Recensioni per
Nemmeno il vestito
di epices

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/09/21, ore 20:24

Ciao Epices, e piacere di conoscerti. Ho scelto questa storia per incominciare, ed è stato il disvelamento di un gioiello. C'è tanta realtà e tanta poesia in questo breve scritto, tanta attualità perché si parla delle morti dei nostri giorni, di questi ultimi tempi così feroci che ci hanno portato via i nostri anziani, in maniera asettica e in massa. Gli abbiamo visti sparire da un giorno all'altro dalle nostre case, senza neppure la possibilità di un saluto. Chi è stato fortunato ha potuto sfiorare loro la mano da dietro una barriera fatta di coperture, visiere, innumerevoli filtri da attraversare. Abbiamo perso così tanto della nostra memoria, quella memoria di un tempo che tu sapientemente descrivi - il tempo di un'altra guerra e di altri sapori, un tempo che fluiva con la calma solenne del Grande Fiume e lo scorrere delle stagioni con i suoi colori e i lavori campagnoli. Quando ancora si nasceva in casa, quando del maiale non si buttava via niente, quando gli odori familiari erano diversi da quelli a cui siamo abituati ora - i salumi si producevano in cascina, e di nuovo ci volevano tempo e pazienza. E di nuovo sapienza, quella che nonna Gabry ha saputo donare a piene mani alle generazioni successive, attraversando i riti di ogni anno e di ogni vita - feste di Natali, compleanno, altre nascite, morti dolorose e poi di nuovo nuove vite che sbocciano.
Io lavoro in ospedale e ho visto i nostri anziani andarsene così, sparire nel silenzio come ombre quando avrebbero meritato di avere tutte le generazioni al loro ultimo capezzale, e indosso l'abito scelto. GFrandi alberi che hanno dato vita a molti rami e getti, che improvvisamente scompaiono nella nebbia. E con essi tanti ricordi, tanta sapienza del saper vivere. Ci si ritrova monchi, dopo, con un pezzo di memoria in meno. E per questo è bello, è giusto che tu abbia voluto ricordare nonna Gabry e condividerla con noi. Rivivere quei giorni giovanile nella cascina, la "marmellata" sulle labbra, le nozze, l'amore. Grazie per questa storia così intensa, così vera. A presto.

Nuovo recensore
06/09/21, ore 22:22

Epices ❤
Ti scrivo queste quattro righe con le lacrime agli occhi, ma lacrime vere, non è tanto per dire. Mi hai commossa, la vita di Gabry così simile a quella di tanti dei nostri nonni eppure così unica, raccontata con uno stile impeccabile che mi ha trascinata proprio via. Ho visto ogni fotogramma, ogni scena, ogni foto sbiadita dal tempo e resa vivida però dall'amore. In questo scritto ce n'è tanto, e ti assicuro che è arrivato tutto. Non so, i complimenti mi sembrano riduttivi... grazie, riesco a dirti solo questo, grazie per avermi raccontato una gran bella storia, una di quelle che meritano di essere lette e ricordate ❤

Alice
(Recensione modificata il 06/09/2021 - 10:23 pm)

Recensore Master
03/07/21, ore 15:22

....mi hai uccisa. Commossa sino alle lacrime e oltre. Grazie.

Recensore Master
02/05/21, ore 09:55

Ciao epices. Uno scritto fra passato e presente, dove mi sono ben immersa nell'atmosfera da te creata leggendo gli eventi da te descritti. Mi è piaciuta quest'espressione: "abituati al niente e con la voglia di tutto." Emblematiche le parole:"hai mancato per un soffio un altro venticinque aprile ma forse, per te, è stata una liberazione ugualmente", forse la liberazione di un'anima che sarà eterna nella memoria dei suoi cari. Ho riflettuto riguardo la differenza fra le due guerre che ha combattuto questa donna straordinaria, una invisibile dove regna la distanza dagli altri, contrapposta all'altra visibile intrisa di calore umano nel terrore di quanto vissuto. Ho provato molta commozione e sono lieta abbia condiviso il tuo sentire. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 02/05/2021 - 09:59 am)

Recensore Master
01/05/21, ore 14:57

Carissima Epices, non posso che associarmi a chi mi ha preceduto nel porgerti le mie più sentite condoglianze per la perdita che ti ha colpita. Non ci sono parole abbastanza giuste, abbastanza bastevoli, abbastanza…. per comprendere come una persona possa sentirsi in questi momenti.
In questo tuo scritto, che ho letto con un velo di lacrime e un groppo che lento saliva alla gola, ci sono parole che mostrano, nella loro semplicità, un sentimento che ti è stato accanto per tutta la vita, rendendola più vera, più profonda, più vivibile e più apprezzabile.
La tua nonna è stata testimone di un tempo passato, dove poco c’era e quel poco era tenuto come un tesoro inestimabile; vi ha passato il suo concetto che nulla deve essere andato sprecato, che tutto ciò che riceviamo è un dono da tenere in conto. Con estrema delicatezza ci hai raccontato la sua vita, mostrandoci un mondo che i più giovani non conoscono e, forse, non sono neanche interessati a conoscere, poiché tutto oggi ha il volto della velocità, mentre una volta si aveva rispetto e piacere della lentezza che faceva assaporare in altro modo ciò che accadeva quotidianamente.
Tramite le tue parole abbiamo conosciuto e visto Gabry in tutta la sua bellezza di giovane mora, che era riuscita a far girare la testa all’uomo più bello, il quale si era accorto di chi aveva vicino. La sua vita è stata lunga e gratificante, fatta di difficoltà e di gioie, tutte portate avanti con quella grinta che oggi si fa fatica a vedere, o meglio è articolata diversamente, poiché il mondo è differente e forse esige comportamenti differenti.
Poi il grande dolore della sua vita perdendo prima il marito poi la prima figlia e, come dici tu, forse da allora ha cominciato a morire un pochino anche lei.
Poi lo sconquasso finale con questa pandemia che non ha guardato in faccia a nessuno portandosi via gli affetti più cari, i quali sono morti da soli, senza poter avere la consolazione della vicinanza dei propri cari e taluni nemmeno una preghiera che li accompagnasse nel loro ultimo viaggio, con l’unica speranza che dovunque fossero andati potessero trovare quiete per corpo e mente.
Chi è rimasto si è ritrovato con un vuoto incolmabile tra le mani e anche a distanza di un anno, ti posso assicurare, ancora diventa difficile accettare che non ci siano più. Per una persona a me cara non è stato possibile esserle vicino neanche per un saluto e ho dovuto lasciarla andare completamente sola. Neanche lui ha potuto scegliere il vestito con cui presentarsi davanti al Creatore.
L’unica cosa che so per certo è che, dove si trovano ora, continuano a guardare verso di noi proteggendoci con il loro pensiero che rimarrà per sempre insieme a noi racchiuso nei nostri cuori.
Tanti ancora saranno i ricordi che ti assaliranno e in un certo qual modo ti faranno compagnia, una volta con un sorriso e un’ altra con un po’ di disappunto, ma sono ricordi che sono solo tuoi e che nessuno potrà mai portarti via, come l’affetto di tua nonna, ricongiunta ai suoi cari, …. Ovunque ella sia. Un abbraccio forte. Elena

Recensore Veterano
01/05/21, ore 14:43

Hai descritto gli eventi così bene, che me li hai fatti vivere, mi è venuta anche nostalgia di un mondo che non ho vissuto, ma che ho, come te, conosciuto attraverso i racconti che non ti stancavi mai di ascoltare. Sarà sicuramente felice tua nonna Gabry di ricongiungersi ai suoi cari, persi prematuramente. Probabilmente avrà già recuperato la bellezza e il fascino di un tempo. Di questo devi essere contenta, cara amica, tua nonna ha vissuto una vita difficile ma gratificante ed ora è serena accanto alle persone che ama, e tutti insieme, vegliano su di te.

Recensore Master
01/05/21, ore 11:49

Dritto al cuore! Sono riuscita a vederla, la Gabry, sai? Lei che poteva rivaleggiare con Marilyn e col marito più bello. Lei che ha vissuto una vera guerra dalla quale è uscita più forte. Non so se anche noi ne usciremo più forti da questa, ma il suo esempio ci deve far riflettere. La tua carezza l'ha portata nell'altrove, da dove veglia su di te. Buon primo maggio.

Recensore Master
01/05/21, ore 07:07

Buongiorno,
è un testo che arriva dritto al cuore. Nient'altro da aggiungere...
Lei e la sua forza saranno sempre a tuo fianco... bisogna far tesoro di quel che ci insegnano i più anziani...

Recensore Master
01/05/21, ore 02:14

Cara Epices,
Prima di ogni altra cosa... ti porgo le mie più sentite e sincere condoglianze.
Poi... ti faccio ogni complimento possibile per questo tuo testo, che definire prezioso e bello è riduttivo.
Questo non solo per la qualità della scrittura, già ben nota a chi, come me, ha già avuto l' onore di leggere qualcosa di tuo, ma e soprattutto per tutto il sentimento contenuto in queste tue righe.
Le ho lette con molta commozione... Righe colme d' affetto e di gratitudine, scambievolmente vissuti.
Righe che hanno anche saputo "parlarmi" della mia povera mamma... altrettanto figlia degli anni venti, per la precisone del 1929. Quante similitudini ci accomunano ai nostri coetanei!
La mia mamma se n'è andata via, tra grandi sofferenze, nell' estate del '14, mio immenso dolore, eppure...Eppure l' anno scorso, all' inizio di questa "guerra", mi è capitato di provare quasi un sollievo al pensiero che le fosse stato risparmiato di incontrare un tempo ostile simile. Ostile e terribile per tutti e ancor di più per le persone più fragili.
Sono molto dispiaciuta per la sorte ultima di quel vestito e per ciò che per te e per la tua cara nonna ha significato quella specie di "scafandro" in cui tu ti sei dovuta imprigionare, ma anche grata al destino che vi ha permesso di essere, ancora una volta, insieme.
Mia cara, desidererei... vorrei riuscire ad aggiungere altre parole a questo mio commento, per dimostrare ulteriormente la mia vicinanza a questo tuo grande dispiacere, ma ogni termine e ogni concetto mi si sgretolano ancora a livello mentale. In alcune occasioni è più giusto rimanere in silenzio.
Con affetto
Lenovo 2015