Ho capito l'antifona. Non vuoi curiosità (attenta che la curiosità non è sempre negativa, a volte è vicina alla sua radice etimologica, 'prendersi cura').
Non vuoi analisi di tecnica poetica. Perchè tu non scrivi poesie, dici. Scrivi come parli, dici. Scrivi meglio di come parli, dici.

Rispetto il tuo protocollo.
Faccio finta che sia un oneshot di immaginazione. I versi però ci stanno bene, fanno prendere più aria alle parole.

È bello. Bello perchè spontaneo. Tanto spontaneo da non lasciare spazio al trucco. Tanto credibile.

È bello. Bello perchè - come dici nell'intro - ci sono dentro tutti i tempi di una vita: passato, presente e futuro.

Un passato e un presente infelici. Tanto credibili anche quelli.
Ma tanto futuro e tanta voglia di entrarci. A partire dall'"inquieta anima". Con le giuste armi per affrontare le battaglie immediate: "tutto mi scivola addosso", "non spreco più…".

C'è ancora una nota stonata che mi lascia pensieroso…
"Sperando di incontrare il tuo
calore familiare che mi scalda
in un attimo e brucia il cuore."
Già, chiedo scusa, sto sconfinando nella curiosità.

La scrittura serve anche per sfogarsi, quindi non c'è niente di male nell'esternare così i propri sentimenti anche se non si seguono le regole della poesia. Le tue parole sono forti e dure e mi ci sono ritrovata. Mi dispiace per il dolore che vi leggo, e mi domando qual è la strofa che hai eliminato. Leggendola mi ha dato più l'idea di una canzone.
Spero che il tuo futuro possa essere migliore! Ti auguro cose belle :)

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