Chiara, che dire, complimenti!
Sai che io parlo da emerita "ignorante" in materia, ma una cosa mi ha colpito tantissimo di questa OS: lo stile. Tu scrivi benissimo, si vede nella ricercatezza dei vocaboli e nella costruzione delle frasi. Ma nonostante la scrittura elegante, qui sei riuscita ad essere al contempo cruda. Sarà il ritmo, saranno i continui richiami alle dicerie, ma sei riuscita a spogliare le frasi di qualsiasi sovrastruttura, e a mostrare i fatti, le frasi e i pensieri in maniera così diretta. Lo stomaco mi si stringeva ad ogni passaggio.
La tematica, poi, è veramente delicata. Partendo dalle etichette, di qualsiasi tipo, che vengono sempre affibbiate all'interno delle scuole/college: quella facile, quella secchiona, quella stramba. E già sono una cosa sbagliata. Ancora peggio quando l'etichetta si basa su dicerie fasulle, su storie che si è fatta la gente e che si sono ingigantite passo passo. Quello che mi ha colpito di più è il percorso mentale di Linn: la dicotomia tra quello che lei è veramente e quello che la credono gli altri. E non riuscendo più ad esistere in queste due forme diverse, non riuscendo più a togliersi di dosso l'etichetta, cambia se stessa per aderire ad essa. è tremendo.
Grazie per questa bellissima OS Chiara. Dà molto a cui pensare
Un abbraccio |