Recensioni per
Wolfen - Vol. 1
di Primavere

Questa storia ha ottenuto 129 recensioni.
Positive : 129
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/04/22, ore 20:45
Cap. 8:

Finalmente conosciamo Ljuba Vosikjev, il Bezymianny, Vulkulaki di stirpe e padrone di tutta Moskva -si sente abbastanza il potere?- e mi piace.
Contro ogni pronostico mi affascina tremendamente.
Al di là di qualsiasi cosa possa stare facendo per portare avanti la sua causa, nel bene o nel male è un uomo che ha un suo obbiettivo che è lo stesso che avevano i suoi antenati, e che sta facendo di tutto per essergli fedele o quantomeno per apportare il suo contributo alla storia del Clan.
Mi intriga un pensiero, ora: da quando è sbiancato al solo sentir nominare Ljev mi son detta: "ma vuoi vedere che...?", e poi salta fuori che, in effetti, il padre di Saša è proprio lui!
Ora, come inciderà questa cosa sulla responsabilità che hanno i Vosikjev di portare nel mondo solo Vulkulaki puri?
E' solo un incidente di percorso come magari ce ne sono stati altri nella storia ma prontamenete insabbiati, o a livello 'magico' l'esistenza di Saša potrà avere delle conseguenze sul potere di Ljuba?
Ad essere completamente onesti, sulle prime sono rimasta un po' basita dal fatto che tu abbia subito rivelato la sua paternità di Saša, mi sarei aspettata che una rivelazione di tale portata prendesse un po' più di tempo, ma conoscendoti e sapendo che nulla lasci al caso o tratti con fretta, mi viene da pensare che evidentemente questa scoperta non sia la cosa più importante che c'è in ballo per quanto riguarda i rapporti dei nostri novizi con il clan Vosikjev.
Molto bella per altro la scena in cui Ljuba confessa a Lukas dei suoi praticamente certi sospetti, ho visto una bella siergia tra i due, un bel ritratto di fiducia reciproca che però non va ad intaccare quella distanza che è necessaria tra persone non propriamente dello stesso rango.

"«Quel khachi? E dimmi: esattamente come è finito nel tuo appartamento?»
Non mosse muscolo del viso a quella provocazione. «Puoi immaginarlo.»
«Oh, Lukas.» Sorrise, il suo sorriso da lupo. "

Ero piegata in due, serimente :')

La descrizione del Vosikjev è davvero suggestiva poi, mi si è subito palesato nettamente in mente un volto per quest'uomo con la stessa definizione della sua silhouette intagliata nel panorama offerto dalla finestra; vedo tutto di lui, dai capelli, agli occhi, alla linea del volto, delle spalle, alla postura...quindi sì, spero di leggerne ancora molto presto.

Per quanto riguarda le sue richieste, devo concordare che sono regole piuttosto elastiche e per nulla proibitive. Credo che siano un impegno sopportabile per saperne di più della sua visione del mondo che, insospettatamente, pare aver attratto l'attenzione del nostro trio.

Ilyas sta diventando per me uno di quei personaggi che ami follemente detestare: è di una pesantezza inenarrabile, fatico a non leggere ogni sua frase come un latrato o un ringhio! X'''D
Tanto più se messo a confronto con la sorella che, sebbene non sia un campione di fiducia nemmeno lei, riesce a conservarsi più altera.
Mi piace molto questo contrasto: generalmente il maschio è azione, e mostra e dispiega la sua ostilità verso un luogo che, posso comprenderlo, non gli dà fiducia, la donna invece è passività, si arrocca con più dignità nelle sue posizioni e le mantiene senza bisogno di 'competere' in maniera così smaccata e rischiosa.
E questo poi è quello che viene fuori anche dal resocnto di Raisa: Ilyas è effettivamente più instabile di Aisha, e credo compensi con l'aggressività quello che gli manca in freddezza.

Credo si siano proprio trovati lui e Lukas che, nel trio con Ljuba e Raisa, pare decisamente il più focoso! XD
Non so, ma mi ha fatto ridere come gli altri due fossero molto affini nel loro processo di analisi della situazione ed in grado di capirsi senza più parole del necessario, mentre lui era tutto per: 'Adiamoglielo a chiedere!" X'''D
Molto pratico, non c'è che dire!
Non vedo l'ora di rivederlo confrontarsi con Ilyas in un tête-à-tête più intimo che cosringa il ragazzo ad usare più parole di queelle necessarie alle sue lapidarie ingiurie :)

Continuano ad essere bellissimi i contrasti di Andrej.
Secodo me, però, se la racconta moltissimo:

'pensò alla pelliccia sopra cui stava disteso, a come chiunque altro della sua specie ne sarebbe stato disgustato e invece lui era lì, con un uomo che lo usava come tavolino per tirare; stava lì, completamente nudo, sopra un lupo morto. Se gli fosse rimasta qualche sacca di vergogna, si sarebbe disprezzato, ma da tempo aveva sostituito alla coscienza una più comoda indifferenza.'

...poi però quell'indifferenza non ce l'ha per il lupo bianco.

MI piace questo tratto che sa di giovinezza e che viene fuori nella sua impronta, se mi permetti, così ambivalente. Era qualche cosa che si era già vista quando si trovava con Lukas e Raisa: gli altri due hanno indubbiamente sviluppato una struttura mentale che davvero fa perno sul distacco, per quanto non faccia piacere a nessuno sono in grado di valutare l'azione necessaria come quella di uccidere il lupo bianco senza scomporsi, mentre Andrej no.
SI nota che sia uno che ha imparato a sopravvivere, ma non riesce completamente ad essere padrone dell'empatia e generalmente in situazioni così estreme, le persone come lui soffrono terribilmente: mi sembra un adattato a metà.
E' un po' come la storia dei poteri che quando ne fai uso ti richiedono un 'prezzo', ecco, sembra come se il prezzo per Andrej di sopravvivere in questo mondo abrasivo e anarchico sia di nuotare in un'osura ed indefinibile malinconia sotterranea...io non so se lui si senta veramente in diritto di vivere/sopravvivere, perché quando le persone si puniscono facendosi punire - tanto più poi se la persona che scelgoo perché gli venga inflitto il dolore è infima- spesso espiano una sorta di senso di illegittimità.
Ad esempio, per sopravvivere anche Raisa sta con un Novikh ma ha un tipo di relazione molto più paritaria nei sui limiti, e non credo questo sia tanto per il fatto che Aleksandr e Sergej sono persone profondamente differenti, il che è indubbio, ma più perché le relazioni si intreciano per risonanza, e se il lato sadico di Sergej si palesa in un modo che ha un che di perversamente amorevole è proprio perché qualche cosa in Andrej chiede questo.
Hanno una relazione molto particolare questi due infatti, per la maggior parte del tempo in cui non sono a letto insieme Andrej mostra quasi un placido -comprensibile- rigetto per l'altro, ma non appena si innesca la trance sessuale non subisce, ma accetta le cose più 'svilenti'.

Sempre a proposito di rapporti, colgo anche l'occasione per dirti quanto siano toccanti i momenti in cui Raisa ed Andrej si trovano da soli a parlare.
Lei continua a rimanere misteriosa, ma trovo anche che abbia verso di lui quella che non si può definire un'attenzione (lei mi ricorda molto il punto centrale del quinconce, sempre equidistante da tutti) ma forse una...cortesia vagamente materna.
Qui il termine materno va preso con tripli guanti di velluto, che non è da intendersi nella tradizionale accezione del termine (sebbene sotto sotto in lei io percepisca un fantasma di questa qualità, forse legata ai suoi ricordi) ma non è la prima volta che nel suo modo scostante ed enigmatico faccia dono ad Andrej di una saggezza pratica e necessaria per il mondo in cui si muovono o anche solo gli conceda uno spiraglio sottile come un capello su se stessa.
Ecco peché li trovo toccanti, nonostante la distanza innegabile credo che abbiano uno dei rapporti più veri nella storia.

Non mi sbilncio molto sulle sue asciuttissime rivelazioni perché non c'è ancora molo margine per pontificare, ma bramo davvero di vedere svolgersi le strettissime spire della storia di questo splendido personaggio.

Sono anche contenta di rivedere Aleksandr, che secondo me resterà presto il solo ed unico erede visto che oltre a fumare e bere come il peggior adolescente al suo primo sabato sera d'uscita suo fratello tira pure come un camino. Onestamente non riesco ad immaginare come possano aspettarsi che non tiri le cuoia a brevissimo, ma visti anche i numerosi accenni ai fratellastri di Saša credo che sia tutt'ordinaria amministrazione nelle famiglie dei Vory...
(Recensione modificata il 10/04/2022 - 08:46 pm)

Recensore Veterano
05/04/22, ore 21:11
Cap. 7:

Se non sbaglio era qui che mi ero arenata. E che momento per mollare!
Avevo già letto questo capitolo, ma rileggerlo dopo una pausa da questo gruppo di disgraziati -in senso buono ovviamente- è stato illuminante.

Una cosa che mi ha molto colpita, è la sorta di promemoria che si legge tra le righe: non importa quante e quanto dure tu ne abbia subite nella vita, fino a che non accetterai tutti i tuoi limiti e la presa emotiva che hanno su di te, fino a quando li guarderai con un minimo di repulsione e giudizio o fingerai che non siano un impedimento ...avrai sempre da imparare.
Avrai sempre da fare un passo.
Avrai sempre chi ti chiamerà 'ragazzino'.
Perché c'é una sorta di immaturità che emerge in questo capitolo, l'immaturità di Andrej e di Ilyas: ognuno la vive a suo modo, la introietta o estroietta, ma davanti ad esemplari come Sereb o Lukas non c'è storia, e si mostrano le fratture nel carattere di ciascuno.
Sia Andrej che Ilyas ne hanno viste, ma uno è come se avesse messo una spessa distanza tra se stesso e l' 'altro' se stesso, mentre il secondo, per quanto spavaldo possa sembrare, è in fuga.
Andrej mi ricorda un animale selvatico addestrato col dolore e l'umiliazione, pazienza se in questo caso sia egli stesso il primo ad usarsi questo trattamento, ci avverto la bruciante inquietudine degli animali in cattiva cattività (perdona il gioco di parole) mentre Ilyas è proprio un animale selvaggio (come ci tiene a rimarcare lui, la differenza che corre tra sè ed i lupi 'addomesticati') ma di quella selvatichezza un po' idrofoba che rischia di farti mordere la mano sbagliata e rimediarti una sentenza di morte.
Infatti c'è una specie di differenza verticale che si palesa quando sono messi davanti a Sereb, un lupo che parrebbe aver totalmente scelto la sua natura non umana, e Lukas, che in tutta l'atrocità che sta vivendo questo mondo mi pare ben piantonato sul campo e col sangue ben freddo (salvo quando si concede di 'sventolare le proprie grazie in segno di saluto' XD ma poi vedi che recupera subito!)

Sulla prima scena non c'è molto da dire se non che Andrej campa di rischio e vergogna (e che, tutto sommato, mi piace leggere dei beceri battibecchi della družina di Novikh).
Questo suo non essere pronto a guardare negli occhi del lupo per trovare il suo riflesso e forse quella parte di sè che non ha ancora accolto (o forse non vuole piú accogliere) pienamente, ed il suo vivere di condizioni svilenti mi affascina in maniera sbagliata.
Sembra proprio che sia affamato di una necessità di abbruttimento (termine tecnico proprio!), non sta bene -e tu mi dirai che qui, in questa storia, nessuno sta bene, ma per lui il modo è differente da quello del corollario degli altri Vulkulaki.
Ho come l'impressione che mentre gli altri, che sono in sofferenza perché il contesto in cui si trovano a muoversi è di un degrado indigeribile, sarebbero fieri di portare la loro pellicci in Natura, lui non sarebbe libero nemmeno con tutta lo spazio della Siberia a disposizione.
Non lo so, credo che la mia passione per i personaggi un po' sfigati (di sfiga ereditata e voluta XD) mi stia traviando, ma non è sbagliato dire che, per ora, Andrej sia colui con cui empatizzo di piú.

Ilyas è tutt'un altro paio di maniche e sono cattiva se dico che mi è molto piaciuto come Lukas, in questo capitolo, lo abbia messo un poco al suo posto?
A volte quando l'arroganza della rabbia ti rende troppo incauto, è una vera benedizione incontrare chi è in grado, anche con un paio di ceffoni ben assestati , di rimetterti al tuo posto.
Ilyas sa cavarsela e non è uno sprovveduto, tanto piú che non sappiamo ancora nulla di certo sul suo passato (ed onestamente c'è stato un brevissimo, quasi imprendibile passaggio in cui mi si è accaponata la pelle perché mi è venuto in mente l'MK Ultra) ma accanto a Lukas, qui, ha fatto davvero una magra figura; il fatto che punti cosí tanto sulla seduzione mi ha quasi intenerita, perché è palese come ancora non abbia capito dove si trovi o con chi effettivamente abbia a che fare (cosa che comunque è una sua interessante sfaccettatura, questo rifiuto di sovrastrutture organizzate che poco o nulla hanno a che fare con l'Ordine Naturale delle cose): può essere magnetico quanto piú riesce, ma in questo contesto la seduzione non è una moneta corrente, non con un tipo militaresco come Lukas.
Che, per altro, io seguo nella sua scommessa: secondo me, in un modo non plateale e molto contorto, non sarà lui a dover cercare un'altra chance col lupacchiotto feroce, credo che sarà l'altro, prima o poi, ad offrirglisi :)

Ovviamente, Sonja mi incuriosisce pazzescamente (altro termine tecnico) quasi piú di Ljuba, che per ora ha i riflettori puntati addosso!

E niente, me la pianto qui prima di ulteriori sproloqui!

Alla prossima! :*
(Recensione modificata il 05/04/2022 - 09:15 pm)

Recensore Master
01/04/22, ore 13:50

Carissima eccomi con un po' di ritardo, ma avevo bisogno di un po' di tranquillità per leggere con calma e dovuta attenzione il nuovo capitolo.
Calma che, convengo con te, purtroppo nelle ultime settimane è latitante, la gente sente la primavera nell'aria e ne trae motivo per tormentare il prossimo :D

Venendo ai lupetti: la spedizione notturna di Sereb è stata molto fruttuosa, le due ragazze gli hanno fornito molte informazioni su come è organizzata la società moscovita (soprattutto malavitosa) e lui, nonostante la sbornia è riuscito a mantenere la copertura.
Un po' peggio è andata ad Andrej, avere a che fare col giovane Novik quando è arrabbiato non è... come dire salutare.
 Il racconto che fa a Sereb somiglia molto ad una confessione, credo che il ragazzo se la tenesse dentro da un po' e sentisse la necessità di condividerla con qualcuno.
È riuscito a superare la paura di essere giudicato, mentre Sereb ha forse per la prima volta cominciato ad ascoltarlo veramente.
Ho molte aspettative sull'incontro tra il lupo bianco e Aisha, potrebbero esserci sviluppi interessanti!

Come sempre adoro il modo in cui i  paesaggi e gli sfondi su cui si muovono i personaggi sottolineino i loro stati d'animo, a volte per contrasto a volte per assonanza.

Aspetto il seguito nella solita copertina di pile, perché è tornato freddo!

Recensore Master
29/03/22, ore 10:47

Ciao^^
direi che tutto il capitolo si può riassumere nella massima del vecchio lupo selvaggio: la fame viene e va, la dignità, una volta perduta, è perduta per sempre.
Il tutto infatti si fonda sull'alternanza di fame da soddisfare, anche in termini di ricchezze materiali, e dignità da mantenere.
Sereb, il lupo che sulla dignità ha fondato la propria esistenza, viene in contatto con un mondo che invece funziona sull'esigenza di soddisfare la fame e cerca di comprenderlo, ma ci riesce solo fino a un certo punto.
Letteralmente scappa dall'ambiente truce e soffocante (peraltro descritto in maniera perfetta) del locale notturno, lasciandosi dietro le ragazze e i racconti sulle ramificazioni delle varie famiglie, ed esce inseguito da Andrej.
Mi è piaciuta molto la descrizione degli Stagni del Patriarca, a partire dal nome, per passare alla citazione del bellissimo libro di Bulgakov. L'alba sulla città è magica, ammantata di un'aura misteriosa, e davvero il piccolo stagno sembra un lembo di foresta siberiana. In quel luogo misterioso, Sereb offre ad Andrej un'insperata quanto straordinaria confidenza, che fa capire chiaramente quanto in realtà il loro strano rapporto si sia fatto profondo.
Il capitolo è molto bello, tiene col fiato sospeso, incanta come lo stagno all'alba.
Complimenti e a presto!!

Nuovo recensore
20/03/22, ore 21:17
Cap. 20:

Che capitolo! Non so neanche come commentarlo se non che mi ha lasciato senza parole... E ora cosa farà Ilyas? Questo generale non so come definirlo: da una parte sembra un aguzzino, dall'altra sembra... tenere a Ilyas? In modo distorto, certo, disfunzionale, ma sembra quasi voglia proteggerlo. Capisco perché Ilyas sia così diviso e sconvolto e, leggendo dei suoi ricordi, si capisce anche perché abbia tanta soggezione di quest'uomo. Povero cucciolo! Mi ucciderebbe se sapesse che lo chiamo così, ma ho provato tanta pena per lui dal momento in cui i militari lo hanno fermato.
Il capitolo è bellissimo, tutta la parte dei tatuaggi è wow e anche l'inizio con Sereb mi ha messo un sacco di curiosità (non oso immaginare cosa una serata per locali con Sergej possa portare). La parte con Ilyas meriterebbe una recensione di duecento pagine, ma io son negata in analisi approfondite e mi limito a farti ancora tanti complimenti per la profondità e la complessità dei personaggi e della storia. Non vedo l'ora di leggere le prossime puntate!
 

Nuovo recensore
17/03/22, ore 20:53
Cap. 18:

Ciao! Non mi faccio sentire da un po' ma non ho abbandonato la storia, anzi, mi piace sempre più. Adoro come dai spazio a ogni personaggio: non ho mai la sensazione che uno di loro sia eccessivo rispetto all'altro e mi è piaciuto tantissimo questo capitolo con la scena finale di Soraya (spero di averlo scritto giusto!). Lei mi sembra una ragazza molto fragile dietro la facciata della tipa responsabile e con un potere mostruoso... non so come spiegarlo ma mi ha colpito davvero l'ultimo pezzo del capitolo, con lei per terra che sente le voci degli uomini che ha ucciso. E sono curiosissima di sapere di più sulla sorella di Raisa!
Spero presto di rivedere Lukas e Ilyas insieme, mi mancano troppo >///<
Alla prossima e ancora complimenti!

Recensore Master
02/03/22, ore 20:07
Cap. 20:

Carissima grazie del disclaimer (a volte anche io li metto quando i miei personaggi escono un po' dai binari) ma non preoccuparti il pezzo in questione non mi ha disturbata affatto, perché ormai sono temprata dal fuoco di mille battaglie (cit. Xena, la Principessa guerriera :D).
È altresì vero che si tratta di un momento molto "denso" e angosciante, vissuto tutto dal punto di vista di Ilyas, che dilata al massimo il senso di angoscia e paura del ragazzo nel ricadere dentro un pezzo del suo passato che probabilmente non ha mai superato.
Ho avuto l'impressione sul finale che stia valutando seriamente l'offerta fatta del Generale, ma ho fiducia nel buon senso di Aisha. Oltrettutto lei è stata oggetto di esperimenti nell'esercito non credo che abbia molta voglia di tornare sotto l'ala protettiva dei militari °-°
Interessante la parentesi dal tatuatore, ricordo la questione dei tatuaggi dei criminali  siberiani nel film La promessa dell'assassino, di qualche anno fa, dove si fa cenno ai rituali e il codice d'onore degli affiliati, se non l'hai visto te lo consiglio :)
Infine Sereb che va per locali? I miei sensi di ragno captano grossi guai, poor Andrej in che casino si sta cacciando, il lupo bianco non mi sembra il tipo da "porgi l'altra guancia" nel caso qualcuno gli facesse uno sgarbo!
M'involtolo nella copertina di pile, perché fa ancora freddo e attendo il seguito!

 

Recensore Master
01/03/22, ore 12:37
Cap. 20:

Ciao^^
Sereb da un lato è sempre più enigmatico e misterioso, dall'altro sembra ceh metta in atto una serie di provocazioni nei confronti di Andrej. Forse perché gli sta sulle scatole, ma forse anche perché sente che la sua volontà di mantenere le distanze si sta incrinando.
Mi aspetto disastri dall'uscita notturna, sappilo.
Passiamo poi al tatuatore. Ho letto della filosofia dietro i tatuaggi siberiani dai libri di Nicolaj Lilin', che come sicuramente saprai è (o dice di essere) un siberiano e adesso fa il tatuatore a Milano, chiaramente con liste di attesa eoniche.
Il tuo tatuatore mi ha dato un po' la stessa sensazione, filosofia spicciola, esoterismo da Facebook, ma allo stesso tempo il retaggio di una cultura antica, che ha creato un linguaggio segreto fatto di immagini sulla pelle.
La scena "trigger" mi è piaciuta molto. Fermo restando che chi è turbato dalle scene trigger dovrebbe andare a leggere i libercoli dell'Orsetto Pooh e lasciare in pace gli adulti, hai descritto molto bene lo strano rapporto fra Ilyas e il Generale. A quanto pare, Bezboznij è l'unico nei confronti del quale Ilyas non riesce ad indossare la sua maschera da "cattivo ragazzo" aggressivo e sicuro di sè. Lo teme, anzi, forse per quella sua aura di autorità, che non manca di soggiogarlo ogni volta. Possiamo immaginare quello che è successo durante la famosa "prova", ma abbiamo visto che Ilyas è uno che non si fa troppi scrupoli a concedere certe cose, mantenendo però un perfetto distacco emotivo. Qui abbiamo qualcosa di molto più profondo, al quale lui invece non è in grado di opporsi, che da una parte odia, ma dall'altra brama.
Ora il generale gli ha offerto di tornare. Come reagirà il nostro eroe?
Come sempre sei bravissima, a presto!

Recensore Master
17/02/22, ore 14:14
Cap. 19:

Carissima con un po' di ritardo, ma eccomi :)
Sarà anche un capitolo di passaggio questo, però è come sempre denso di avvenimenti e informazioni preziose!
Apprendiamo così che Sasha è stato inghiottito dal meccanismo organizzativo dello zio (immagino che difficilmente avrebbe potuto rifiutare!) e che sta pensando ad affittare un appartamento, magari da condividere coi fratelli Ashkale.
Chissà se accetteranno la proposta, da una parte gli garantirebbe maggiori libertà, dall'altra però li priverebbe della copertura costante che l'organizzazione di Lukas gli può offrire...
Nel frattempo Raisa ha accettato l'invito a cena dela padre del suo amante, lei la vede com'opportunità tattica, ma anche in questo caso sarei curiosa di vedere la sua reazione se scoprisse che il succitato amante la considera una probabile candidata al matrimonio!
La sua discendenza vulkulahy potrebbe essere un problema, magari nel lungo termine, il figlio potrebbe esserlo nel breve!
Nonostante lo abbia affidato ad una specie di "Casa comune" non sembra che abbia rinunciato completamente a lui, sta mantenendo un legame, ma presto potrebbe essere costretta a scegliere, un po' come le ha suggerito la tata raccontandole la storia del principe brigante.
Ho trovato bello il contrasto visivo tra i due ambienti che sono (a parer mio) un riflesso degli stati d'animo di Raisa, quello ancora freddo e desolato di Mosca e quello accogliente, già pienamente primaverile, dell'antica capitale.
Dato che il freddo non molla rimango ad aspettare gli sviluppi nella copertina di pile ^^

Recensore Master
14/02/22, ore 09:15
Cap. 19:

Ciao^^
un capitolo di passaggio, necessario come tutti i capitoli di passaggio, ma non per questo meno interessante.
Potere o sentimenti? Questo sembra essere il dilemma su cui verte tutta la vicenda. Il potere esige formalità, distacco, freddezza. Esige l'allontanarsi da sentimenti che nondimeno esistono ed esercitano la loro influenza.
Questa dicotomia si avverte bene anche nella simbolica contrapposizione tra Mosca e Sudzal: gelida e metallica la prima, morbida e immersa nella natura la seconda. È lì che RAisa sta facendo cresecere un figlio che forse a Mosca non avrebbe potuto gestire. Ben lo sa Natalia, solo apparentemente una bambinaia, in realtà un lupo che ha corso nei branchi per decenni. Ma in quel luogo tutto sembra ammorbidirsi, farsi rotondo, accogliente. Anche Raisa è presa dallo struggimento, a pensare a quello che sarebbe potuto essere e non è stato.
Ma è solo un attimo: lei non è fatta per quello e anche Natalia glielo ricorda, raccontandole l'aneddoto della moglie dello zar.
Come sempre sei bravissima, i tuoi capitoli sono luoghi fatati in cui ci si perde. A presto!

Recensore Master
02/02/22, ore 20:04
Cap. 18:

Carissima con un po' di ritardo eccomi pronta ad affrontare il freddo moscovita (anche se quello nostrano non scherza eh! :D).
Questo capitolo ha una tripartizione abbastanza netta, ed ogni parte è segnata da una o più figure femminili forti, a cominciare dall'iniziazione di Soraya, che rimane quasi in secondo piano, mentre gli eventi ci vengono descritti principalmente da Aisha, ancora turbata dall'incontro con Sereb e preoccupata dall'atteggiamento irascibile di Ilyas.
Poi è il turno di Raisa che si trova a parlare di una parte "scomoda" e difficile della sua vita con Lukas; i due sembrerebbero avere poco in comune, ma mi danno l'impressione di essere entrambi dei reduci, che non hanno mai chiuso davvero i conti col passato.
Sullo sfondo per ora resta la sorella, che mi incuriosisce molto, soprattutto riguardo alle sue motivazioni che la spingono a marciare verso Mosca. Non credo che sia solo per sete di potere che si sta muovendo.
Infine troviamo le figlie di Lijuba, anche loro non potrebbero essere più diverse, Soraya è quella che spicca di più, con una persoanlità più forte anche se tormentata e un dono tremendo da gestire.... ma Inessa, che si comporta come una sorta di eminanza grigia muovendosi dietro le quinte, è una figura molto intrigante.
Ovviamente sono curiosa di leggere gli svillupi, stavolta i due "problemi" (Sereb e la spia venuta dal freddo siberiano :D ) non sono comparsi, ma almeno per il lupo bianco sono pronta a scommettere che non se ne starà con le zampe nelle zampe :D
Torno nella tana di pile e aspetto il seguito!
Buon Capodanno lunare!

 

Recensore Master
31/01/22, ore 09:52
Cap. 18:

Ciao^^
per me, Ilyas aveva dato per scontato che Lukas avrebbe approfittato di quello che lui gli aveva "offerto". Penso che in qualche modo si sia sentito rifiutato e ci sia rimasto male. Chissà, forse quello era il suo modo di fargli capire che comunque gli piaceva, che avrebbe voluto approfondire la conoscenza.
In ogni caso, per me dipende da quello il fatto che adesso sia particolarmente scostante e più aggressivo del solito.
Nel frattempo, tra fuochi tribali e raggi lunari, arriva il momento dell'iniziazione: Soraya dà prova di un potere terribile, che spinge perfetti estranei ad ammazzarsi fra di loro. In un crescendo di terrore e violenza, vediamo quella che all'inizio era parsa una specie di ribellione o regolamento di conti si rivela pian piano in tutta la sua agghiacciante realtà. Hai fatto bene a dare connotazioni splatter alla vicenda, perché rimarca l'aspetto terribile e spaventoso della vicenda. L'ho trovato molto appropriato.
Tutta la seconda parte del capitolo, prima con Raisa e poi con Soraya, incentrato sul potere e sulle resposabilità e i dolori che esso comporta. Il potere implica scelte spesso dure, che magari hanno consenguenze negative su persone amate ma nondimeno vanno compiute. Con Raisa aprendiamo della difficoltà di gestire tale scelte, ma anche del rischio di delegarle a persone che le sappiano gestire con meno sofferenza personale.
Soraya invece ci mostra a pieno la sofferenza di avere un dono che essenzialmente permette di entrare nella mente altrui e gestirla, venendo però invasi da tutto ciò che essa contiene. Quindi tutto ciò che hanno provato coloro che ha spinto ad uccidersi, l'ha provato anche lei.
Si capisce perché dopo sia così stanca.
Come sempre bravissima, un capitolo cupo, inquietante, veramente stupendo. Apresto!

Recensore Master
21/01/22, ore 13:35

Eccomi un po' in differita, dopo una settimana lavorativa caotica finalmente ho il tempo di immergermi nel freddo clima moscovita che però comincia a mostrare i primi segnali primaverili.
Nessun cenno di disgelo invece fra Andrej e Sereb, o meglio il primo qualche pensiero ce lo fa, peccato che il lupo bianco sia piuttosto disinteressato all'argomento e anche in un momento "intimo" come potrebbe essere la colazione in cucina in cui due chiacchiere davanti ad un caffé si scambiano sempre volentieri lui resta distaccato e distante.
Anche Lukas ha i suoi problemi, la persona che deve "accompagnare" sembra facile da inquadrare solo in apparenza e la cosa non mi stupisce, per chi è abituato a muoversi sotto copertura penso sia normale mostrare di sé il minimo indispensabile e alla fine anche se ha fornito tanti spunti e informazioni al mercenario lui non ne sa molto di più!
L'incontro tra i fratelli e Sereb alla vecchia fabbrica mi ha fatto drizzare le antenne e sono già partite in automatico alcune ipotesi sulla possibile relazione che esiste tra lui ed Aisha, ma sono convinta  che molto altro debba ancora succedere nella notte del passaggio di consegne.
Mi premunisco di copertina imbottita e attendo curiosa gli sviluppi anticipandoti gli auguri di Buon Anno della Tigre :D

Recensore Master
18/01/22, ore 09:42

Ciao^^
in questo capitolo c'è tutta la fatica di controllare chi non vuole essere controllato. Abbiamo guardiani riluttanti costretti a inseguire personaggi ambigui e pericolosi, che però non hanno nessuna voglia di farsi controllare.
Sereb è sempre un enigma. Si intuisce che in lui c'è molto di più rispetto a quel che appare, ma lui stesso sembra non esserne consapevole. Anche lui scopre a poco a poco brandelli di memoria, che pian piano, si spera, ricostruiranno un arazzo in cui si possa capire qualcosa.
Petrov è uno strano uomo (/lupo) sanguigno e arrogante, che nonostante questa caratteristica non riesce a risultare antipatico. Dà l'idea di una persona innamorata della vita, decisa a prendersi tutto ciò che essa può dare, ma allo stesso tempo pare consapevole di quanto la vita possa anche diventare orribile, in determinate condizioni.
Il tutto si svolge con lo sfondo di un'iniziazione che aleggia su tutto dando un tono tribale e selvaggio alla vicenda. Le iniziazioni sono cose antiche, arcaiche, che parlano di rituali che si svolgono nella foresta, alla luce della luna e dei falò.
E intorno all'evento si intrecciano relazioni e giochi di potere.
Come sempre è un grandissimo piacere leggerti, a presto!

Recensore Master
03/01/22, ore 09:22

Ciao^^
quando hai parlato del palazzo di Kolomenskoe mi è venuto in mente cosa mi evoca, tra le altre cose, la tua storia: mi fa pensare al clima che si era instaurato in Russia subito dopo la Rivoluzione d'Ottobre, quando il potere costituito, ovvero gli zar, era scomparso e un nuovo potere si andava affermando e costruendo esattamente come in un branco di predatori: chi è più forte e determinato impone la sua autorità, chi è più debole soccombe. I mille giochi di potere che descrivi mi hanno ricordato questa situazione.
Il comportamento di Soraya, ad esempio, è emblematico: va bene il "divertimento", ma quando si tratta di assumere il proprio ruolo all'interno della famiglia, tutto il resto passa in secondo piano. Mi è piaciuta la sua determinazione, che per contrasto fa sembrare ancora più infantile, sentimentale e attaccaticcia l'altra ragazza.
Lukas, destinatario di ogni compito "scomodo", si vede capitare in casa nientemeno che Ilyas, in una sorta di crisi esistenziale. Io credo che Ilyas sotto sotto sia attratto da Lukas, ma varie cose lo trattengano dal mostrargli questo suo interesse: non vuole cedere, non vuole avere l'impressione di "sottomettersi". Entrare in una relazione sentimentale implica comunque il riconoscere che l'altro è in un certo qual modo necessario a determinate nostre esigenze, e questo pone in una condizione di "bisogno" che confligge con l'esigenza di integrità e completezza che Ilyas ha così imperativa. Lui non riesce a trovarsi nella condizione di dire "dammi quel qualcosa che mi manca e di cui ho bisogno" a qualcun altro. È una cosa che gli evoca vissuti angoscianti, che non è evidentemente ancora in grado di elaborare.
E dopo questa supercazzola psicanalitica ti faccio come sempre i complimenti, che non saranno mai abbastanza: questa storia è veramente un capolavoro!