Ciao!
Avrei dovuto immaginare che dietro questa drabble (per la quale mi sono avvalsa di uno dei miei kudos) ci fossi tu.
Barty Crouch (sia Sr. che Jr.) è un personaggio che mi affascina tantissimo e ho apprezzato particolarmente la struttura di questa storia, il modo in cui tu ti sia soffermata su ogni elemento che compone il nome del personaggio: da quel "Barty" che trasuda intimità, il nome con cui lo chiama la moglie tanto amata, l'unica in grado di "trattenere" l'umanità del marito, di preservarla, l'unica capace di evitare che precipiti nel baratro per scalare le vette del potere. Il prompt è centrato benissimo, poiché sembra quasi di scalare, appunto, una vetta: si percepisce tutta la fatica della salita (quel di "più" che muove ogni passo di Bartemius), ma anche l'effimera soddisfazione della meta; che bella, a questo proposito, la scelta di porre esattamente al centro quel nome sbarrato, enfatizzando il cognome, proprio a sottolineare quanto il personaggio, giunto al massimo del potere, quasi si annulli, si azzeri nella propria figura istituzionale (niente più Barty-marito, niente più Senior e, quindi, niente Barty-padre, soltanto Crouch: il terrore dei Mangiamorte e dei criminali).
Infine, il declino. Un declino che passa – inevitabilmente – per quell'omonimo che cresce all'ombra del padre, da lui trascurato e che, alla fine, non può che cercare vendetta (una vendetta totale, brutale). La seconda parte, se possibile, è ancora più bella della prima, con quella vicinanza che non si esprime solo nel nome, ma si estende alla fisicità, ma non oltre : le ambizioni – l'anima – di padre e figlio, no, non sono affatto uguali.
E la fine, poi, è perfetta. Come dicevo, questa drabble è una vera e propria parabola del potere: ascesa, culmine e declino, fino al baratro e all'esito drammatico, che è un po' la punizione inevitabile dopo tanta presunzione e ambizione (da Barty a Crouch, passando per la paternità, fino ad essere nulla, meno che nulla; ucciso dal figlio e trasfigurato in un osso, addirittura). Che dire, drabble riuscitissima (ho apprezzato tantissimo anche il titolo che trovo perfetto).
Complimenti! |