Non so se ho le parole giuste per commentare questo capitolo... è... insomma, è così realistico che fa male. Zoe e Connor che si scontravano solo perché non sapevano vedere il punto di vista dell'altro, Evan che trova gioia in una cosa quasi a caso e ne è stupito... sono cose molto vere, molto vicine, toccano punti caldi e devo ammetterlo, invece di essere triggering sono confortevoli, è un po' come non essere soli ad essere sballottati qui e là dal mondo.
Grazie <3

Scusa la rece frettolosa ma sono in pausa al volo.
È davvero bellissimo come i ragazzi abbiano alzato la testa tutti insieme, è vero che spesso i professori sono a modo loro bulli e apprezzo che tu abbia introdotto anche questa tematica.
E Connor che preferisce la felicità di Evan alla sua... Beh, quello è davvero tutto.

Ok, nota introduttiva namber uan: in effetti non l'avevo letto.
Nota introduttiva namber ciù: quando Heather dice che è superiore mi è partito Bennato in loop "che l'uomo è superiore a ogni altro animale!"
Ok, now let's get down to business. Bel capitolo, il precedente non sono riuscita a recensirlo (e ci ho riprovato, son sicura di aver tentato di imbastire qualcosa) perché quel finale con Connor che dice di non essere mai stato il preferito di nessuno è un po' troppo vicino al cuore, se mi capisci.
In ogni caso, adesso temo il momento in cui a Connor succederà come a Heather... e un po' mi fa sorridere l'idea di Evan che deve parlare con persone nuove, anche perché ho il vago sospetto che vedendo riapparire Connor pur di tenerlo con sè farebbe qualsiasi cosa.
E niente, this chapter as well is so good, ora vado a cercare un titolo (ahahah e ci credo pure). Grazie per aver condiviso!

Questo capitolo è davvero dolcissimo, come promesso.
E da un lato, anche se ogni riga era una pugnalata in più perché gira e rigira mi sembra di essere stata da entrambe le parti, c'è anche un sottofondo di speranza, quella che a loro è stata tolta e a me no. Forse c'è davvero la prospettiva di una guarigione, anche se la cura non è dove vorresti non è detto che sia solo un palliativo... non so se è chiaro quel che voglio dire.
Insomma, a volte semplicemente la chiave non è quella giusta per quella specifica serratura, e non è nè colpa della chiave nè della serratura. Madonna sto delirando, o forse no... il resto meglio riservarlo per la chat.

Oh miseria il finale mi fa ansiare.
Questa nuova prospettiva su Connor mi ci ha fatto immedesimare ancora di più, e arrivati alla fine, quando Evan gli chiede il cognome di Miguel, ho proprio detto "NO" ad alta voce.
Bellissimo, ma ora mi devi pubblicare il prossimo perché la mia storia è troppo simile a quella di Connor, se non fosse che io, pare, sono ancora viva.
Good job!

Oooh ma che cosa magnifica! La musica era decisamente la soluzione, a volte ci permette di dire cose che in prosa sembrano vuote e banali. Capisco l'imbarazzo di Evan, e mi torna in mente Stephen King quando dice che le cose più importanti sono le più difficili da dire, perché le parole le immiseriscono facendole rimpicciolire a dimensioni normali e nemmeno tu capisci più perché ti facevano tremare. Ma Evan ha proprio trovato il modo giusto di esprimerle, come bon Jovi quando dice che quella non è una canzone d'amore.
Bellissima prova.
(E così mi sono limonato Zoe mentre pensavo a Connor, eh? MH /faccina allusiva/)

Premesso che i genitori di Connor mi stanno sempre sui coglioni, questo terzetto (o quartetto) di perdenti mi piace un sacco, soprattutto Hibar...ehm Alana. Lo scorso capitolo era molto crudo, perché è vero, la gente dimentica a una velocità impressionante e tu che ancora ci tieni sei lì a chiederti che diavolo è successo e non sai spiegare perché sei tanto arrabbiato o perché il loro atteggiamento ti sembra superficiale. Troppa gente è così ed è il motivo per cui i Connor di questo mondo sono inetti a vivere: noi ci teniamo, ci teniamo sempre, lottiamo giorno per giorno, millimetro per millimetro, e nessuno lo sa. Come Alana, come Evan. Jared boh, non l'ho ancora capito, sembra il figlio segreto di Shoichi e Byakuran ahahahahaha
Grazie per aver condiviso, on with the Connor project!

Va beh no questo capitolo era tristissimo, poi sul finale ha preso uno slancio pazzesco di comicità, viene da pensare che da morti ci si diverte molto di più che da vivi!
Mi spiace molto per la situazione di Evan, e per Zoe. E anche se le parole di Evan non sono una trascrizione di qualcosa che gli ha detto Connor, credo che abbiano fatto molto bene a Zoe e m'immagino lei che finalmente sblocca la fase della rabbia per passare alla contrattazione.
The final line, mezza dozzina di likes solo per quella!

Avevo letto anche il quinto ma poi ero di corsa e non ho potuto recensire, insomma, ci vuole un minimo di sangue freddo per commentare una storia così intensa.
Mi è piaciuto vedere la parte in cui la famiglia di Connor finalmente crolla, è logica, quando qualcuno si toglie la vita prima c'è lo shock, poi l'ira e solo dopo il dolore. È un percorso molto lungo e molto complesso, pieno di passi falsi e vicoli ciechi e devo dire che finora l'hai reso molto bene.
La questione del pranzo è al limite della follia, ma al tempo stesso schifosamente realistica: quando qualcuno muore col botto, un sacco di gente poi si spaccia per amico intimo, e cara grazia che Evan è un cucciolo di caramella gommosa perché io avrei rotto qualche dente a mani nude. Lui sa benissimo di non esserci stato e fosse per lui lo direbbe apertamente, non può farlo solo perché non l'hanno lasciato parlare fin quando non c'era ormai dentro fino al collo, ma tutti gli altri? Se gli volevate così tanto bene, dove cazzo eravate quando lui stava male?
Gesù come odio la gente, vorrei abbracciare Connor ma credo permanga lo stato incorporeo quindi niente, mi abbraccio da sola perché chissà quante volte avrei voluto fare quel che ha fatto Connor e ho cercato di convincermi del contrario con le cazzate per non dare un altro dolore alla mamma.
È una storia pesante e mi spiace non riuscire a leggere sempre appena pubblichi, ma mi serve un giusto state of mind.
Grazie <3

Ok, ho letto tutto d'un fiato e onestamente non so bene cosa dire. Evan è così tenero, cerca di fare la cosa migliore ma non riesce, si arrabatta, ed è così bello che continui comunque a provarci, perché è facile rinunciare quando non frega un cazzo a nessuno e comunque vieni biasimato perché combini guai.
E Connor, vorrei fare in modo che nessuno si senta mai come si sente Connor, ma non si può e forse è meglio che non mi soffermo a pensarci. Ho apprezzato quel convergere di pensieri al racconto di Evan, e mi piace che Connor sia comunque più tranquillo nella morte... forse anche solo perché non c'è molto che lui possa fare a questo punto.
E madonna che nervi i genitori, cazzo Connor con tutti i suoi problemi qui dentro era l'unico sano.