Ciao, eccomi qua! Avendo già letto anche il capitolo due, mi permetto di fare una considerazione generale (che poi rifarò alla fine ehehe). Si vede che hai cambiato modo di scrivere, un po’, ma non è tanto quello perché la storia è scritta bene: direi soprattutto che hai un po’cambiato immaginazione. Si vede già che ti piace andare a fondo nella psicologia e nella storia dei personaggi (e che ti piace un sacco descriverli fisicamente, e qui ti puoi divertire visto che li hai inventati tutti tu!) , ma lo fai -facevi- in modo diverso, essendo tu una persona diversa: è un immaginazione, coem dire, più “giovane”. Davvero interessante come esperimento, brava per averlo fatto, immagino sia un gran lavoro!
Altra cosa: mi ha fatta pensare a una serie recente, una delle poche che ho visto, che si chiama Stranger Things, non so se la conosci. Non è la mio genere la fantascienza ma ci sono un sacco di altre cose qui dentro perciò l’ho trovata davvero piacevole da leggere.
Si entra subito nel vivo del soggetto con la conversazione nel laboratorio, e questa strategia narrativa è molto coinvolgente (domanda: già all’epoca iniziava così?). Una cosa bellissima è il “dove abiti che ti vengo a cercare” quando Ester immagina la voce del robot, mi ha fatta ridere e l’ho immaginato anche io bellissimo eheeh! Le cose sono descritte veramente con una grandissima minuzia, una cosa che mi ha colpita tanto è la pistola che ingrandisce il nucleo degli atomi: non sapevo che ti interessassi di queste cose, ma sai che le descrivi proprio bene? Ho imparato un sacco! E quindi avevi fatto delle ricerche approfondite, wow, che brava, veramente!
Io però sono come Ester e preferisco le materie umanistiche ;) quindi mi è piaciuta, più che la descrizione delle macchine, quella del giardino e dell’estate calda e soleggiata nel paesino sul limitare del bosco, me lo sono immaginate e mi ha riportata indietro con la mente a tante cose che ho visto o che ho immaginato anche io da più giovane. Idem per il portone con i rettangoli di vetro e il marmo del pavimento: ci sono delle cose che vengono dal futuro ma altre che mi riportano al passato, non so come dire!
I nomi come li hai scelti? Mi è piaciuto un sacco Cris/Cristoforo! E chiaramente ho molto apprezzato la descrizione del giardino di casa di Andrea, vittima di gente senza il pollice verde ehehe!
La cosa delle videochiamate mi ha fatta piegare: perché esistono davvero e sono una piaga ahaha! Ci avevi visto giusto! Jessica, per come la descrivi, sembra veramente insopportabile (ma ora so che non è così): a cosa ti sei ispirata? Vero che c’era sempre alle superiori qualcuna così ahah! Anche il personaggio di Orazio mi è piaciuto molto: la cosa delle foto, sei tu, giusto? E, sempre restando sui personaggi, Giovanni mi ha incuriosita: è veramente un rompiscatole e un arrogante ma adoro il suo aglio di capelli e mi sembra uno di quei personaggi un po’misteriosi che potrebbero riservare delle sorprese andando avanti. Andrea me lo immaginavo biondo anche io e così capellone mi ha stesa, ottima scelta ehehe ;)
Un’altra cosa mi ha colpita molto, è una frase di Giovanni: “e se tuo padre dovesse rimanere intrappolato per sempre nella storia?” Non dice nel passato, ma nella storia, questa cosa è super interessante? Voluta? Poi ti ho detto, la cosa sul dilatatore di materia è veramente interessante così come la conversazione che hanno i genitori di Ester a casa: si vede che non ti sei inventata le cose di sana pianta e ti è venuta veramente bene, molto realistica. Le descrizioni delle altre macchine, anche, del modo in cui sono integrate alla casa e alla storia, molto fluenti, ci sta, è divertente!
La storia è molto “visiva” nelle descrizioni e credo che questa caratteristica tu non l’abbia persa, per questo mi fa un po’pensare a una sceneggiatura, credo! Insomma, brava per aver ripreso in mano un lavoro di giovinezza, è vermete interessante e da questo primo capitolo si capisce già che ne succederanno delle belle! E Adesso vado a recensiere il secondo ;) |