Recensioni per
una vita
di An13Uta

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior

..
...........
.................NON PUOI COLPIRMI COSI' AL CUORE DOPO CHE SI ERA APPENA RIGENERATO 
OH
MIO
DIO
............................................
Okay. Forse ci sono. Forse.
Non mi aspettavo per niente questo nuovo capitolo, infatti quando stamattina l'ho visto è stata una sorpresa bellissima e dolorosissima. Ed eccomi qui a recensire perché questa nuova meraviglia merita di essere commentata.
Leggerlo è stato come venire sparati nello spazio ad ammirare stelle e pianeti ma con una quantità di ossigeno così bassa da rimanere senza fiato e con la paura di collassare da un momento all'altro. Se il capitolo precedente aveva fatto male per una sola morte, QUESTO CHE NE HA ALTRE DUE MI HA AMMAZZATA CON LA VIOLENZA DI UN TORO INCACCHIATO CHE TI CALPESTA PER DIECI VOLTE DI FILA FINO A RIDURTI IN POLTIGLIA.
Tuttavia la prima parte ha attutito un po' il finale precedente.
Entra infatti in gioco la marionetta-Skull Kid (trovata geniale, sei un genio punto e basta) che Oitesch si era preoccupato di costruire in anticipo, per sicurezza, giusto in caso gli fosse successo qualcosa e gli altri avessero bisogno di lui. Aveva ragione. 
Vediamo poi come reagiscono i due sposi quando lo vedono (in questo nuovo corpo) e gli parlano: prima Malon, poi Link. Avevamo lasciato la prima con la terrificante scoperta, ed infatti è proprio il suo lamento distrutto dal pianto che sente come prima cosa lui nelle sue nuove fattezze. 
Mi ha colpita leggere Malon perché, se non mi sbaglio, è la prima volta che compare nel testo il suo nome completo (prima ci si riferiva alla ragazza solo con "lei"), come se la narrazione fosse dal punto di vista di lui appunto, così leggerlo in maniera esplicita- con l'ausilio del colore "completo"- nel capitolo finale fa molto più impatto nel lettore (stessa cosa con Link dopo).
Mi hanno colpita anche i due "sei tu?" che dicono prima lei e Link, rivolti al marito, che ricalcano i "sei tu" che invece aveva detto Oitesch precedentemente e anche questa trovata stilistica, oltre a piacermi davvero molto, ha dato a mio parere più impatto al testo.
Ora veniamo un attimo al punto in cui mi sono COMMOSSA (stavo con gli occhi lucidi mannaggia a te): la scoperta del Capitano.  

"Il capitano sparì per tre giorni nei boschi: riemerse con le guance umide, la gola secca, gli occhi bordati di rosso."

 "Setu?
Gli aveva tenuto le mani nelle dita silvestri e aveva riso, come un bambino.
E
 Link era scoppiato in lacrime."

"Il capitano morì in battaglia, e cercarono invano il corpo; manine di legno lo avevano già trascinato via, via, a dormire tra le radici degli infidi alberi della sua infanzia."

Questi tre punti in particolare mi hanno fatto un male cane. 
Link capisce subito quello che è successo, ma non vuole crederci. Dopodiché il dolore lo distrugge.
Essendo un soldato, Link ha visto un'infinità di gente morire, tra compagni, amici e anche nemici, la morte è stata una costante della sua vita fin dall'infanzia (vissuta due volte, la prima con lo sguardo innocente di un bambino nel corpo, la seconda con la macabra consapevolezza di un adulto nel cuore), e ha continuato ad esserlo nell'età adulta. Non si è mai sottratto al proprio dovere, nonostante la guerra gli abbia distrutto la mente e il corpo, non è mai scoppiato in lacrime alla luce del sole, nonostante qualunque essere umano ne avrebbe sentito il bisogno, e non è mai caduto in battaglia, nonostante la forza del nemico fosse infinitamente grande. 
Adesso, però, è diverso. Perché è morto suo marito, padre di suo figlio, suo amico d'infanzia, parte della sua famiglia. Adesso scoppia in lacrime, forse anche in grida e lamenti ("gola secca"), e proprio adesso muore in battaglia, lui, il Capitano. Una coincidenza? No.
Muore perché troppo soprafatto dal dolore per permettersi di resistere ancora in un ambiente che già chi non ha il cuore ferito rischia di lasciare da un momento all'altro. Il modo in cui hai descritto tutto questo, duro e crudo, senza fronzoli, ha colpito dritto al petto. 
Muore anche Malon.  
Hai presente come nel Verismo gli scrittori usassero le parole in maniera tale da rendere la storia dal punto di vista degli abitanti del posto (come ad esempio Verga in Rosso Malpelo insomma)?
Ecco. Tu qua hai reso in maniera analoga la visione degli abitanti del villaggio- che ovviamente non erano a conoscenza del reale svolgersi delle vicende- descrivendo comunque in tal modo lo svolgersi dei fatti (con il lettore che nel frattempo agonizza sul pavimento perché sa).
Mi ha colpita molto come Malon apparisse a tutti fresca come una rosa, completamente ripresasi dopo la perdita del marito e del padre (TALON ANCHE TU NOOOOOOOOOO) e il dover crescere un figlio/mandare avanti una fattoria senza di loro (aiutata però dalla bambola/Skull Kid/Oitesch, che siccome nessuno conosce pensano ci sia una balia)... penso che in realtà fosse tutto fuorché ripresa, e infatti dopo si accascia a terra e muore, probabilmente di crepacuore. Ricordi quando nella scorsa recensione avevo detto che lei era l'unica serena/non traumatizzata da qualcosa? Bene, adesso non è rimasto PIU' NESSUNO SANTA TRIFORZA
Piccolo excursus non richiesto sul personaggio: amo Malon, è un personaggio così... bello. Non riesco nemmeno ad immaginare che dolore debba aver provato dopo la morte di entrambi i mariti (è vero che c'è ancora Skull Kid, e che Oitesch in un certo senso rivive in lui, tuttavia la dolorosa verità è che è morto, per primo), e poi del padre, a seguire anche il capitolare della sua amata fattoria, che per forza di cose doveva ridimensionarsi. Eppure lottava ancora per il bambino, riusciva sempre ad occuparsi della casa, si prendeva cura degli animali... insomma lavorava come una pazza, apparendo bella, gentile, fresca come sempre a tutti... eppure il suo cuore non ha retto, ad una giovanissima età, e questo è indicativo della sua sofferenza. Nel bene e nel male è sempre stata una ragazza straordinaria e non si meritava (come nessuno degli altri tre, incluso Tekeal) una disgrazia così grande, anzi, tante disgrazie una dietro l'altra, nella sua famiglia. 
Purtroppo non conosco bene Twilight Princess (vorrei rimediare, se solo la Nintendo facesse uscire quel benedetto gioco per un'altra piattaforma), il nome Rusl però mi era molto familiare e l'ho cercato su Internet, e da lì mi sono ricordata del suo personaggio. È il mentore di Twilight, colui che gli insegna ad usare la spada, colui che quasi gli fa da padre ad Ordon. Fin da prima di vedere il piccolo si preoccupa per lui e si precipita a prenderlo... tuttavia davanti a sé vede una creatura spaventosa, convinto che sia lì per rapirlo, ignaro completamente del fatto che sia il padre, addirittura colui che l'ha dato alla luce, mentre tutti al villaggio credevano fosse stata Malon, in realtà sterile. È tremendamente ironico, amaro, come la verità sia sepolta tanto a fondo sotto un cumulo di sabbia, come le ossa dei morti di Ikana, così come la stessa esistenza di Oitesch, che non è riconosciuta da nessuno. Non si sa neanche quale sia il vero nome del bambino (domanda,Tekeal vuol dire Crepuscolo?), anche il figlio stesso ignora tutto quanto, perché allora era un infante, fin troppo piccolo per ricordarsene.
Skull Kid sparisce, e il bambino viene chiamato Link, come suo padre (;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;;)... che cosa dolce che la figlia di Epona sia stata la sua prima amica, MI SCIOLGO ;;
Sai, io adoro la teoria per cui Time sarebbe il padre di Twilight e perciò il modo in cui tu hai fatto tutti i tuoi collegamenti e costruito la trama della storia... boh, mi fa impazzire. Sei riuscita ad introdurre il tutto prima in una maniera molto misteriosa, perché dal punto di vista di Twilight, che non sa nulla delle sue origini, in Radici nella polvere, per poi ampliare la cosa qua e ogni singolo dettaglio si incastra così perfettamente nel puzzle che mi metterei a risolverlo mille volte di fila. 

Allora... avevo scritto altri due paragrafi INTERI ma il mio cacchio di computer non so per quale assurdo motivo LI HA CANCELLATI TUTTI E NON HO IDEA DI COME TORNARE INDIETRO OMMIODIO...... menomale che non me l'ha cancellata interamente SENNO' MORIVO SUL SERIO
Io non ci posso credere ma non importa, RIUSCIRO' A FINIRE QUESTA RECENSIONE FOSSE L'ULTIMA COSA CHE FACCIO
Ora veniamo al finale. Santo cielo, il finale. 
Mi toglie il fiato in una maniera decisamente sconcertante, non so bene che cosa dire infatti........ finalmente possono rincontrarsi (OMMIO IL REVEALING DELLA NUOVA EPONA), anche se sotto forme diverse, ognuna in una differente scala tra la vita e la morte... mi ha lasciato un sentimento misto tra la tristezza per tutte le disgrazie accadute e la felicità per la dolcissima riunione familiare:

"Ma ora erano in tre, insieme, di nuovo; e il nebuloso cielo era d'improvviso limpido, e il vento l'eterna a brezza primaverile dei boschi. L'erba era fine come se le mucche vi avessero appena pascolato, alte cortecce circondavano placide la collina. Le fronde dell'albero stormivano appena.
Non c'era polvere, o sabbia, o cenere.
Il luogo più terrificante del mondo, esorcizzato.
Era così tranquillo.
Prese un lungo respiro, spinse i polmoni vuoti da anni contro la gabbia toracica.
Pensò, felice: Dev'essere così che cssente a morire.

Strinse Malon e Link ridendo ancora una volta con quella sua risata orribile, gracchiante, sobbalzante, e poi finalmente Oitesch, che aveva il mondo intero tra le braccia gracili (perché il suo adorato Crepuscolo lo aveva sempre conservato nel cuore spento), chiuse gli occhi d'ambra, e si addormentò."


Non potevi concludere in una maniera più poetica, con lui che forse per la prima volta- abbracciato ai suoi due amori- raggiunge la serenità e riesce a chiudere quegli occhi d'ambra che tanto hanno sofferto, che tanto hanno visto durante una vita che- pur dopo tanto male- ha anche donato amore, un amore che porterà sempre con sè e che conserverà in suo figlio. Ho adorato la descrizione parallela che hai fatto del luogo, come se la loro nuova condizione si riflettesse tutt'intorno, in maniera placida, un ambiente così diverso da quello sporco di morte e coperto di polvere di Ikana...
E ora, un'ultima cosa.
Che ho lasciato per ultima perché tu, in maniera molto intelligente, hai scritto la traduzione alla fine (rendendo il finale ancora più d'impatto):

"icho bioy Oitesch,
ceu keon teabe nisudie ila vultu
ceu liome inye bioy liomede
ceu bioy pupa inye pupatéra
ceu vilebe ila Tekeal mie kil,
inye merbe galìs avit vultu ila mie pahm."


ME LO RICORDOOOO
Questa è una delle cose più fighe che abbia visto porca paletta è geniale!!  Adesso giuro che voglio imparare la lingua xD
Dopo aver provato a tradurla da sola (ADORO cercare di decifrare cose del genere), ho messo a confronto la costruzione con la traduzione in fondo e ho notato che sei stata molto attenta alla struttura grammaticale (ad esempio con l'uso di "bioy", che sarebbe come il nostro verbo essere, che funge da ausiliare per il passato del verbo amare, oppure per l'aggiunta di "téra" nella costruzione del sostantivo "marionettista" dal termine "marionetta"), non è per niente facile inventarsi una lingua, bravissima!
Mi è piaciuto anche il significato, con la ripresa del "e non ho nessuno al mondo" ma stavolta al passato, poi l'allusione all'essere stato marionetta (di Majora) e marionettista (quando costruiva Skull Kid), e infine la diretta ripresa del finale, con il mondo tra le braccia e il figlio nel cuore.
Mi dispiace se è tutto un po' incasinato, spero si sia comunque capito quello che volevo dire! Poiché siamo all'ultimo capitolo volevo anche complimentarmi per la struttura a pezzi di "biografia" che hai utilizzato per costruire il racconto, è stato intrigante! Mi è piaciuta tantissimo questa tua fic e infatti l'ho già inserita nelle preferite e ricordate! Anche se mi dispiace che sia finita ahhhhh ;;
Non so più che dire se non che non vedo l'ora di leggere altro!! Ancora complimenti, soprattutto per la struttura narrativa e lo stile della scrittura (mi è sembrato di leggere un LIBRO santissima Triforza)
La tua fedele e ancora morente recensitrice <3
LostRequiem













 

Recensore Junior
19/09/21, ore 02:01
Cap. 4:

Vorrei farti una statua grande come una casa ma penso che mi limiterò a scrivere una misera recensione, indegna come non mai di questo capitolo, e spero non ti dispiaccia se nella suddetta farò un'analisi FILOLOGICA del testo che manco i miei ex prof su Dante perché mi hai fatto provare COSE
TANTISSIME COSE
E infatti ho così tanta roba da dire che mi ritrovo parecchio in difficoltà su come organizzare bene questa recensione. Vorrei soffermarmi su diversi aspetti in realtà, in primis come mi ha fatta sentire, l'abilità con cui hai gestito la narrazione e i personaggi, e poi tutte le riflessioni che ho avuto leggendo perché SANTO ALBERO DEKU SOVRANO DEI KOKIRI il mio cervello era un flusso di pensieri continui.
La prima lettura è avvenuta ieri, la seconda oggi e cavolo, riesci sempre a lasciarmi di sasso. So che ripeto sempre le stesse cose su quanto tu sia brava ed io adori le tue storie bla bla ma ti giuro che È LA VERITA' e vorrei tanto che questa sezione fosse più animata perché ti meriteresti molte più recensioni. 
Questo capitolo è una perla. È il mio preferito. 
Iniziamo da Oitesch: gestire un personaggio originale in un'opera già esistente è una cazzo di sfida perché si rischia o che venga soppiantato e messo in secondo piano dagli altri personaggi, portando così il lettore a non amarlo particolarmente e ad annoiarsi, o a farlo troppo simile ai personaggi già presenti nella storia (in questo caso nel gioco), portando quindi a continui paragoni con quelli originali, o ancora a costruirlo in un modo troppo distaccato dall'universo e dal "mood" dell'opera, dando l'impressione che non ci azzecchi niente nel contesto.
Bene, tu invece hai preso tutti questi rischi e li hai CALPESTATI e fatti a brandelli. Hai plasmato il tuo personaggio in modo simbiotico alla storia e al rapporto tra Skull Kid, Link, etc. dandogli "una vita" estremamente realistica e conforme all'Universo di Zelda, tanto che per me è ormai come se fosse andata davvero così (e non è la prima volta in cui lo fai, mi ricordo era così anche per molti altri tuoi personaggi originali).
Penso tu abbia un talento nell'analisi psicologica e una profonda sensibilità quando si tratta di incorporare la scrittura al passato e ai pensieri del personaggio stesso, da ogni riga io percepisco l'impegno che ci metti e quanto tu sia viscerale nell'unire ogni singolo puntino, non c'è mai stata una sola volta in cui i tuoi scritti fossero superficiali o i personaggi stravolti, ed io ti ammiro molto per la cura e l'abilità che hai nell'inventiva, hai una creatività che lascia a bocca aperta. 
Il testo è stato una montagna russa di emozioni e penso che tu ti sia superata. Mi ha fatto davvero male leggere in certi punti (male in senso buono, ovviamente, ovvero che mi ha colpita al petto con una frusta per strapparmi il cuore e farlo a pezzettini minuscoli), ad UN CERTO PUNTO in particolare (anzi due), ci arriverò in seguito, ma in generale c'è stato un... qualcosa di questo capitolo, che mi ha colpita per tutto il tempo. Non so bene come descriverlo in realtà e non so nemmeno se fosse voluto, ho recepito una sorta di... sentore di mestizia continua. Forse mestizia non è la parola giusta ma quella che più ci si avvicina. Sin dall'inizio, quando i nostri eroi si riuniscono, l'arrivo nella fattoria, la guerra, l'arrivo del figlio, il finale, il modo in cui hai raccontato, fradicio di sentimenti, nonostante sia in terza persona, grazie all'egregio modo in cui strutturi le frasi e descrizioni dal punto di vista dei personaggi.  
Forse è solo un'impressione personale, ma anche nei momenti felici e belli e l'amore e l'affetto e l'avere finalmente una casa accogliente e l'accettarla invece di fuggire, anche in tutto questo c'era una nota stonata, che pur molto bassa (in questi momenti qua, più forte in quelli tristi) era comunque udibile.
Forse per quella riluttanza iniziale che lo porta a rifugiarsi e poi scappare nonostante l'ambiente gentile, forse per le parole maledette di quel mostro familiare nella sua testa che non vede l'ora di trascinarlo a sè, forse per quella marionetta a metà, estremamente equilibrata nel suo insieme- unendo le parti- ma caos totale nella singolarità, forse per un amore così forte che il resto del mondo non può capire, forse per la guerra che risucchia e distrugge tutto sotto di sé e intorno a sé. Forse per un'esistenza viva eppure invisibile e sorda, forse per un figlio che nessuno avrebbe riconosciuto come suo, o forse per una vita così breve, eppur così pesante, che si spegne come un soffio di vento.
Forse per tutto questo, o forse no, ma ogni parola del capitolo, il modo in cui l'hai raccontato, mi è arrivato in modo effimero, con la caducità di una felicità sull'orlo di un baratro, con il dolore intrinseco di un qualcosa che hai vissuto nel passato ma che continua ad inseguirti per tutta la vita, come se fosse una pesante palla legata alla caviglia che per quanto scuoti o cerchi di tagliarne le catene mai ti abbandonerà. E cacchio se ciò mi ha colpita, mi ha lasciata anzi parecchio barcollante per poi UCCIDERMI. È stato bellissimo.
Ora però passiamo alla storia.
L'inizio riprende dall'incontro tra lui e Link, entrambi sono molto diversi da quando si sono lasciati e LINK HA I CAPELLI CORTI QUASI RASATI OMMIODIOOOOO vi prego io lo voglio vedere assolutamente, credo sarebbe comunque un figo pazzesco!! E non veste più di verde ahhhhhh ti prego dimmi con che outfit l'hai immaginato sono troppo curiosa xD Probabilmente con qualcosa di comodo per il lavoro nella fattoria comunque. Questo tipo di dettagli mi piace molto perché rendono bene il tempo passato, sono piccoli ma aggiungono alla narrazione perché fanno percepire al lettore che sono successe molte cose nel frattempo.
E poi arriva lei, Malon (la adoro!!):

"Quando lo salutò (non notò la sua ritrosia quando gli si avvicinò per aiutarlo a scendere, stringendogli la mano in modo gentile, troppo familiare) aveva un accento che non riusciva a capire. La sua voce non saltava, né tremava, né gracchiava: era la voce di chi ha vissuto diciannove placidi anni."

Quest'ultima frase mi ha colpita tantissimo, perché? Perché è vero. Malon è l'esatto opposto rispetto agli altri due. Lei ha vissuto una vita pressoché sempre tranquilla (a parte tutta la storia di Ingo per colpa di Ganondorf, ma comunque non è mai stata traumatizzata da qualcosa in particolare), e tu hai reso questa cosa attraverso la descrizione della sua voce: a Oitesch, abituato al suono tremante della propria e quella di Link, quel suono placido, sereno, manda in confusione, perché è così abituato al caos e al disordine che questi sono tutto quello che ha. Ed è un aspetto molto molto interessante, perché in tal modo Malon diventa una costante di... come posso dire, calma, pacatezza, prima per Link e poi anche per lui. Ho provato ad immaginarmi il gap tra il passato e adesso dalla parte di Link e credo che questa sua intrinseca dolcezza serena possa essere uno dei motivi per cui si sono innamorati, la vedo un po' come un pilastro solido nella relazione e AAHHHH che carini che vivano insieme nella fattoria anche col padre... onestamente se Zelda non avesse mai rimandato Link nel passato credo che lui sarebbe andato a vivere proprio lì sai? A prescindere dal tipo di relazione che avrebbe poi avuto con lei, non credo che sarebbe tornato nella Foresta (non la sentirebbe più come sua), e di certo non avrebbe vissuto al castello (sarebbe davvero troppo per lui), mentre sappiamo tutti quanto lui ami gli animali e la vita di campagna! Poi la sua Epona viene da lì e ce la vedo tantissimo Malon a chiedergli di restare. Voglio andare a vivere con loro e occuparmi delle mucche, cavalli e coccò mannaggiaaa ;;;;  
Tornando a noi: Oitesch si sente subito sopraffatto dal calore del posto e si nasconde, quasi è addirittura sul punto di vomitare, poi scappa.

"Come ti ha preservato bene la luce della nostra gentile Dea, piccolo ladro maledetto. Ma suo preferito o no, non hai nessuno a quel mondo che mi è stato strappato, e non lo avrai nemmeno quando ti trascinerò tra noialtri."

QUESTA PARTE. Maledetta lei che deve sempre rovinare tutto MALEDETTAAA in maggior misura perché continua a crederle, è rimasta nella sua testa. Trovo interessante la scelta delle parole che hai fatto, la prima frase è molto amara e ironica, visto quello che ha passato, la seconda durissima, visto la sua paura di rimanere senza nessuno, e l'ultima estrema, perché quasi preannuncia la sua morte. 
Il rapporto tra lui e Malon mi piace. Inizialmente non ne vuole sapere, ma piano piano inizia a volerle bene. Mi è piaciuto molto il pezzo seguente, quando riflette su come lui non ami le donne (ma quanto è dolce quando le dice che se le amasse amerebbe lei!!!! Mi sono sciolta come un ghiacciolo), e lei che non ama lui, ma comunque (in seguito) raggiungono un compromesso in una relazione poliamorosa perché si vogliono bene da impazzire tutti quanti (mi ha ricordato "Tre"!).
Ricollegandomi a quello che dicevo sopra su di lei, adesso vediamo come la sua presenza e amicizia diventino importanti per Oitesch quasi quanto quella di Link: la cerca, ci chiacchera, gli fa un effetto diverso da Link (perché di lui è innamorato) e gli fa passare la voglia di scappare e soprattutto, sente che lei non lo "imbocca di bugie", cosa che ho subito ricollegato a Majora ovviamente. Finalmente ha trovato un'amicizia non tossica (di certo non possiamo chiamare amicizia il suo rapporto con Majora, ma per molto tempo è stato l'unico tipo di rapporto che ha avuto), di cui si fida, con cui parla di Link, e soprattutto LO GUARDANO INSIEME MENTRE LUI PASCOLA MA AWWWWW ;;;;;;;;;;;;;
Io. Mi. SCIOLGO.
Ora veniamo un attimo alla marionetta che lui costruisce nel tempo libero (una come Skull Kid oaifdjdiofdif, coincidenze?!?!??!?!?), mi intriga un sacco questa cosa! La maniera in cui l'hai descritta, a metà, è l'esatto riflesso del suo fabbricante: da una parte il deserto del suo regno arido e senza vita, dall'altra invece proprio la vita dei boschi della Foresta; è stabile per via di questi due aspetti che si scontrano in modo complemetare tra loro, creando un equilibrio. Tuttavia a lui questo non piace, e qua ho riflettuto. Perché non gli piace? Forse perché ancora non riesce ad accettare la stabilità? O forse perché non è quel tipo di stabilità che vorrebbe? Una armoniosa, magari, una completa in sè e non a metà e metà... o forse perché vi vede troppo di se stesso e ancora non riesce a piacersi, ad accettarsi?

"Ritrovarsi in un posto così, dopo una vita in cui i piedi avevano macinato terreno anche senza muoversi... Nel suo immaginario il brusco cambiamento veniva comparato all'esperienza di un singolo granello in una tempesta di sabbia quando viene chiuso in una bottiglia destinata ad una teca da non toccare né scuotere mai."

"Alcuni Zora lo avevano scambiato per un marinaio in preda al mal di terra tanto si sentiva nauseato dalla solida immobilità sotto i suoi sandali."

Ecco. Qua, e nel pezzo successivo (tra i miei preferiti), capiamo meglio il motivo. Ti dico in primis che le metafore che hai utilizzato sono sublimi... il paragone tra la sua vita sempre scossa, in una maniera o nell'altra, sempre sconvolta, che si ritrova poi insolitamente ferma, e un granello di sabbia dopo la tempesta, un marinaio in preda al mal di terra... santissima Hylia, mi è piaciuto da impazzire.
È un fattore psicologico. Si era così tanto abituato all'instabilità che adesso, davanti ad una possibile felicità, o serenità, ne è spaventato, essendo tutto così insolito, così sconosciuto... mi ritrovo di nuovo a fare un paragone con il mito della Caverna di Platone: è quasi come quegli uomini prigionieri che, avendo vissuto così a lungo a guardare ombre con gli occhi impastati dal buio, temono la luce del sole e la rifuggono, poiché non l'hanno mai vista.
Link, Malon e il letto sono "solidi", invece. Solidi, ovvero stabili? Fanno parte di questa tanto spaventosa stabilità, che lui impiega tantissimo tempo ad accettare?

 "(Ikana era polvere e sabbia e ceneri scappate dalle tombe e si attaccava a qualsiasi cosa si muovesse, e alzare il piede per scoprirne la suola pulita gli faceva pensare di essere morto, perché solo le suole dei morti sono pulite.)"

QUA TU MI UCCIDI.
È una meraviglia, giuro, vorrei incorniciarmelo. Non so neanche come commentarlo da quanto è bello, mi ha dato uno schiaffo enorme sulla faccia fino a farmi rivoltare la testa...... ma come fai??? Il TALENTO nel creare le figure retoriche straborda, è poesia. Ti adoro. 
Ora un attimo che devo riprendermi, perché... arriva una delle parti che più mi ha emozionata, ovvero...................................
Si sono BACIATI OMMIODIO AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
E gliel'ha chiesto LINK MENTRE GLI TENEVA LA MANO ASOFNKOENFI

Ecco, sostanzialmente quello che ho pensato ma ridotto per non intasare il testo. A parte che ce lo vedo tantissimo Link a chiederlo prima di farlo (che carino ;;;;), ma poi quant'è dolce tutta la riflessione seguente sul loro amore da bambini... il fatto che avesse anche intuito subito che si amassero, come pure questa fosse una variante che lo spaventava... e poi di nuovo il presente, con tutti e tre a dormire insieme. AMORI. 

Passano quasi due anni. E poi si sposano, tutti e tre (bello il dettaglio della maschera nuziale da parte del marito come in Majora's mask!!), fregandosene di tutto e di tutti (ecco quel pezzo che mi avevi mandato!!! Che bello leggerlo nel contesto), tuttavia la vita ha ancora un grosso dolore in riserbo per loro.
Ora: da questo momento in poi, il mio cuore è stato letteralmente strappato, ricucito con finissima cura di tutti i suoi brandelli, e poi STRAPPATO NUOVAMENTE dalla tua prosa in mille pezzettini minuscoli che si trovano ancora sul pavimento a piangere.
Il momento esatto in cui ho letto di Link che veniva chiamato dall'esercito per la guerra mi sono sentita male. Il momento in cui ho letto del suo ritorno senza un occhio, col viso distrutto, mi è scesa una lacrimuccia. Tutta questa parte della guerra è stata tra le più forti e belle del capitolo e mi ha anche portata a compararla alla realtà... è triste pensare a quanti soldati, sia nel passato che adesso, siano stati strappati dalla loro casa, dalle loro famiglie, per andare a combattere, a volte ritornando feriti come Link, a volte non tornando affatto. E quant'è triste pensare a chi rimaneva a casa ad aspettare con la paura che non li avrebbero mai più rivisti, con la costante angoscia che sarebbe potuto accadere qualcosa da un momento all'altro, mentre loro dovevano rimanersene lì, ad aspettare senza poter fare niente.
E questo è anche il sentimento che inizia a corrodere Malon e Oitesch, lontani dal marito. E tale paura, tale mancanza, vengono in una piccola parte colmate dall'impegno di lui, che riesce a trovare un modo per andare da Link (la sua reazione è ;;;;).
((La parte in cui Epona molla un calcio ad Ingo mi ha uccisa, sto male​, non è simpatico a nessuno giustamente))
E poi!!! Fanno l'amore!!! 
Mi è piaciuta tantissimo anche questa parte, è stato stupendo leggere di come fossero tentati di far imbarazzare la guardia nel "momento peggiore" AHAHAHAHAHA oh mamma l'ho adorato
E da qui, IL BAMBINO!!! AAAAAAAAAAAHHHHHHHH TWILIGHT!!!!
La scena del parto con Malon che si prende cura di tutto e alla fine è stanca praticamente quanto lui è stata molto dolce, mi sono immaginata la reazione urlante di Link e alsjdjkfnaoien chissà quanto si commuoverebbe, amore!! Io ce lo vedo tantissimo a fare il padre ;;;;;;;;; E Tekeal è un nome fighissimo!
Bene. Ora non so cosa dire. Perché la climax finale, tra lui che entra allarmato in casa e raggiunge il figlio per dargli un'ultima volta da mangiare e Malon spaventata che lo cerca in casa seguendo una scia di corpi.............. ha colpito nel segno direi. 
IL DOLOREH PURO.
Quando mi avevi avvertita nello scorso capitolo che il finale mi avrebbe fatto un male cane non avevo idea di cosa sarebbe successo e non avevo neanche idea di QUANTO male avrebbe fatto oh mie dee ;;;;;;;;;;;;;
Non ci posso credere. GIURO CHE STAVO PER PIANGERE
Non so cosa sia successo... hai accennato a dei corpi sulla via quindi forse ha combattuto con qualcuno? E l'hanno ferito a morte? C'erano già stati degli attacchi... AIUTO MUOIO DALLA VOGLIA DI LEGGERE IL SEGUITO MA HO PAURA DEL DOLOREH
Non lo so. So solo che il finale mi ha uccisa malissimo e a rieggerlo sento ancora la morsa. 
A fine lettura ogni singola frase del primo capitolo di Radici nella polvere mi ha colpita alla testa e HO DOVUTO andarmelo a rileggere, avendo tutto il contesto dietro l'ho potuto apprezzare ancora di più.
Adesso voglio un attimo riprendermi e spendere due parole sull'editing, credo tu stia facendo un lavoro molto bello e "catching" a livello visivo: apprezzo moltissimo questo tuo uso dei colori a inizio parola per far riferimento ai personaggi e ai colori stessi, rende il tutto più ricco e si sposa bene con la narrazione. Inoltre, la struttura a "climax" crescente che hai utilizzato in questo capitolo facendo arrivare l'apice della suspance alla fine è straordinaria. Bravissima. 
Perdona il ritardo, ci ho messo tre anni a scrivere e a sistemare in modo decente tutte cose qua sopra (e sono anche certa di essermi dimenticata qualche dettaglio), ma volevo che sapessi un po' le mie impressioni e adoro parlare e analizzare i personaggi quindi ecco il papiro!! Siccome ormai credo si sia capito quanto mi sia piaciuto il capitolo xD ti faccio nuovamente i miei complimenti perché te li meriti e ti mando un abbraccione e un piccolo ananas in allegato con la recensione per la tua abilità
A presto!!! 
LostRequiem <33

Recensore Junior
22/07/21, ore 00:20
Cap. 3:

ECCOMIIIIIIIII
IL CAPITOLOOO AHHHHHHHH 
Ero così felice quando ho visto che avevi aggiornato e infatti l'ho adorato!! Come sempre!!
Allora, intanto la primissima parte: mi ha colpita tantissimo e mi ha anche dato i brividi (in senso buono ovviamente), specialmente quando Oitesch si avventa contro la sacca del venditore di maschere (di lui adoro come tu lo descriva sempre in maniera diversa ma con il rimando alla "volpe", mi piace come tu non dica mai esplicitamente chi è ma lo faccia capire perché rende anche bene la misteriosità della sua figura a mio parere) e la fa a brandelli cercando Lei. Da lì il suo bisogno quasi ossessivo di venire guidato da qualcuno dopo aver perso quella che per un bel po' era stata la sua famiglia è riemerso grande come una montagna e mi ha colpita in testa a mo' di randellata spezzandomi il collo ed il cuore, perché nonostante tutto il dolore del suo passato si ritrova di nuovo da solo ad impazzire e di fronte a questa prospettiva la sua smania di ritrovare quegli occhi cangianti diventa più forte di lui ed è dannatamente straziante. Penso che questo concetto si possa riassumere con la tua espressione "dio fasullo": forse, nel profondo, lui è ben consapevole di ciò, ma quella voce che tanto lo chiamava anni prima in realtà non ha mai smesso di farlo e la consapevolezza di non essere che un'inutile bambola senza anima nelle sue mani svanisce di fronte al lavaggio del cervello che Lei gli ha sempre fatto, e a cui lui è costretto a piegarsi quasi fosse la voce di una divinità. Con la magia dell'editing sei anche riuscita a trasmettere tutto il peso di tale macigno su Oitesch e in particolar modo sulla sua mente, che crolla sia di fronte al dolore fisico che a quello mentale.
La parte in cui urla mi ha veramente stretto il cuore.
E POI IL VIOLA, le frasi di Majora sono agghiaccianti (bella la scelta di un font diverso per lei): mano a mano riescono a prevalere sui suoi pensieri fino a schiacciarli e a farli completamente suoi. Hai descritto benissimo i vari step della sua possessione e l'hai fatto prendendomi a schiaffi con l'Angst duro e crudo perché SANTA TRIFORZA essere posseduto in quel modo da una specie di demone che no, non si limita solo a sfruttarti per distruggere il mondo per puro diletto personale ma gioca anche a suo piacimento con la tua testa e con le paure ed insicurezze che lei stessa ha insinuato dentro di te fin da quando sei venuto al mondo.... BEH abbastanza traumatico direi.
Lui e Link finalmente si ritrovano, seguendo la trama di Majora's Mask (molto bello come qui continui il "filo" di colori già presentato con gli altri capitoli, in particolar modo ho apprezzato i continui rimandi agli occhi blu di Link). 
Anche il piccolo hylian (che piccolo ormai potremmo dire esserlo solo fisicamente) rimane sconvolto di fronte al cambiamento di quell'amico che così tante volte ha rischiato la vita pur di proteggerlo, lo guarda e soffre terribilmente nel rivederlo distrutto (perché nonostante tutto Link lo vede che soffre, che trema, che non gli è rimasto veramente più niente) e vorrebbe tanto aver potuto fare qualcosa pur di non ritrovarlo mai più in quelle condizioni...

"Il cielo era...
Il cielo era...
La maschera gli disse che era rosso; e per lui rosso fu.
Qualcosa...
Qualcosa... Davanti a sé...
La maschera di disse che era nulla; e per lui nulla fu.
Il nulla lo guardò con occhi blu, blu, blu.
Stsembra qualcosa che tpossa fermare... Allora fermala!
La maschera gli alzò le braccia; sentì la pelle strapparsi in brandelli e gridò.
Più forte del suo grido, il nulla cantò con un suono blu, blu, blu.
"

Questa parte... QUESTA PARTE... se già avevo il cuore ridotto in brandelli da qua fino alla fine del capitolo hai triturato ogni piccolo pezzettino rimasto fino a farne cenere; rappresenta ancora meglio come Majora controlli mostruosamente la sua mente, a tal punto che di fronte a Link stesso non riesce nemmeno a riconoscerlo e lo etichetta come "nulla" dopo ciò che la maschera gli dice... ed è proprio come mi immagino la possessione! Adoro il fatto che tu descriva il tutto così apertamente perché non avevo mai trovato nessun altro che analizzasse tanto a fondo la psicologia di Skull Kid ed il suo trauma in maniera molto analoga a come le vedo io, ogni volta riesci a stupirmi! Una nota di stile che salta molto all'occhio in questa fic è la ripetizione delle frasi costruite intorno all'originale "Oitesch, che non aveva nessuno al mondo", e devo dirti che è una tra le cose che più mi sono piaciute, colpiscono dritte al segno! In particolar modo quando non ha più nemmeno sè stesso: quella è stata una batosta grandissima credimi.
Se dovessi immaginarmi un luogo che rappresenti la morte in MM sceglierei la radura al 100% (anche Ikana, ma il canyon rappresenta più la tomba arida e desolata di una civiltà), sia per l'impatto visivo che quello materiale... le tue descrizioni del posto e della morte sono bellissime, inoltre mi ricordo che nella tua serie è proprio questo il luogo che Link sogna da adulto quando rivede Oitesch, quindi è doppiamente simbolico!!  
Finalmente si è liberato da quel fardello di legno ma purtroppo non può smettere di soffrire: mi è piaciuto come abbia realizzato che in mancanza del suo dio fasullo avesse fatto di Link la sua religione, allo stesso modo la parte in cui ritorna a casa (o meglio, nel posto in cui è nato) ((l'addio alle FATINE PIANGO ;;;;;)) è  tipo stupenda?? 

"Ma il Sole nasce sempre dalle viscere della notte; nasce sempre dal sangue di roccia, e tocca per prima Ikana." Ma la poesia????

Ma a parte ciò veramente non mi aspettavo che tornasse al canyon e che vi passasse tutto quel tempo... l'ultima parte mi ha fatto davvero effetto perché mi sono risentita catapultata ad Ikana, tra la sabbia e la sete deragliante di quel posto abbandonato ormai da tutti, che lui odia e odia e odia fino a provarne disgusto ma che ormai non può più fuggire, che deve conoscere e vivere perché ormai sente di dover stare lì, non più nella sua foresta, alla quale ha detto addio insieme agli ultimi ricordi che lo legavano ad essa... bellissimo. In particolare quando scala la Torre e la dissacra.
E POI LA FINE 
Tu vuoi uccidermi e ci stai riuscendo, lo ammetto, perché finire con loro due COSI' che si ritrovano e si abbracciano mi lascia morente e K.O.
GRAZIE 
Grazie perché mi dai sempre l'opportunità di sproloquiare su Zelda più del solito e soprattutto su questi due poveri esseri traumatizzati che si meritano tutto l'amore di questo mondo!! Sono contenta che la fic non sia ancora finita, sono già curiosissima per il prossimo capitolo!
Come al solito mi sono dilungata troppo *facepalm*, in cambio ti lascio un carrello intero di ananas con cui ammobiliare casa tua 
A prestissimo <3
LostRequiem


P.S. LA CANZONEEEEEH SKSHF (mi piace un sacco!)
(Recensione modificata il 22/07/2021 - 12:26 am)

Recensore Junior
10/05/21, ore 15:40
Cap. 2:

SHEIKKKKKKKKKKKK AHHHHHHHHHH AJDHEUHEIOUFHEU
*Si ricompone*
Okay, sappi che quella sopra è stata la mia reazione non appena ho letto "l'altro" rosso blu e bendato, l'avevo già notato tra i personaggi ma AHHHHH come l'hai descritto e le sue azioni e poi come hai fatto Zelda, AHHHHHHHHH TI AMO 
Scusa. Adesso passo alla recensione seria, giuro. 
Forse.
Allora, intanto menzione speciale per te più premio migliori metafore dell'anno perché ogni volta che leggo le figure retoriche che usi vengo sparata in cielo a mo' di palla di cannone e poi riatterro spaccandomi diverse ossa visto che SONO COSI' BELLE ma al tempo stesso ti trafiggono al cuore tipo freccia di luce ed io rimango tipo: DATEMI QUESTA CAPACITA' OH DEE. Ti faccio due esempi tra i miei preferiti, ma in realtà è così per tutto il testo praticamente: quando parli dell'inesistenza del tempo all'interno dei Lost Woods come "uova d'insetto imprigionate nell'ambra", e poi alla fine, in una scena quasi apocalittica, tutto ciò che segue "il letto ultimo del mondo" è pura e semplice POESIA.
Link è finalmente tornato. Mi ha abbastanza spezzato il cuore che abbia pianto all'inizio ma va più che bene, penso sia un po' crollato in quel momento anche per tutto quello che gli è successo nei sette anni precedenti piccio ;;;;
Ho amato alla follia il trio Link-Sheik-Oitesch che va all'avventura con tutti e tre insieme e i vari, seppur molto rari, momenti di riposo dove se ne stanno straiati vicini con Oitesch che finalmente trova un po' di riparo dall'Inferno della sua testa, ma soprattutto ho ADORATO la relazione un po' burrascosa tra lui e Sheik, con loro che praticamente si odiano all'inizio ma restano comunque insieme per via di Link, per poi comunque diventare più uniti. In particolare credo che a parte il finale la mia scena preferita sia stata quando si ritrovano a picchiarsi e poi quella del seno, non me l'aspettavo e mi è piaciuta tantissimo, anche poi per il richiamo finale. Come hai caratterizzato Sheik in particolare mi ha fatta impazzire perché non lo so, è proprio come lo vedo io?? Proprio tutte le occhiatacce, le azioni che fa, poi l'affetto verso Link tanto che morirebbe per lui, INSOMMA hai capito, diciamo che hai colpito proprio al centro del tirassegno del tipo di Ocarina of Time ecco. 
La parte in cui tutti i suoi penseri esplodono sulla pagina è stato tipo come essere immersi in un fiume di parole provenienti dalla sua mente e ciò fornisce anche una bella dose di introspezione estrema di Oitesch, ma soprattutto è stato molto figo come hai riassunto i vari boss che doveva sconfiggere Link da adulto tra le parole, a partire dal fantasma di Ganondorf del Tempio della Foresta fino al castello del vero Ganondorf in carne ed ossa. 
Da lì in poi il mio cuore già parecchio scheggiato dalla tua prosa ha fatto crack e si è spezzato definitivamente.
Link è... morto? Nello scontro decisivo? E anche Oitesch, dato che la sua mente è di nuovo in possesso di quel cavolo di demone dagli occhi cangianti che non se lo sogna nemmeno di lasciarlo un po' in pace... e si sa che la mancanza della propria volontà è il totale annichilimento di una persona.
Mi è piaciuta la stanchezza rassegnata di Zelda, che ormai realizza che l'altro demone ha vinto e continuerà ancora e ancora e che nonostante tutti i suoi sforzi lei non potrà mai fermarlo. 
E così si spegne anche lei, sotto l'assordante pianto del cielo che si infrange quasi ironicamente su di loro... la pioggia che entra nella bocca di Oitesch mentre ride è stato un dettaglio molto forte e mi è piaciuto da morire, il finale di questo capitolo è più che bellissimo AHHHHHHH
Altra menzione speciale: i colori, che come al solito caricano il tutto di più significato, tipo i poeti che usano l'enjambement.
Scusa per questa recensione scritta male, avrei voluto soffermarmi meglio anche su altri dettagli ma domani mi cominciano gli esami ed il mio cervello è così in ansia che non riesce a formulare bene quello che voglio trasmettere, anzi grazie per il capitolo che mi ha sollevato il morale xD
Al prossimo!!
LostRequiem




 

Recensore Junior
25/04/21, ore 23:05
Cap. 1:

AAAAAAAAAHHHHHHHH
Bellissima.
Prima o poi mi darai una randellata e mi spedirai via nei Lost Woods a mo' di mosca dato che mi ripeto sempre, ma cosa posso dire se scrivi fic così belle ed emozionanti ;;;;;;;
Sono tanto curiosa nei confronti di questa storia perché l'idea di una "biografia a frammenti" mi intriga moltissimo, questo capitolo ha trattato dell'"infanzia" di Oitesch e l'ho adorato!! Ho diverse cose da dire quindi cercherò di andare per ordine.
Innanzitutto mi sono piaciuti i piccoli richiami qua e là alla fanfiction "Oitesch" (tipo subito dopo che Link gli regala la maschera di teschio e lui si chiede perché non l'aveva presa quando gliela aveva offerta il venditore oppure quando pensa alla torre e a Majora), che rimandavano anche a sue diverse memorie del passato, che un po' lo tormentano, un po' sembrano dissiparsi, un po' invece sono sempre vivide dentro di lui e riaffiorano. 
È stata molto bella "l'evoluzione" di Oitesch, se così possiamo chiamarla, la sua crescita da quando è appena arrivato nella Foresta a quando poi inizia a scoprirla ed esplorarla (senza perdervisi all'interno e quindi senza trasformarsi in un bambino sperduto, seguendo appunto il filo della vita che "avrebbe dovuto" avere): non hai idea di quanto abbia adorato il suo incontro con Tael e Tatl (l'effetto visivo con cui le hai contrassegnate, ovvero l'uso dei colori sulla prima lettera, è veramente fantastico!!), con la seconda che spinge il fratello ed è un po' più esuberante di lui proprio come nel videogioco! 
Quella parte e la seguente mi hanno ricordato un po' il mito della Caverna di Platone, come se Oitesch fosse stato così tanto a lungo rinchiuso in quel suo tronco macilento, al buio, (ma anche prima quando era confinato tra le fauci di Ikana), senza sapere cosa realmente ci fosse intorno a lui: sono proprio le fatine che lo spingono ad uscire da quel suo piccolo rifugio e scoprire "la luce del sole", l'acqua e la vita stessa, proprio come se fino a quel momento non avesse osservato che ombre strane e contorte, e solo adesso riuscisse a dar loro una forma e a vederle sul serio. 
E lentamente Oitesch impara tante cose: impara a sorridere, impara a parlare e impara che nella Foresta c'è anche qualcun altro.
IL LINK GENTE ;;;;;;;;;;
Mi hai al tempo stesso fatta sciogliere come un gelato al sole e uccisa a randellate sul mento descrivendo il loro rapporto: li ho amati alla follia, piccini. 
Non so come descrivere la dolcezza dei loro incontri, o la felicità di entrambi mentre giocavano insieme (il mio livello di serotonina ha raggiunto il suo massimo quando si sono lanciati uno contro l'altro per poi stringersi forte). In generale adoro un sacco l'uso che fai dei colori nelle tue fanfiction ed anche in questa non ho potuto non apprezzare il lavoro che hai fatto: le varie lettere colorate sparse per tutto il testo a seconda della parola di cui facevano parte sono davvero belle e in particolare mi hanno colpita i vari "blu" con le ripetizioni, a voler enfatizzare anche l'impatto stesso che hanno su Oitesch. Il fatto che il capitolo accentui così tanto sui colori e sulle sensazioni invece che sulle parole è stata una scelta fantastica: adoro come nessuno parli, nè le fate (che tintinnano), nè lui o Link, anzi, proprio il fatto che questi due interagiscano o attraverso la musica o attraverso il gioco e i gesti (la parte dove Link ha riso per la prima volta e lo ha riempito di gioia è sjdhsuifhiuf ;;;;;;;;) è fenomenale perché riassume in modo perfetto come basti la semplice presenza dell'altro a riempirli di felicità ed è dolcissimooooo!!!
La mia ship nei loro confronti non è arrivata ai massimi livelli quando Link è arrossito per i fiori, proprio no
Ogni piccolo aspetto di quando stanno insieme è estremamente dolce e puro e sincero e si sente tra le righe quanto entrambi abbiano bisogno di ciò, anche se Oitesch forse di più, molto di più. 
Mi ha colpita il fatto che egli volesse sempre "ripagarlo" per la sua presenza con dei regali da dargli "in cambio" per il tempo passato con lui, come se lui da solo non fosse abbastanza da ricambiare il "favore" che Link gli faceva nello stargli accanto. Di certo voleva anche fare qualcosa di carino per lui, però il bisogno estremo di farlo tornare e di non venire abbandonato da lui si legge anche nella paura che i suoi regali non andassero più bene o non bastassero per quel grandissimo regalo che gli aveva fatto invece Link. 
La climax dei "non tornava" con colori e stili diversi è stata un po' un colpo al cuore, e allo stesso tempo una perfetta rappresentazione di quanto intrusivo fosse quel pensiero nella sua mente: perché non torna? Ha fatto lui qualcosa di sbagliato? Lo ha abbandonato? È morto? Il dubbio e la sua mancanza lo divorano, lo divorano così tanto che adesso non basta più il dolce tepore delle fatine a scaldarlo, nè a fargli mettere da parte l'orrore di quei vecchi e cangianti occhi che lo tormentano nei suoi sogni.
Un'altra cosa che ci tenevo a sottolineare è la ripetizione di "Oitesch, che non aveva nessuno al mondo se non..." che ogni volta varia a seconda dell'avvenimento e di chi gli è accanto: è veramente tanto d'effetto e mi piace da impazzire. 
Come sempre il finale mi ha uccisa malissimo ma LO AMO e non vedo l'ora di scoprire che succederà ora che sono passati i fatidici sette anni!! Sono felice ci sia una nuova storia ahhhhh scusa per l'iper-analisi del capitolo e al prossimo!!
Mille complimenti come sempre (l'ho divorato subito da quanto era bello ;;;;) e un forte abbraccio,
LostRequiem