Recensioni per
Petrichor
di Ahiryn

Questa storia ha ottenuto 104 recensioni.
Positive : 104
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/03/22, ore 15:51

Ri-ciao! ^^
Siamo arrivato all'ultimo capitolo di questa importantissima parte del passato dei nostri sventurati protagonisti, e inutile dire che l'ho assolutamente adorato e divorato. Hai saputo dosare magnificamente introspezione e azione, creando un mix godibilissimo e rendendo il capitolo dinamico, senza però sacrificare l'approfondimento dell'interiorità dei personaggi.
Mi è piaciuto moltissimo lo scambio di battute tra Kieran e Zario: ha mostrato l'incontro tra due mondi completamente diversi, dilaniati da una guerra che va avanti da sempre, completamente opposti per alcune cose, profondamente diversi nel modo di percepire e leggere il mondo e gli avvenimenti. Inoltre, è molto interessante la conversazione che hanno su Visnia: apprendiamo che, più che crudele di natura, più che contraria agli uomini per sue convinzioni, Visnia è caduta preda di una malattia che l'ha corrotta; alla luce di ciò, mi è molto dispiaciuto per lei e per la fine a cui è andata incontro, perché il suo atteggiamento non è frutto di un animo malvagio, ma di una corruzione. E, riguardo ciò, mi chiedo se questo avvenimento accaduto alla corte dell'Abissale sia solamente un caso, oppure una macchinazione portata avanti dall'Abissale stesso, per far sì che tutte le corti si schierino contro gli uomini, comprese quelle che con essi cercano invece un equilibrio e una convivenza. Sono passati molti anni da questo episodio, ma spesso i piani complessi richiedono anni per svilupparsi e compiersi, quindi non mi stupirei se quest'evento abbia poi un riscontro nel presente, a un certo punto.
Tornando invece al tempo passato, lo scontro tra Zario e Visnia è spettacolare e delicato, come ci si poteva aspettare da uno scontro tra creature terribili e aggraziate come le fate: la loro è quasi una danza, una prova di bellezza e maestria che non ha eguali tra gli uomini. Uno sfoggio di vanità, quasi, quantomeno dalla parte di Visnia. E, sullo sfondo di quella danza, nel frattempo iniziano a muoversi i cadetti superstiti, nel tentativo di liberare i prigionieri di questa fata che ha completamente perso il senno.
Nel frattempo, torniamo a Silas e al suo doloroso viaggio di ritorno. A ogni passo cresce il suo senso di colpa e il suo dolore per la consapevolezza che Kieran morirà, che non lo rivedrà mai più, che lo perderà. E la consapevolezza di cosa questo significa per lui, di quanto quindi di conseguenza Kieran significhi per lui. Sono emozioni e sensazioni nuove quelle che prova Silas, emozioni e sensazioni che non gli è mai capitato di provare fino a questo momento. Lui, che è sempre stato abituato a mettere se stesso sopra a chiunque altro, che è sempre stato abituato a pensare solo a se stesso, adesso si ritrova a rivolgere i suoi pensieri a qualcun altro, a tentennare nella decisione che ha preso, a provare preoccupazione per lui. Kieran è diventato così importante, nella sua vita, da fargli mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto fino a quel momento. Da fargli mettere in discussione se stesso.
Che Silas tornasse indietro era ovvio, ma tu hai saputo accompagnare questa sua decisione con un bellissimo e profondissimo parallelismo con Halldora, mettendo in luce di lei un lato che quasi nessuno conosce, il tormento che la vita che ha vissuto le ha causato, la solitudine e la miseria in cui è morta, soffrendo per la perdita della persona amata. La perdita del senso di ogni cosa, per questo motivo. E anche Silas si ritrova a fare un parallelismo tra la dedica sul libro di Halldora e la sua situazione attuale: "Solo guerra senza te". E così sarebbe per Silas, se Kieran dovesse morire: tutto quello che sta facendo, la causa che sta portando avanti per la Legione, il suo preservare la propria vita per questo motivo, tutto perderebbe di senso, se Kieran dovesse perdere la vita. Non sarebbe altro che una mera guerra, senza più uno scopo, senza più alcun significato. Perché dopotutto, in fondo e al di là di tutto, non sono gli ideali a dare un senso alla nostra vita, ma le persone che fanno da contorto e centro di questi ideali. E per Silas Kieran è quella persona.
Ho adorato come hai reso e descritto il momento in cui Visnia perde completamente e definitivamente il senno: Zario le strappa via gli occhi di sua madre, glieli distrugge e Visnia impazzisce. Lei, che ha ucciso sua madre con le sue stesse mani, non può sopportare che le sia stata strappata via l'ultima parte di lei, tutto ciò che di sua madre le rimaneva. Impazzisce a tal punto da violare anche le sacre leggi delle fate, a tal punto da rivoltarsi contro la sua stessa gente e tentare di uccidere un bambino. Rivela la sua natura più oscura, quella parte che nelle fate si mescola sempre con la bellezza e il fascino, quella parte nascosta eppure sempre presente. Ora, invece, Visnia si spoglia delle bellezza, e di lei non rimane altro che una creatura terribile e terrificante, una creatura che non ha più nulla di affascinante, ma che è solo terrore e paura e morte.
Kieran fugge in preda la panico e all'istinto, tutto quello che riesce a comprendere è che deve scappare, che deve nascondersi, come una preda braccata da un cacciatore. Sa che morirà e rimpiange di non essere andato via, rimpiange di non aver abbracciato sua madre, di non averle detto del ricevimento dopo l'Iniziazione, rimpiange di doverla lasciare sola ad affrontare la situazione di suo fratello. Ha paura per se stesso ed Henry, e il panico è tutto ciò che riesce a comprendere, mentre Visnia gioca con lui e gli altri cadetti, mentre cerca di stanarli e li uccide in maniera terribile.
Ed è proprio Silas, di nuovo, a salvare la vita di Kieran, affrontando Visnia nonostante il terrore. E, ancora una volta, è la vista di Silas in pericolo di vita a riscuotere Kieran dal torpore della sua paura, a farlo reagire, a tal punto da portarlo ad affrontare direttamente una fata antica e potente come Visnia. E, a tal proposito, ho davvero amato il fatto che Kieran le abbia tirato addosso la bomba, ma si sia dimenticato di togliere la sicura: è un momento che lo ha reso estremamente umano. Non è un eroe, non è infallibile: è un uomo, con le sue fragilità, con gli errori che compie, dovuti alla situazione, all'inesperienza, alla paura e alla foga del momento. Questo dettaglio ha reso il personaggio estremamente tridimensionale, reale e realistico, ed è una cosa che ho davvero adorato.
Per fortuna che ci ha pensato Jean a far esplodere la bomba e ad aprire una finestra in cui Kieran ha potuto reagire: di Kieran apprezzo sempre la sua determinazione, quando riesce a sgomberare la mente da tutto il resto. Nonostante la paura che lo ha attanagliato fino a quel momento, si lancia con fermezza contro Visnia e la sua necromagia, nonostante sia consapevole che questo causerà la sua morte. Vuole ucciderla, e lo farà anche a costo della vita.
Di nuovo, Silas e Kieran dimostrano di lavorare benissimo insieme e come squadra: danno il meglio l'uno dell'altro quando sono insieme, per proteggersi, per salvarsi la vita a vicenda.
Sono contenta che Zario sia riuscito a salvarsi dall'attacco di Visnia e che sia riuscito a portare via le sue fate, e che Kieran abbia mantenuto la parola data e abbia finto che non ci fossero sopravvissuti. Per lui, il cambiamento in tal senso è già avvenuto: prima di questa Iniziazione, era restio a credere che con le fate si potesse collaborare, che si potessero trovare dei punti d'incontro, che si potessero ascoltare le loro ragioni. Adesso, le cose sono cambiate. Così come sono cambiate per Silas, che ha messo in discussione se stesso e tutto ciò in cui credeva per tornare indietro a salvare la vita di una singola persona, o a morire al suo fianco provandoci. Questo per lui comporta un cambiamento enorme, ed è normale che questo avrà delle grandi ripercussioni, su di lui, la sua missione e anche il suo rapporto con Kieran.
Ultima nota: ho trovato molto interessanti le parole che Visnia ha pronunciato in punto di morte. Sono suonate come un avvertimento, come una premonizione. Non so se si riferissero specificatamente a Henry - dato che Visnia le ha pronunciate guardando Kieran, ma potrebbe essere successo semplicemente perché lui era il più vicino a lei -, o se si riferisse a qualcos'altro, ma sicuramente non sarà l'ultima volta che sentiremo parlare dell'Ailanto.
Complimenti per questo capitolo ricco, ricchissimo di avvenimenti interessantissimi e che aprono a molte domande. Ho adorato tutta questa parte dell'Accademia e gli eventi dell'Iniziazione, sei stata bravissima a rendere il tutto in maniera chiara e avvincente.
Un abbraccio e alla prossima ♥

Recensore Master
23/03/22, ore 15:14

Ciao! ^^
Questo è stato un capitolo di passaggio, ma sicuramente estremamente importante, sia perché ci mostra un altro punto chiave dell'evoluzione del rapporto tra Silas e Kieran, sia perché ci permette di entrare più a fondo nella mente di Silas e conoscerlo meglio. O, per meglio dire, conoscere meglio la versione di lui sedicenne.
Qui, vediamo un Kieran desideroso di aiutare, di salvare gli abitanti, i suoi compagni e le fate. Un Kieran onorevole, dall'animo altruista; un Kieran ancora mosso dalle illusioni e dall'ingenuità della sua giovane età. Nonostante ancora adesso che è adulto questo suo altruismo permane, ora è molto più disilluso, prudente e, in un certo senso, più selettivo ed egoistico. Kieran è cresciuto, ha capito e imparato che non si possono salvare tutti, ma ora, qui, è ancora animato dalla speranza di poter fare la differenza, e che fare la differenza conti. Oltre al fatto che, ancora una volta, lui, più di chiunque altro, deve dimostrare di essere degno di far parte del Ferro, perché quella posizione per lui non è solo importante, ma fondamentale per proteggere suo fratello.
Il confronto che Kieran e Silas hanno avuto è stato molto interessante e ricca di spunti di riflessione. È innanzitutto interessante notare come le amare parole di Silas non suscitino rabbia o illusione in Kieran, quanto piuttosto tristezza e rassegnazione, perché Kieran dentro di lui, inconsciamente, ha sempre saputo che Silas pensava quelle cose, come tutte le persone della sua levatura sociale, ma, sempre inconsciamente, non ha mai voluto ammettere che Silas potesse pensarlo anche di lui. la sua amarezza non deriva tanto dalle opinioni che Silas ha delle persone che sono di classi sociali inferiori alle sue, quanto piuttosto dal fatto che Kieran sia ricompreso in queste persone, che Silas non sia disposto a rischiare la vita neanche per lui. È quello il punto focale della questione: non sono gli altri, non sono i cadetti né gli abitanti del villaggio, ma è Kieran. A Kieran non importa se Silas sia un egoista, se pensa a se stesso prima che a chiunque altro: quello che gl'importa è che abbia lo stesso comportamento anche con lui, che lo consideri alla stregua di tutti gli altri, non più importante, non speciale. Non è tanto il lato oscuro di sé che Silas lascia uscire a turbarlo, quanto piuttosto che questo lato oscuro si estenda fino alla persona di Kieran. Essere portati a pensare di essere unici e speciali per le persone a cui siamo molto affezionati e che ci dimostrano affetto è naturale, soprattutto in giovane età, e Kieran qui si è dovuto scontrare con la consapevolezza che, invece, per Silas lui non sia nulla di speciale, che sia come tutti gli altri e nulla più. E prende questa consapevolezza con rassegnazione, perché in fondo lo ha sempre saputo. Questa sua mesta rassegnazione è sempre molto triste da leggere.
Dall'altra parte, abbiamo un Silas che invece è diviso a metà: da una parte ci sono tutte le credenze con le quali è cresciuto e che gli sono state inculcate, tanto dai suoi familiari quanto da sua sorella, che qui si conferma una figura negativa per lui, ancor più di quanto non si sia dimostrata fino a questo momento, attraverso i ricordi che Silas ci ha offerto di lei nel corso dei capitoli; dall'altra parte, invece, c'è il suo affetto per Kieran, quei sinceri sentimenti che prova nei suoi confronti e che non ha potuto controllare. Kieran è l'antitesi di tutto ciò in cui Silas dovrebbe credere e di tutto ciò a cui dovrebbe avvicinarsi: si è fatto mettere in stanza con lui proprio perché non è nessuno, una persona priva di valore, di significato e d'importanza. O, almeno, così avrebbe dovuto essere. Ma poi è successo qualcosa che Silas non ha potuto controllare: ha imparato a conoscere Kieran, ha imparato ad apprezzare la sua persona, ad amarne le qualità e si è avvicinato a lui in un modo che non aveva previsto e che influirà pesantemente e irrimediabilmente su tutto quello che verrà da quel momento in avanti.
Silas ha sempre avuto un animo tendente alla bontà, lo si vede fin da quando è piccolo, nel suo voler aiutare con i soldi le persone in difficoltà. La sua convinzione di superiorità rispetto agli altri non gli viene tanto da una predisposizione personale, quanto piuttosto da com'è stato indottrinato. Si vergogna di certi pensieri, si vergogna di ammetterli davanti a Kieran, ma non può farne a meno, perché ormai è quella la sua forma mentis. In quanto persona ricca e potente e, soprattutto, in quanto Discendente, la sua vita vale estremamente di più di quella di tutti gli altri, soprattutto se gli altri sono persone inferiori a lui. Legge il mondo attraverso i pregiudizi che si è costruito: così, ha un'opinione alta di Kieran, nonostante lui non sia una persona che conta, solamente perché con lui è riuscito ad andare oltre i suoi pregiudizi e a conoscerlo davvero, cosa che con tutti gli altri si preclude a prescindere, tirando su dei muri, mantenendo le distanze, divertendosi con loro come e quando gli aggrada, ma senza dare davvero importanza al tempo passato con loro. Questi pensieri meschini da parte di Silas, per quanto amari, sono più che comprensibili, dato il background da cui proviene e l'educazione che ha avuto: non sono pensieri sani, né condivisibili, sono pensieri ingiusti e malsani, ma naturali. Non si può biasimare Silas per avere questi pensieri, non si può biasimarlo per ragionare così. È normale, per quanto triste. Ed è comunque interessante notare come lui stesso riconosca come malsani i suoi stessi pensieri, come vorrebbe pensarla diversamente e il giudizio di Kieran a riguardo pesa moltissimo su di lui, lo fa vergognare ancora di più, lo fa sentire sbagliato. Così Silas rimane fermo sulle sue posizioni, decide di andarsene e di preservare la propria vita e Kieran, che nonostante tutto lo ama, che lo compatisce per il suo atteggiamento, lo copre, gli permette di andarsene senza che gli altri si facciano una pessima opinione di lui. E questo non fa altro che fare ancora più male a Silas, non fa che farlo sentire ancora più in colpa, gli fa pesare il cuore. E a tutto ciò si unisce anche la consapevolezza che Kieran andrà incontro alla morte, che loro due molto probabilmente non si vedranno più. Che lo perderà e lui se ne sta andando, abbandonandolo.
Sullo sfondo dei sensi di colpa di Silas, in parallelo invece vediamo i superstiti delineare il piano e partire insieme a Zario.
L'incontro con Visnia è stato descritto meravigliosamente, ed è tra il grottesco e il pittoresco, come ormai abbiamo imparato essere proprio di tutte le fate, soprattutto di quelle a capo delle Corti.
Visnia si presenta come una creatura terribile, pericolosa e potente, temibile, delirante e preda della follia. Kieran ne è giustamente terrorizzato, la sua bellezza è in netta contrapposizione con la sua terribilità e nel nostro giovane guerriero del Ferro inizia a insinuarsi la consapevolezza della portata di ciò che sta per accadere. Fortunatamente Visnia ha forte in sé l'orgoglio proprio di tutte le fate e, con le giuste parole, accetta lo scontro con Zario. Uno scontro che si prospetta complicato e per nulla scontato, data la potenza di Visnia e il fatto che Zario sia gravemente ferito e debilitato.
Ti faccio tanti complimenti per il capitolo! A presto :)

Recensore Junior
22/03/22, ore 13:06

Ciao! Ho iniziato a leggere questa storia di recente, ma devo dire che mi ha subito presa e l'ho letta tutta d'un fiato. Ci tenevo a dirti che mi sta piacendo molto, Silias e Kieran sono davvero ben fatti come personaggi, così pieni di sfaccettature. Entrambi hanno la loro parte di ragione e di torto, è impossibile schierarsi, anche se per quello che si è visto fino a mo tendo ad essere più protettiva nei confronti di Kieran, forse perché poraccio non gliene va una dritta e mi ci immedesimo molto. Adoro come stai trattando il loro rapporto, anche se è molto dura da leggere, mi piange il cuore a vedere come due persone che erano così unite, che si volevano così bene finiscano per odiarsi in modo così feroce. Non sappiamo bene ancora tutto ciò che c'è dietro e ci sono ancora molti eventi del passato che devono venire alla luce, ma è davvero straziante vederli così nel presente, a non fidarsi, ad erigere barriere per non farsi leggere dentro, a tradirsi alle spalle. Mi chiedo se in effetti i loro sentimenti fossero abbastanza maturi al tempo, perché mi sembra di capire che anche se tanto legati non abbiano avuto modo di essere sinceri tra di loro anche in passato, vedi i segreti che si porta dietro Kieran, vedi i piani di Silias e il suo tradimento. Il che mi fa pensare che abbiano ancora tanto da lavorare, senza contare come si sono guastate le cose nel presente. Mi è molto piaciuta questa vicenda dell'Iniziazione, è stata molto avvincente, molto significativa e ha mostrato dei lati dei personaggi che ignoravo. La cosa affascinante è vedere come si sono sviluppati nel corso del tempo, vedere che persone erano da ragazzini e notare le differenze con il presente. Una cosa mi tiene in dubbio: in queste scene si è notato come già da qui il loro rapporto si stava evolvendo, in vari momenti si è visto palesemente entrambi provare attrazione verso l'altro, chi più chi meno consapevolmente, fatto sta che proprio non riesco a ricollegare questo momento a quello che dovrebbe venire dopo, in cui Silias perde la testa per Susanne. Probabilmente verrà spiegato più avanti, ma mi sembra così dissonante, soprattutto dopo aver visto a più riprese che effetto gli facesse Kieran. Tolto ciò, sono molto curiosa di capire qualcosa di più su Henry, sembra che l'obiettivo della Legione sia arrivare a lui. Che sia una fata? Umano non è di certo, avrà qualche potere particolare per attirare l'interesse della Legione. Mi piange il cuore ad immaginarmi quando Kieran scoprirà del tradimento, già il loro rapporto sta andando a rotoli, ma sembra che le cose possano solo peggiorare al momento. Comunque una cosa mi sono chiesta fin dall'inizio e continuo a chiedermela: se Silias non avesse provato a uccidersi, all'inizio, durante il processo, Kieran l'avrebbe davvero lasciato morire? E viceversa. Entrambi si sono detti pronti ad accettare la morte dell'altro, ma è davvero così? Per ultimo ti devo ringraziare per l'uso del neutro con le fate, è bello vedere che qualcuno ci tiene a informarsi ed essere più rispettoso possibile, l'ho davvero apprezzato. Detto ciò non vedo l'ora di leggere i prossimi aggiornamenti, anche se belli questi capitoli del passato mi hanno fatto rimanere appesa fin troppo ahahhah Non sono solita commentare sempre, ma seguirò costantemente la storia. Alla prossima!

Nuovo recensore
18/03/22, ore 20:55

ciao!
questo capitolo l'ho trovato abbastanza intenso, ti faccio davvero i complimenti per le descrizioni della battaglia e di visnia, so di essere un po' ripetitiva visto che lo dico tutte le volte ma sono veramente coinvolgenti e affascinanti, sono rimasta col fiato sospeso per tutto il tempo.
mi è piaciuta particolarmente anche la parte di silas, ora stiamo cominciando a vedere come pian piano sia sempre più diviso tra mente e cuore e sono contenta di vedere che per questa volta abbia scelto quest'ultimo, salvando così kieran.
sono anche felice zario non sia morto!! è apparso per poco ma il suo personaggio mi è veramente piaciuto. e niente come al solito al prossimo aggiornamento <3

Recensore Veterano
18/03/22, ore 11:26

ciao, capitolo piuttosto tosto. L'ho letto in 2 volte. Nella prima parte (ho visto i disegni dell'autrice ma la tua descrizione è stata magnifica) la lotta tra le 2 fate non è stata così " forte e cruenta" come con Keeran, ci sei andata pesante ma hai trovato anche un momento tenero, alla Naruto, quando ha dimenticato di attivare la bomba. Silas ha saputo ritornare per salvare l'amico ma a discapito della mano e Redd ha mantenuto la promessa fatta a Zario.
"C’è ancora tempo per lui. L’Ailanto giungerà. E il sole tramonterà per sempre sull’umanità." ora aspetto di scoprire cosa vuol dire

Recensore Junior
16/03/22, ore 23:44

Le descrizioni come sempre sono coinvolgenti e mi costringono a leggere contro la mia volontà ahah scherzi a parte questo capitolo non aveva nulla di ciò che generalmente apprezzo, ma la tua scrittura evocativa rende tutto bello e avvincente. Le scene d'azione mi sono sembrate molto ben concepite e descritte, soprattutto lo scontro tra Visnia e Zario. Detto questo non vedo l'ora di scoprire cosa succede nel presente :) alla prossima!

Nuovo recensore
03/03/22, ore 21:29

ciao!
anche se di passaggio, ho trovato questo capitolo veramente bello, sia per le descrizioni che per i personaggi; poi ho apprezzato particolarmente la parte in cui emerge quel lato di silas, ovviamente non sono bei pensieri quelli che ha, anche se li ha inconsciamente diciamo, ma trovo che grazie ad essi appaia molto più reale e in linea con il personaggio che è.
al prossimo aggiornamento! <3

Recensore Junior
03/03/22, ore 02:15

Come sempre soddisfi appieno le mie aspettative. Ho apprezzato tantissimo lo scambio di battute tra i due protagonisti; il fatto che Silas si senta migliore degli umani in questo mondo in cui ogni parte fatata ha un valore economico è molto veritiera e coerente. Poi io ho una certa passione per gli antieroi quindi ci vado a nozze proprio ahah! Anche se hai specificato che in questa parte era adolescente non mi dispiacerebbe se rimanesse un po' così anche in futuro. Alla fine nessuno è perfetto, per cui non vedo perché dovrebbe esserlo lui. Poi ovviamente deciderai tu, ma non mi dispiacerebbe se i protagonisti imparassero ad accettare anche le zone d'ombra l'uno dell'altro. Ah, stupende le descrizioni delle fate! Ogni volta rimango affascinata! Mi piace che ti soffermi a descrivere solo cose interessanti senza divagare su parti più comuni della scenografia(si può dire scenografia?). Ultima cosa: ho capito male o Zario è il padre di Visnia? Se ho capito male/scritto male qualche nome chiedo venia, come al solito scrivo la recensione alle 2 di notte perché ho degli orari del cavolo di giorno e mi si stanno incrociando gli occhi xD

Nuovo recensore
02/03/22, ore 10:56

Ciao, ti seguo da tanto, ma non sono il tipo di persona che lascia spesso recensioni, anche se ho praticamente letto con piacere tutto quello che hai pubblicato. Adoro il modo in cui costruisci i personaggi, le trame che porti avanti e il worldbuilding che mi fa sentire I luoghi in cui si muovono i personaggi davvero reali. Parlo di Petrichor, ovviamente, ma anche di Savage, Dalla cenere, Pneuma (queste ultime sono quelle che più mi spiace che tu abbia interrotto). In particolare volevo ringraziarti perché Petrichor è stata una boccata di aria fresca in mesi piuttosto complessi e pesanti. La storia è coinvolgente, il worldbuilding affascinante e interessante e i mi piace vedere interagire i due personaggi tra loro e scoprire man mano il loro passato. Mi piace come sono stati dosati tutti gli elementi, adoro cla rappresentazione delle fate e delle loro corti, e i modi in cui l'umanità si è adattata alla loro presenza. E, niente, visto che ho un po' di tempo, ci tenevo a fartelo sapere. Passando al capitolo: non pensavo che i semi della rottura di Kieran e Silas fossero così antichi, così come non immaginavo che Silas fosse nella ribellione da quando aveva 11 anni. Ho sempre immaginato che i problemi fossero venuti dopo l'iniziazione e che Kieran si fosse avvicinaro alle file della rivoluzione solo una volta in accademia, quindi per me questo capitolo è stato un po' uno shock. Non lo trovo incongruente, tutt'altro, è che non me lo aspettavo. Anche i comportamenti e le reazioni di Silas e Kieran le trovo coerenti e ben costruite, anche se mi si spezza un po' il cuore per le parole di Silas. Sono in una situazione di pericolo ed essere cresciuto come nobile mezzosangue ha imposto il suo prezzo, così come l'essere un infiltrato. Soprattutto l'essere un mezzosangue e un infiltrato, sospetto. Capisco però che sia di cose come queste che si sia alimentato il rancore di Kieran. Un'altra cosa che mi ero immaginata diversamente è la sorella di Silas: nelle poche scene che ha avuto, si vede che tiene ai fratelli, che spera che sopravvivano e si capisce che è stata lei a fare tramite tra la ribellione e Silas. Per questo quando è stato detto che oltre a questo lei era anche piena di sé, con manie di superiorità e che maltrattava i servitori, sono rimasta piacevolmente stupita. La immaginavo buona, invece, è umana (e discretamente stronza): mi piace come sia venuto fuori come un personaggio a tutto tondo con i suoi pregi e i suoi difetti. Ha senso che sia così, data la sua infanzia, ma io ho un debole per gli eroi senza macchia e quindi non mi aspetto mai la stronzaggine, anche se è comprensibile e sensata. Per finire adoro Zario e la politica della ormai defunta Piangente: mi spiacerebbe davvero, in caso di vittoria della loro fazione, se il Ferro decidesse comunque di attaccare i loro territori, dopo quanto successo. Scusa l'eventuale sgrammaticatura ma sono da telefono

Nuovo recensore
25/02/22, ore 17:50

innanzitutto ciao di nuovo! sono felicissima tu sia tornata ad aggiornare e sono contenta per te delle belle novità!!
non so per quale arcano motivo ogni volta che aggiornavo la pagina non mi dava i nuovi capitoli quindi oggi quando me ne sono ritrovata cinque è stata una bella sorpresa hahsha; per evitare di lasciare mille recensioni tutte in una volta ne faccio una unica perciò scusa in anticipo la lunghezza.
per quanto riguarda il capitolo 17 non ho molto da dire, era più un capitolo di passaggio per farci capire meglio la situazione in cui si trovavano, infatti ora sorge un nuovo problema, Helkins, che già da questa sua prima introduzione possiamo capire che genere di persona è e che ormai kieran e silas devono cominciare a sbrigarsi perché hanno sempre più nemici alle calcagna. + la gelosia di kieran, anche se ancora velata, sta cominciando a mostrarsi, come abbiamo visto con susanne.
il capitolo 18 invece è stato un vero pugno nello stomaco. complice l'alcol e tutto il risentimento covato negli anni, kieran ha rigettato addosso a silas una bella parte di tutto il rancore che prova verso di lui, è stato veramente crudele da parte sua dire quelle cose in merito alla faccenda di siegan, però grazie a questo ormai appare chiaro che sta lentamente perdendo il controllo di tutta la situazione e di tutte le bugie che non racconta solo agli altri ma anche a se stesso, sento che più continua a raccontarne più arriverà presto il momento in cui cadrà in pezzi e non riuscirà più a tenere tutto insieme.
silas come sempre è mini e più si va avanti con la storia più apprezzo il suo personaggio. in più anche se avventato e non molto vantaggioso per la situazione in cui si trovano, capisco il suo gesto di consegnare il ricordo di kieran alla libellula, soprattutto dopo tutte le parole che gli ha sputato addosso, chissà probabilmente arriverà un momento di rottura anche per lui.
passando ai capitoli del passato, ammetto che sono sempre i miei preferiti lol erano cosi piccoli e diversi da quello che sono ora ed è sempre un piacere vedere come si rapportavano l'uno all'altro e in più abbiamo una spiegazione più esaustiva sul perché kieran tende a mentire, ogni volta che leggo com'era a sedici anni mi fa una tenerezza assurda. inoltre adoro le descrizioni delle fate, sono così affascinanti eppure in certi punti (come per l'appunto in questo capitolo) così crudeli, è un bel contrasto.
okay ora ho finito hahah, continua ad essere una delle mie storie preferite ^^ al prossimo aggiornamento <3

Recensore Master
22/02/22, ore 12:05

Ciao! ^^
Innanzitutto, spero che il tuo esame sia andato bene :)
Intanto, per i nostri poveri sventurati, continua la serie di sfortunati eventi di un'Iniziazione che peggiora di minuto in minuto e che oramai non si può nemmeno più definire un'Iniziazione.
Il capitolo narrato dal punto di vista di Kieran mi è molto piaciuto, soprattutto perché ci ha permesso di conoscere altre sfumature caratteriali di questo personaggio complesso, sfaccettato e tormentato, nonché qualcosa in più sul suo sfortunato passato e su suo padre e il suo rapporto con lui, che sappiamo non essere mai stato dei migliori.
Il capitolo si apre con le riflessioni di Kieran su quanto sta accadendo: è terrorizzato, ed è normale che lo sia. Qualsiasi persona normale - tanto più se è così giovane come lo è lui - lo sarebbe: in poco tempo, ha visto il suo capitano e alcuni cadetti morire, è stato aggredito dalle fate ed è stato costretto a scappare e nascondersi. Sa di essere impotente, sa che se le fate lo trovassero non sarebbe in grado di difendersi, sa che lo attenderebbe una morte lenta e dolorosa. Ha paura di non rivedere più la sua famiglia, di non poter riabbracciare più i suoi cari ed è shockato da quello che ha appena vissuto. I suoi sono pensieri normali, che svelano una fragilità che solitamente Kieran tiene per sé, che tenta di mascherare. Invece, ora, si lascia andare alle lacrime e alla paura. È solo e non sa cosa fare. Tuttavia, anche dopo essersi reso conto che la ferita al braccio gli costerà la vita ed essere rimasto paralizzato dalla consapevolezza di questa ineluttabilità, riesce a riacquistare il suo proverbiale autocontrollo e la sua tenacia nel voler decidere da sé il proprio destino. Se proprio deve morire, vuole farlo a modo suo.
Non ha un piano ben preciso, se non trovare prima di tutto Silas, ma il suo avanzare per il bosco è mosso più da una disperata speranza che da intenzionalità: Kieran vaga casualmente, in preda alla febbre e al dolore della ferita, non riesce a ragionare lucidamente, è stanco e non sa bene dove sta andando, non sa nemmeno quanto tempo sia passato da quando si è rimesso in marcia. È l'istinto di sopravvivenza a farlo muovere, la volontà di tentare il tutto e per tutto e di non rimanere inerme ad attendere la propria morte.
La descrizione dell'illusione in cui Kieran s'imbatte è davvero molto suggestiva: sembra di essere lì con lui, a sentire il suono dolce dell'ocarina e il profumo di fiori e zucchero. Un quadro idilliaco, tentatore, che ammalia e seduce. Una trappola nella quale Kieran sta per cadere, nonostante sappia che deve stare attento, nonostante il monito di Silas. Ed è proprio quest'ultimo a salvarlo, trovandolo fortunosamente poco prima che faccia la tragica fine degli abitanti del villaggi e di alcuni cadetti. L'orrore sotto l'illusione è enorme, ma anche in un certo senso affascinante: le fate hanno sempre questo curioso modo di uccidere le persone mischiando il delicato al violento, la bellezza della natura all'efferatezza.
Il tempo che Silas e Kieran passano nella grotta è sicuramente un punto chiave e di svolta del loro rapporto. Non solo Silas tenta il tutto per tutto per salvare la vita di Kieran, spingendosi oltre i suoi limiti con la magia nel tentativo di curare la sua ferita, ma i due si avvicinano anche intimamente e Kieran soprattutto prende coscienza de suoi sentimenti nei confronti di Silas. Anche Silas sembra ricambiare, per alcune cose che dice e per come reagisce, ma forse lui, che in questa cosa è più esperto, ne era già conscio da tempo. Kieran, invece, ha vissuto fin ora nell'illusione che la sua attrazione verso Silas sia dovuto al suo fascino fatato, al suo avere dei tratti aggraziati e seducenti: è normale sentirsi attratti da lui, è pur sempre un Discendente. Ora, invece, senza certezza del futuro, con il terrore della morte imminente ad attanagliarlo, solo con la persona che gli ha appena salvato la vita, si rende conto che ciò che lo attrae di lui non sta nella sua oggettiva bellezza, ma nei piccoli difetti e in tutti quei dettagli che ha imparato a conoscere e cogliere perché lo conosce bene. La sua non è una naturale attrazione, ma si tratta di sentimenti più profondi, che tuttavia non riesce a decifrare e capire sul momento, perché non gli è mai capitato di provarli. E, a questa presa di coscienza, segue la decisione di Kieran di non voler morire facendo avere a Silas un'idea sbagliata di lui: Silas crede che Kieran sia la persona più sincera che conosce, ma non è così, e lui non vuole che entrambi muoiano con il peso di questa bugia. Perché Silas merita di sapere chi lui sia davvero.
Ciò che veniamo a sapere delle famiglia di Kieran e, in particolare, di suo padre è molto interessante: ora è più chiaro comprendere da dove venga la manifestazione di un sangue fatato così potente da parte di Henry. La famiglia di Kieran sembra avere, in qualche modo, questa predisposizione alle mutazioni derivate dalla loro discendenza fatata. Così il padre di Kieran non può mentire, un tratto molto scomodo ereditato dalle fate, mente suo fratello Henry ha una mutazione ancora più forte, e in questo senso rappresenta forse il primo se non unico caso conosciuto di umano che manifesta dei tratti fatati così marcati nonostante non sia un Discendente, anche se sappiamo che questa condizione gli causa più male che bene, anche a livello fisico.
Leggere dell'infanzia che ha avuto Kieran, dello scudo che si è dovuto creare contro suo padre e che lo ha traviato a tal punto da averlo fatto diventare dipendente dalle sue stesse menzogne, mi ha fatto provare una grande pena per lui: Kieran è una persona che ha sofferto molto, che ha dovuto imparare a fare i conti con una realtà crudele fin da piccolo e ha dovuto imparare a sopravviverle. Questo lo ha reso, per certi versi, una cattiva persona, con molti problemi. In un certo senso, la sua infanzia travagliata lo accomuna molto a Silas, che pure non ha avuto la più felice delle infanzie, seppur per motivi diversi e, infatti, Silas sembra capire bene Kieran, sembra comprendere lui e ciò che è diventato per sopravvivere, con tutte le conseguenze del caso. Laddove Kieran crede di essere una pessima e terribile persona, Silas vede un difetto come ne hanno tutti, nulla d'ingestibile o grave. Silas dimostra di saper accettare Kieran anche con questo lato oscuro di lui, anche con le sue menzogne che non riesce a evitare. Gli dimostra di conoscerlo comunque, di saper vedere al di là e di non aver sperso la stima che ha di lui solo perché Kieran gli ha detto, sostanzialmente, di essere umano. Ed era ciò di cui Kieran aveva bisogno: sentirsi accettato, amato, e poter togliersi la maschera, per la prima volta in vita sua. Ora è ancora più chiaro comprendere quanto il tradimento di Silas e il suo abbandono possano averlo profondamente ferito e distrutto.
Intanto, però, dopo il loro avvicinamento ulteriore e qualche ora di calma, la lotta per la sopravvivenza continua e i nostri riescono fortunosamente non solo a trovare Zario, ma anche tre cadetti sopravvissuti, tra cui Thomas che, probabilmente, dopo quest'esperienza rivedrà molte delle sue posizioni e probabilmente è proprio dopo quest'iniziazione che diventerà così amico di Kieran.
Silas dimostra ottime doti strategiche e, ancora una volta, lui e Kieran dimostrano quanto funzionino bene come squadra e come sappiano controbilanciarsi ed equilibrarsi: il loro gioco di squadra, unitamente al fatto che i cadetti siano rimasti per aiutarli e non siano fuggiti, ha permesso loro di sopraffare le fate e liberare Zario, acquistando un nuovo prezioso alleato. La loro situazione è decisamente migliorata da qualche ora prima: forse ora hanno davvero la speranza di riuscire a risolvere qualcosa, o quantomeno a resistere fino all'arrivo dei rinforzi.
Complimenti per il capitolo: se ci fosse stato ancora altro da leggere, lo avrei fatto più che volentieri. Alla prossima ♥

Recensore Master
22/02/22, ore 11:37

Ciao! ^^
Non preoccuparti per i capitoli più adrenalinici rispetto ad altri: hai descritto bene le scene frenetiche e le hai sapute rendere chiaramente, senza creare confusione. E ben vengano queste scene, che fanno parte della storia e dei suoi avvenimenti e che contribuiscono a rendere dinamica la narrazione e a non farla "appiattire" con il tempo. Se volessimo una storia completamente introspettiva e senza scene d'azione, non saremmo nella sezione Fantasy ;)
Per quanto riguarda il capitolo, mi è piaciuto moltissimo: possiamo vedere un Silas e un Kieran alle prese con la loro prima vera battaglia. Adesso sono degli uomini fatti e finiti, per cui la guerra e le battaglie sono divenute purtroppo un fatto quotidiano, quasi un'abitudine potremmo dire. Qualcosa che è a loro familiare, che conoscono e che sanno gestire. Qui, invece, vediamo dei ragazzini alle prime armi, che si sono addestrati per poco tempo prima di essere mandati ad affrontare qualcosa che di certo nessuno si sarebbe mai aspettato per un'Iniziazione. Di fatto, si sono trovati in mezzo a un conflitto fatto e finito, a una situazione che di norma è in mano a soldati molto più esperti. E, se un'Iniziazione già di per sé è un momento di tensione per un cadetto, questa sicuramente è una sfida psicologica ancora più difficile: i nostri sono stati chiamati a prendere le armi in mano e ad affrontare la ferocia delle fate, a mettere in pratica e attuare concretamente qualcosa che, fino a questo momento, è stato solamente teorico. Sono costretti a fare i conti con l'orrore e la morte, con lo scontro ideologico.
Silas, qui, mostra quel suo peculiare tratto del carattere che ha sempre mosso le sue azioni e ancora oggi le muove: la fierezza e l'orgoglio nel difendere le proprie posizioni, ciò che ritiene giusto, indipendentemente dai suoi compiti e dai suoi doveri. Così, difende Kieran e gli altri cadetti da una decisione che riconosce come ingiusta e ingiustificabile. Il capitano ha visto degl'interessi personali nella situazione, e non si fa scrupoli a portarli avanti a discapito anche della vita dei suoi Cadetti: vediamo il lato oscuro del Ferro, un lato che, anche da ciò che abbiamo potuto conoscere nel presente, è più esteso di quanto si possa pensare. Il Ferro dovrebbe prima di tutto difendere dall'aggressione delle fate ostili, dovrebbe proteggere la popolazione e, invece, troppo spesso si comporta come si comporta il capitano: lo sterminio delle fate è portato avanti senza raziocinio, senza fare distinzione tra fate benevole e malvagie, e abbandonando a loro stessi i villaggi che non sono ritenuti strategicamente importanti. È una guerra ideologica, una guerra di potere, tra le altre cose, che non tiene conto delle persone comuni, che non si fa problemi a mietere vittime, se necessario. È un quadro amaro, che dipinge anche una situazione purtroppo tristemente attuale.
Vediamo Kieran e Silas scontrarsi sulla posizione presa dal secondo: Kieran qui èp ancora rigidamente inquadrato su quelli che dovrebbero essere i valori del Ferro e il suo dovere come soldato, è preoccupato per la ribellione mostrata da Silas, teme che potrebbe essere controproducente per il mezzosangue, fatica ad accettare che di alcune fate ci si possa fidare, che non tutte hanno cattive intenzioni e che si possa provare la strada della diplomazia prima che quella dello sterminio. Sappiamo che poi, in futuro, la sua posizione a riguardo sarà molto diversa (sappiamo che ha salvato una fata della corte della Crisalide, che è quello che poi gli ha permesso di avere salva la vita quando le ha chiesto udienza), e probabilmente sarà proprio l'esperienza che vivrà con l'Iniziazione a fargli comprendere e abbracciare questa visione che Silas cerca di fargli avere.
È interessante notare l'atteggiamento del sindaco, che si confida con Silas circa ciò che sta davvero accadendo tra il villaggio e la corte della Piangente, in quanto lui è un mezzosangue: il Ferro non lo ascolterebbe mai, non gl'importerebbe di sapere che Visnia ha ucciso sua madre e che alcune fate delle corte hanno preso le difese degli umani, perché il Ferro non fa distinzione tra fate crudeli e fate che invece s'impegnano a vivere pacificamente con gli uomini. Il Ferro è sordo e cieco a queste cose. Silas, invece, rappresenta l'anello di congiunzione tra i due mondi: lui è un umano, ma è anche una fata, e rappresenta quindi agli occhi del sindaco la miglior speranza per tutti loro.
Visnia, dal canto suo, rappresenta per questa corte esattamente ciò che il capitano rappresenta per il Ferro: anche lei è cieca e sorda e non fa distinzione tra umani malintenzionati e umani innocenti, che vogliono vivere in pace e armonia con le fate. Lei non crede che una convivenza sia possibile, non la vuole e non la cerca e tutto ciò che desidera è lo sterminio degli uomini. Un pensiero che si pone in netta contrapposizione con quello di sua madre, e che ha portato alla frattura nella corte. D'altro canto, ci sono ancora fate che resistono e che non hanno abbandonato il fianco degli uomini, anche se questo ha significato morire per loro e subire delle perdite: è Zario in particolare a incarnare questo ideale, Zario che non solo combatte per tentare di difendere i superstiti del villaggio, ma che ha anche preso sotto la sua ala protettrice una bambina umana, affidatagli dai suoi genitori prima di morire. E il legame che si è formato tra i due, questo legame di profondo affetto, un rapporto che potremmo definire quasi genitore-figlio, è la prova che una convivenza tra fate e umani è possibile, che non c'è nulla che lo impedisce se non le ideologie delle due controparti.
Grazie a Zario, Silas e Kieran riescono ad avere un quadro più chiaro della situazione, un quadro che è a tinte fosche e che aggrava ulteriormente una situazione già di per sé ingestibile. Il capitano è morto - non che io abbia provato pena per lui, comunque, era insopportabile -, tutte le vie di comunicazione sono tagliate, quindi i rinforzi arriveranno molto tardi, oppure non arriveranno affatto, dato che nessuno è potuto andare ad avvisare il Ferro di ciò che sta accadendo, i cadetti sono stati ferocemente attaccati dalle fate e sono stati costretti a disperdersi. Kieran e Silas hanno dovuto mettere in pratica ciò che hanno imparato solo in teoria e con simulazioni, ma non se la sono cavata male: funzionano bene come squadra, si guardano le spalle, si proteggono e riescono a coordinarsi bene. C'è intesa tra loro e quest'intesa ha permesso a entrambi di resistere all'assalto improvviso delle fate e di sopravvivere, nonostante poi siano stati costretti a dividersi.
La situazione nella foresta è decisamente degenerata e non promette nulla di buono, con una guerra intestina in atto, i cadetti dispersi e braccati dalle inferocite fate di Visnia, la bambina rapita, Kieran ferito e separato da Silas. I cadetti non hanno più una guida, una persona esperta che possa aiutarli e le cose non sembrano volgere per nulla a loro favore.
Complimenti per il capitolo avvincente. Alla prossima ♥

Recensore Junior
18/02/22, ore 01:27

Ogni tanto controllo efp e sono sempre felice quando c'è un aggiornamento della tua storia. Non vedo l'ora di leggere la continuazione della vicenda nel presente, ma non è un attesa sofferta poiché anche questa digressione nel passato è ricca di approfondimenti interessanti sui personaggi. Ho amato molto i piccoli momenti di imbarazzo tra i due protagonisti. Unica cosa che mi ha un po' stranito è stata la scena d'azione finale perché mi ci sono ritrovata in mezzo all'improvviso; l'ho trovata un po' frettolosa. Zario è davvero un personaggio interessante. Come sempre, grazie del nuovo capitolo e attendo il prossimo! :)

Recensore Veterano
15/02/22, ore 11:58

bello, decisamente bello e il bosco, che descrizione. silas e redd si sono confidati, il primo ha usato tutta la sua magia per salvarlo e il secondo si è sentito in dovere di raccontare all'amico che non è così onesto come crede. aspetto la prossima e...... immagine stupenda

Recensore Master
10/02/22, ore 17:18

Ciao! ^^
Come sempre, passo a recensire in differita rispetto a quando leggo XD
Devo dire che questi capitoli sull'Iniziazione mi stanno piacendo moltissimo: hai saputo creare un'ottima atmosfera, dosando sapientemente momenti distesi, di tranquillità e di riflessioni, a momenti più tesi e caotici, creando un mix davvero godibile e rendendo i capitoli scorrevoli.
In questa prima parte, ci concentriamo più sui momenti precedenti all'Iniziazione vera e propria, momenti in cui non solo i ragazzi devono affrontare le conseguenze del loro battibecco con i nobili che hanno cercato di sabotare Kieran, ma in cui devono fare i conti anche con l'imminenza di ciò che li aspetta: fino a questo momento, infatti, l'Iniziazione è stata un fantasma, un qualcosa da guardare con spavento e timore, ma da lontano. Una prova da attendere con ansia, ma pur sempre una prova, vissuta più con la paura del fallimento, di non essere abbastanza, di non riuscire a dimostrare il proprio valore, più che con la soverchiante verità di ciò che realmente è.
Tutto questo ci è chiaro guardando Kieran leggere il diario di Halldora, leggendo i suoi pensieri e il suo confronto con Silas. Ciò che dipinge Halldora è un mondo molto distante da ciò che Kieran ha sempre immaginato - o, meglio, da ciò che gli è sempre piaciuto immaginarsi, come lui stesso ammette -, poiché non si tratta di un mondo in cui gli eroi fanno del bene, salvando le vita degl'indifesi, restituendo loro tutto ciò che hanno perso e ricoprendosi di gloria e onore. È una realtà triste, oscura, dove spesso la morte di quegli stessi innocenti sarebbe stata preferibile a vederli tornare, a salvarli; è una realtà fatta di violenze, di rimpianti, di terrore. È una realtà che Kieran, inconsciamente, si rifiuta d'introiettare, perché gli piace pensare che si tratti di cose appartenenti al passato, o troppo lontane dalla sua realtà - i Valksha sono Oltreoceano, non sono qualcosa di cui preoccuparsi -, i sentimenti di Halldora sono qualcosa che lui non proverà mai, che non potrà mai capire. Ha la maturità e l'intelligenza per capire che le sue sono speranze vane, illusioni fanciullesche, perché Kieran è cresciuto troppo in fretta per non capire che è quella la vita che lo aspetta, ma preferisce crogiolarsi nell'illusione che per lui sarà diverso, che l'Iniziazione sarà semplice, che lui riuscirà a non far morire nessuno dei cadetti che sono con lui e che tutto sarà molto semplice e lineare. Da questo punto di vista, Silas affronta la realtà in maniera molto più disillusa e diretta rispetto a Kieran: lui sa come stanno le cose, sa a cosa vanno incontro e non ha interesse a ricoprire quest'evidenza con delle bugie o a raccontarsi altro. Silas conosce quel mondo, sa come stanno le cose, ma anche lui avrà da imparare qualcosa da questa Iniziazione: mentre Kirean dovrà inevitabilmente spogliarsi dalle bugie che gli piace raccontarsi, imparare che gli eroi non esistono, Silas dovrà imparare quanto crudeli possono essere le fate, quegli esseri che, giustamente, difende. Dovrà imparare che non tutti meritano di essere salvati, e che la crudeltà sta tanto da una parte quanto dall'altra e che, a volte, è crudeltà gratuita, non giustificata e non giustificabile.
Per il momento, comunque, i nostri vivono i momenti precedenti all'Iniziazione come ci si aspetterebbe da dei sedicenni: sono tesi e nervosi per la prova che li attende, ma non troppo preoccupati di morire. Il pensiero strisciante c'è, soprattutto in Kieran, ma è un pericolo remoto, che nel corso degli anni è andato scemando. Nessuno crede davvero che qualcosa potrebbe andare storto, e infatti il clima che si respira nelle carrozze del treno è disteso e tranquillo. Kieran, come al solito, è quello che prende sul serio la situazione più di tutti gli altri, sentendo su di sé il peso di dover fare meglio di tutti, date le sue origini, e di dover dimostrare di essere degno più di chiunque altro. E, in retrospettiva, noi sappiamo che porta su di sé anche il peso di voler entrare nel Ferro per proteggere suo fratello: per lui c'è di più di un mero posto d'élite nell'esercito, più degli ideali. C'è la volontà di proteggere, di tenere al sicuro, che genera in lui una tensione maggiore che in chiunque altro.
L'arrivo a Orenburg è pittoresco: la prima cosa che salta all'occhio di Kieran, prima ancora della strana assenza di rumore e dell'atmosfera sinistra, è la dicotomia con le città industrializzate a cui è abituato e la nostalgia al ricordo del villaggio in cui ha vissuto i suoi primi anni di vita; Orenburg sembra un ritaglio di un altro mondo, una realtà sospesa, dove l'industrializzazione non è ancora riuscita ad arrivare e dove la convivenza tra fate e uomini sembra pacifica, grazie a un accordo che perdura da anni. La missione che è stata affidata ai cadetti, alla luce di ciò, è semplice, seppur strana, eppure ben presto la situazione si rivela molto più tragica e complicata di quello che sembrava: ciò che i cadetti si ritrovano davanti è tutto ciò che non si sarebbero mai aspettati e la conversazione con il sindaco è conturbante per tanti motivi.
In primis, veniamo a conoscenza del fatto che un accordo così saldo e tenuto in piedi da così tanto tempo si è sfaldato d'improvviso e inspiegabilmente, senza un'apparente ragione, d'altra parte veniamo a sapere che l'intervento del Ferro è stato richiesto ben due mesi prima. Ma dopotutto Orenburg è un villaggio di campagna, al confine con la civiltà, un groviglio di anime senza importanza. Perché il Ferro avrebbe dovuto analizzare con urgenza la loro situazione? Sono stati considerati così insignificanti da spedirci dei cadetti per la loro Iniziazione. Il capitano che guida la squadra si rivela subito essere un uomo inflessibile, di non proprio sani principi, che vede nella situazione un'occasione per la propria gloria personale, cosa che gli fa mettere da parte l'oggettività. Non vuole sentire ragioni, non vuole prendere in considerazione l'evidenza di alcuni fatti e, soprattutto, non vuole portare in salvo i cittadini ancora in vita, anche se potrebbe. Perché lui è lì per coprirsi di gloria uccidendo le fate, e i cittadini gli sono indispensabili per questo, così come lo sono i cadetti che lascia al villaggio a morire. SI vuole portare via solamente i nobili più importanti del gruppo, quelli che veramente conta continuare a tenere in vita.
La conversazione tra Silas e il sindaco è davvero straziante, oltre che utile per accendere un campanello d'allarme: è successo qualcosa nella Corte, non tutte le fate erano dalla stessa parte e, soprattutto, Zario, la fata più fedele alla Piangente, si è schierato dalla parte degli essere umani. Qualcosa di molto strano è accaduto.
Già in questo capitolo iniziamo a vedere il divario d'idea che serpeggia tra gli essere umani circa le fate: il sindaco, abituato a convivere pacificamente con loro da sempre, riesce a distinguere tra fate malevole e benevole, mentre il capitano, da sempre votato allo sterminio delle fate e assetato di gloria, non fa alcuna distinzione. Abbiamo poi Silas, con le sue idee che ben conosciamo, e un Kieran con un'ideologia un po' diversa da quella che abbiamo visto nella sua versione adulta: qui lo vediamo convinto del fatto che gli ordini vadano eseguiti, che non si può disobbedire e che le fate siano pericolose sempre. Ora, invece, sappiamo che la pensa in maniera ben diversa su di loro: immagino che sarà proprio questa Iniziazione ad aprirgli gli occhi e a fargli capire che non è tutto bianco o nero, che ci sono delle sfumature, e che fare la cosa giusta non sempre equivale a seguire ciecamente gli ordini dei propri superiori, anche se questo significa rischiare di farsi cacciare, rischiare di non poter proteggere William.
Un capitolo molto intrigante, che fa da apripista per una situazione che promette tanta azione e molti risvolti molto interessanti (e comunque Silas e Kieran doveva capirlo già da qui, che la loro vita sarebbe stata un susseguirsi di sfighe XD)
Complimenti per il capitolo e a presto ♥