risposta certa.
Però, in fondo, il bello delle flashfic è anche questo...non rivelare tutto, lasciare zone d'ombra all'immaginazione di chi legge. O almeno io l'ho sempre vista in questo modo.
Ti auguro un'ottima serata, alla prossima!

P.S. aggiornerai le tue long o se ne parla dopo l'estate?

Recensore Master
11/06/21, ore 10:47
Cap. 1:

Ciao mask89. Mi ha colpita l'introduzione di questa tua storia, attraverso l'espressione " i demoni interiori possono assumere diverse forme." Mi è piaciuta la figura dell'infermiere. Emblematiche la parole " nella sua vita aveva ingannato chiunque si parasse sulla sua strada, a cominciare da sé stesso" per quest'uomo avvolto dai demoni del suo mondo interiore. Suggestivo il finale con l'infermiere che, alla fine del suo turno, avverta ancora quelle urla strazianti nella sua testa. Hai ben delineato quanto accaduto, nella sua drammaticità. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 11/06/2021 - 10:49 am)

Recensore Master
05/05/21, ore 00:02
Cap. 1:

Buonasera caro, quanto tempo! Penso questa sia la quarta volta che passo da te in una settimana, ahahaha e la cosa non mi spiace affatto. Visto che sono in pari con la tua long, ho scelto di procedere con una delle ultime pubblicazioni. Posso dire una cosa con sincera sincerità? Ho avuto i brividi, leggendola, sul serio: prima perché ho avvertito qualcosa di strano e gelido già dalle prime parole, attaccandomi alla versione del protagonista e dandola per scontato. È lui, è uno che vive di rimorsi perché ha fatto tante, troppe cose, e quindi è colpa sua. Sai proprio, il tizio che ne ha combinate così tante che nemmeno la morte vuole avere a che fare con lui? Ho seguito passo passo le sue sensazioni da perseguitato fuori di testa, da chi non ha nulla da perdere e continua a vivere solo perché deve.
E invece poi mi crolla tutto, tutto ciò che ho letto, che ho pensato, che ho creduto di vedere.
La situazione è differente, anzi, contraria a ciò che credevo di aver compreso: non è lui, ma è ciò che rimane della sua coscienza e dello strazio di una vita andata letteralmente a bruciare nella disperazione. Qui il gelo si è presentato nella sua sensazione più profonda, quando ho capito – o credo di averlo fatto. Legato, disperato, incapace di desiderare di poter vivere, e costretto a doverlo fare ogni giorno, imbottito di farmaci e legato per evitare che si uccida davvero.
Sono molto amareggiata, e ci sta bene, davvero, perché vuol dire che hai fatto un ottimo lavoro. farmi provare delle sensazioni così forti in meno di cinquecento parole, non è mica da tutti. Fregarmi poi con un punto di vista che viene smascherato e riprogrammato con le ultime fasi, e in modo efficacissimo, è da pochi. Ci riesci alla grande, sono sconvolta e piacevolmente colpita, molto colpita. Ma so di aspettarmi davvero molte cose quando sono su questo profilo, e ogni volta ne esco soddisfatta. Ti muovi tra le emozioni umane con una naturalezza tale da fare invidia! Buonanotte e buona ispirazione caro! :3

Recensore Master
02/05/21, ore 22:01
Cap. 1:

Ciao, ed eccomi qui per lo scambio libero.
Questa volta ho cambiato genere, mi attirava il titolo.
Posso dire una cosa? Sei una specie di mago degli effetti speciali. Mi spiego: si legge una tua storia con uno spirito e con delle idee in testa e più tu le sovverti sul finale.
Insomma, ho pensato davvero che quest'uomo si fosse suicidato, be'... Uno sparo del genere non ti dà scampo e invece eccolo lì che urla e si dispera. Mi sono fermata e mi sono detta... Un momento, ho letto male? Allora sono tornata indietro e no, niente, era giusta la prima lettura. Così ho proseguito e... Tò, ecco la spiegazione. Legato al letto per tentativo di suicidio. E quindi sta tutto nella sua testa.
Povero, che storia tragica la sua, chiunque sarebbe impazzito al suo posto. Ovvio che urla, cerca di uccidersi per liberarsi dal senso di colpa - per non esserci mai stato, soprattutto quella volta - e raggiungere la sua famiglia e non ce la fa mai perché è la sua immaginazione a farlo. Penso sia la peggiore punizione al mondo.
Grazie per la coinvolgente e bella lettura. Alla prox, ciao, Chiara.

Recensore Junior
26/04/21, ore 18:41
Cap. 1:

Ciao!
Allora, nonostante sia un po' inquietante, mi è piaciuta!
Però, purtroppo, nelle ultime righe hai descritto una realtà che negli ospedali a volte si vede, e ti fa capire fin dove può portare la pazzia.
Le descrizioni sono abbastanza dettagliate, si può ben capire cos'ha intenzione di fare l'uomo ed anche i dettagli della scena, possono essere tranquillamente immaginati, come se la si vedesse dal vivo quella scena.
Bravo!
à la prochaine,
cri

Recensore Master
18/04/21, ore 17:40
Cap. 1:

Ma buongiorno!!
Prima di cominciare con le nuove long ho deciso di recuperare questa ♥ che mamma mia, mi ha messo addosso un'inquietudine pazzesca \O/. La prima parte mi ha ingannata per bene: credevo ci trovassimo per davvero davanti a quella situazione, con un uomo sul punto di farla finita. Invece scopriamo che sì, la situazione si è verificata, ma tempo prima, mentre ora siamo solo di fronte a un delirio, talmente forte che induce chi si prende cura di quest'uomo a ricorrere a metodi pesanti per evitare che faccia del male a se stesso e agli altri. La disgrazia che ha portato quest'uomo di cui non sappiamo nulla a cercare di togliersi la vita mette i brividi çç, non c'è da sorprendersi che sia praticamente impazzito çç. Fa accapponare la pelle pensare che ogni sera sia costretta ad affrontare i suoi demoni e a rivivere senza fine la situazione che gli ha rovinato definitivamente la vita çç. Ovvio, non deve essere facile neanche per gli infermieri, ma loro almeno hanno imparato a non darvi più peso, a parte i nuovi arrivati, che invece devono ancora abituarsi e vanno istruiti a riguardo. Il totale anonimato del protagonista lascia un senso di inquietudine: chiunque di noi potrebbe immedesimarsi...

Insomma, caro, hai sempre delle idee brillanti e riesci a svilupparle ogni volta in pochissimo spazio **, ti faccio come sempre tanti complimenti (nonostante l'angoscia ahahaha)
Alla prossima, un abbraccio,

Benni

Recensore Junior
14/04/21, ore 15:39
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio a catena!
Leggendo questa flashfic e arrivando alla fine, il mio cuore stava soffrendo tremendamente.
I sensi di colpa tante volte ti portano a fare pazzie che superano a volte il limite.
Questo pover uomo ha dei forti sensi di colpa che lo portano addirittura al suicidio, il non aver protetto la sua famiglia, l'essere troppo preso dal lavoro lo fa stare ancora peggio, e il dolore può solo duplicare!
Hai saputo descrivere alla perfezione tutto il suo dolore e la sua sofferenza, sei stato davvero molto bravo! Congratulazioni!
Ciao e alla prossima!

Recensore Master
14/04/21, ore 13:09
Cap. 1:

Ciao, passo per lo scambio a catena di oggi!
Innanzitutto ti faccio i miei complimenti per la descrizione dell'ambiente in cui si trova il protagonista, dando al lettore un'immagine chiara e precisa della stanza. Inoltre hai saputo trattare un tema molto delicato con delle metafore azzeccatissime, in particolare mi è piaciuta quella della chiave associata alla pistola come unica via d'uscita da quella sofferenza, che crede sia una punizione meritata.
Grazie al punto di vista degli infermieri della struttura presso cui si trova l'uomo si risale al motivo che l'ha portato a compiere un gesto tanto estremo, qualcosa di cui fondamentalmente non ha colpa, ma che lo tormenta ugualmente perché pensa di non aver fatto abbastanza per la propria famiglia.
Alla prossima!

Nuovo recensore
08/04/21, ore 10:24
Cap. 1:

Ciao, devo dirti che mi è piaciuto veramente molto come racconto. Il modo in cui hai tratteggiato il personaggio inizialmente come il classico arrivista che cerca di essere il migliore, il numero 1, il più potente che all’arrivo dei mostri interiori cerca di sfuggirgli usando l’ultimo briciolo di controllo che ha. Poi invece hai cambiato il punto di vista e si scopre che sì si vuole suicidare ma le ragioni del suo male sono slegate dalle sue azioni.
Hai fatto un lavoro meraviglioso.

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