Recensioni per
Carceri di parole
di Legar

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/07/23, ore 11:02

Eccomi, con vergognoso ritardo, a recensire questa storia. Ti rendi conto che io, tua grande fan, non ero ancora passata da questi lidi? Sicuramente sto perdendo colpi, non c'è altra spiegazione... Eppure l'ho letta tante di quelle volte che alcuni pezzi li so a memoria: "dalla soglia al giaciglio nell’angolo ci sono otto passi, cinque se li percorre correndo, come durante il riscaldamento di un allenamento di Quidditch. Dieci fino al piccolo bagno. Quattro per raggiungere l’unica finestra sulla parete, troppo in alto perché possa mostrare altro che un minuscolo squarcio di cielo" Queste frasi danno proprio l'idea di uno spazio chuso, angusto, tipico di una cella, in cui il nostro Draco è stato recluso.E già qui mi si stringe il cuore perchè questo ragazzo, che non ha avuto scelta, deve scontare sei mesi della sua vita in prigione a soli diciassette anni. Ho amato ogni singola lettera che ha ricevuto (in cui, secondo me, era riconoscibilissimo il personaggio di Hermione), una boccata d'aria fresca in quel posto angusto, e tu sei stata bravissima a mostrarci "la rinascita" di Draco durante il periodo di detenzione. Ho adoratzo il comportamento di Hermione, che non si è mai firmata perchè lui non fosse bloccato dai pregiudizi, ma ha preferito restare anonima in modo che Draco potesse apprezzare la sua cmpagnia, anche se non fisica, e le sue parole di conforto e di incoraggiamento. E' l'empatia che muove Hermione, operando un significatico  cambiamento in Draco..
E' stata una lettura bellissima, che finisce dritta dritta tra le mie preferite ( credo che sia preferita da parecchie persone, visto che ha vinto agli Oscar... Complimenti anche per questo!!!)
Mi auguro di leggere al più presto altre os come questa.Alla prossima.
Un abbraccio.
Rita
 

Recensore Veterano
02/07/23, ore 20:16

Ciao Legar!
Sto indugiando da qualche minuto, cercando di capire quale sia la parte della storia che mi sia piaciuta di più per iniziare da lì, ma non riesco a decidere.
Andrò in ordine sparso.
La cella di Draco. L’hai descritta in un modo perfetto: il conteggio dei passi che ci da subito la dimensione dello spazio angusto, ma allo stesso tempo fa parallelismi con quello che è stato un passato felice.
E questo mi porta al secondo punto: il silenzio in cui è forzatamente immerso Draco, tanto esterno quanto interno. Forse sei mesi possono essere sembrati pochi ai parenti delle vittime e agli assetati di vendetta, ma bastano a spezzare un ragazzino di diciassette anni che ha vissuto in un incubo.
Mi è piaciuto moltissimo come si sia fatto aiutare da Narcissa per mandare un biglietto di scuse accompagnato dai fiori, mi è sembrato davvero un tocco che esprime tutto il suo rimpianto. Così come quell’accento alla “parte importante della sua famiglia” li ad Azkaban, troppo lontana per sentirla.
Ma sto divagando, arrivo al punto cruciale : le lettere e i libri. Sono semplicemente perfette, un viaggio nel passato e nel futuro, l’unica cosa che riesce a spezzare quel silenzio. E ancora di più il fatto che non diano libri nuovi, ma quelli letti prima da Hermione e che hanno segni della sua lettura e dei suoi pensieri ( e del suo percorso)… fino ad arrivare al diario di guerra…. Che dire… sono state semplicemente perfette.
E lei che lo aspetta fuori con la sua divisa da Grifondoro, mentre lui si tiene strette lettere e libri… bellissimo!
Insomma, tantissimi complimenti!
Alla prossima,
Flo

Recensore Veterano
11/09/22, ore 12:27

Carceri di parole ha vinto il premio "Miglior primo piano" (storia per la migliore introspezione) agli Oscar della Penna 2022!


“Carceri di parole” è uno studiato – ma non meccanico – viaggio nell’interiorità di Draco Malfoy. Non penso sia affatto facile riuscire a dare voce a un personaggio così complesso, grigio sì, ma poco indagato dalla penna della Rowling, senza fargli perdere un briciolo di credibilità. E tu, con una finestrella sulla vita in prigione dell’ex Mangiamorte, sei riuscita a farlo ottimamente.

L’espediente delle lettere, scritte da Hermione NON da Draco, e dei libri consigliati si rivelano un ottimo modo per ripercorrere questi sei mesi. La cosa più funzionale è che pur non avendo scritto lui queste lettere, pur non avendo messo la sua prima persona a nudo su carta, Draco si rivaluta. Si riscopre. Si ascolta. Ascolta l’altro. E quindi in questo piccolo gioiellino, in questo viaggio interiore, c’è un buon equilibrio tra trama e introspezione. E questo non è scontato: trovo che sia più semplice fare un buon primo piano senza mettergli di contorno una trama, ma lavorando solo con lo stile e il personaggio. Invece la cinepresa si è avvicinata al volto di Draco Malfoy, ai suoi occhi stanchi, ai suoi tormenti dietro a quelle sbarre, senza dimenticarsi di riprendere anche il resto.
Complimenti!

Recensore Master
02/02/22, ore 10:39

Cara, ciao ^^, aiuto, avrei mille cose da dire su questa storia e sento già che farò fatica a comunicarne anche solo mezza. Innanzitutto sono felice che gli Oscar mi abbiano dato la possibilità di scoprirla. Come credo di averti già detto altrove, non sono una shipper Dramione e quindi me la sarei sicuramente persa.
Già dal titolo mi avevi conquistata: ho riconosciuto subito la citazione. L'ombra del vento è fra i libri che ho riletto più volte e Nuria Monfort uno dei miei personaggi preferiti in tutta la quadrilogia ♥. E' adattissimo al contenuto e ho amato come lo hai sviluppato.
Diciamo che durante tutta la lettura la cosa che ho pensato in prevalenza è stata: se mai fossi condannata anche io a dover passare sei mesi in carcere, vorrei avere qualcuno capace di scrivermi le cose che Hermione ha scritto a Draco, inviandomi allo stesso tempo dei libri da leggere. Ecco, credo che questo riassuma bene quanto mi sia piaciuta questa tua storia, o almeno lo spero.
Davvero, le lettere sono una più bella dell'altra, in certi momenti mi sono commossa, così come mi sono commossa nel vederli alla fine finalmente l'uno di fronte all'altra, liberi, con tutto il futuro e la vita davanti. Le parole di Hermione sono state un balsamo e le avrei percepite come tali al posto di Draco: nessuna condanna, nessuna commiserazione. Solo tanta voglia di condividere aspetti importanti della vita con lui, di sfamare e tenere viva la dignità di Draco, ricordandogli di resistere perché il mondo lo accetta, e che non deve lasciarsi imbruttire dalla prigionia, ma deve cercare di carpire qualunque goccia di bellezza e positività, persino dal carcere. Ecco, per dirla in altri termini, Hermione non ha mai mancato di ricordargli che quella vicenda avrebbe avuto un lieto fine e che una volta uscito da lì tutto sarebbe stato ancora più bello e che Draco avrebbe potuto fare della sua vita ciò che voleva. L'ho trovata una cosa meravigliosa.
Mi è piaciuta tantissimo anche la scelta dei libri e come da ognuno di essi Draco abbia imparato qualcosa. Anche se non è accaduto nulla di espressamente romantico fra loro ho davvero percepito uno sfiorarsi fra le loro anime e l'ho trovato davvero toccante, credimi ♥

Ti faccio i miei più sinceri auguri per gli Oscar ^^
un abbraccio,

Benni

Recensore Master
11/11/21, ore 18:14

Ciao legar !
La base di partenza secondo la quale drako ha passato 6 mesi in prigione secondo me è molto plausibile, anche se i Malfoy sono risaputi per scamparla sempre, come what-if ci può stare. Ci può stare molto bene anche il fatto che Hermione creda in Draco, creda nella sua redenzione e che provi all'inizio pena per quel povero ragazzo che tutto sommato è innocente e che si trovava a passare sei mesi in prigione.
Le epistole di Hermione mi sono molto piaciute ma quello che davvero ha attratto la mia attenzione è stata l'introspezione di Draco e il vuoto che provava all'inizio della sua detenzione e la reazione che lentamente ha avuto anche grazie alle lettere e i libri che riceveva. Sì non ci sono i dissennatori ma comunque Azkaban rimane una prigione terribile e ho provato davvero per per Draco.
Non sono un grande fan della dramione ma gli do una possibilità in special modo dopo la guerra e il termine dell'arco di redenzione di Draco Malfoy, se così lo vogliamo chiamare, per me una frequentazione, che sia amicizia o qualcosa di più, dopo che Draco ha passato sei mesi di prigione ci può anche stare e ti do il merito di aver reso davvero molto plausibile le basi di un eventuale storia tra i due :>
Complimenti ancora e in bocca al lupo per gli Oscar

Recensore Master
16/10/21, ore 14:36

Ciao Legar ❤
Scusa se piombo qui nel bel mezzo del nulla e scusa se ci arrivo da una storia che è mia diretta concorrente nell'Oscar. Però io ci volevo venire: c'è così tanta gente che intorno a me dice solo cose belle e io, sul tuo profilo per ora, ho visto solo cose belle. Non ti dico come mi è rimasto il respiro fermo in gola, a leggerla, perché sarebbe troppo riduttivo dire che è rimasto fermo per la bellezza. Mi è piaciuto così, così tanto.
La tua storia è musica, il tuo modo di scrivere è musica. Ho amato particolarmente il tuo Draco: l'hai dipinto, tra queste mura che non permettono alla luce di entrare, in una maniera strepitosa. Lo porti alla vita, dopo che lui è stato condotto alla morte. O meglio, fai in modo che siano le parole a riportarlo indietro in un luogo che è vuoto di parole. Ci sono solo quelle di suo zio, quelle che dice a Bella. E poi ci sono le parole che sono proibite e non vogliono più dire niente: Mangiamorte, Sanguesporco. Non sono parole. E le altre non le sente più. Draco è in un carcere due volte, è anche in un carcere di parole e a salvarlo è l'unica persona che non si sarebbe mia aspettato: eppure, quando la immagina senza volto, indovina quel suo colore di capelli.
Hermione lo salva. L'ha visto solo durante il processo e l'ha visto solo nell'anima, quando ha ricevuto i fiori della casa dei Black.
Hermione lo salva e gli manda libri su libri (così tipico della nostra amata so tutto io, che parla parla ed è prolissa).
Mi mancano un po' le parole per dire quanto sia bella: ho amato tutto, l'inizio, l'introspezione in mezzo, la fine e quei fiori che si passano come si passano le parole. Ho persino amato Draco che la vede, dopo che ritrova la luce del sole, e le dice Ciao. Avrebbe potuto scegliere un mondo e le dice solo "ciao". Mi ha preso il cuore anche un solo saluto così.
Sei stata bravissima e la storia è bellissima, non posso fare altro che farti un in bocca al lupo per gli Oscar! Ci rivediamo presto,
Sia ❤

Nuovo recensore
14/10/21, ore 22:55

Cara Legar in un solo capitolo,un solo colpo hai colpito il segno… e mi hai proprio affondata!hai catturato il mio❤️

Recensore Master
20/09/21, ore 22:41

Ciao, Legar!
Questo pomeriggio mi sono presa un po' di tempo per leggere qualche storia della categoria primo piano, e che dire, non so se essere felice o triste di averti come avversaria! Questa storia mi è piaciuta davvero molto, infatti dopo aver lasciato la recensione la aggiungerò alle preferite.
Il what-if di Draco ad Azkaban per sei mesi l'ho trovato molto interessante come punto di partenza, un punto su cui hai costruito una credibilissima corrispondenza a senso unico da parte di Hermione. Azzeccata anche la scelta di Hermione stessa di mantenere l'anonimato, rivelandosi solo alla fine.
Con l'introspezione di Draco hai fatto un ottimo lavoro, descrivendo bene lo straniamento della prigione e più in generale di chi, prigione o meno, ha visto le fondamenta della sua vita andare in pezzi. Ed è stato bello vederlo ricostruirsi, passo dopo passo, lettera dopo lettera.
La Dramione non è la coppia di cui leggo di più, ma mi fa sempre piacere trovarne una ben scritta e ben gestita! Certo, come giustamente dici in nota qui uno può immaginare un seguito di amicizia se non di qualcosa di più, ma personalmente tendo a immaginare il di più.
È stata una lettura davvero originale e piacevole (oltre che ben scritta), complimenti!
Un bacio,
Mari

Recensore Master
03/09/21, ore 14:42

Allora io è tipo la terza volta che scrivo questa recensione, dato che misteriosamente si cancella e/o succedono cose che la fanno sparire dal mio campo visivo. Ma, me lo sento, questa è la volta buona.
Avevo questa storia tra quelle da recensire da quando l'hai postata, dato che è stata scritta per la mia challenge, e sono finalmente riuscita a passare. In pratica, mi servivano le ferie.
Ma andiamo con ordine. Ancora una volta, mi trovo a complimentarmi con te per un titolo, li scegli sempre azzeccatissimi e anche questo, sebbene sia un riferimento (stavo scrivendo una reference, che palle la mia vita) mi è piaciuto oltremisura. 
Il presupposto da cui fai partire la storia è per me assolutamente inedito e mi è quasi dispiaciuto vederlo sviluppato in una OS e non in una long, perché davvero avrei voluto leggere di più. Mi piacciono sempre, le storie che parlano di lettere scritte o ricevute, e devo dire che quindi questa OS si è dimostrata fin da subito pane, il mio pane preferito, per i miei denti.
Hai descritto molto bene l'ossessività del vagare nella cella di Draco, nelle prime righe, mi hai proprio dato quel senso di claustrofobia che una storia come questa deve giustamente trasmettere.
Le lettere sono la mia parte preferita e, in più punti, mi hai fatto salire le lacrime agli occhi - si sentono due solitudini complementari, in questa storia, quella di Draco e quella di Hermione: diverse ma, in un certo senso, che si allineano come paia di scarpe di fronte all'ingresso dell'esistenza.
In questo senso, la trovata dei libri l'ho trovata geniale. Storia di Hogwarts è stata il punto di svolta di questa lettura, cosa che ho semplicemente adorato perché io, come chiunque, ne riconosco l'importanza accademica per Hermione.
E Draco si lega a quelle lettere, inizia ad aspettarle - è un processo di crescita importantissima e che hai delineato con coerenza e naturalezza cosa che, nei tuoi scritto, apprezzo sempre moltissimo.
Hermione scrittrice non mi ha sorpresa - anche se io tendo a far scrivere Draco, l'ho vista nelle tue parole, con chiarezza incredibile: il gesto dei fiori stupendo, la risposta ancora di più.
E, quando finalmente permetti loro di rincontrarsi, è bello di una bellezza che fa male, così quella conclusione un po' sospesa e dolceamara che ci lasci.
Ho amato questa storia e la inserisco tra le preferite.
Un bacio,
Gaia

Nuovo recensore
20/07/21, ore 02:15

Non sono solita lasciare commenti, né negativi né positivi, sotto le storie che leggo, però credo che questa si meriti un giudizio vero ed articolato.
Credo che questa breve, ma nemmeno brevissima, lettura sia un piccolo capolavoro : nonostante non ci sia uno sviluppo nè di una storia amorosa, nè tanto meno di dialoghi reali tra i personaggi, per tutta la durata della storia mi è sempre sembrato ci fosse una grande intimità tra la scrittrice delle lettere e draco. Trovo, inoltre, che le citazioni siano perfette in ogni punto e che, in particolare, tu sia riuscita a trovare una perfetta armonia tra lettere e sviluppo psicologico del personaggio. Veramente molto brava ❤️

Recensore Veterano
06/06/21, ore 20:12

Ma quanto....quanto è bella questa shot? E tu quanto scrivi bene???

Mi è sembrato di essere lì con Draco, ad aspettare i giorni che passano e riempie doli di niente e ho accolto le lettere di Hermione come.fossero una benedizione.

E ho amato ogni signolo momento che hai descritto: di come lui ha ripreso ad allenarsi, di come si è lavato e sbarbato e ha atteso quella lettera, puntuale, ogni mese.

E del modo bellissimo in cui lei ha rivelato la sua identità.

Insomma, questa storia è bellissima e, ovviamente, da Dramione shipper quale sono (proprio come te), anche io ci vedo quel qualcosina in più❤

Recensore Master
10/05/21, ore 16:30

Ho partecipato anch'io alla challenge, e sono sorpresa come da un prompt trash sia uscita una storia così bella e introspettiva, che non ha proprio niente di trash!
È molto da Hermione volere aiutare a tutti i costi gli altri, persino Draco, nonostante il pessimo rapporto che hanno sempre avuto. Lui di contro è un ragazzo ormai alla deriva in tutta quella situazione che l'ha travolto come un fiume in piena, e la solitudine della prigione non fa che acuire tutti i pensieri e le angosce che lo tormentano. I libri che gli sono arrivati sono stati un po'la sua ancora di salvezza!
Draco non conosceva abbastanza bene Hermione, però forse poteva ci poteva arrivare che i libri fossero suoi, anche se forse alcune letture non erano molto nelle sue corde nemmeno per lei.
Bello vedere come Hermione legge tutto senza pregiudizi, anche la biografia di un giocatore di Quidditch, sport che non ha mai amato, o rilegga il libro di Allock, nonostante sappia che sia una menzogna. Molto interessante anche la proposta delle poesie di Shakespeare, giunta per ultima, quasi per sottolineare la redenzione di Malfoy dai suoi pregiudizi che avviene un passo alla volta.
L'idea di Hermione che scriva un resoconto della guerra e glielo spedisca insieme a quel messaggio poi è davvero bella e molto nel suo personaggio.
La scena finale poi l'ho amata, si percepiscono proprio i loro sentimenti, li puoi toccare quasi con mano, e un finale pieno di speranza è proprio quello che ci vuole per questi due ragazzi così diversi e provati dalla guerra, ma uniti da quella intima condivisione di pensieri avuta attraverso le lettere!
Grazie per la bellissima lettura che mi hai regalato!
Alla prossima!
Barby

Recensore Master
26/04/21, ore 20:09

Ciao!
Si era detto (!) che Draco e Hermione come coppia non fossero in cima alle mie preferenze, poi tu pubblichi una storia dal titolo Carceri di parole e io non posso che leggere, soprattutto ora che ho la certezza di apprezzare il tuo stile.
Ho trovato questa storia di una bellezza tragica, perché ho percepito su di me tutta la costrizione, tutte le catene, in cui Draco è costretto.
Partendo dalle premesse di questo racconto, trovo che il What if? scelto sia decisamente credibile, e lo sia proprio per le ragioni che citi nel testo: la voglia di rivalsa, il bisogno di essere esemplari, la necessità di ristabilire un ordine e dividere la nuova società in giusti e peccatori – è una nuova era, e le nuove ere per definizione sono chiamate a chiudere i conti con le precedenti. Amo molto le dinamiche sociali, le loro implicazioni e i loro ingranaggi, motivo per cui ho amato ritrovarle così bene analizzate; trovo che sia stata in grado di analizzare con una metaforica lente di ingradimento alcune tra le falle di questa società in rinascita, che ci prova a essere migliore della precedente, ma finisce col commettere errori non uguali, ma sicuramente simili, in cui si azionano meccanismi escludenti che costringono un ragazzo nella condizione di Draco a sentirsi reietto e fuori posto ovunque – come se la prigionia non fosse solo fisica, ma soprattutto mentale ed emotiva.
Su questo sfondo, incastrata in questa cornice, abbiamo la trama, che ancora una volta – come è stato nel caso di Come un antidoto complesso – sviluppa una complessità inattesa, partendo da una base al contrario estremamente lineare. Anche qui, la dinamica di partenza è infatti semplice (nel senso di essere data e a suo modo statica): Draco è in carcere e dovrà restarvi per sei mesi. Niente da dire, niente da aggiungere, c'è solo da aspettare. Poi arriva l'evento, quello che sovverte tutto e che tramuta statico in dinamico e ribalta la prospettiva: non è più il tempo che passa a essere protagonista, ma la rivoluzione interiore di Draco.
Ho trovato le lettere di Hermione bellissime, contenuti e propositi sono espressi con uno stile che ho trovato hermionesco (!), che dice tanto e lo fa argomentando, facendo ipotesi, libera del timore di essere giudicata – non c'è più spazio per questo, è una donna ormai, una donna che ha scelto una nuova battaglia, ha scelto di essere coerente con se stessa e con i valori per cui ha rischiato tutto. Ecco, credo che solo Hermione potesse ricoprire il ruolo che le hai affidato in questa storia, il che potrà sembrare una banalità, ma per me non lo è, perché dimostra che c'è un motivo se questi sono proprio Draco e Hermione e non altri personaggi, un motivo che va al di là del semplice fatto che a te piacciono insieme (tra l'altro, questo è un aspetto che ho notato anche in occasione dell'altra oneshot che letto!).Insomma, dimostri di conoscerli proprio bene e di aver individuato se e in che modo possano entrare in contatto l'uno con l'altra.
Assieme alle lettere, ho amato anche la scelta dei titoli e questo circolo di lettura in cui Hermione si rifugia, perché le carceri possono essere anche di parole e alle volte è bene disintossicarsi dal troppo e ritrovare se stessi. Mi piace pensare che l'abbiano fatto insieme, sia pure ognuno per conto proprio.
L'evoluzione di Draco, o meglio la sua rinascita, l'ho vissuta come se fosse stata la mia. Ho percepito su di me la sua disperazione e poi la sua apatia e poi la sua curiosità e infine la sua voglia di ricominciare a vivere – per la sconosciuta che gli scrive le lettere? No, soprattutto per se stesso, perché merita un'altra possibilità, merita di ritrovare sul serio la libertà di vivere.
Apro una piccola parentesi per dire che ho apprezzato molto, tornando alle dinamiche sociali, le reazioni al processo: dal fatto che gli amici, o presunti tali, di Draco trovino più conveniente sparire sino alla contrarietà di Hermione, che si tramuta poi in un esserci per questo ragazzo – Hermione, lo sappiamo bene, è abituata ad agire, a lottare, a dare seguito alle sue parole e alle sue idee, e non si smentisce neanche in questa circostanza. Anche i fiori di Draco, quelli mandati senza troppa convinzione, mi sono piaciuti: perché dietro quel gesto goffo, suggerito e poco convinto ho visto il reale dispiacere, la voglia di ripulirsi almeno un po', dimostrare di essere diverso dal Marchio che ha sulla pelle.
La conclusione, preceduta da Hermione che invia il proprio libro (idea che mi è piaciuta tanto!), è stata emotivamente molto forte. Non ci sono troppe parole tra Draco e Hermione, a parte quelle con cui lei riempie il vuoto, ma ci sono altri fiori, lettere e libri, speranze e rinascite: ci sono sbarre che crollano, catene che si spezzano, c'è un futuro diverso – e che importa se la società andrà avanti con i suoi ingranaggi, ci sarà sempre qualcuno pronto a lottare per cambiarli laddove dovessero cedere ancora alle ingiustizie.
Non mento se ti dico che vorrei tanto leggere un seguito di questo racconto, ma d'altra parte sono anche un'amante dei finali aperti e quindi va bene così – comunque andrà tra i due, in questo universo narrativo hanno fatto passi da gigante verso la libertà e un futuro meno cupo.
Prima che me ne dimentichi, un'altra cosa che mi ha colpita è il fatto che Draco immagini la sconosciuta delle lettere con i tratti distintivi di Hermione. In qualche modo, è come se fosse riuscito a trovarla anche al buio.
Non ti annoio oltre, anche perché come al solito ho la sensazione di scrivere recensioni disordinate e incapaci di dire tutto quello che penso di un racconto, ma spero emerga quanto abbia apprezzato questa lettura.
Bravissima, davvero.
Un abbraccio!

Recensore Junior
26/04/21, ore 16:03

Ci sono capitata per caso, cercando qualcosa per svagare la mente.. E ci ho perso la testa =P
Questa one-shot ha uno spessore pazzesco! Bella!
Mi ha lasciato dentro un senso di pace, semplicità e complessità insieme.
Bella l'idea di Hermione che scrive a Draco, bello che lui non capisca chi sia l'autore.
Ma, soprattutto, ho apprezzato i vari step di letture che lei gli propone, dallo svago ad un resoconto di guerra, come una scaletta in salita verso la conoscenza del resto del mondo. Proprio ciò a cui il Vecchio Draco non si sarebbe mai aperto.

Complimenti vivissimi!

Lupacchiotta

Recensore Junior
26/04/21, ore 09:28

Questa storia è molto originale, davvero! Non è scontato e ne tantomeno banale. Hermione, col suo carattere un po’ grifondoro, ce la vedo proprio a tentare di non farlo cadere nella trappola della solitudine.
Bella, bella, bella!!
Alla prossima,
Chiara

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