Ciao <3
Eccomi di nuovo qui :)
Parto da questo: “l’intelligenza emotiva del Barone doveva rasentare quella di una carota”. Ribaltato. E che altro, se no? xD
Oltretutto, può essere che tu questa frase me l’abbia accennata, una volta o l’altra? Non ricordo, però il concetto mi suona familiare. In ogni caso, mi hai steso .D
Ecco, ora vengo all’orrore. Il Barone, tutto in un momento, si è dimostrato per quello che è davvero: un mostro. Non credo che possa esistere definizione differente, per esso.
E, come ogni mostro, si dimostra non solo pieno di sé e in pratica cieco, ma anche vigliacco. Una vigliaccheria disgustosa che è proprio della sua natura.
Il capitolo è stato più breve di altri, eppure è intensissimo. Lascia un profondo senso di sgomento, si vorrebbe solo vedere finalmente Nicole agire.
E poi c’è quella considerazione, all’inizio. Siamo attratti da ciò che è storto, morboso. Magari ci disgusta, ma non possiamo farne a meno. L’importante, a mio avviso, la parte fondamentale, è saper discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Possono piacerci, le storture; ma dobbiamo saperle riconoscere come tali.
Adoro il fatto che questa storia continui a far riflettere. Sei sempre bravissima. E ti adoro, lo sai? <3
Ti abbraccio <3 |