Recensioni per
Domani soffierà il vento di domani
di Carme93

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/08/21, ore 17:51

VALUTAZIONE DI MYSTERY_KOOPA – Domani soffierà il vento di domani, di Carme93
PUNTEGGIO: 44,35/50
Grammatica e Stile: 7,6/10 (media tra 7,2/10 di g. e 8/10 di s.)
La grammatica è piuttosto imprecisa. Non ci sono errori gravi, ma la storia avrebbe avuto sicuramente bisogno di più riletture.
“felici. Peccato” – doppia spaziatura -0,10
“dovessero accontentarsi” – il soggetto dovrebbe essere espresso, in quanto tenerlo sottinteso rende soggetto della frase gli usignoli -0,50
“essere costato” – “essere costata”, visto che ti riferisci alla scarpa -0,20
“pena.” – “pena?” la frase è un’interrogativa diretta, serve il punto interrogativo -0,20
“sarebbe andato” – “andata”, figlia è femminile. Alternativamente, potevi sostituire con “figlio” per fare una considerazione generale -0,20
“le ragazze a gruppetti non parlottare e ridacchiare” – non ho ben capito a quale frase si collega questa, in quanto se fosse la precedente servirebbe l’indicativo, mentre se fosse quella ancora prima (“in quei mesi…”) l’infinito va bene, ma la frase andrebbe girata in un altro modo. -0,50
“Pronto. Appena” – doppia spaziatura -0,10
“ma d’altronde” – doppia spaziatura -0,10
“e i suoi disegni” – “e ai suoi disegni” -0,10
“Ah, già giapponese antico” – “Ah già, giapponese antico” -0,10
“Aoi una sua cara amica e…” – “Aoi, una sua cara amica, e…” l’inciso non è chiuso -0,20
“dove si trovavano” – “dove si trovava”, parte è singolare -0,50
Il punteggio risultante è 7,2/10.
Parto subito col segnalarti un errore che trovo molto spesso in vari racconti, ovvero l’utilizzo di espressioni come “l’anno prossimo”, “è ora” e simili nella prosa di un testo al passato. Avresti dovuto utilizzare espressioni che indicano il presente e il futuro all’interno di un tempo passato, come ad esempio “l’anno successivo”.
Lo stile della tua storia, mantenendosi fedele ai manga che l’hanno ispirato, è molto improntato sui dialoghi, dove trovo che tu sia riuscita a dare il meglio della tua scrittura. Hai la capacità di renderli sempre realistici, sia che siano più formali, sia che siano totalmente informali, con alcune imprecisioni sintattiche (o perlomeno, espressioni unicamente colloquiali) inserite al fine di rendere il tutto molto più vivo e davvero reale. Anche per quanto riguarda la prosa, ho trovato il registro stilistico che hai scelto molto adatto alla storia narrata, in quanto è abbastanza semplice, ma ti lascia comunque spazio per una certa versatilità, si adatta ad ogni personaggio e situazione senza mai stridere con il resto.
L’unico limite l’ho riscontrato con la punteggiatura, che è stata spesso un po’ imprecisa: talvolta fino a lasciarmi confuso sul significato della frase (e in questo caso l’ho segnalato in grammatica); altre volte, invece, il significato è ben comprensibile, ma la lettura risulta meccanica e poco fluida (ad esempio qui “Nel cortile individuò subito i compagni che, naturalmente, lo sbeffeggiavano per la figuraccia ridevano, così tornò all’interno dell’edificio.”). Un altro elemento che mi è risultato un po’ ostico talvolta è stata una tendenza fin esagerata a sottintendere i soggetti.
Come consiglio, infine, avrei riportato il biglietto scritto da Akari in corsivo e poi sarei andato a capo, ma ovviamente questa nota d’impaginazione non ha influito sul punteggio.
Tutto sommato, quindi, la lettura è stata piacevole, e sono velocemente arrivato alla fine della storia con una buona sensazione.
Trama e Originalità: 9,5/10
La trama è forse il parametro che, più di tutti, ha risentito del prompt piuttosto limitante che hai scelto. Al tempo stesso, però, hai fatto un ottimo lavoro: la storia è riuscita a coprire un lungo arco di tempo, quasi un anno, senza mai perdere la propria scorrevolezza con tagli bruschi o salti avanti e indietro nel tempo improvvisi. I flashback sono perfettamente integrati nel flusso della narrazione, e hanno aiutato a chiudere velocemente molti accenni a situazioni passate che si sono presentati nel corso del racconto, senza per questo apparire come approfondimenti forzati o poco utili ai fini della trama. Sono presenti diverse scene cliché, ad esempio la cacciata dalla classe del protagonista, la supplica per evitare l’espulsione e l’ingresso di Takuya nella camera di Akari immersa nell’oscurità, con la madre di lei come accompagnatore silenzioso. Tuttavia, l’effetto generale non ne è risultato per nulla guastato: è mancato sì quel tocco in più di originalità che ha dato invece forza a personaggi e dialoghi, ma non ha di certo influito sul valore della trama in sé o sul mio gradimento di essa. Ho avuto un solo dubbio, che tuttavia ho deciso di trattare nel parametro dedicato alla caratterizzazione.
La parte che ho preferito è stata senza dubbio quella finale, con la fuga simbolica dei due protagonisti verso il mare: essa non porterà a nulla, se non all’ennesima sfuriata del professor Watanabe, ma è senza dubbio un forte segnale, che preannuncia l’intenzione di Takuya e Akari di non arrendersi di fronte alle avversità come avevano fatto in precedenza, ma di provare a imporre le proprie decisioni nonostante la contrarietà dell’ambiente che li circonda (il padre di lei e la madre di lui soprattutto!)
Mi hai davvero colpito, scrivendo un racconto portato avanti da nient’altro che una delicata naturalezza. Complimenti!
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 8,75/10
Anche per quanto riguarda questo parametro bisogna tenere conto del prompt, che ti ha sicuramente limitata nel dare dinamicità ai personaggi, soprattutto quelli secondari. Il primo personaggio a rientrare in questa categoria è sicuramente Watanabe, che difficilmente avresti potuto rendere ancora più rigido nelle proprie posizioni, tanto professionali (quale il disprezzo generalizzato per i mangaka e per gli studenti distratti) quanto familiari (se qui in Italia ci fossero queste conseguenze per un abbraccio in classe o un compito in bianco le scuole sarebbero deserte! Tuttavia, hai reso al meglio l’attaccamento alla tradizione giapponese anche attraverso questi piccoli particolari, che da soli danno slancio alla storia). Allo stesso modo, anche la madre di Takuya rientra in questa categoria, nonostante nella parte finale tenti di avvicinarsi alle motivazioni del figlio, pur avendo perso completamente fiducia nelle relazioni umane.
Ad avermi stupito più di tutti, però, è stato proprio Takuya. Trovo infatti abbastanza originale la sua caratterizzazione rispetto agli schemi classici delle opere giapponesi: si nota davvero che ci hai messo una sensibilità diversa, pur tenendolo attaccato alla cultura d’origine, in cui il dolore si esprime da soli e in silenzio, all’interno dei disegni o di quattro mura, come ha invece fatto Akari. Sempre a questo proposito, ho trovato l’accenno di pensieri suicidi adeguato al contesto: passa inosservato, soprattutto visto che si trova verso la scena finale, ma la sua presenza si sente comunque, anche se per il protagonista appare come una cosa superficiale. Infine, anche Akari mi è piaciuta molto, con la sua forza quasi ostentata che tuttavia sparisce di fronte alle imposizioni paterne. Ho solamente due piccoli dubbi: il perché Aoi non abbia detto a Takuya della lettera, e soprattutto come sia possibile che Takuya non conoscesse il cognome di Akari pur stando sempre davanti ai quadri con le valutazioni! Certo, Watanabe potrà anche essere un cognome diffuso, ma il dubbio avrebbe dovuto avercelo… solo questo mi impedisce di darti un punteggio più alto, perché proprio mi ha lasciato confuso. Non sapevo se indicarlo in trama o caratterizzazione, per comodità l’ho fatto qui, ma il punteggio totale non sarebbe cambiato comunque. A parte questo, tutto ottimo!
Utilizzo del pacchetto: (2. L’educazione sentimentale) 9/10
Genere/i – Sentimentale: Il genere sentimentale è stato sviluppato molto bene lungo l’intero corso della storia, in entrambe le sue possibili accezioni. Il racconto è molto emotivo, così come il protagonista, e ciò emerge soprattutto nel momento in cui Takuya interagisce con gli altri personaggi. Il rapporto con Akari, inoltre, rimane approfondito al punto giusto: quella tra i due non è ancora una vera storia d’amore romantico, si è ancora alle prime esperienze e ai primi problemi di cuore, per cui il prompt risulta sviluppato molto bene. Non avendo inserito altri generi nello specchietto al momento della consegna, non posso assegnarti il punto bonus. 2/3
Oggetto – Compito in bianco: L’oggetto è stato usato molto bene. Il compito in bianco non solo è un elemento fondamentale della trama, in quanto a seguito di esso il protagonista rischia di essere espulso, ma ricompare anche più avanti, quando si viene a sapere che Akari l’ha sostituito per evitare ritorsioni da parte di suo padre. Ottimo! 2/2
Prompt – 2: I vostri personaggi saranno in un liceo giapponese, con i cliché dei manga scolastici; uno è il professore della materia più temuta dall’altro. In caso di elementi erotici, vale l’indicazione sull’età del I prompt: La verità è che questo pacchetto l’ha scritto Setsy, perché io di manga scolastici giapponesi non ne ho letto nemmeno uno XD In ogni caso, la traccia è stata sicuramente rispettata: la scuola è indubbiamente identificabile come giapponesi, sia per le materie studiate, sia per l’ambiente, sia per il tipo di disciplina impartito agli studenti (secchi in corridoio, turni di pulizie, ecc) che in occidente non è presente. Watanebe è indubbiamente l’insegnante della materia più temuta da Takuya, anche a causa dell’insegnante stesso. Non essendoci alcun elemento erotico, la seconda parte del pacchetto è indifferente ai fini della valutazione. Anche qui, punteggio pieno! 5/5
Titolo: 5/5
La scelta di porre un proverbio come titolo mi è piaciuta moltissimo già di per sé, in quanto ho un debole per la reinterpretazione delle frasi fatte, ma l’ho anche trovato in linea con la storia narrata. Prima di tutto è dolce, delicato e poetico, e anticipa perfettamente l’atmosfera che il lettore andrà a trovare durante la lettura. Inoltre, è anche stato inserito per intero alla fine del racconto, altro elemento che per me è molto importante e dà sempre quel qualcosa in più, soprattutto se è usato per racchiudere il significato dell’intero racconto come in questo caso. Trovo che la frase che hai scelto si applichi perfettamente alle vite dei due protagonisti, che vivono un giorno alla volta, insicuri di cosa riserverà loro il futuro ma desiderosi di stare uno a fianco dell’altra nonostante le difficoltà. Un titolo davvero perfetto, molto in stile giapponese.
Gradimento: 4,5/5
Nonostante io non sia un grandissimo fan delle produzioni giapponesi in generale, la tua storia mi è piaciuta davvero molto, riuscendo anche a emozionarmi leggermente verso la conclusione. Trovo che tu abbia rispettato molto bene la consegna, ma riuscendo anche ad aggiungerci qualcosa di tuo, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione molto sfaccettata che hai attribuito ai personaggi adolescenti (cosa che ti riesce sempre alla perfezione, lo ricordo molto bene!), che talvolta nei manga/anime scolastici rimane un po’ in secondo piano, soprattutto nel caso dei protagonisti che si assomigliano tutti abbastanza. Mi è dispiaciuto solo non riuscire a immergermi nella lettura completamente a causa delle imprecisioni grammaticali e in parte stilistiche, che mi hanno un po’ distratto, e alla caratterizzazione un po’ rigida dei personaggi di contorno, che tuttavia so essere dovuta al contesto. In ogni caso, davvero complimenti, riesci sempre a sorprendermi positivamente!

Recensore Master
08/08/21, ore 11:33

Contest: Evocami col mio nome, ti svelerò i miei segreti - edizione speciale Setsy&Mystery
Carme93 con: Domani soffierà il vento di domani
Grammatica* e Stile: 8.90/10 (grammatica – 0.70)
dem- sensei/ gakuran/hamai: tutte le parole in una lingua straniera che non si presume siano comunemente note dovrebbero avere una nota, o almeno essere in corsivo (cosa che hai fatto per mangaka). Nel primo caso, c’è uno spazio dopo il trait d’union (-0.20)
di Liceo: liceo non ha bisogno della maiuscola (-0.20)
che gli vedessero: li vedessero (-0.10)
senza allontantarlo: allontanarlo (-0.10)
Già che cosa: già, che cosa (-0.10)
Sviste per le quali non sottraggo punteggio:
ma d’altronde: spazio dopo “ma”
Stile: 8.50
Lo stile che hai scelto è molto scorrevole, perché utilizzando tantissimi dialoghi hai riproposto quella che sembra, secondo me, una sceneggiatura, quindi qualcosa di legato alla scrittura degli anime e manga. Credo che vista l’ambientazione e il pacchetto che hai scelto sia stata un’ottima idea! La prosa scorre senza intoppi, anche se manca qualche momento “alto” che magari poteva essere inserito in piccolissime dosi senza stravolgere il modo di parlare dei protagonisti; ma non era necessario, soprattutto pensando che la parte iniziale segue i canoni della commedia scolastica. Il narratore in terza persona è riuscito molto bene, visto che hai corso il rischio di fargli cambiare pov nei flashback, è una voce che resta al di sopra della vicenda eppure non suona fredda. So che non è così, ma in alcuni punti sembra un po’ lo stile di un diario, e considerando quanto questo piace ai giapponesi mi ha fatto una buona impressione. Il linguaggio degli adolescenti è credibile, semplice ma mai povero, mi ha fatta pensare tanto a “Touch” di Mitsuru Adachi per la naturalezza e la freschezza. Mi è piaciuto molto leggere l’introspezione di Takuya, parte rilevante del tuo racconto. I sentimenti che affluiscono in lui sono descritti con parole e con gesti che rivelano l’affetto che lo lega ad Akari. Un piccolo appunto, anche se questa è proprio estetica, non stile: qui: “Tekuya,
[omissis]Ti voglio bene. Addio.”, dopo la fine la lettera andava separata con uno spazio dalla riga successiva (come hai fatto all’inizio) e credo sarebbe risultata meglio in corsivo.
Trama e originalità: 8/10
La trama di questa fiction ha un ampio respiro, perché ti sei presa il tuo tempo per analizzare i caratteri, portare avanti degli accadimenti che si svolgono – compresi i flashback – in un tempo abbastanza lungo, e tutto questo mantenendo una giusta proporzione tra le parti. Di sicuro non ci sono “buchi” e anche questo aiuta a vedere la storia come se raccontasse qualche episodio di un anime, dove eventualmente ci sono episodi filler, ma difficilmente vuoti senza spiegazione. L’inizio e la fine sono le parti migliori, per me. Prima abbiamo la parte di commedia, che nomina anche “The promised Neverland” in modo ironico, una cosa che conoscendo l’anime ho apprezzato tanto, pur pensando che per qualche lettore questa citazione resterà nebulosa… E saltando alla conclusione, devo dire che sono stata rimasta stupita. Tutto pensavo tranne che avrebbero fatto questa simbolica “fuga da casa”; non che succeda chissà che, ma la forza del tuo ending è questa. Io ci ho visto, considerando l’età dei protagonisti, un momento di presa di posizione molto simbolico: credo che non andranno lontano, per me la sera rientreranno a casa, ma questo non vuol dire invece stiano davvero fuggendo verso il tramonto! Raramente apprezzo finali aperti (almeno nelle originali, perché non c’è l’appoggio del fandom) in quanto mi sembra che l’autore non sappia bene cosa fare. Invece c’è questa azione in divenire che è molto più bella sia di un finale negativo che positivo, forse, come ho detto, perché la vita dei ragazzi è ancora tutta di fronte a loro e ricca di possibilità. Visivamente l’ho sovrapposta ad un dei miei film preferiti, “Il laureato”, con la fuga in autobus. Tutto il centro della storia scorre bene tra il presente e il passato – con la quasi immancabile scena dell’uscita dei voti -, mentre il rapporto di Akari e Takuya è contemporaneamente frenato dall’ostacolo che sono i genitori e spinto dall’essere due persone che oggettivamente stanno molto bene insieme, sembra che si diano soprattutto conforto.
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9/10
Dunque, in questa storia abbiamo tre protagonisti che personalmente ho messo in un certo ordine. Per primo risalta il terrificante professor Watanabe, che è quello che è più stereotipato, ma in questo caso lo trovo il personaggio vincente, perché è la perfetta esecuzione della richiesta del pacchetto. È un vero giapponese vecchia scuola: tutto d’un pezzo, formale, che tiene gli alunni in un regime di schiavismo, in pratica! Gli manca la violenza fisica dell’allenatore di Mila e Shiro (come commenterò di nuovo ^^) ma per il resto ci siamo. Mi pare giusto che non abbia cedimenti o sfumature, in quanto rappresenta un prototipo. A lui in realtà aggiungerei la signora Matsuda, che arriva a costringere il figlio in ginocchio. Non è un’esagerazione, almeno negli anime, anche nei film studio Ghibli, per cui abbiamo dei crediti estremamente validi… Si passa a Takuya, che invece è molto più articolato. In lui vedo le contraddizioni dei ragazzi moderni tra il “sistema” giapponese e una consapevolezza ormai diversa. Lui si espone con la sua amata, ma d’altra parte accetta, quasi fino alla fine, di non poter fare nulla per sfuggire a certe regole. È un adolescente credibile, con slanci di ribellione ma non troppo coraggioso, col sogno di diventare un mangaka… direi una persona nella media, il che mostra che sai scrivere sia seguendo un canone sia creando di tuo. Infine c’è Akari, che rappresenta la sorpresa. Naturalmente essendo la figlia del professore lei è meno preoccupata dalla reazione di quest’ultimo: potrebbe subire qualche rappresaglia a casa, ma non certo la temuta sospensione da scuola, ma tutte le sue piccole iniziative sono particolari. Il fatto che sia lei per prima a voler baciare un compagno di scuola e che comunque lo abbracci con calore e spontaneità – cosa che non farebbe quasi nessuna, neppure con il fidanzato - la allontana dai cliché del genere, perché non la fa aderire a nessun “gruppo”. Non è la super romantica svanita, non è una tsundere waifu, ma è una ragazza affettuosa e direi equilibrata, vista la situazione nella quale si deve destreggiare. Pur soffrendo resiste e alla fine accetta di sfidare la famiglia scappando con Takuya. Si sono incoraggiati a vicenda ed è qui che hai mostrato le risorse del loro carattere.
Utilizzo del pacchetto: 8.80/10 (generi 2.5 + 1.8 oggetto+ prompt 4.5)
Il pacchetto l’hai eseguito bene, creando una tipicissima scuola giapponese: molta disciplina, ossessione per i voti e perfino la mania dei compagni di scattare foto “proibite” che non sono certo sexy; ma la percezione di cosa sia regolare in un istituto scolastico è molto differente dalla nostra. Ci sono i giusti cliché dei manga, primo quello famoso dell’alunno messo in punizione nel corridoio con i due secchi d’acqua… non so se sia ancora vero, ma si continua a vedere. Seguono al secondo posto l’incontro fatale che avviene davanti al cartellone dei voti – romanticismo asiatico? – e con l’aggiunta del fiorire dei ciliegi in cortile proprio quel giorno. Direi che siamo nel pieno canone che era stato richiesto. Anche caratterizzare il professore come non soltanto temuto, ma oggettivamente temibile lo fa somigliare a quelli più cattivi che tutti conosciamo: non siamo al livello degli insegnanti di ginnastica, ma poco ci manca! Per altro il professor Watanabe ha un motivo personale per prendere di mira il povero Takuya… Il genere sentimentale è espresso pienamente: in effetti questa storia è una vera e propria school!Drama, quindi come uno shoujo manga che parla d’amore tra compagni di classe. Un po’ più deboluccia la commedia, che si riconosce bene soprattutto nella prima metà, quella dove conta molto l’ambientazione. Procedendo con la lettura questi ragazzi abbastanza sfortunati ci mostrano soprattutto sofferenza, che sfocia in varie manifestazioni. Takuya deve scusarsi in una scena davvero umiliante (estremamente folk anche questa), mentre Akari arriva ad ammalarsi. Il finale per me è positivo, ma non allegro; insomma il divertimento, devo dire, non sono più riuscita e sentirlo. L’oggetto, il compito in bianco, compare due volte, assumendo più importanza. La prima è il risultato della distrazione di Takuya, che preferisce ritrarre la sua amata che scrivere il test d’inglese, rischiando tantissimo. Non solo avrà uno zero, ma sta sfidando “il suocero”, e in più mostra che l’idea di fare il mangaka sia a sua missione, altro che l’avvocato come vuole la mamma. Il foglio ricompare perché Akari lo ha sottratto per conservare il proprio ritratto conferendogli un forte valore sentimentale. Lei ha rischiato meno per quella semplice sostituzione, ma comunque l’ha fatto. Posso prendere in considerazione solo in piccolissima parte un leggerissimo light!violence, perché è “solo” morale, mentre questo avvertimento si intende per violenza fisica. Ma la mamma che ti tiene la testa giù un suo peso ce l’ha…
Titolo: 4.5/5
Un titolo molto adatto: in Italia corrisponde a “domani è un altro giorno”, ma naturalmente in giapponese è molto più poetico e profondo. Insomma, non è tuo, però ha centrato benissimo il tema della fiction. Si parla davvero del domani, e non è una vuota speranza, perché i tuoi personaggi sono giovanissimi e il senso di avere tutto il tempo del mondo è una percezione normale, come lo è quella di essere destinati alla felicità, quindi questa frase forma un anello perfetto: apre e chiude la storia dando un messaggio molto chiaro. Se Akari e Takuya si amano davvero – e non sta giocando molto il gusto del proibito – al limite dovranno vedersi con dei sotterfugi due anni, ma non si può dire che la vita li dividerà. Io propendo per l’interpretazione nella quale resteranno insieme, quindi il titolo mi appare davvero appropriato. Nel contempo non spiega molto del contenuto ma neppure è ingannevole, e anche questa è una cosa che ho apprezzato.
Gradimento: 4/5
La storia è molto carina, e mostra proprio l’atmosfera da manga richiesta dal pacchetto. I generi non si sono fusi, ma si sono piuttosto passati il testimone, mostrando sia la tua capacità di raccontare la commedia che quella di parlare di sentimenti. Forse portare avanti per un po’ la parte più comica avrebbe dato risalto anche a quella “seria”, anche perché ti riesce bene, quindi mi aspettavo di vederne ancora. I personaggi sono gradevoli, con le fragilità della loro età e nel contempo una grande profondità che li spinge a riflessioni e gesti di rottura con un mondo che trovano troppo restrittivo. Un racconto che ispira malinconia, sia per i personaggi che per le emozioni dell’adolescenza.
Punteggio: 43.20/50

Recensore Master
13/07/21, ore 10:32

Ciao! Questa storia mi è piaciuta moltissimo, mi sembrava davvero di guardare un anime, hai saputo veramente dare il colore, le descrizioni e il "sapore" di una tipica storia giapponese. Si vede che hai curato il testo e hai preso le tue informazioni e questo l'ho apprezzato tanto. I due protagonisti vivono una storia d'amore dolcissima e delicata, dove si vede che sono molto presi ma anche sottoposti a un enorme pressione sociale: lui perché la madre ha fatto fior di sacrifici per mandarlo in quella storia prestigiosa e lei perché figlia nientemeno del vicepreside nonché nemesi di Takuya. Eppure proprio nel momento peggiore, in cui i due sembrano dover restare separati per sempre Takuya, grazie all'intervento provvidenziale dell'amica di Akari, ha uno scatto di orgoglio e si va a prendere la sua amata. Certo per il momento è solo una gita al mare ma chissà che il domani non riserverà a felicità che meritano.

Recensore Master
09/07/21, ore 09:05

Buongiorno, l'introduzione di questa storia mi ha colpito quindi eccomi a leggere la shot. :3
Già dalle prime righe, come poi scrivi anche tu, sembra quasi l'inizio di un manga scolastico! E in questo periodo, poi, mi è tornata un sacco la voglia di leggere manga scolastici xD
Io devo ancora capire perché, sti poveri ragazzi, quando vengono sbattuti fuori dalla classe devono tenere per forza sti secchi pieni d'acqua. Se fosse mai successo a me penso che avrei combinato un bel casino... be', avrei lavato il pavimento! xD
Nel cortile individuò subito i compagni che, naturalmente, lo sbeffeggiavano per la figuraccia ridevano, Credo che qui ci starebbe meglio ridendo, al posto di ridevano. Trovo che la frase sarebbe più scorrevole e lineare.
Il primo incontro tra i due è davvero molto shoujo, mi piace tanto ♥ E mi piace il fatto che si trovino subito in sintonia, trovandosi durante l'intervallo per passare del tempo assieme. Almeno non deve stare sempre da solo ♥
per l’hamai insieme. qui penso volessi scrivere Hanami, il festival dei ciliegi in fiore, vero? O l'hamai è una cosa diversa?
I giapponesi, da quanto ho appreso, sono un popolo strano. Strano per noi, ovviamente. Sono molto misteriosi e spesso per capirli bisogna cercare di seguire una logica. E in questo racconto tu lo rendi bene. Takuya che è un bravo ragazzo, che cerca di pensare a quello che vuole o non vuole lei. Molto educato. Lei che non si comprende davvero appieno cosa voglia, ma alla fine glielo dice. Davvero, mi sembra quasi di leggere un manga :D
Però... certo che Takuya è un po' ingenuotto eh?! xD Dai, suh. Sei alle superiori, lei ti piace, baciala e basta! Ahahah! Ci sono rimasta un po' male, il cuore che batte all'impazzata, tutta l'emozione e poi un bacio sulla guancia! :'D Dai, penso che comunque, prima o poi ci arriveranno ad un bacio vero, come dice Akari! ♥
Akari comunque mi sembra che nasconda qualcosa. Magari non è niente di che, però non so. La trovo un po' enigmatica. Uscita, vuole un bacio, poi all'improvviso "Devo andare" e me l'immagino abbastanza seria in certi momenti, come in quello nel quale dice che deve andare via.
Paura che le sue paure notturne si concretizzassero. qui eviterei la ripetizione di paure. Magari mettere "Paura che le sue ansie", o qualcosa del genere.
Vedi? Vedi che nasconde qualcosa? Perché dovrebbe sbiancare alla vista di Takuya? D:
Ma che problemi ha quello? Uno studente non può manco parlare con una compagna di scuola? Mah! Può essere figlia anche dell'imperatore, se è per questo. Certo che Takuya odia quel prof e SICURAMENTE (perché ormai ho deciso così xD) diventerà suo suocero :'D Ah, la vitah! xD
Per difenderlo? O per proteggere sé stessa? Mah, secondo me più perché sa che ha problemi col padre. Non penso si vergogni di farsi vedere con lui o il padre possa dire "Non ci devi manco parlare", dai, sarebbe super immaturo per un padre, no?!
Niente, il prof. è pazzo. Non c'è altra spiegazione.
Ma no :° Speravo che almeno sulla terrazza avessero un confronto Takuya e Akari. :° Decidere insieme cosa fare. Spero che anche Takuya rinsavisca, deve combattere per ciò a cui tiene, sia che siano i disegni sia Akari.
Awwww! Si sono baciati! Finally! Mi piace che Takuya sia un sacco rispettoso e che sia lei, poi a prendere le redini, tenerlo per un braccio e approfondire il bacio ♥
Povero ragazzo. Per quanto la madre ci tenga che lui abbia un futuro radioso, dovrebbe mettersi nei suoi panni. Da quanto si intuisce avevano anche un buon rapporto, loro due. Sarebbe carino se la madre lo ascoltasse, invece di attaccarlo. È comunque un comportamento che spesso leggo anche nei manga. Genitori che cercano di disegnare (per rimanere in tema di disegni) la vita dei figli, urlando e facendoli sentire in colpa. Ci credo che poi i giapponesi soffrano d'ansia e che si suicidano se vengono bocciati a scuola... :°(
Mi è dispiaciuto leggere di Akari che stava così male, ma almeno la madre di lei mi sembra una persona che ascolta la figlia e che vuole starle vicino.
È nata come oneshot, da quanto ho capitolo, ma potrebbe essere la base per una long. Insomma, quando arrivi alla fine comunque il lettore pensa a quello che accadrà. Riusciranno a stare insieme davvero? O il mare di fine racconto è solo una parentesi? Riuscirà Takuya a cambiare scuola e ritrovare gli amici di un tempo o la madre si opporrà? Ed il professore prima o poi capirà che deve lasciare libera la figlia di vivere la sua vita e scegliere le persone che vuole al suo fianco? Ecco, quindi... la storia lascia diverse domande che il lettore potrà riempire da solo. Oppure, come ho detto, potrebbe essere la base di una long. Ma è ovvio che, essendo oneshot, non penso che la continuerai e va benissimo così :)
Questo racconto mi ha davvero ricordato tantissimo uno shoujo manga! È stata davvero una lettura piacevole e scorrevole. :)
Sono contenta di aver avuto modo di leggerla ♥
Baci
Deb

Recensore Veterano
30/06/21, ore 23:38

Storia molto bella anche se lunghetta ❤ potrebbe essere tranquillamente la trama di qualche anime