Ciao,
non voglio parlare di grammatica, sintassi, punteggiatura. Vorrei solo esprimerti le sensazioni che questo racconto mi ha suscitato.
Ho percepito un grande vuoto e l'insofferenza dell'attesa di qualcosa che non si sa cosa sia. Una notte che trascorre improduttiva; un'improduttività che però non scaturisce niente, come se colui che vive questa notte ne fosse stato sempre abituato. Tristemente bituato al nulla. E, inoltre, l'ansia del giorno che arriva, della gente che si accinge a "fare cose", che attesta che il giorno sta di nuovo cominciando. In me ha scaturito ansia e sensi di colpa, come se il risveglio del mondo avenisse solo per ricordare al soggetto del racconto di aver perso ancora del tempo a far niente. Probabilmente, la persona del racconto ne è abituata, come dicevo. E' doloroso abituarsi a questo. Lo è anche per chi guarda da fuori e non può far nulla per alleviare questo dolore, solo guardarlo in disparte e prendersene un po' nell'illusione di aver allegerito alla persona il peso della sua esistenza.
Mi è piaciuta molto.
Grazie
(Recensione modificata il 07/02/2022 - 07:43 pm) |