Recensioni per
Tic Toc
di Baudelaire

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/06/21, ore 10:33
Cap. 1:

Ciao Baudelaire. Desideravo commentare questo tuo scritto che mi ha colpita per il significato di quel "tic toc" nella sua ambivalenza fra un social e lo scorrere del tempo. Bella l'immagine scelta, prima di leggere le tue parole riguardo le quali ho riflettuto. Molto pathos. Un buon fine settimana
(Recensione modificata il 19/06/2021 - 10:33 am)

Recensore Master
14/06/21, ore 23:59
Cap. 1:

Ma salve.
Questa poesia è netta, dapprima vaga, poi incalzante, con un suono che definirei quasi onomatopea, ma che di fatto racchiude una moltitudine di significati, ma un suono che è anche inevitabile, ineluttabile come Crono, il titano, ma anche la pendola che corre.
Ironico come tu abbia portato come temi, quasi sullo stesso piano, l'ascesa di un social media e lo scorrere del tempo. È una caccia, quasi, alla breve fama e al sempiterno perdurare del tempo stesso.
Molto pregevole, ho gradito molto questa lettura ^^ (e vi ho associato, forse per il ritmo ugualmente incalzante, Frantic dei Metallica, anche se nel tuo caso è molta più amarezza, e molto meno rabbia scomposta)
carachiel ~
(Recensione modificata il 15/06/2021 - 12:02 am)

Recensore Master
14/06/21, ore 00:21
Cap. 1:

Il tempo, il cuore, il sangue non si fermano, come quelle voci dannate che urlano in testa e che nessuno ci può aiutare ad estirpare, nessuna mano tesa. Bellissima e amara, profonda e piena di pathos e rabbia. Chapeau.

Recensore Master
13/06/21, ore 21:29
Cap. 1:

Ci sono momenti che possono durare un attimo oppure ore, giorni, nei quali ci sentiamo perduti. Nessuna mano allungata in segno d'aiuto, nessuno che smetta la propria attività, per quanto futile, per aiutarci a uscire dal buio. Il tempo passa e tutto sembra perduto. Poi torniamo in noi il momento terribile passa ma dopo aver lasciato profondi solchi. Sempre bravissima a esternare i malesseri dell'anima.

Nuovo recensore
13/06/21, ore 11:23
Cap. 1:

Nella mia vita ho usato vari social, dapprima Facebook, poi Instagram ma non ho ceduto a TikTok e non lo dico per vanto, ma perché ho notato che man mano che si avanza, i contenuti di ogni social diventano sempre più corti, immediati, rumorosi, trascinandoci in una spirale sempre più vorticante come le ruote di una slot machine. La tua poesia ha ricreato egregiamente la stessa sensazione, iniziando con versi più lunghi fino a renderli quasi inesistenti verso la fine. L'ho apprezzato molto. Quasi come a ricreare la sensazione di un cappio al collo che si stringe sempre di più che ruba ossigeno alla nostra anima e tempo alle nostre vere passioni, che non hanno quasi il tempo di svilupparsi. Ho letto la tua poesia tutta d'un fiato, con una punta di amarezza perché a volte mi sento trascinata anche io nolente in questo vortice, per sfuggire alla vita vera.
Complimenti.

Recensore Master
13/06/21, ore 05:37
Cap. 1:

Buongiorno,
per fortuna non ho né il social né il mal d'amore xD
Però il mio cuoricino batteva comunque troppo forte, per questo stanno cercando di tenerlo a bada. Ma che ci posso fare... la passione fa vivere ogni istante come se fosse il primo e l'ultimo allo stesso tempo.
Grazie anche per questa poesia :)

Recensore Master
13/06/21, ore 02:01
Cap. 1:

Ho trovato terribile il contenuto di questa poesia.
Mi ha sconvolto.
Mi ha lasciato a terra agonizzante, come se avessi ricevuto un forte pugno nello stomaco. Anzi quattro, perchè quattro sono i differenti scenari contenuti nella composizione. Tutti e quattro accomunati da un unico suono. Bellissimo lavoro di cervello, essere andata a trovare i quattro siparietti e averli messi insieme, come tessere di un mosaico.

Ma veniamo ai siparietti, uno per uno, uno più terrificante dell'altro.

Tik Tok, simbolo dei social. Spari a zero senza pietà. "Idioti", senza cervello. Mi sovviene che mia figlia, la piccola B, è su Tik Tok. Idiota? Forse sì forse no. Idiota pure il padre che non gliel'ha mai impedito? Forse sì forse no.

La porta, simbolo delle relazioni sociali.
"Nessuno verrà a salvarti, a donarti un sorriso, a porgere la mano."
La porta è sprangata. Non c'è spazio per l'amicizia, quella vera, per la solidarietà, per l'impegno nel sociale, per la fratellanza cristiana. Homo homini lupus. Bruttissimo.

Il tempo. Quello che mi ha spaventato non è tanto il fatto che è inarrestabile: è un inconveniente più o meno risaputo. Ma è foriero di un futuro mostruoso e divoratore. Mai andrà tutto bene, sulla base di questa concezione.

E infine il cuore, simbolo della vita. Qui trovo il verso più spaventoso di tutti.
"Vita di stenti, tormenti, inutili unguenti su piaghe putride."

E per chiudere "in bellezza" si ribadisce il concetto di impotenza legato all'ineluttabilità del tempo e all'inarrestabilità del cuore.

È probabile che questa notte, già ormai avanzata, non riuscirò a dormire. Mi ha fatto male questa poesia. Non dà adito a speranze, possibili vie di salvezza, sottili scappatoie.
Eppure penso che - anche se tutto il resto dovesse mancare - rimarrà a salvarci quel Crono che tu vai bestemmiando. Da che mondo è mondo il tempo ha aiutato l'umanità a far dimenticare i dolori e le morti, a ingentilire i ricordi, a regalare nuovi mattini capaci di sotterrare vecchie sere, a donare un pizzico di saggezza allo sfacelo della vecchiaia.

E aggiungo un pensiero finale. Dovrei tacere per rispetto dei punti di vista altrui, ma non riesco, in virtù del nostro vecchio sodalizio targato B&B.
Perchè, B, fare sempre di ogni erba un fascio? Perchè tutti quelli che sono su Tik Tok sono idioti? Tutti quelli che ci circondano sono creature negative? Tutti i giorni futuri saranno mostruosi? Tutti i momenti della nostra vita sono stati disgustosi?
Ti lascio il bacio della buonanotte B.
B

Recensore Master
12/06/21, ore 16:42
Cap. 1:

Tic toc il tempo che scorre. Il tempo, un argomento che mi affascina da sempre. In questo componimento ci hai fatto percepire il dolore del trascorrere del tempo.
Tic toc, un social nel quale menti che il tempo pensano di averlo tra le mani lo spreca in assurdità.
Tic toc il cuore che batte, mentre vive, soffre, attende, mentre lui inesorabile scorre.
Sta a noi scegliere come impiegare il tempo che ci viene concesso su questa terra.
Nelle tue poesie noto, molto spesso, una drammaticità di visione di questo nostro trascorrere il tempo sul nostro pianeta, consapevoli di non poterlo fermare, come forse, anche, che lui si faccia beffe di noi che non abbiamo nessun potere, nemmeno per rallentarlo e poter magari vivere diversamente alcune situazioni.
Tic toc potrebbe diventare un ritmo infernale, se non fossimo in grado di cogliere le opportunità che il Tempo ci concede, per capire, per amare, per sentirci meno soli.
Il tempo è fatto per essere condiviso, comprendendo quale fortuna abbiamo a portata di mano e che, tante volte, semplicemente gettiamo via perché non sappiamo coglierne la vera essenza che è quella di scoprire noi stessi in relazione a lui.
Forse cara Cristina, tramite le tue parole, sono andata decisamente fuori dal contesto da te creato, partendo per la tangente, ma il bello è quello che resta dopo una lettura: la riflessione. Un caro saluto.