Recensioni per
Abbiamo dimenticato anche le stelle
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/03/22, ore 19:56

Ciao blackjessamine!
Che coppia particolare! Ammetto di aver sempre pensato che Gilderoy Allock (o Lockhart, come preferisci) fosse troppo innamorato di se stesso per poter amare davvero qualcuno (LOL), è molto interessante vedere come hai gestito le cose con Kingsley Shacklebolt, rendendole dolci e sensuali, ma molto carine.
Un insieme di drabble che raccontano tre momenti che paiono fondamentali per Gilderoy e Kindsley, e che ho trovato davvero molto ben gestiti, brava!
Un saluto e alla prossima! :)

Recensore Master
03/12/21, ore 02:49

Nei fatti, questa recensione sarà indecentemente breve e inadatta alla storia, ma ho deciso che prendevo al volo il cioccolatino del calendario dell’avvento e te lo portavo, e arrivavo da loro (ché ormai ho solo l’imbarazzo delle cose da recuperare e delle storie da spuntare delle liste, ma, ecco, ci tenevo).
Spero di non essere inopportuna, ma ci tenevo a dirti che quando sono arrivata alla fine delle storie, leggendo alle tue note sono rimasta stupita: perché io volevo proprio dirti come avessi apprezzato che il lessico delle tre rimandasse allo stesso contesto semantico della luce – che sia delle stelle, dei riflettori, dei desideri che sono scie di luce rincorse da dita veloci –, della memoria con cui l’immagine della luce si intreccia creando quella grande metafora della luce che si fa sempre più forte fino a ingoiare tutto (perché abbiamo la notte con le scie di stelle, e poi l’alba e il sole che spunta, e infine quel bianco accecante della cecità) e infine anche come sai declinare immagini tratte dal “mondo dello spettacolo/fotografia” (perdonami l’etichetta indegna), con Gilderoy che è fuori fuoco, i flash come stelle cadenti a cui esprimere desideri…
Non so, davvero, ma io volevo proprio scrivere la recensione per lodare tutta questa coerenza di lessico, immagini, metafore ricorrenti che si piegano e adattano a ciascuna delle tre drabble, che ho trovato legate tra loro dallo stile in modo particolare. Ma poi, soprattutto, a legarle, è il legame tra i due personaggi, che trovo sempre coerente nelle diverse storie nonostante ne cambi magari le premesse: sono loro, e ci sono riassunti qui tanti temi che magari nelle os più lunghe hai sviscerato più diffusamente. Non so, ho letto queste tre drabble un po’ come il distillato di quello che in precedenza ho letto su di loro, e mi è piaciuto da impazzire. Nello specifico, credo di amare sempre più come sai gestire queste “mini raccolte” di storie brevi: c’è maestria nel legarle sotto tutti gli aspetti, semantico, tematico, narrativo, della caratterizzazione, delle immagini evocate. Sono dense, sono emozionanti, e io so che non riesco ora a dirtelo come vorrei e far capir quanto le trovi meravigliose, ma sappi che è veramente così.
E poi niente, Kingsley che si fa ore di fila per un autografo da regalare alla madre è appena diventato il mio eroe della giornata. Puoi dire a Gilderoy di dargli un mega bacio da parte mia?
 
Bene, scappo prima di scrivere altre sciocchezze.
Una cioccolata calda, allora, a te! ❤
 

Recensore Master
09/09/21, ore 14:40

Valutazioni Fiera delle coppie crack I

1. Abbiamo dimenticato anche le stelle di blackjessamine
GRIGLIA DI VALUTAZIONE:
◾ Grammatica e stile:10 /10
◾ Bonus: 10/10
◾Coppia Crack:6/6
◾ Gradimento personale:10 /10
Totale: 36/36


Grammatica e stile
Ciao! Inizio proprio dalla tua storia seguendo l’elenco. Il titolo da te scelto mi piace davvero molto, nella sua essenzialità racchiude dentro qualcosa di molto più profondo; lascia un sapore amaro, che corrompe il desiderio che si percepisce. Desideri, esatto. In effetti il tema è in un certo anche questo, nella mia spicciola e lasciamelo dire superficiale rappresentazione della meraviglia che hai creato. Dal punto di vista grammaticale e strutturale non ho da segnalare nulla, solo farti i complimenti per le parole scelte e la cura che hai utilizzato per far quadrare ogni cosa.

Bonus
Scegliere il bonus non era facile, ma devo dire che mi hai davvero conquistata! L’idea è geniale, davvero. Alla fine mi sono commossa perché hai centrato il punto; adoro come tu abbia gestito il tutto, senza cadere nel banale.

Coppia Crack
Inizio col dire che io amo alla follia Gilderoy, ogni tanto scrivo su di lui. Non ho mai letto nulla su questo coppia, la tua storia mi ha davvero incuriosita proprio perché sono così diversi, ma in un certo senso colpisce la voglia di luce, fama di Gilderoy che riflette la pacatezza di King, uomo tutto un pezzo. Nel loro fondersi, scopriamo che funzionano. Sono forse anche utopici e lasciatelo dire, romantici nel senso letterario del termine; non so ho quasi sentito sulla pelle una poesia del periodo letterario sopracitato. Ho apprezzato molto il simbolismo scelto, nulla è inserito a caso e mi piace, davvero tanto. Funzionano benissimo, nella luce che si perde nelle ombre.


Gradimento Personale
Mi piace molto il tuo stile, così ricco e coinvolgente. Questa storia mi ha davvero conquistata nella sua complessa semplicità; se dovrei definirla direi che tutto si riduce ad un continuo di luci ed ombre, opposizioni, legami che si fondono ma che poi vengono sciolti, annientati dalla realtà nuda e cruda. Le stelle muoiono, si consumano come le “Gioie violente” di Shakespeare, nella forza dei tumulti che scaturiscono dalle passione, nel fondersi. Che meraviglia!

Recensore Master
16/08/21, ore 20:18

Perdonami, ma sono ormai entrata nel mood Kingeroy e quindi dovevo passare anche di qui. E, in effetti, leggendo una storia dopo l'altra (anche se scritte in diversi momenti), una delle cose che trovo interessanti è la continuità che c'è nella costruzione della coppia – non tanto nella trama (anzi, qui, parti da un inizio differente, che ci sta tutto tra l'altro), ma proprio nel modo di rappresentare il loro legame e l'uno rispetto all'altro. Si vede nei dettagli, nella "maschera" che in entrambe le storie è metafora perfetta come descrizione, seppure per ognuno dei due ha un valore diverso.
Ho apprezzato tantissimo l'unitarietà di questi tre frammenti, dei rimandi alle stelle, all'alba e alla notte con precisi significati. E le stelle, che rappresentano l'inizio, sono ciò che distrugge davvero alla fine, insieme a quel continuo rimacarcare il tema della memoria. Abbiamo dimenticato anche le stelle condensa allora tutto: Gilderoy chiedeva alle stelle il desiderio di un volto da non ricordare, ma se ha dimenticato quel volto e quella notte che è stata l'inizio di tutto, allora che cosa rimane? Riesci a rendere ogni volta il trauma delle perdita della memoria in qualche modo più suggestivo e straziante, dando nuovi spunti di riflessione.
Guardando poi al tema del contest e il dover rappresentare i tre momenti, mi è anche piaciuto tantissimo il fatto che il finale (cioé il momento angst) sia andato di fatti a cancellare letteralmente con quella frase l'intera solo storia dalle fondamenta, dalla notte delle stelle.
Infine, ho apprezzato tanto che tu abbia scelto quella frase come titolo. È perfetta e racchiude ogni cosa. Dici nelle note che ti sembra che manchi qualcosa, invece davvero c'è tutto e forse anche di più.
Ti rinnovo anche qui i miei complimenti, grazie per la bellissima lettura.

Recensore Master
09/07/21, ore 22:05

Ciao Greta, credo che sia tipo la terza volta che provo a scriverti una recensione a questa mini raccolta di drabble, visto che partecipiamo allo stesso contest e sono veramente curiosa di leggere dei tuoi Kingroy.
Una cosa che mi ha affascinato di questa raccolta è la progressione luminosa che per una fotofobica come me aumenta il livello di angst. Mi piace come tu abbia giocato con il contrasto tra luce/tenebre lasciando significati opposti a quelli che si è soliti immaginare.
Abbiamo il buio che segue agli scatti fotografici in cui Gilderoy esprime il desiderio di vedere un sorriso che possa ricordare (quanto è angst questa richiesta di persistenza nella memoria di un sorriso con il senno del poi di ciò che la sorte ha in serbo per Gilderoy?) viene accontentato perché dal buio emerge il sorriso di Kingsley.
La notte dei desideri è fatta di chiaroscuri, di sorrisi e di una richiesta di eternità mentre è già l'alba e la luce inizia ad arrivare. Infine, la terza drabble, la più angst, quella con la luce abbagliante del bianco asettico da ospedale. La luce che cancella le ombre e la memoria di Gilderoy è svanita, così come lui. Kingsley lo va a trovare ma quello che predomina è il dolore e il bianco che ha cancellato la notte. ç___ç
Complimenti per questa bellissima raccolta! In bocca al lupo per il contest!
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
23/06/21, ore 18:08

Ciao!
Ho segnato questa storia da leggere praticamente appena l'hai pubblicata, ma è un periodo pieno e arrivo solo ora.
So che non è la prima volta che scrivi su questa coppia e in realtà già averla ideata è un piccolo colpo di genio.
L'impostazione del contest di Catherine permette di descrivere la storia di una coppia in tre momenti salienti ed è un buon modo per presentarla anche a chi non ha mai letto in proposito. Tuttavia presenta anche la difficoltà di rendere plausibile in poche parole un accostamento romantico tra due personaggi che nella saga non esiste. Tu hai già ragionato su questi due personaggi in altre storie, e si vede perché sai come muoverli, ma al tempo stesso non dai niente dei loro approcci per scontato.
Mi è piaciuta molto l'immagine iniziale della "notte di San Lorenzo al contrario" e un desiderio avverato. Anche Gilderoy, che ama la fama, nella folla di ammiratori sente la mancanza di qualcosa di più.
Bello come il tema dei desideri ritorni nella seconda drabble, nei dialoghi e nel non detto. Accenna anche a un desiderio cresciuto nel tempo tra le due drabble, riempie ciò che non leggiamo. "Riccioli finalmente scomposti": finalmente, perché c'era già da un po' l'intenzione di vederli così, e questo per me connette le due drabble.
Nell'ultima drabble l'angst funziona così bene, è un episodio canon nella biografia di Allock ma visto dagli occhi di un amante fa male, quando il punto di vista con cui l'abbiamo conosciuto è invece quello di Harry Potter. Il bianco "ha cancellato tutte le loro notti" e perciò si sente mancanza, assenza, vuoto. Non c'è più desiderio, e le stelle che lo portano.
Mi è piaciuta davvero tanto questa raccolta!
Ti faccio un in bocca al lupo per il contest.
Alla prossima!
Legar

Recensore Master
01/06/21, ore 20:11

Cara Blackjessamine!

Mi piace, mi piace, mi piace e rileggendo questa mini shottina mi è venuto in mente quanto ricordi sempre alla perfezione tutte le tue storie, anche quelle su Kingsley e Allock – c’è una quantità di struggimento e di introspezione in queste tue righe sempre incredibile. Abbiamo tre notti. Quella dei desideri e della speranza, in cui Gilderoy firma autografi e Kingsley si mette in fila per ottenerne uno per la madre. È il celebre e biondo mago a sperare nel miracolo delle stelle cadenti e a chiedere, tra mille volti sconosciuti e mentre elargisce sorrisi stereotipati, un volto da ricordare. E solo la potenza racchiusa in questo pensiero fugace è incredibile, perché spiega la personalità contraddittoria di un personaggio che finge di essere migliore di quello che è, ma che in fondo è solo con se stesso – e non credo che questo gli piaccia. Non sempre, almeno.

La seconda storia – perché per quanto siano drabble, sono storie, mia cara Blackjessamine, parla di una notte che è già trascorsa, sfumando nell’alba. E l’alba ha, da Shakespeare in poi – ma sarebbe un peccato dimenticare anche l’apporto che Catullo diede alle albe – lo scomodo compito di spezzare i sogni e queste nottate che possono trasformarsi in qualcosa di più, senza dubbio, ma anche in qualcosa di meno. I desideri che si avverano di notte, cioè, al mattino possono rivelarsi chimere – o dare un senso nuovo alle nostre vite. Gilderoy e Kingsley hanno dato un seguito al loro incontro, hanno dormito insieme – sono stati insieme. Nutrono la medesima speranza di non dimenticare quello che potrebbe essere un incontro occasionale.

Ma il silenzio di Kinglsey, che si contrappone a un Gilderoy che, invece, si espone aprendosi, incredibilmente, non fa ben sperare, perché a volte quello che desideriamo non lo possiamo avere. E quando penso a questi due mi struggo perché il lieto fine è qualcosa di distante. Il terzo titolo è una citazione bellissima. E fa male, leggere quest’ultima drabble, dove Gilderoy è lo spettro di quello che era. Sono morta a “le pozioni delle undici” che svela quello che le prime righe lasciavano solamente presagire. Sono morta leggendo di Kingsley costretto a essere il solo custode di notti che sono state cancellate da questo bianco abbacinante e spietato. È bellissima, come sempre <3 e io chiudo questa recensione sul divano con un sorriso deficiente sulle labbra – il sorriso di chi ha letto qualcosa che tocca l’anima.
Shilyss

Recensore Master
01/06/21, ore 14:59

Gretaaaa eccomiiii! Nina e Matthias mi stanno chiamando, quindi sicuro arrivo anche lì, asap, ma prima non potevo non tornare dai Kingeroy, considerando quanto me li hai fatti amare *^*!
Poi io adoro le raccolte di drabble tutte collegate fra loro! E che belli i titoli che hai scelto: il primo mi ha fatta pensare tantissimo alla canzone di Jovanotti. La notte di San Lorenzo assume un significato molto particolare all'interno della storia: nell'immaginario collettivo è indubbiamente associata al 99% alle stelle cadenti e ai desideri, proprio come accade qui. Il desiderio di una folla di ragazzine urlanti di poter conoscere il loro idolo, il sorriso più affascinante di Inghilterra. Gilderoy è una stella appena nata, una stella che pare irraggiungibile. Ed ecco che nella tempesta di ormoni si fa largo qualcuno di diverso, la risposta al desiderio di Gilderoy che cercava un viso da ricordare (che cosa dolcissima e struggente **). Ma quanto è bella questa idea che Kingsley lo abbia conosciuto perché voleva fare una sorpresa alla madre? Adoro tantissimo!
Il loro rapporto si dipana nella passione della drabble successiva, che già anticipa una punta di malinconia e con un'ironia crudelissima ci lascia intendere quella che sarà la tragica fine di questa relazione: la perdita della memoria çç.
“Che non dimenticassimo mai quello che siamo stanotte”.---> tu sei crudellissima T-------T mannaggia! Altro che la Rowling e i vari sottointesi riguardanti Cedric e Amos!
L'unico desiderio di Gilderoy sarà proprio quello che non si esaudirà, anche se in parte vi è una punta di consolazione nel pensare che Kingsley ricorderà per entrambi.
Nell'ultima drabble ho amato come hai descritto perfettamente l'ambiente asettico e privo di emozioni del San Mungo, dove non ci sono né sorrisi né ricordi, e dove Gilderoy è ormai ridotto all'ombra di se stesso. E' una pagina bianca che altri cercano di riempire al posto suo, mentre a Kingsley spetta il compito più arduo: sopportare la consapevolezza di aver fallito.

Un abbraccio grande e in bocca al lupo per il contest ♥
grazie per la bellissima lettura!

Benni


 

Recensore Master
31/05/21, ore 12:18

Ciao di nuovo!
Ho tante storie tue da recuperare, e sicuramente un paio hanno come protagonista questa coppia, ma il titolo di questa storia mi ha attratta subito e allora eccomi qui.
Non so, o non ricordo, come sia nata l'idea di loro due insieme, come tu abbia avuto questa intuizione, ma posso dirti che ogni volta che ne leggo ho la sensazione che siano in qualche modo giusti – sarà che uno di loro non ha futuro e l'altro combatte per averlo, sarà che sono due binari paralleli che quando si incontrano è sempre e solo uno scontro senza direzione alcuna.
Sin dal tuo Abbiamo dimenticato anche le stelle ho capito quale fosse l'epilogo, la tragedia di due personaggi che non sono destinati a viversi se non per una notte, un istante, il tempo di intravedere le stelle e dimenticarle una ad una. Trovo sempre straziante e bellissimo il modo in cui li racconti, le emozioni che incastri tra l'uno e l'altro, in una risata e in un abbraccio, in un addio mai detto a voce alta.
Questi tre piccolissimi momenti trovo siano di una bellezza assoluta, quasi poetici nello stile e nel loro ermetismo – i sentimenti sono tutti incastrati tra parole e rimandi, in quei titoli che scandiscono momenti e desideri, ritrovi, traumi, nel vuoto che apre e chiude questa racconta: perché è vuoto Gilderoy all'inizio, che non riesce ad amare ed emozionarsi, ed è vuoto Kingsley alla fine, che ha perduto l'amore e l'emozione assieme alla memoria dell'altro.
Meraviglioso poi come il tema della memoria, del ricordarsi, accompagni l'intero testo e sia alla base dei desideri di Gilderoy: lui che è ricordato da tutti desidera a sua volta ricordare qualcuno – ironia della sorte, è invece destinato all'oblio assoluto.
Devo ammettere che prima di leggere le tue note ho pensato che quella di Kingsley fosse stata una scusa per non ammettere di essere lui a volere l'autografo di Gilderoy XD, ma in effetti ha molto più senso che abbia fatto sul serio la fila per la madre (e non posso che concordare con te, è tenerissimo!) – mai come in questo caso, mi sembra giusto dire galeotto fu il libro e chi lo scrisse!
Non posso che rinnovarti ancora una volta i miei complimenti e scusarmi perché non riesco mai a scriverti una recensione come si deve, ma le tue storie mi emozionano sempre e questo è un fatto.
Un abbraccio!