VALUTAZIONE DI MYSTERY_KOOPA – Domani soffierà il vento di domani, di Carme93
PUNTEGGIO: 44,35/50
Grammatica e Stile: 7,6/10 (media tra 7,2/10 di g. e 8/10 di s.)
La grammatica è piuttosto imprecisa. Non ci sono errori gravi, ma la storia avrebbe avuto sicuramente bisogno di più riletture.
“felici. Peccato” – doppia spaziatura -0,10
“dovessero accontentarsi” – il soggetto dovrebbe essere espresso, in quanto tenerlo sottinteso rende soggetto della frase gli usignoli -0,50
“essere costato” – “essere costata”, visto che ti riferisci alla scarpa -0,20
“pena.” – “pena?” la frase è un’interrogativa diretta, serve il punto interrogativo -0,20
“sarebbe andato” – “andata”, figlia è femminile. Alternativamente, potevi sostituire con “figlio” per fare una considerazione generale -0,20
“le ragazze a gruppetti non parlottare e ridacchiare” – non ho ben capito a quale frase si collega questa, in quanto se fosse la precedente servirebbe l’indicativo, mentre se fosse quella ancora prima (“in quei mesi…”) l’infinito va bene, ma la frase andrebbe girata in un altro modo. -0,50
“Pronto. Appena” – doppia spaziatura -0,10
“ma d’altronde” – doppia spaziatura -0,10
“e i suoi disegni” – “e ai suoi disegni” -0,10
“Ah, già giapponese antico” – “Ah già, giapponese antico” -0,10
“Aoi una sua cara amica e…” – “Aoi, una sua cara amica, e…” l’inciso non è chiuso -0,20
“dove si trovavano” – “dove si trovava”, parte è singolare -0,50
Il punteggio risultante è 7,2/10.
Parto subito col segnalarti un errore che trovo molto spesso in vari racconti, ovvero l’utilizzo di espressioni come “l’anno prossimo”, “è ora” e simili nella prosa di un testo al passato. Avresti dovuto utilizzare espressioni che indicano il presente e il futuro all’interno di un tempo passato, come ad esempio “l’anno successivo”.
Lo stile della tua storia, mantenendosi fedele ai manga che l’hanno ispirato, è molto improntato sui dialoghi, dove trovo che tu sia riuscita a dare il meglio della tua scrittura. Hai la capacità di renderli sempre realistici, sia che siano più formali, sia che siano totalmente informali, con alcune imprecisioni sintattiche (o perlomeno, espressioni unicamente colloquiali) inserite al fine di rendere il tutto molto più vivo e davvero reale. Anche per quanto riguarda la prosa, ho trovato il registro stilistico che hai scelto molto adatto alla storia narrata, in quanto è abbastanza semplice, ma ti lascia comunque spazio per una certa versatilità, si adatta ad ogni personaggio e situazione senza mai stridere con il resto.
L’unico limite l’ho riscontrato con la punteggiatura, che è stata spesso un po’ imprecisa: talvolta fino a lasciarmi confuso sul significato della frase (e in questo caso l’ho segnalato in grammatica); altre volte, invece, il significato è ben comprensibile, ma la lettura risulta meccanica e poco fluida (ad esempio qui “Nel cortile individuò subito i compagni che, naturalmente, lo sbeffeggiavano per la figuraccia ridevano, così tornò all’interno dell’edificio.”). Un altro elemento che mi è risultato un po’ ostico talvolta è stata una tendenza fin esagerata a sottintendere i soggetti.
Come consiglio, infine, avrei riportato il biglietto scritto da Akari in corsivo e poi sarei andato a capo, ma ovviamente questa nota d’impaginazione non ha influito sul punteggio.
Tutto sommato, quindi, la lettura è stata piacevole, e sono velocemente arrivato alla fine della storia con una buona sensazione.
Trama e Originalità: 9,5/10
La trama è forse il parametro che, più di tutti, ha risentito del prompt piuttosto limitante che hai scelto. Al tempo stesso, però, hai fatto un ottimo lavoro: la storia è riuscita a coprire un lungo arco di tempo, quasi un anno, senza mai perdere la propria scorrevolezza con tagli bruschi o salti avanti e indietro nel tempo improvvisi. I flashback sono perfettamente integrati nel flusso della narrazione, e hanno aiutato a chiudere velocemente molti accenni a situazioni passate che si sono presentati nel corso del racconto, senza per questo apparire come approfondimenti forzati o poco utili ai fini della trama. Sono presenti diverse scene cliché, ad esempio la cacciata dalla classe del protagonista, la supplica per evitare l’espulsione e l’ingresso di Takuya nella camera di Akari immersa nell’oscurità, con la madre di lei come accompagnatore silenzioso. Tuttavia, l’effetto generale non ne è risultato per nulla guastato: è mancato sì quel tocco in più di originalità che ha dato invece forza a personaggi e dialoghi, ma non ha di certo influito sul valore della trama in sé o sul mio gradimento di essa. Ho avuto un solo dubbio, che tuttavia ho deciso di trattare nel parametro dedicato alla caratterizzazione.
La parte che ho preferito è stata senza dubbio quella finale, con la fuga simbolica dei due protagonisti verso il mare: essa non porterà a nulla, se non all’ennesima sfuriata del professor Watanabe, ma è senza dubbio un forte segnale, che preannuncia l’intenzione di Takuya e Akari di non arrendersi di fronte alle avversità come avevano fatto in precedenza, ma di provare a imporre le proprie decisioni nonostante la contrarietà dell’ambiente che li circonda (il padre di lei e la madre di lui soprattutto!)
Mi hai davvero colpito, scrivendo un racconto portato avanti da nient’altro che una delicata naturalezza. Complimenti!
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 8,75/10
Anche per quanto riguarda questo parametro bisogna tenere conto del prompt, che ti ha sicuramente limitata nel dare dinamicità ai personaggi, soprattutto quelli secondari. Il primo personaggio a rientrare in questa categoria è sicuramente Watanabe, che difficilmente avresti potuto rendere ancora più rigido nelle proprie posizioni, tanto professionali (quale il disprezzo generalizzato per i mangaka e per gli studenti distratti) quanto familiari (se qui in Italia ci fossero queste conseguenze per un abbraccio in classe o un compito in bianco le scuole sarebbero deserte! Tuttavia, hai reso al meglio l’attaccamento alla tradizione giapponese anche attraverso questi piccoli particolari, che da soli danno slancio alla storia). Allo stesso modo, anche la madre di Takuya rientra in questa categoria, nonostante nella parte finale tenti di avvicinarsi alle motivazioni del figlio, pur avendo perso completamente fiducia nelle relazioni umane.
Ad avermi stupito più di tutti, però, è stato proprio Takuya. Trovo infatti abbastanza originale la sua caratterizzazione rispetto agli schemi classici delle opere giapponesi: si nota davvero che ci hai messo una sensibilità diversa, pur tenendolo attaccato alla cultura d’origine, in cui il dolore si esprime da soli e in silenzio, all’interno dei disegni o di quattro mura, come ha invece fatto Akari. Sempre a questo proposito, ho trovato l’accenno di pensieri suicidi adeguato al contesto: passa inosservato, soprattutto visto che si trova verso la scena finale, ma la sua presenza si sente comunque, anche se per il protagonista appare come una cosa superficiale. Infine, anche Akari mi è piaciuta molto, con la sua forza quasi ostentata che tuttavia sparisce di fronte alle imposizioni paterne. Ho solamente due piccoli dubbi: il perché Aoi non abbia detto a Takuya della lettera, e soprattutto come sia possibile che Takuya non conoscesse il cognome di Akari pur stando sempre davanti ai quadri con le valutazioni! Certo, Watanabe potrà anche essere un cognome diffuso, ma il dubbio avrebbe dovuto avercelo… solo questo mi impedisce di darti un punteggio più alto, perché proprio mi ha lasciato confuso. Non sapevo se indicarlo in trama o caratterizzazione, per comodità l’ho fatto qui, ma il punteggio totale non sarebbe cambiato comunque. A parte questo, tutto ottimo!
Utilizzo del pacchetto: (2. L’educazione sentimentale) 9/10
Genere/i – Sentimentale: Il genere sentimentale è stato sviluppato molto bene lungo l’intero corso della storia, in entrambe le sue possibili accezioni. Il racconto è molto emotivo, così come il protagonista, e ciò emerge soprattutto nel momento in cui Takuya interagisce con gli altri personaggi. Il rapporto con Akari, inoltre, rimane approfondito al punto giusto: quella tra i due non è ancora una vera storia d’amore romantico, si è ancora alle prime esperienze e ai primi problemi di cuore, per cui il prompt risulta sviluppato molto bene. Non avendo inserito altri generi nello specchietto al momento della consegna, non posso assegnarti il punto bonus. 2/3
Oggetto – Compito in bianco: L’oggetto è stato usato molto bene. Il compito in bianco non solo è un elemento fondamentale della trama, in quanto a seguito di esso il protagonista rischia di essere espulso, ma ricompare anche più avanti, quando si viene a sapere che Akari l’ha sostituito per evitare ritorsioni da parte di suo padre. Ottimo! 2/2
Prompt – 2: I vostri personaggi saranno in un liceo giapponese, con i cliché dei manga scolastici; uno è il professore della materia più temuta dall’altro. In caso di elementi erotici, vale l’indicazione sull’età del I prompt: La verità è che questo pacchetto l’ha scritto Setsy, perché io di manga scolastici giapponesi non ne ho letto nemmeno uno XD In ogni caso, la traccia è stata sicuramente rispettata: la scuola è indubbiamente identificabile come giapponesi, sia per le materie studiate, sia per l’ambiente, sia per il tipo di disciplina impartito agli studenti (secchi in corridoio, turni di pulizie, ecc) che in occidente non è presente. Watanebe è indubbiamente l’insegnante della materia più temuta da Takuya, anche a causa dell’insegnante stesso. Non essendoci alcun elemento erotico, la seconda parte del pacchetto è indifferente ai fini della valutazione. Anche qui, punteggio pieno! 5/5
Titolo: 5/5
La scelta di porre un proverbio come titolo mi è piaciuta moltissimo già di per sé, in quanto ho un debole per la reinterpretazione delle frasi fatte, ma l’ho anche trovato in linea con la storia narrata. Prima di tutto è dolce, delicato e poetico, e anticipa perfettamente l’atmosfera che il lettore andrà a trovare durante la lettura. Inoltre, è anche stato inserito per intero alla fine del racconto, altro elemento che per me è molto importante e dà sempre quel qualcosa in più, soprattutto se è usato per racchiudere il significato dell’intero racconto come in questo caso. Trovo che la frase che hai scelto si applichi perfettamente alle vite dei due protagonisti, che vivono un giorno alla volta, insicuri di cosa riserverà loro il futuro ma desiderosi di stare uno a fianco dell’altra nonostante le difficoltà. Un titolo davvero perfetto, molto in stile giapponese.
Gradimento: 4,5/5
Nonostante io non sia un grandissimo fan delle produzioni giapponesi in generale, la tua storia mi è piaciuta davvero molto, riuscendo anche a emozionarmi leggermente verso la conclusione. Trovo che tu abbia rispettato molto bene la consegna, ma riuscendo anche ad aggiungerci qualcosa di tuo, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione molto sfaccettata che hai attribuito ai personaggi adolescenti (cosa che ti riesce sempre alla perfezione, lo ricordo molto bene!), che talvolta nei manga/anime scolastici rimane un po’ in secondo piano, soprattutto nel caso dei protagonisti che si assomigliano tutti abbastanza. Mi è dispiaciuto solo non riuscire a immergermi nella lettura completamente a causa delle imprecisioni grammaticali e in parte stilistiche, che mi hanno un po’ distratto, e alla caratterizzazione un po’ rigida dei personaggi di contorno, che tuttavia so essere dovuta al contesto. In ogni caso, davvero complimenti, riesci sempre a sorprendermi positivamente! |