Recensioni per
Who wants to live forever?
di meiousetsuna

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
24/05/21, ore 00:37

PRIMA CLASSIFICATA 
Who wants to live forever?
Di Setsy/meiousetsuna

STORIA VINCITRICE DEL PREMIO MIGLIOR PROTAGONISTA MASCHILE

TITOLO E IMPAGINAZIONE 4,2/5
Titolo 2,2: Ho trovato il titolo molto in linea con la trama della storia da te sviluppata, inoltre ho anche apprezzato il fatto che Damon stesso si pone in maniera retorica la medesima domanda, in un modo molto teatrale che quindi rispecchia un po' anche il puro stile “Queen”.   L’unico piccolo difetto è che non è un titolo d’impatto, cioè non è uno di quei titolo magnetici, che riesce a rievocare immagini non appena si legge. Ecco perché ho tolto quel -0,3.
Impaginazione 2: mi è piaciuto sia il font che hai utilizzato per il titolo che quello del testo stesso. Peccato che manchi la giustificazione -0,5.

GRAMMATICA 3,8/5: La sintassi di questa storia è molto pulita e scorrevole e anche la punteggiatura è usata al suo meglio. Ci sono solo alcuni errori che ora vado a mostrarti.
“La verità era il liquore ormai sapeva di sabbia…” -> in questa frase fra “verità” ed “era” manca il CHE congiunzione, -0,1.
“... abbastandola sulla spalla destra…” -> abbassandola, -0,1.
“...se lui appena la sfiorav...” -> sfiorava, -0,1.
“...come un gatto che chieda una carezza...” -> chiede, -0,1.
“...avrei voluto conoscerti nel milleottocentosessantaquattro...” -> secondo Treccani e L’Accademia della Crusca, nei testi scritti è sempre meglio scrivere l’anno in numeri, 1864, -0,1.
Ero io a scatenare il tuo lato oscuro ogni volta che non mi sono fidata di te, o di me stessa.” -> in questa frase c’è un piccolo problema di concordanza temporale dei verbi: andavano messi o entrambi al passato prossimo, o entrambi all’imperfetto, perché non c’è un vero distacco temporale fra le due azioni espresse da Elena, -0,2.
“...illudendosi che Damon fosse felice senza e senza ma...” -> qui andava messo il “se” congiunzione senza accento, -0,1.
“...Via col vento’, un romanzo che aveva dei richiami alla sua esistenza da umano che non erano difficili da interpretare. La pigra vita del Sud, i balli,...” -> al posto del punto fermo, qui era meglio mettere i due punti, -0,1.
“La vampira di rivolse a Elena...” -> si, -0,1.
“Finalmente ti sei svegliata, te l’ho detto che va bene volerli entrambi”. – a livello di concordanza temporale, sarebbe stato meglio usare il trapassato prossimo “te l’avevo detto” perché Katherine fa riferimento a un’azione svolta molto prima del “ti sei svegliata”, -0,2.
La maggior parte di questi errori sono semplici refusi, dovuti alla distrazione, o anche al fatto che avendo letto e riletto un testo molte volte, dopo un po' l’occhio quasi più non ci fa caso. Nulla di grave, quindi.
 
STILE 9,7/10: lo stile introspettivo di questa storia è davvero brillante. Scorrevole e al tempo steso ricercato, non si perde in inutili descrizioni esterne, mentre esamina in una maniera molto profonda e ricca di figure retoriche quelli che sono i pensieri e i sentimenti dei protagonisti, in modo tale che questi si aprano a noi nel loro dolore, nei loro dubbi e nelle loro emozioni. Il punto di vista non è fisso ma oscilla, segue per lo più lo sguardo di Damon, ma a un certo punto invece iniziamo a scorgere le cose anche dal punto di vista di Elena. Questi “stacchi” non sono per nulla forzati, né disturbano in alcun modo la lettura, anzi ci danno modo di osservare la vicenda da più “angolazioni” facendoci immergere del tutto in una scena che sembra aprirsi dettaglio dopo dettaglio davanti ai nostri occhi.
Le parti che ho trovato brillassero particolarmente sono quelle colorate dal sarcasmo e dall’ironia di Damon, le cui battute sono sempre frizzanti e argute e mitigano un po' la drammaticità del momento che lui stesso sta vivendo, molto in linea con il suo personaggio.
Anche i momenti più intimi fra i due protagonisti sono davvero ben scritti: un mix di dolcezza e struggimento che trapela fra le righe e fa venire la pelle d’oca al lettore.
Mi permetto di farti un solo piccolo appunto che riguarda sempre la “ricostruzione temporale” degli avvenimenti: “Ti ho respinto, ho avuto paura della tua paura, che fosse troppo tardi perché riuscissi di nuovo a provare amore. Ti guardavo torturarti di delusione e desiderio, sentivo le tue mani tremare di indecisione e senso di colpa. Vivevo coprendo il mio dolore e convivevo con un malessere di cui non conoscevo la provenienza. Poi sei arrivato tu e mi hai insegnato che la vita non è come affronti quello che ti capita ma cosa riesci a fare di ciò che è rimasto di te stesso.” -> in questo periodo, Elena prima dice a Damon di averlo respinto a causa della paura di entrambi. Poi torna indietro, a prima di conoscerlo, quando dopo la morte dei genitori viveva cercando di nascondere il dolore, e poi di nuovo dice a Damon che solo dopo averlo conosciuto ha cominciato a vedere le cose in maniera diversa. Questo continuo andare avanti e indietro con gli avvenimenti, può causare un po' di confusione nel lettore. Pertanto, ti consiglio di aggiungere qualche indicazione a livello temporale, del tipo: “dopo la morte dei miei genitori, vivevo coprendo il mio dolore…” oppure “Prima di conoscerti, vivevo coprendo il mio dolore…” in maniera tale che risulti meglio costruito il collegamento con quel “Poi sei arrivato tu”, altrimenti quel “poi” non si intuisce bene a quale momento fra i tanti descritti da Elena si riferisca, -0,3.
Infine, per quanto riguarda il lessico, il quale segue un registro medio, credo che questo rispecchi benissimo sia lo stile introspettivo da te scelto, che il modo di parlare dei tuoi protagonisti. Leggendo, mi sembrava davvero che i dialoghi fossero appena usciti fuori dagli “script” della serie.

TRAMA 8/10: La tua storia si colloca facilmente fra i What if? in quanto rivisita in maniera diversa una scena già presente all’interno della serie tv, negli ultimi episodi della seconda stagione. Qui, però, a differenza di ciò che accade nella serie, Elena si mostra già più consapevole dei suoi sentimenti verso Damon e trova il coraggio di confessargli ciò che sente nei suoi confronti, spinta dalla paura di perderlo e, al tempo stesso, convinta che grazie all’intervento di Stefan il maggiore dei Salvatore possa salvarsi. Non ci sono grandi colpi di scena o momenti d’azione, per via del fatto che lo stile da te scelto è molto introspettivo e quindi si concentra più nello svelarci i pensieri e i sentimenti che possono aver provato i due protagonisti che non su un qualche risvolto diverso da quello da noi conosciuto. Infatti, alla fine, puntualissima, Katherine arriva a portare a Damon il sangue di Klaus per guarirlo, rispettando quelle che erano le previsioni del lettore che conosce già la serie. Su questo, mi sarebbe piaciuto che tu aggiungessi qualche tocco un po' più originale, allontanandoti di qualche passo ancora dalla serie per ricreare una maggiore “suspance”, ecco perché ho sottratto -0,5 in Originalità.
Per quanto riguarda la struttura narrativa, come ho scritto anche prima, hai preso una scena ben nota della serie, decidendo però di mostrarcela tramite i pensieri e i sentimenti dei protagonisti. La lettura scorre insieme al loro andamento, perfettamente bilanciata anche con i dialoghi, tutti brillanti e assolutamente “compatibili” con il modo comune di esprimersi dei personaggi. L’unico piccolo sbalzo temporale è presentato dall’arrivo finale di Katherine, la quale chiude una volta per tutte la finestra da te aperta dentro i pensieri dei due protagonisti principali. È un finale che osa poco, perché appunto riprende quello che abbiamo visto nelle serie, non aggiungendo null’altro, ed è per questo che ho tolto -1,5.
Infine, essendo la tua una storia introspettiva, per ciò che riguarda la Coerenza posso basarmi solo sui pensieri e le consecutive azioni e parole dei protagonisti. Damon ed Elena sono entrambi due personaggi dai sentimenti confusi: Damon vorrebbe che Elena lo amasse e, al tempo stesso, la spinge quasi a odiarlo per via delle sue azioni spesso egoiste oppure avventate. Elena, invece, qui ha ancora il cuore diviso in due: Stefan è il suo punto fermo, ma non può negare che Damon la attrae particolarmente. A differenza della serie, qui si lascia andare, e la sua azione è perfettamente giustificata dalle parole che rivolge a Damon e che quindi chiariscono anche al lettore che cosa l’ha spinta a quel gesto in quel momento.
Questo tuo piccolo What-if è costruito molto bene. Ciò che manca, a parer mio, a livello proprio di contenuto di trama, è l’osare spingersi oltre, ovvero costruire un qualcosa di inaspettato che avrebbe in questo modo aggiunto più suspance e avrebbe tenuto anche il lettore che ben conosce la serie con il fiato sospeso fino alla fine per sapere cosa avverrà a Damon.

PERSONAGGI 9,8/10: la resa dei personaggi è davvero impeccabile. Si vede benissimo, leggendo, che li conosci come le tue tasche perché ogni riga di questa storia urla Damon ed Elena. Ogni espressione, ogni battuta, ogni gesto, è un perfetto rimando alle loro versioni “originali”. Damon è quello che spicca di più: sin dalle prime righe, il suo sarcasmo e la sua ironia riempiono il testo, lo plasmano, quasi, a sua immagine: ciò che emerge è un perfetto mix fra spacconeria, egocentrismo e una profonda tristezza che lo divora. Damon è un personaggio complesso, molto spesso contradittorio, che il più delle volte preferisce celare le sue vere emozioni dietro a battutine pungenti e maliziose per non far vedere cosa prova davvero, e tutto questo emerge alla perfezione nel tuo scritto. Così come la stessa Elena anche Damon in fondo non sa come gestire ciò che sente per lei, la desidera e questo lo dilania dentro per molte ragioni: per Stefan, perché è convinto di non meritarla, perché ha commesso più di un’azione in preda alla rabbia e al suo egoismo che hanno ovviamente spinto Elena a detestarlo. Riconosce i suoi peccati e, come dice Elena stessa, in fondo è sempre stato lo stesso Damon il giudice, la giura e il boia di se stesso. Ammette anche alla stessa Elena il suo peccato più grande, quando le dice che l’avrebbe preferita perduta che di Stefan, e credo che non esista più frase alla Damon di questa. Davvero, hai fatto un ritratto di questo personaggio fra i più realistici e attendibili di cui abbia mai letto.
Anche Elena è descritta tramite quelle che sono le sue caratteristiche salienti: la fiducia incondizionata nei confronti di Stefan e della “famiglia” in generale, lo sguardo compassionevole, l’indecisione e la confusione rispetto ai suoi sentimenti. Ciò che prova per Damon la tormenta perché sa che amarlo non è la cosa giusta, mentre lei vuole ancora conservare quell’aura da brava ragazza che mira a inorgoglire i propri genitori. Le sue parole hanno quel non so che di petulante che è presente anche nella serie stessa, e al tempo stesso ci fanno ben percepire il suo desiderio nei confronti di Damon e le sue paure relative a ciò che questo comporta. Bellissimo e azzeccatissimo il riferimento alla 3x19, quando Elena dice che nello sguardo di Damon vede la possibilità di un amore che la consumi, pericolo e avventura. Bella anche la parte in cui Elena, colma dei propri timori, si domanda se Stefan la amerebbe ugualmente se non fosse umana, o se perdendo quella purezza alla fine finirebbe per perdere anche lui. L’unico punto in cui la tua Elena non è riuscita a convincermi al 100% è quando dice a Damon che “forse domani staremo ancora insieme o forse no, forse Stefan ci perdonerà o forse no...” questo “lasciare che le cose vadano come vogliano” a mio parere si allontana un po' da quello che è il pensiero del suo personaggio, che invece per quattro stagioni si è strutto proprio a causa di questo dilemma, nell’eterna paura di non sapere come l’altro avrebbe potuto reagire nello scoprire i suoi veri sentimenti, e questo perché Elena è un personaggio che di base non ama i cambiamenti, e se ci sono fa fatica ad accettarli, basti vedere la prima stagione e poi la quarta, ad esempio. Questo è il motivo per cui ho sfilato quei -0,2.
In ultimo, Katherine: la capacità con cui sei riuscita a inquadrarla in due righe mi ha lasciato a bocca aperta, bravissima!

USO DEL PACCHETTO 8,5/10
Genere Romantico, 2/2: assolutamente punteggio pieno, visto che la tua storia parla dello struggimento amoroso di questi “sfortunati amanti”.
Tema: Enemies to lovers 2,5/4: l’unico motivo per cui qui non ti ho assegnato il punteggio pieno è perché la tua storia non ci mostra in realtà un precedente momento di scontro fra i due protagonisti, ma qui Elena ha già “ritirato le armi” per cedere a ciò che prova per Damon. Non li vediamo mai “nemici” nella tua storia, se non in qualche momento in cui Damon ricorda il momento in cui ha ucciso Jeremy e poi quando ha costretto Elena a bere il suo sangue. Ma, appunto, non sono delle vere e proprie “scene” ma pensieri passati del tuo protagonista, quindi non sono del tutto riuscita a percepire quella chimica esplosiva che di solito si viene a creare quando due personaggi dicono in faccia di odiarsi e invece tutto ciò che emanano è tensione sessuale. Nella tua storia, come ho scritto anche prima, questa parte è già stata superata per via del fatto che Elena, per paura di perdere Damon, cede ai suoi sentimenti.
Prompt 4/4: il prompt è stato inserito in maniera esemplare nel testo per vari motivi: innanzitutto, ciò che dice Elena è vero: molto spesso Damon ha commesso scelte sbagliate spinte dal suo egoistico amore nei suoi confronti, ed Elena sa che è così (come quando Damon la costringe a bere il suo sangue, è abbastanza ovvio che lo faccia perché è innamorato di lei e non vuole perderla) e, nella tua storia, ne prende del tutto consapevolezza. Inoltre, la tua Elena fa anche una cosa molto IC, ovvero si prende la colpa delle azioni di Damon e lo giustifica per questo, e lo fa perché comunque ne è innamorata e quindi sta già iniziando a “demonizzarlo” meno rispetto a come faceva inizialmente.

GRADIMENTO PERSONALE 8/10: sebbene io non sia mai stata una grande fan della Delena, non apprezzarne la tua rappresentazione in questa storia sarebbe stato impossibile, visto sia lo stile introspettivo da te utilizzato che è uno dei miei preferiti sia la bravura con cui sei riuscita a rendere questi personaggi assolutamente IC. L’unico neo è dovuto al fatto che, essendo un What-if?, mi aspettavo un colpo di scena finale che si spingesse un po' più al di là della semplice dichiarazione di Elena. La passione fra i protagonisti sono riuscita a percepirla, così come il loro struggimento, quella che mi è mancata è la suspance, quella tensione che mi avrebbe fatto temere per la sopravvivenza di Damon, che non mi ha colpita sia perché sapevo come sarebbero andate poi a finire le cose (Katherine che arriva con il sangue di Klaus, ecc...) e sia perché, appunto, la tua storia non si distacca molto dal canon. A livello “sentimentale” la tua storia aggiunge molto alla serie, ma a livello di azione non ha aggiunto quell’abbastanza da farmi rimanere fino alla fine con il fiato sospeso.

TOTALE 52/60

Recensore Master
20/05/21, ore 10:23

Buondì mia cara...cosa c'è di meglio per avviare una sonnacchiosa mattinata di lavoro di un po' di distrazione con i Queen? Ovviamente il titolo di ha attirato, insieme alla curiosità di leggerti di nuovo su un fandom che so essere nel tuo cuore da tanto tempo.
Non conosco bene la storia, ma credo che l'uso del prompt sia stato perfetto: tutto nella serie mi pare giocato sul filo dell'ambiguità, della duplicità dei sentimenti, sul fatto che le apparenze ingannano e nessuno (e niente) è davvero mai solo buono o cattivo, bianco o nero.
C'è chi come Damon "porta la nominata" del cattivo, e certo come tale ha agito, ma cela nel suo cuore incartapecorito di vampiro un grande amore in fondo mai davvero consumato, che lui stesso reputa impossibile; Elena invece appare e vuole apparire come la brava ragazza che piace a tutti ma, in fondo, è anche lei attirata dal lato oscuro (per finire in tema Star Wars) e non riesce a capacitarsi di desiderare entrambi i fratelli.
E invece è così, certo non sarà il massimo della moralità, ma perchè no? Se entrambi, ciascuno a suo modo, riescono a darle ciò di cui ha bisogno: sicurezza e rifugio l'uno, pericolo e avventura l'altro.
Alla fine, questo vale un po' per tutte noi, alla ricerca impossibile di qualcuno che, da solo, assommi in sè entrambi gli aspetti.
Ho apprezzato la prima parte, molto "fisica" nella descrizione di ciò che sta avvenendo al bel vampiro: il liquore che sa di sabbia, le fiamme che si arrampicano dal petto alla gola per bruciarlo dall'interno, i muscoli che si lacerano "come sfilandosi da una vecchia trama".
Interessante il percorso di consapevolezza, inverso, che compiono i due protagonisti: l'uno si spoglia, alla fine, della sua maschera di strafottenza e sicurezza per mostrare la sua fragilità e i suoi sentimenti, l'altra si spoglia della sua maschera di apparente perfezione per ammettere desideri che si era sforzata di ignorare troppo a lungo.
Ci saranno conseguenze? Chissà, forse storie del genere non sono fatte per essere vissute nella quotidianità, ma per brillare in pochi esaltanti momenti, sull'onda della tragedia di una situazione eccezionale, e poi estinguersi.
Com'è andata poi nella serie? Damon immagino sia sopravvissuto...ma con Elena?
Ti abbraccio forte e ti auguro un'ottima giornata. A presto :)

Recensore Junior
04/05/21, ore 10:45

ciao meiousetsuna, come sia non sono più su efp, ma leggo qualcosa di vampire diaries e se trovo una tua storia delena sulle serie vecchie devo passare.
questi sono loro che si amano altro che Stefan.
quando leggo come lui soffre per lei e la solo fine giusta sia loro due insieme mi torna la voglia di scrivere, ma dopo quell'esperienza non penso di farcela più
grazie, mi piacione sempre queste storie
un abbraccio da Sara