Recensioni per
La canzone del cuore
di ONLYKORINE

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
23/09/21, ore 17:01

Ciao eccomi per lo scambio

Mi sono davvero emozionata in questo scambio, non ho capito che la madre era morta finché non ho letto del bimbo che sentiva la sua voce nella conchiglia. E, da li inizia a sentirsi tutto l'Angst della perdita di un genitore quanto può essere doloroso per una figlia tutto questo, il fatto che la madre avesse scelto di non curarsi, la rabbia di Amelie e il fratellino che ascolta la voce della madre nella conchiglia e sorride. Il padre da quando ha perso la moglie non ha mai più sorriso, ma mi sembra più che normale nutrire questo sentimento quando si perde qualcuno di così caro al mondo.

Spero che tra Amelie e questo vecchio amico possa nascere poi qualcosa =)

Molto bella, all'inizio sembra molto lenta ma poi tutto inizia a scorrere più velocemente, fino ad arrivare al finale che fa sperare in un nuovo inizio, almeno per Amelie =)

Alla prossima =)

Recensore Master
07/07/21, ore 13:55

Ciao Onlykorine,
ho scelto questa OS poiché è una originale. Non me ne volere, ma ultimamente questo HP spunta ovunque e non sono un grandissimo fan del maghetto con gli occhiali alla John Lennon. XD
Tornado alla storia, devo dire che mi è piaciuta tantissimo è allo stesso tempo triste, malinconica, ma di una dolcezza unica. All'inizio Amélie può sembrare una ragazza come tante, all'interno di una famiglia ordinaria, ma più leggi e più capisci che non è così. Al suo interno, nella sua anima, c'è un vuoto, una voragine, che sembra risucchiare tutta la gioia che può ricevere e dare.
All'inizio credevo che la madre avesse abbandonato lei e la sua famiglia, ma non era una spiegazione che mi soddisfaceva, era come se quella teoria che mi era fatto stonasse in qualche cosa. Percepivo la rabbia e la tristezza della ragazza e quando hai esplicitato il motivo mi è parso tutto più chiaro.
Era arrabbiata con la madre perché aveva deciso di non curarsi, triste perché così facendo li aveva abbandonati. Il padre, giustamente, capendo lo stato d'animo della ragazza, con un semplice gesto, le ha fatto capire che le cose non stavano come lei credeva.
Quella nuova consapevolezza le da nuovamente gioia. La gioia di ritornare a fare le cosa che più le piace, nuotare, magari accanto ad una persona speciale.
Una storia che ho letto con immenso piacere, grazie per averla scritta!
A presto.
Mask.

Recensore Master
02/07/21, ore 22:11

Ciao!
Ma che bella questa storia!
Prima di tutto perché è ambientata in posto di mare e per me che sono di origini isolane è sempre molto bello leggere storie con il mare che fa da sfondo. Poi mi sono piaciute molto le descrizioni: la spiaggia, il tramonto (bellissima l'immagine del sole che si scioglie come una saponetta), il ragazzo che fa surf in lontananza. Che bello mi hai riportato a casa per qualche minuto!
E infine mi è piaciuto il legame tra la conchiglia e la madre di Amelie. E come se attraverso quella conchiglia la mamma riuscisse a tornare da loro. Solo che mentre il più piccolo, immerso nel suo mondo, è riuscito subito a sentirla, per Amelie ci è voluto più tempo. La sua rabbia le impediva di "sentire" la mamma. Ma dopo la lettura del diario il malinteso con la madre si chiarisce, la rabbia va via e forse c'è spazio anche per una storia d'amore! ❤️
Bello anche il ruolo del mare, che porta prima la conchiglia e poi l'amore.
E mi è piaciuto anche come hai descritto il rapporto con il padre, che sembrava distante, perduto nel suo dolore e invece soffriva per la figlia. Alla fine ha capito che dandole quel diario le avrebbe dato modo di comprendere quanto la madre amasse tutti loro.
Davvero una bel racconto, molto delicato e pieno di poesia e scritto anche molto bene.
Mi è proprio piaciuto, complimenti! 😊
AlbAM

Recensore Master
05/06/21, ore 21:35

Ciao! E' da un po' che non ci incontriamo, ma ricordo molto bene di aver apprezzato tutto ciò che ho letto di tuo, e devo dire che anche questa volta non hai deluso le mie aspettative!

La storia parte con una breve presentazione, quanto basta per avere un'idea di chi siano i protagonisti, dove vivano e quale sia la loro situazione: il lutto della madre, la descrizione delle "bizzarrie" del fratellino Jerome, che sono proprio ciò che portano Amelie a ritrovare il sorriso (assieme all'aiuto di Hiapo). E' tutto raccontato con semplicità, ma in modo tremendamente realistico; è un setting credibilissimo, non c'è nessuna forzatura, e ancora meglio è il modo in cui hai raccontato i sentimenti della ragazza.
Amelie si sente tradita dalla madre, è sicura che se questa si fosse battuta, alla fine sarebbe riuscita a sconfiggere la malattia e a restare con la famiglia. Era facile, pensa; quella di curarsi o non farlo era una scelta con due soli sviluppi, in fondo... Ma la realtà, come ben sappiamo, è sempre più complessa... Immensamente più complessa. Le scelte non sono mai due strade dritte e opposte, piuttosto sono paragonabili a dei pantani difficili da identificare che si intrecciano tra loro e con i cartelli che indicano in tutte le direzioni. E' facile ignorare i dettagli, soprattutto nel caso di Amelie che è poco più che una bambina, e soprattutto è ferita!
Invece il diario della madre, lasciato dal padre che come Amelie prova un immenso dolore ma sembra rassegnato (e che evidentemente non poteva sopportare di continuare a vedere la figlia tormentarsi tanto) mostra alla ragazza tutta la verità. Magari non basterà a far passare il dolore, magari le ci vorrà ancora del tempo per capire pienamente tutto quanto... Ma questo l'ha aiutata a lasciarsi alle spalle quel bivio, Amelie ha smesso di odiare la madre e ha finalmente deciso di andare avanti, potendo finalmente sentire quella canzone che il suo fratellino udiva dall'inizio grazie al candore del suo animo...

E' difficile trovare le parole giuste per descrivere la gentilezza di questa storia. Non so nemmeno se questa recensione finirà per trasmettere veramente quello che cerco di dire, ma mi hai veramente fatto sentire calore nel petto attraverso questa breve One-Shot. Non hai avuto bisogno di troppe particolarità o chissà che tipo di descrizioni, il testo, curato nella forma e nel contenuto, scorre con naturalezza in una semplicità disarmante che vale più mille parole; il messaggio arriva e colpisce dritto al cuore!
Ma soprattutto, si sente che arriva DAL cuore.

Complimenti, è stato un piacere leggere questa storia.
Altair13Sirio

Recensore Master
16/05/21, ore 00:32

Buonasera cara, che piacere essere di nuovo qui da te! Visto che la storia dei Simpson al momento è in pausa, ho scelto di stoppare la lettura e dare meritata attenzione anche ai tuoi ultimi aggiornamenti.
Bellissima.
Davvero, bellissima.
Ho provato a cercare un’altra parola per poterla descrivere, una parola più adatta forse, divers magari, ma questa è il risultato di ciò che ho pensato. Sono stata rapita dalla storia, dall’emotività dei personaggi che la vivono, dai loro pensieri e da ogni singola diversa reazione: hai saputo soppesare una mancanza condivisa in famiglia, dove ognuno ha vissuto il lutto a modo suo, il tutto circondato dal mare, dall’acqua, dalla spiaggia. Una madre che non c’è più, delle vite che vanno avanti, e la magia di un gesto che per un bambino che coglie le cose in modo differente e forse più acuto degli altri; mi piace come all’inizio Amelie non sia in grado di capirlo e capire, ma che poi, dopo avre fatto pace ccon se stessa e con Haipo, con suo padre e con sua madre, è riuscita a comprendere l’emozione e il sorriso del fratello, condividendolo con lui in un gesto che mi ha aperto letteralmente il cuore.
Il finale ha sapore di rinascita, di voglia di riprendere in mano la propria vita con nuova consapevolezza, un finale aperto dove Amelie riprende l’amore per le onde e per il mare, e dove il diario della madre ha saputo donarle la serenità di cui aveva bisogno.
Un lavoro davvero ben fatto, una gestione della moltitudine di emozioni molto curata e mai scontata, naturale, e adatta a ogni tipo di personaggio. Il testo è scritto molto bene, i dialoghi sono pochi ma incisivi e l’atmosfera dei pensieri di chi vive è delicata, appena velata, coinvolta. Ho apprezzato questo lavoro in modo particolare, davvero, hai dato tutta te stessa per questo e per un risultato così bello. Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
14/04/21, ore 18:13

Ciao, carissima ^^

Era da tantissimo che non passavo sul tuo profilo (conto che devo anche recuperare il tuo libro), ma non certo per disinteresse verso ciò che scrivi, anzi ti tengo costantemente assediata sui social. xD
Per fartela breve sono riuscita a tornare anche da te e dal tuo meraviglioso dono di trasmettere messaggi. Mi era mancato proprio questo del tuo profilo, non ritrovo mai altrove questo tuo modo così “maturo” e consapevole di trasmettere messaggi, è come se il lato più concreto della realtà attraversasse le tue storie. Affronti tematiche quotidiane trattandole in modo inaspettato e suscitando sensazioni inattese con argomenti anche così dolorosi. Per esempio, non so come tu faccia ma questa storia dalle venature tragiche mi ha infuso anche un senso di leggerezza, come se un macigno si fosse dissolto nel petto. Chiamiamola speranza: un pensiero, seppur piccolo, se è quello giusto può ribaltare sensazioni e emozioni.
L'introduzione è molto dolce e misteriosa presentando il piccolo e la conchiglia, dalla non si sa ancora cosa senta. Hai scelto un'immagine che invoglia la lettura, ottima scelta!
La storia è narrata con la semplicità di una adolescente e la tua; ti sei calata molto bene nella sua prospettiva esprimendo tutti i tormenti e i dubbi di una ragazza che ha appena perso l’adorata mamma in modo tragico.
Le descrizioni del luogo e dei sentimenti sono semplici e suggestive, le metafore riferite al contesto che hai scelto sono affini ad un animo puro.
Ad Amelie piace vedere il tramonto e non vi è nulla di più naturale, semplice e spontaneo in questo; la spiaggia è il luogo che la rilassa, il luogo dove organizza meglio i pensieri.
In Jerome, fin dalla prima descrizione, ho sentito qualcosa di familiare. Eppure non hai mai pronunciato la condizione in cui si trova, hai fatto cenno solo ai suoi tratti peculiari, descrivendoli peraltro in modo molto delicato, come se fosse una caratteristica da vedere con occhio attento; sono una forma di espressione del piccolo, un modo per elaborare in questo caso specifico il lutto della madre.
A proposito della madre, riga dopo riga ci sveli la sua drammatica dipartita. Fin da subito ci lasci intendere che non si è allontanata di sua spontanea volontà; si capisce dai ricordi dolci e dolorosi che c'era amore in quella casa. Quando la mamma se ne è andata ha portato via anche tutta la solarità che abitava quella casa.
Amelie è preoccupata per il fratellino che resta in disparte e lei sente di non avere le armi per coinvolgerlo, non si ritiene coinvolgente tanto quanto la mamma. Così Amelie si sofferma sul raro sorriso del fratellino, dimostrando di tenere davvero a lui e alla sua serenità.
Ci hai detto che la spiaggia e l'acqua sono gli ambienti più confortevoli per la ragazza, ma non riesce a beneficiarne da quando la mamma se ne è andata, a dimostrazione della pace interiore che non riesce a riscoprire.
Parlando per un momento del contesto nel quale hai inserito questa sfortunata famiglia è molto realistico. Non a caso Amelie svolge attività tipiche della zona fin da bambina, insegnamento ereditato dal padre visto che la mamma è straniera da quelle parti e lui è originario di quelle meravigliose terre.

È emozionante per Amelie la comparsa sfuggevole di questo giovane, ne è intimorita dal momento che i suoi pensieri sono costantemente rivolti al passato e al rifiuto della madre di curarsi, perciò non riesce a riscoprire serenità.
Buona parte dei suoi pensieri sono senza dubbio rivolti al fratellino, al quale vuole bene. Il bene che Amelie vuole al piccolo viene dimostrando ad esempio dal fatto che non la infastidiscano le sue stereotipie, anzi le considera una parte integrante di lui ed esse lo rendono ciò che è, ciò che gli dà personalità. È molto attenta, nota la conchiglia e il sorriso del fratellino quando la porta all’orecchio. Mi sono commossa quando ammette di risentire la voce della mamma in uno dei loro momenti più quotidiani e ho avvertito tutta la frustrazione di Amelie quando capisce di non riuscire a sentirla. Per rendere la scena ancora più malinconica, il padre assiste alla conversazione. È normale manchino a loro tutti i dettagli felici di quella donna, specie per il modo in cui li aveva lasciati, all’improvviso e senza voler abbandonare la loro famiglia e nella sua ingenuità infantile al fratellino non importa ciò che invece sta angustiando Amelie, lui non si pone nemmeno i dubbi della sorella, si aggrappa semplicemente ai ricordi che lo calmano. Credo che al termine di questa storia Amelie abbia imparato molto dal piccolo.
Finalmente riconosce il ragazzo che fa surf. Non lo vede da tempo e molte cose sono cambiate, ma soprattutto tutto ciò che è successo negli ultimi mesi ha senz’altro reso più nero il passato e tutto ciò che di bello Amelie ha vissuto (come ad esempio anche la voce della mamma). Sono cresciuti insieme e lui sembra non averla mai dimenticata, anzi ricorda bene le abitudini di lei, tanto da notare i suoi cambiamenti. Tutti notano la rabbia della ragazza per aver perso una importante per elei, sono i morsi della mancanza a farsi sentire, è un’assenza che lei non è ancora riuscita ad accettare.
La vicinanza di questo giovane la fa sentire meglio, le dona il sorriso che si era ormai spento e le consente di sfogare tutta la sua tristezza.
Il diario che il padre ha dato modo ad Amelie di leggere ha risposto a molti suoi interrogativi che le impedivano di andare avanti; forse l’ha resa più triste, ma sicuramente l’ha avvicinata al ricordo della madre, motivo per il quale riesce ad udire la canzone della mamma nella conchiglia.
È stato molto significativo il fatto che abbia deciso di fare il bagno con il ragazzo, riscoprendo così una parvenza di normalità, è un segno di svolta per la sua rabbia, ha riscoperto un nuovo volto della serenità.

Aleggia sempre questa piacevole malinconia nelle tue storie che non mette angoscia, anche per i temi più duri lasci ottimismo. Tu davvero fai bene al cuore con le tue storie, infondi speranza. Sei una bella persona, non mi stancherò mai di dirtelo, sei sensibile per riuscire a trattare questi temi con una tale profondità.

Ora mi dileguo, altrimenti inizi ad odiarmi per la lungaggine xD. Complimentissimi! <3

A presto!
Un abbraccio grande grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Junior
03/04/21, ore 01:27

Tu non puoi capire... non puoi capire la miriade di emozioni che mi ha dato questa storia. Parliamone. Prima di tutto Jerome, il bimbo autistico. Tu ti domanderai come l'abbia riconosciuto... beh, anche io ho un bimbo autistico. Ha 8 anni e non parla molto, ma è un bimbo meraviglioso e ho riconosciuto un pochino i suoi tratti in Jerome. Jerome ha un animo molto sensibile, a quanto vedo, e il fatto che abbia queste sue fisse particolari (tratti tipici dell'autismo che tu hai descritto molto bene) lo rende più realistico e vivo. Mi è piaciuto molto il momento in cui sorride, e poi... che tenero che sente la canzone della mamma!

Amélie è molto ben caratterizzata. La sua rabbia e il suo dolore si possono quasi toccare per quanto sono espressi bene. Mi è piaciuto molto Hiapo e sono contenta che sia tornato perché mi sembra di percepire qualcosa tra loro due e sento che Amélie ha bisogno di lui.

Mi è piaciuta molto la crescita del personaggio di Amélie, la sua riscoperta della mamma e della ragione per cui aveva rinunciato a farsi curare. La sua rabbia era vera, comprensibile e empatizzabile e la sua scopetrta delle ragioni della mamma e il fatto che accetti finalmente la sua scomparsa fa capire che in realtà aveva bisogno solo di chiusura, di sapere perché. Ci sono troppe persone al mondo che non riescono mai a sapere questo perché e vivono il resto dei loro giorni nel rimpianto di non aver potuto fare quella domanda, dire quella frase, stringere quella mano. Per fortuna che la mamma di Amélie aveva scritto il diario, così che la figlia potesse ottenere quella chiusura che non aveva ottenuto con la madre in vita, lasciata a spirare "come una foglia di palma dimenticata al sole" (sappilo che questa similitudine mi è piacuta davvero TANTO).

In sintesi, ho finito questa storia e stavo piangendo come una fontana. Non ci vuole molto a farmi piangere perché io sono una che empatizza parecchio e quindi con una storia come questa io mi sciolgo come un brodino... ma il fatto che anche mezz'ora dopo averla finita io stia ancora qui a scriverti e a tirare su col naso penso voglia dire qualcosa.

Brava, brava brava. Mi piace molto il tuo uso del linguaggio, la scelta delle parole che non è mai a caso. Mi piace la poesia in diverse similitudini e descrizioni, l'uso saggio del ritmo tra narrativa e discorso diretto. Errori non ne ho trovati, impaginazione ottima. Insomma, un giudizio più che positivo e una storia che va nei miei preferiti ^-^

Recensore Master
25/03/21, ore 06:09

Buongiorno,
come sempre un racconto scritto benissimo, e frutto di grande creatività e ispirazione! bravissima, non ti fermi mai e il tuo percorso di crescita è costante.