Recensioni per
Sotto la buccia
di CurcioBleuClair

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
25/07/21, ore 14:06

Penso che siamo tutti un po' Azzurra, che sbucciamo male la frutta e noi stesse, che non abbiamo filtri quando dobbiamo urlare di rabbia e ne abbiamo troppi quando dobbiamo sussurrare amore, che abbiamo rubato il sorriso a qualcuno a cui vogliamo bene e mentiamo sul sapore di un primo per apprezzare comunque l'impegno. Mi è piaciuta questa storia, la quotidianità che racconta, i rumori e la ninna nanna, tutta la dolcezza che nasconde un seme di cocomero che chissà se è cocomero per tutti... che posso dire? Grazie per aver pubblicato questa storia

Nuovo recensore
27/05/21, ore 00:27

In questa nuova storia, Azzurra rivela un'altra importante figura della sua vita e del suo essere Azzurra. E lo fa con tale magistrale prosa letteraria da affascinare prima, appassionare poi, rapire in ultimo.
Come la fioraia confeziona con cura e sapiente attenzione un bouquet di tulipani odorosi e colorati per l'aurora della sua vita, così Azzurra dà corpo, prosa e poesia al ricordo dell'amato nonno. E lo fa componendo per lui un bouquet di profumati e malinconici richiami al passato in cui ogni virtù e debolezza umana assumono un colore ed un profumo diverso, nel prato sempre in fiore dei ricordi.
La statura di un uomo non è la misura della sua lunghezza, non è la somma delle sue ricchezze, né la conta delle sue debolezze. L'ammirazione nasce piuttosto dalla forza dei suoi sguardi, dal calore del suo sorriso e dal peso delle sue premure. Ed Azzurra ha scoperto dentro di sé, perché prima dentro la vita del nonno, l'essere simpatico, premuroso, caparbio e tenace.
Non già e non solo per Azzurra, ma anche per quello che lei è sempre stata e per quello che sarebbero diventati.
Ma la vita a volte regala niente e pretende tutto! E se prima ti mostra con fiducia i colori della primavera e ti concede la semplicità e la dolcezza di un "nonno maestro", poi ti sferza col forte vento dell'autunno che ti fa sentire sulla faccia e dentro il cuore, il freddo della notte, il vuoto dell'assenza.
Ma è proprio grazie al ricordo del nonno, di ciò che è stato e di ciò che ha seminato, delle sue fritture e delle sue premure, che Azzurra ha trovato il "coraggio di volersi bene", la capacità di vivere in piedi, di guardare avanti con tenacia, fermandosi solamente per ricordare il passato e per salutare il futuro. Azzurra che è riuscita a catturare l'ultimo riflesso di sole specchiato sulla superficie del mare ed a farne un dono materno per il fantolino ancora in boccia che porta in sé il colore dei ricordi, il sorriso della vita.
Perché nessuno mai potrà fermare le onde del mare, il volo degli uccelli nel cielo, il calore del sole sulla terra.

Un grande apprezzamento, infine, va all'autore ed alla sua capacità di sposare la prosa con la poesia, portandole sulle vette più alte finora conosciute della sua catena narrativa.
Il risultato è un racconto introspettivo così bello, profondo e sincero, da appassionare ed emozionare assieme.
(Recensione modificata il 27/05/2021 - 08:49 am)

Recensore Master
22/05/21, ore 06:36

Buongiorno,
niente da dire, sei sempre e incredibilmente magistrale nei tuoi racconti. Ormai l'appuntamento con Azzurra non me lo perderei mai al mondo!
E' che sei bravissima soprattutto nelle descrizioni e nell'utilizzo del lessico. Non scrivi cose astruse o bisognose di ragionamento, i tuoi testi sono dolci e a sentimenti immediati, ma sono scritti benissimo, è come leggere della musica.