Recensioni per
(I'll be stumbling away) slowly learning that life is okay
di Anonimadelirante

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano

Ciao! Parto col dirti che la storia mi è piaciuta molto; non solo hai uno stile bellissimo, ma sei anche riuscita a rendere Toni e Cheryl perfettamente IC. La perdita di suo fratello ha generato in Cheryl un vuoto incolmabile, ma la presenza di Toni - probabilmente l'unica persona che la capisce davvero - nella sua vita, le ha permesso di trovare un po' di pace.
Leggendo le note ho scoperto che il contest consisteva nello scrivere una storia con 21 frasi in ordine alfabetico (non ci avevo fatto caso xD), perciò meriti complimenti doppi per essere riuscita nell'intento e a ridurre il numero di parole - so cosa vuol dire e non sempre è facile.
Concludo ringraziandoti per aver scritto questa fanfiction, e ti mando un abbraccio nella speranza di rileggerti presto! :)

Recensore Master

Valutazione per il contest "Storie alfabetiche"

Grammatica e stile: 7.1/10 (grammatica: 4.6/5 + stile: 2.5/5)

Pur di non affrontare l’argomento, Cheryl si butterebbe in ginocchio ed implorerebbe pietà contro le sue collant strappate ad arte, ma è Cheryl Blossom, grazie tante: «Non mi stupirei se avessi aiutato anche tu, a lavare il suo sangue dal seminterrato del Whyte Wyrm.» -> Qui ho avuto una difficoltà di comprensione, chi pronuncia la frase? Nel testo non è chiaro, anche perché leghi quel “grazie tante” con i due punti e poi il dialogo, senza che però si regga davvero nulla. Da un punto di vista grammaticale, avresti dovuto rendere più esplicito il legame tra la frase reggente e quella tra le virgolette, altrimenti ci sarebbe voluto un punto e non i due punti. -0.4
Grammaticalmente non ho trovato altri errori o problemi, ma nello stile ho diversi appunti da fare:
Catarsi, sta dicendo l’insegnante, qui, ora, in questo presente in cui Cheryl sa cosa si provi a sentire l’alito del fuoco arricciarle i peli sulle braccia e sua madre ha i lineamenti sciolti dal respiro incandescente d’una casa che brucia, e Cheryl gela sotto lo sguardo acuto di Toni -> non c’è bisogno di ripetere “e Cheryl” in quanto il soggetto non cambia ed è già citata all’interno della frase.
Faticosamente, con un’energia disperata che si nutre di vergogna, Cheryl distoglie lo sguardo: sa che non è così, sa che Toni sbaglia. Guardami, vorrebbe urlarle, ma guardami davvero: se mi starai accanto abbastanza a lungo, ti mangerò come il mostro d’una fiaba; d’altronde è sempre stato così: lei è sempre stata un crepaccio aperto sul nulla più divorante e Jason la materia di cui era colma – senza di lui, è solo un buco nero, una supernova senz’altro modo per sopravvivere se non quello di distruggere ogni cosa incontri sul proprio cammino (anche Toni, se deve, soprattutto Toni, se continua a guardarla in quel modo – come fosse bella, fragile, come se fosse possibile amarla). -> Non mi ha convinta il doppio uso dei trattini indipendenti, per giunta all’interno delle parentesi che sono a loro volta all’esterno di un trattino indipendente. La frase risulta composta dunque in una specie di “effetto matrioska”.
Cheryl si butterebbe in ginocchio ed implorerebbe pietà contro le sue collant strappate ad arte -> quel “contro” non mi convince, le collant le indossa quindi non si butta contro le collant.
I corsivi sono usati con poca attenzione e uniformità: sono un pochino eccessivi per gli aggettivi e per le frasi pronunciate direttamente in cui li avrei limati un po’. (anche Toni, se deve, soprattutto Toni, se continua a guardarla in quel modo – come fosse bella, fragile, come se fosse possibile amarla) -> qui, addirittura sono ben quattro all’interno delle parentesi. Mettere troppi corsivi finisce per depotenziare l’effetto che dovrebbe avere un singolo corsivo: evidenziare, sottolineare rispetto al resto una parola singola.
Bene, invece, l’utilizzo per le frasi pronunciate indirettamente (come le parole dell’insegnante) o quelle pensate, ma te n’è sfuggita una importante per conformità. -> Catarsi, sta dicendo l’insegnante, qui, ora… Anche catarsi andava in corsivo per specificare che fosse pronunciata, appunto.
In generale ho trovato le frasi troppo lunghe e lo stile troppo eccessivo. Dimostri una capacità evidente di creare espressioni interessanti, di usare la punteggiatura non soltanto al punto giusto ma anche ad hoc per creare un ritmo, tuttavia questa struttura indubbiamente riuscita in sé risulta rovinata come effetto nella scorrevolezza proprio per i dettagli in più: troppi corsivi, dicevo, troppi trattini indipendenti, troppe frasi in un singolo periodo e, infine, troppi aggettivi o espressioni (che potrebbero essere usate da sinonimo).
Dolcemente, come la ninfa d’un sogno, Toni alza la mano e poi si alza in piedi, un unico movimento fluido, una specie di sospiro, un passo di danza -> Hai descritto il movimento con tutti questi termini (cinque diversi), quando sarebbero potuti essere ridotti a uno solo ed esprimere lo stesso concetto.
Questa tendenza è quasi sistematica e penalizza l’impatto di qualcosa che di per sé dovrebbe essere breve (21 frasi, non una di più).
L’effetto che si percepisce è di uno stile consapevole, perché si percepisce proprio il fluire del flusso di coscienza di Cheryl nel mezzo degli eventi concreti. Tuttavia, questa mossa molto interessante si perde proprio a causa dell’ “eccesso”: semplicemente eliminando alcune cose ridondanti, la lettura sarebbe apparsa molto più fluida. Il lessico, di registro piuttosto alto, va comunque bene, in quanto sempre coerente all’interno della narrazione e anche con una prospettiva di terza persona.

Titolo: 0.8/3
Il titolo, purtroppo, è un tasto dolente. Hai scritto una songfic e non c’è nulla di male in questo, così come richiamare in qualche modo il testo cui ti sei ispirata nel titolo. Tuttavia, ho trovato il titolo davvero eccessivamente lungo per cui, complice la lingua inglese (o in generale una lingua straniera), fa perdere attenzione fin dall’inizio. Inoltre, è legato alla storia solo in modo sottile, come a dire “di sottofondo”. Mi spiego meglio: il significato è ben presente nel testo di ciò che racconti, ma le parole non sono riprese, dunque non coglie a pieno tutto il racconto. Infine, ti segnalo anche che tra il titolo dello specchietto e il titolo nel testo c’è una differenza: mentre nello specchietto troviamo la prima parte tra parentesi, nel testo tutto il titolo è senza parentesi. Dovrebbe essere uniformato.

Trama e personaggi: 9.5/10
Una scena a scuola, uno scambio di sguardi a una lezione che è quasi una sfida e il confronto in bagno: è un missing moment Choni interessante, sviluppato bene perché non manca nulla, si conclude i un punto preciso (un bacio, dopo una dura rivelazione di Cheryl) e include al suo interno uno sguardo a tutta la vita di Cheryl. Ho apprezzato molto come attraverso gli eventi tu abbia fatto filtrare sempre la prospettiva e il passato di Cheryl, in modo da evidenziare la sua caratterizzazione e il suo punto di vista in maniera costante. Il modo sfrontato di rispondere, la stessa rivelazione del segreto quasi per sfida, fino alla descrizione dell’aspetto e del corso dei pensieri: tutto fa pensare a Cheryl, che ho trovato dunque sicuramente IC. Anche Toni va bene, nel suo parlare in classe, nel rispondere allo sguardo di Cheryl e nel punzecchiarla apertamente. L’unica cosa che non mi ha convinta del tutto di lei è come viene descritta: quell’eccessiva doclezza e fluidità, che non trovo troppo calzante con Toni, non la Toni iniziale perlomeno – che è sensuale e femminile, ma non così marcatamente (come una ninfa) come potrebbe esserlo al contrario Cheryl o Veronica. È proprio per questo che ti decurto un mezzo punto, ma per il resto va tutto bene.

Svolgimento della traccia: 9/10
La consegna è rispettata: ci sono 21 frasi, tutte le lettere sono presenti e nessuna è ripetuta più volte.
Passando allo svolgimento, in sé generalmente funziona. Non inizi quasi mai le frasi con il soggetto, per questo gli inizi particolari non stonano (proprio in virtù dell’insieme). La frase A, ad esempio, inizia con un Anamnesi che regge tutto l’insieme successivo, come succede anche per la B e la C. Sono inversioni che da sole potrebbero stonare, ma sono un segno dello stile e nella loro ripetizione non attirano troppo l’attenzione sulla parola iniziale. Introduci spesso le frasi con un avverbio (dolcemente, faticosamente, lentamente), ma essendo le frasi lunghe si crea sufficientemente spazio da non rendere la cosa troppo ripetitiva. Anche l’andare a capo va bene, proprio in funzione del separare frasi troppo lunghe e accorparne alcune brevi.
L’unica cosa che non mi convince in generale è, come ti dicevo, la lunghezza eccessiva di molte frasi (la C, la G e la Z soprattutto, ma non solo) che fanno chiedere: perché la frase non si interrompe prima? A parte questo, però, il lavoro è stato comunque ben svolto.

Totale: 26.4/33

Wow! Proprio bella, ho adorato l'ultima frase soprattutto:"e forse, si dice, dopotutto il punto non è colmare l’abisso che ha nel petto, ma avere affianco qualcuno che non abbia paura di precipitare, pur sedendovi sul ciglio.".
La trovo molto veritiera, Toni è assolutamente la persona in questione per Cheryl.
Brava, adoro il tuo modo di scrivere, spero di leggere altre tue fanfiction su queste due!