Recensioni per
Figlio di una razza di bastardi
di milla4

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/06/21, ore 12:35

Ehilà :)
Era dal contest che non passavo a leggere qualcosa di tuo, in effetti. Visto che mi piace Got, ne approfitto.
Mi è piaciuta la gestione dei termini che hai scelto di usare, descrivi i pensieri di Roose Bolton in maniera piuttosto efficace e sebbene la storia sia adeguata al bollino giallo si sente l’oscurità che avvolge il suo personaggio. Peggio, quella di suo figlio. Ho sempre pensato che nel padre aleggiasse la stessa follia del figlio, pur mantenendo una parvenza di razionalità che si fondeva ad essa in un incastro perfetto.
Ho visto tutto questo, la freddezza con cui ragiona, la “briglia” che cerca di mettere al figlio diventando per lui Quella razionalità che a lui non è mai stato insegnato a coltivare. 
Diversamente, avrebbe usato Sansa Stark con lui usava Walda, diversamente non avrebbe dovuto pensare suo malgrado a ucciderlo per il bene dei Bolton, diversamente... beh, forse il nome Bolton gli avrebbe calzato a pennello.
Una buona resa, complimenti :)
Alla prossima
Spettro94

Recensore Master
25/05/21, ore 14:44

Valutazione epr il contest "Storie alfabetiche"

Grammatica e stile: 8.4/10 [grammatica: 4.4/5 + stile: 4/5]

Forte terrore -> Forte Terrore -0.1
l’unica cosa sensata da fare era che eliminare la minaccia. -> refuso, un “che” di troppo -0.1
non una delle sue puttane... il Nord era nelle loro mani perché Sansa era nel suo letto -> i tre puntini di sospensione qui mettono in comunicazione due frasi diverse di fatto, ci vuole quindi la maiuscola -0.2 “Il Nord…”
Zitta… voleva -> stessa cosa qui “Voleva…” -0.2
Passiamo ora allo stile. La cosa che ho apprezzato particolarmente è il lessico: lo trovo molto adatto sia all’ambientazione sia allo stesso tempo a un’introspezione. Hai saputo coniugare bene le due tendenze, quella che richiedeva termini non bassi e quella più intimistica che doveva rispecchiare un filo di pensieri. Nessuna parola è fuori posto, infatti, e ho trovato inoltre una certa varietà tale che non ho notato neanche ripetizioni inutili.
Per quanto riguarda la struttura delle frasi, avendo letto molteplici storie tue, mi permetto di dirti che ho trovato un netto miglioramento. I periodi sono ben articolati, la punteggiatura è bene inserita e non ho avuto dubbi di comprensione. Ciò significa che, anche davanti a una prosa non snella, hai saputo organizzarla bene e gestire al punto giusto le pause necessarie e i cambiamenti di soggetto. Quello che ti appunto è che però i periodi, anche se non creano confusione, risultano comunque un po’ troppo lunghi (di questo ne parlerò anche in un parametro successivo) e sono marcati da un uso un po’ troppo abbondante di due punti e punti e virgola. In particolare i due punti servono per enfatizzare un concetto, ma se utilizzati spesso si finisce per eliminare questa funzione. Soprattutto nella prima parte, quasi tutte le frasi comprendono entrambi i segni di punteggiatura, in maniera tra l’altro molto ravvicinata (essendo frasi consecutive). Meglio nella seconda parte, dove figurano anche frasi più secche e nette e l’uso di due punti e punti e virgola si riduce.
Oltre a questo, ti segnalo due appunti:
Gli aveva donato la vita senza nemmeno un pezzo di umanità: era un Bolton a metà, soltanto con la parte sprezzante della vita mentre quella che più serviva alla causa, quella razionale, capace di districarsi tra inganni e tradimenti, sembrava non averla mai posseduta. -> avrei messo una virgola prima di “mentre quella che…” per creare un parallelo e una divisione più netta tra le due parti menzionate.
Roose vedeva il volto della giovane coprirsi di macchie violacee su ogni parte del bel volto, comprese subito che la situazione del resto del corpo non fosse migliore -> non è un errore grammaticale, perché con comprendere può andare sia l’indicativo sia il congiuntivo. Tuttavia quando comprendere ha significato di “accorgersi” come in questo caso è meglio utilizzare l’indicativo. “comprese subito che la situazione del resto del corpo non era migliore”.

Titolo: 3/3
Il titolo funziona: è lungo ma non eccessivamente, e coglie perfettamente il paradosso di cosa è Ramsay all’interno del clan dei Bolton e agli occhi di suo padre. Si capisce immediatamente che ci si riferisce a lui, però attraverso un’espressione che incuriosisce e che impreziosisce il racconto, spingendo appunto a volerne sapere di più.

Trama e personaggi: 9.5/10
Questa introspezione offre un’ipotesi interessante: una ricostruzione del destino dei Bolton dal punto di vista di Roose, insieme al pensiero di eliminare Ramsay, considerandolo ormai una minaccia eccessiva e comprendendone appieno la natura. La sua prospettiva è bene indagata, senza tralasciare nulla. C’è il bisogno di far emergere la casata dei Bolton, c’è il tiepido rimorso per averlo trascurato insieme all’ambivalente ammirazione e paura di fronte alla scoperta del suo carattere. Menzioni il matrimonio con Sansa, menzioni l’attesa di un altro erede da Walda. Non manca nessun passaggio e tutti gli eventi sono ricuciti molto bene secondo un’altra prospettiva. Il fulcro di ciò che Roose pensa di suo figlio è contenuto in questa frase che ho apprezzato particolarmente:
…era un Bolton a metà, soltanto con la parte sprezzante della vita mentre quella che più serviva alla causa, quella razionale, capace di districarsi tra inganni e tradimenti, sembrava non averla mai posseduta.
Come caratterizzazione del personaggio hai fatto un ottimo lavoro, proprio perché hai reso l’insieme di questa ambivalenza e, come trama, non c’è nessun filo che manca. L’unica cosa che non mi ha convinta del tutto è, però, il finale: in un certo senso si conclude ancora nella mente di Roose, ancora nel momento in cui pensa se muoversi contro il figlio o no. Si muove nel “prima” degli eventi e, in questo senso, risulta leggermente manchevole. Dal momento che hai voluto ricostruire tutto il percorso, avrei preferito vedere Roose giungere anche a una decisione, oppure alludere a quello che invece sarà il suo destino: Ramsay che è più veloce. Ho avvertito nel finale una mancanza, ecco.

Svolgimento della traccia:7/10
La consegna non è pienamente rispettata: manca la lettera I (-1 punto di penalità). Inoltre ci sono più di 21 frasi, a causa dell’utilizzo improprio dei puntini di sospensione in tre momenti:
non una delle sue puttane... il Nord era nelle loro mani perché Sansa era nel suo letto
Zitta… voleva
sarebbe divenuta gravida in poco tempo… Ramsay avrebbe forse ucciso anche quel fratello.
Dal momento che in tutte queste frasi non c’è un continuo diretto tra la parte prima dei puntini e quella dopo, i puntini vanno a comportarsi non come una virgola ma come un punto. Ciò significa che ci vuole dopo la lettera maiuscola e che inizia una nuova frase. Ti ho tolto 1 punto di penalità cumulativo.
Per quanto riguarda invece il tuo modo di rapportarti alla traccia, devo dire che sei stata brava con gli inizi: nessuna prima parola è stonata e neanche la struttura della fase con articolazioni ardite. Anche la lettera Z con quel “Zitta” in corsivo come appello interiore tra Roose e la sua voce interiore funziona. Il motivo per cui l’esecuzione non mi ha convinta del tutto è semplicemente l’eccessiva lunghezza dei periodi, come già ti segnalavo in stile: inevitabilmente, di fronte alla lunghezza e al ricorrere costante al punto e virgola, viene da chiedersi “perché l’autrice non si è fermata prima?”. Ecco, una spia del gioco alfabetico deriva proprio da questo. Ti riporto il primo momento dove accade, alla lettera B:
Bolton era un nome che si stava guadagnando il suo posto nella cerchia delle grandi casate di Westeros e lo stava facendo nel solo modo che conosceva: non erano dei buoni oratori, degli abili leccapiedi ma uomini del Nord, forgiati nel freddo, quello che contava era l’azione, di qualunque natura fosse; questo era richiesto ai suoi uomini, come alle donne era richiesto di aprire le gambe e partorire il prossimo erede. -> Il punto e virgola sarebbe stato potuto (e forse dovuto per rendere più scorrevole la frase) essere sostituito da un punto netto.

Totale: 27.9/33