Recensioni per
Il manuale delle emozioni
di BeingHuman

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/02/23, ore 09:31

Non posso credere di aver trovato una persona con lo stesso mio pensiero! Ora sono vecchietta, ma quando andavo al liceo sconvolsi la mia classe affermando, alla lezione di filosofia, che "La verità non esiste."
Esclamazioni di protesta dalla classe, tutti sconvolti pensando di avere a che fare una una pazza, solo la professoressa era interessata alla mia teoria. Se 100 persone guardano la luna, essa apparirà il 100 modi diversi.
Fine della giornata: un 9 a filosofia e la gente che non capiva come io avessi fatto a prenderlo "dicendo stronzate."
Nonostante Sebastian la pensi uguale a me, sa già quanto sarà dura farlo capire a Michael. Io amo queste storie di pura amicizia.
E mi piace vedere qualcuno che aiuta una persona con una mancanza senza farla sentire diversa o menomata, non è facile. Sì, Michael è davvero fortunato ad avere Sebastian come amico. Un amico sincero che ti dice le cose come stanno è raro come un diamante, alla gente non piace chi dice la verità e, la persona che lo fa, finisce sempre allontanata.
"Il sonno della ragione genera mostri". Sì, lo ricordavo ma purtroppo nessuno nessuno me lo aveva mai spiegato. Sono lieta di aver letto l'interpretazione di Sebastian, un fenomeno che nel mondo di oggi purtroppo accade sempre più spesso, aggiungo io. A volte mi viene da pensare che l'uomo si sia spinto troppo avanti per potersi risvegliare e fare marcia indietro.
Mi piace la spiegazione di Sebastian, semplice, diretta, ma senza dare niente per scontato. Contemporaneamente aperto ad accogliete le opinioni di Michael.
Cosa è successo a Michael quando ha toccato con mano la follia umana? Sono curiosa di scoprirlo ora. Non vedo l'ora di tornare a leggere di loro e delle loro emozioni. Adoro le persone che non ne sono spaventate come Sebastian e Michael, ci vuole coraggio per guardarle in faccia come fanno loro!
Scusa il pippone, ma quando una storia mi piace scrivo davvero tanto.
A presto!

Recensore Master
16/06/21, ore 12:42

Sei riuscita a scrivere un brano assolutamente di rilievo. Bravissima!
L'ho letto più volte, con attenzione, fermandomi qua e là per riflettere. Ne valeva la pena.
Con poche frasi, semplici, quasi da popolino, con poche trovate sceniche (il cieco) riesci a buttar giù trattati d'arte, di filosofia, di umanità.

Anzitutto metti in evidenza le diverse interpretazioni che possono essere date all'opera d'arte, quando la si guarda, o la si legge. La stessa valutazione che ne diamo può cambiare, a seconda del nostro stato d'animo, dell'ambiente nel quale ci troviamo invischiati.

Mi è piaciuta l'esegesi completa che fai della controversa opera di Goya.
Mi è piaciuto come sei riuscita a tirarne fuori, con semplicità ed immediatezza, i molteplici insegnamenti che ne scaturiscono.

"Un tema molto attuale". Verissimo. Oggi è un continuo bombardamento di messaggi che spingono a seguire il cuore, l'istinto, la passione. A lasciarsi andare. A staccare la spina alla ragione.
E assistiamo a un continuo crescendo di manifestazioni del "lato bestiale" del nostro essere uomini. Viene fuori tutto l'elenco che fai delle cose che rappresentano le bestie.
Sebastian termina con quel terrificante corollario: "Quando il caos prende il sopravvento non c'è più modo per dominarlo e tornare sani di mente." Che ti fa capire che seguire l'istinto è un po' come cadere vittima delle droghe. La passione non può essere dissociata dalla ragione.

Poi c'è l'ulteriore interpretazione, la sentenza, quasi lapidaria, di Michael: "I mostri che assalgono l'uomo sono creati da lui stesso….". Drammatica verità.

Ci ho ancora trovato, esemplificato qui dentro, il profondo significato di amicizia. Sincerità e gratitudine.
"La gratitudine era un concetto troppo implicito per essere espresso da una parola sola e fortunatamente erano entrambi d'accordo su questo." Bellissimo.

Mi ha infine suggestionato, in Sebastian, quello che tu chiami "il complesso di eterno incompreso". Un'incomprensione dipendente forse da lui stesso ("troppo criptico"), o dagli interlocutori. O ancora dal mezzo di scambio - le parole - che senza la possibilità di vedere le espressioni facciali non sono del tutto adeguate a trasmettere sentimenti. Proprio come il mezzo scritto, anche qui, su EFP.
Proprio brava!