Da una sadica si passa a un’altra, ma ancora che mi stupisco? Nope.
La storia di Shirabu è ancora più brutta perché si parla di un bambino che perde la madre per indifferenza. La concezione sbagliata di un’enorme fetta di popolazione ha creato danni indicibili per tutti e il viavai dello Shirabu adulto, che non vuole che altri omega subiscano il torto fatto alla madre, è onorevole.
Combattente solitario, si ritrova dalla padella delle sue decisioni alla brace delle attività della Resistenza, che lo inonda di omega bisognosi e per cui si fa in quattro.
Da spezzare il cuore l’episodio del paziente, quando chiama Semi senza pensare e lui si precipita, cerca di risollevarlo, cerca di non farlo andare giù.
E ho sentito tutta la stanchezza che stava provando, dritta sulle spalle e nelle membra, la sconfitta di quell’episodio che ha cancellato tutte le piccole vittorie avute fino a quel momento.
È stato emozionante il momento in cui è stato bloccato, fatto riposare, e tutti i suoi colleghi che intervenivano al suo posto. Persone che vedevano la situazione come lui, che non la accettavano come lui ma che non potevano fare nulla, per un motivo o per un altro. Mi piace pensarla così.
Anche questa è una storia fantastica, un punto di vista diverso ma non meno importante.
Complimenti! |