Valutazione per il contest "Storie alfabetiche"
Grammatica e stile: 8.5/10 (grammatica: 4 /5 + stile: 4.5/5)
Grammaticalmente ho riscontrato due problemi di consecutio temporum:
Fu difficile, per me, contenere le lacrime di letizia che continuarono a rigarmi le gote per ore, congiungendosi sotto al mento tirato da un persistente sorriso che proprio non volle saperne di abbandonare il mio volto. -> non voleva saperne, l’azione è continuata -0.5
e alla fine, dopo quello che mi parve un tempo eterno, il mio più solenne desiderio fu esaudito. -> mi era parso (il tempo è finito) -0.5
Da un punto di vista stilistico, il mio commento sarà piuttosto breve – e questo perché lo stile funziona. I periodi sono della giusta lunghezza, ben calibrati internamente, la punteggiatura è varia e usata perfettamente (e, sebbene ci siano spesso i punti e virgola, non sono troppo ravvicinati e utilizzati sempre nelle situazioni in cui altri segni di punteggiatura non sarebbero stati altrettanto adatti). Bene l’andare a capo, che dà aria al testo senza frammentarlo troppo. Le parole e le espressioni sono scelte con cura e la lettura procede in maniera scorrevole, regalando anche delle frasi particolarmente suggestive. Il lavoro, dunque, l’ho trovato ottimo e non ho nessuna frase singola da segnalarti.
L’unico appunto che ti faccio riguarda il lessico. Hai scelto un registro piuttosto alto e si mantiene costante per tutta la storia (per cui non c’è alcuna stonatura in questo senso); tuttavia, non l’ho trovato perfettamente adatto come linguaggio di una bambina di sette anni. O meglio, chiaramente si tratta di una rielaborazione della ragazza adulta (che si esprime in un modo maturo) e questo dà significato alla scelta narrativa, però d’altro canto crea un po’ una barriera con gli occhi della bambina mediante i quali la storia vuole essere narrata.
Esempio: stringeva tra le mani quello strano bastoncino rende più l’ingenuità di una bambina di sette anni rispetto a termini come “letizia”, “gaudio”, “dapprincipio”. Non dico che questa scelta sia sbagliata, lo ripeto, ma la trovo meno potente rispetto a un registro leggermente più basso che avrebbe reso più la vicinanza con lo sguardo da bambina.
Titolo: 3/3
Il titolo l’ho trovato perfetto: di grande impatto e perfettamente calzante con tutta la storia, che è di fatto una dedica al viaggiatore smarrito. Il termine “viaggio” ricompare poi diverse volte nella storia, specialmente con grande suggestione qui: purtroppo alle volte poteva capitare che il viaggio non andasse a buon fine.
Trama e personaggi: 10/10
Si tratta di un tuffo nei ricordi, una rielaborazione da parte di una donna di quel fratellino che non ha mai potuto stringere, ma che non per questo ha dimenticato. Dalla scoperta felice fino alla perdita non manca assolutamente nulla, anzi ogni dettaglio (dalla rivelazione ai nonni, fino alla figura della maestra) contribuisce a sottolineare i sentimenti della bambina. Chiusura azzeccata con il punto di vista della ragazza ormai cresciuta, passando a lei direttamente la parola.
La bambina è mostrata meravigliosamente nell’introspezione, con una prima persona che scava ogni dimensione. Anche le figure che le ruotano intorno riescono a essere più di semplici comparse, in particolare i genitori, ma soprattutto è caratterizzato anche lo “smarrito viaggiatore”, il fratellino che non è mai arrivato a destinazione eppure esiste e si muove nel mondo altro pensato dalla protagonista.
Ho visto che si tratta di una storia vera: senza entrare nel merito (cosa che esula da cosa devo valutare nel contest) voglio aggiungere a riguardo un complimento per la capacità di distacco necessaria per riuscire a metterla in una forma coerente ma incisiva su carta. Ottimo lavoro!
Svolgimento della traccia: 10/10
La consegna è rispettata: ci sono 21 frasi, ognuna che inizia con una lettera dell’alfabeto in ordine.
Mi dispiace anche qui di essere sintetica, ma non ho altro da dire se non che il lavoro è svolto benissimo rispetto alla consegna. Ogni inizio è “naturale”, ben inserito, non c’è nessuna costruzione che stona o che sveli il trucco. Sicuramente è stata una valida scelta iniziare spesso con dei verbi, cosa che hai potuto fare agevolmente con una storia in prima persona.
Anche l’andare a capo e la lunghezza dei periodi (con un’articolazione consona al loro interno anche nei periodi più lunghetti) concorda con questa visione. Non posso che attribuirti il punteggio pieno!
Totale: 31.5/33 |