Recensioni per
Le Petit Cygne
di MaikoxMilo

Questa storia ha ottenuto 70 recensioni.
Positive : 70
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/10/23, ore 11:24
Cap. 8:

Rieccomi :)

Hyoga mi fa una tenerezza ....ha bisogno di tanto amore, tanto affetto. Lo vorrei tanto abbracciare.❤️

È vero si può essere soli sia stando effettivamente soli o anche in mezzo alla gente....il senso di solitudine passa quando trovi persone che riescono a riempire quel vuoto, persone che portano gioia e amore. Forse hyoga ha solo bisogno di tempo e tanto amore prima di riuscire a tornare a vivere al 100%

Bella la scena con Camus che racconta il passato a un hyoga sul letto per fare sentire la sua presenza, fa sentire che non è solo. ❤️

Adesso poi recupero gli altri capitoli😊

A presto😊

Recensore Master
06/10/23, ore 11:25
Cap. 10:

Buongiorno cara! Eccomi qui per la lettura e per mettermi in pari con questa storia: dopo cosa mi consiglieresti di cominciare a leggere qui sul tuo profilo?
Il tuo passare dal presente al passato mi aiuta anche a comprendere come le cose si siano evolute nel mentre, creando dei parallelismi che mi permettono di focalizzarmi sul carattere, sull’indole e le reazioni di chi è il protagonista della storia. Isaac e Marta sono per Camus quello che gli è sempre mancato, si nota come quando lui parli di loro e con loro il suo mondo si alleggerisce un po’. In fondo i suoi allievi non sono gli unici con dei traumi e una vita difficile, lui stesso pecca di certi aspetti che le persone possono imparare e interiorizzare vivendo in famiglia e in situazioni “normali”.
Ciò che il Camus del presente fa per e con Hyoga mi ha lasciata spiazzata per l’emozione, perché poi ricollega le informazioni che ho colto nei capitoli precedenti per poter così collegare tutto, creare un grande quadro e comprendere meglio i personaggi.
Due sono I punti di intreccio, il ciondolo che crea nei due tempi un punto di riflessione sull’unicità delle cose e l’importanza di ciò che rappresentano – penso al discorso bellissimo che Isaac ha fatto a Hyoga per il riferimento della pietra tutta uguale tra le uguali ma unica perché ha qualcosa di speciale di cui è intrisa – e il Piccolo Principe, nel concetto di legame di addomesticamento.
Il concetto stesso che al giovane maestro pare quasi disgustoso a Isaac invece piace perché mostra ciò che la volpe e il bambino hanno mostrato nel libro, e sei riuscita a farlo spiegare in modo chiaro e direi quasi commuovente.
Ammetto con cuore in mano che questo è il mio capitolo preferito, tanto profondo quando importante, gestito perfettamente nei parallelismi e nella crescita personale. Ottimo lavoro cara, buona ispirazione! :3

Recensore Master
08/09/23, ore 11:07
Cap. 9:

Buongiorno cara, come consigliato eccomi qui direttamente al nono capitolo. Dovrò recuperare un giorno anche l’altra opera così da cogliere pure le più piccole sfumature che magari non ho potuto apprezzare del tutto.
Fuori casa oggi, noto: un viaggio che li unisce, che mostra il modo in cui i bambini stanno crescendo e un po’ anche quello con cui Camus sta tentando di creare dei rapporti. Non è facile creare qualcosa di concreto e anche in grado di aiutarli a non morire, a diventare più forti ma anche a non soccombere al proprio passato, è una vera sfida quella del maestro. I due sono così diversi da avere un approccio differente per poterli capire infine, anche perché altrimenti se li concepisse alla stessa maniera avrebbe ancora più difficoltà nella gestione, soprattutto quella di Hyoga. Però è bello vedere che tenta sempre di tenerli alla pari senza insistere troppo da una parte all’altra.
Ci sono due momenti distinti con gli allievi, il primo che coinvolge lui e Isaac in un momento di tensione e di apprensione crescente: per quanto siano maestro e allievo, il primo sa che il secondo ancora nasconde in se traumi che lo accompagneranno a vita… è la prima volta in cui lo vedo cedere, stare male, piangere e non è facile con un tipo così solare, allegro e apeerto.
Cosa fa l’apparenza.
Hyoga mi stupisce nel suo prendersi bene per il piccolo Husky, per il suo averlo con sé, si mostra coccolone ed espansivo, sorridente, il contrario del solito eppure sul finale si perde perché si sente anonimo dove prima si sentiva speciale. Quanto male fa vederlo così? Tanto, troppo a volte, perché anche lui segnato da una infanzia orribilmente traumatica e da cui non potrà guarire mai. Camus fa quel che può, ma a parte un sostegno fisico e qualche parola di conforto non può arrivare più in là ed è cpmprensibile, è un ragazzo caspita, e sta facendo il lavoro di un adulto.
L’atmosfera è diversa, più vivace perché c’è gente, colori, calore, odori e profumi diversi, confusione, rispetto al gelo, al biancore e al silenzio tipici che avvolgono i tre durante la loro permanenza all’isba.
Interessante come sta evolvendosi, tutti stanno crescendo, spesso tornano indietro, o rimangono nel mezzo, alcuni con più fatica e altri più facilmente, ma comunque tutti in grado di poter procedere con una scelta purtroppo obbligata. Camus fa da guida, da mentore e a volte da figura paterna, ma non è in grado di portare al 100% avanti l’ultima parte per inesperienza, perché anche lui è cresciuto velocemente e saltando le tappe, e perché di fatto pochi sono gli anni che li separa dagli allievi. Non sarà facile, si sente la difficoltà, le lacrime ricacciate, il magone a volte; conto che possano farcela fino a un certo punto ma le difficoltà purtroppo non sono quelle fisiche e basta… una caratterizzazione esemplare e non è certo facile, si tratta di bambini, e noi non lo siamo qui quindi è complesso portare loro come personaggi qui. interazioni interessanti, dialoghi mobili e che rendono bene, le giuste pause e i giusti effetti a dare enfasi e contesto al tutto. Alla prossima e buona ispirazione! :3

Recensore Veterano
01/09/23, ore 14:43
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio.
come ti accennavo non sono molto esperta del fandom (infatti ho dovuto fare affidamento a google per capire chi erano i personaggi, perchè non conosco i nomi originali) ma questo non mi ha impedito di apprezzare questo primo capitolo.

innanzitutto l'ispirazione al piccolo principe, che è uno dei libri che mi fa commuovere ogni volta. Meraviglioso! E sono veramente curiosa di scoprire come hai adattato il tutto a questo racconto.

Ho poi apprezzato molto lo stile narrativo, questo rivolgersi a un tu generico che - come ci sveli - sarà poi rivelato.
Ma anche l'uso delle parole, il ritmo narrativo, accompagnano il lettore in questo percorso che è appena iniziato ma che si rivela già molto intenso.

il cigno era uno dei cavalieri che mi affascinava di più (insieme al dragone) quindi sono davvero curiosa di scoprire cosa accadrà!

A presto,
Manu

Recensore Master
31/08/23, ore 13:12
Cap. 7:

Cara buongiorno, eccomi per continuare la storia.
Camus riesce sempre a stupirmi: il modo in cui prende il tempo per riuscire ad analizzare il prossimo è quasi spiazzante. È analitico nelle emozioni degli altri, nel tentare di comprendere il mondo degli umani e dei bambini in modo efficace, considerando quanto dura debba essere perché anche a lui hanno strappato l’infanzia, così come è stato per Isaac, per Hyoga e gli altri allievi che non ce l’hanno fatta.
Nei momenti di veglia interagisce decisamente molto con Isaac, il suo stesso mondo, quello che di fatto rappresenta per lui il concetto di famiglia anche se gli anni a separarli sono davvero troppo pochi. È comprensivo ma cerca di non farlo vedere, è emotivo ma non potrebbe mai dare la soddisfazione al prossimo di saperlo, vorrebbe ma non si sbilancia mai, perché così non fa un maestro e così non può essere un cavaliere.
Fyodor e suo fratello l’hanno formato in modo tanto diverso ma dando dei paletti emotivi che portano strascichi profondi e destabilizzanti, però i sentimenti che avverte lo aiutano a procedere, cercando di mitigarli per i due bambini per non renderli sostanzialmente deboli alle difficoltà della vita.
Non è facile avere a che fare con un personaggio simile ma lo adoro, perché davvero fa tutto ciò che può per riuscire a mantenere in vita chi dipende da lui. Ama e odia come tutti, ma lo fa dentro di sé perché ritiene sia giusto fare così.
Comunque il tono delle sue parole basta già a poterle rendere abbastanza concilianti da non sembrare sempre ordini e distanza emotiva. La vicinanza con i piccoli lo aiuta a essere più umano a mio parere, e questo lo rende sfaccettato e di doppia comprensione.
Hyuoga è un continuo punto interrogativo per Isaac, quando inveec Camus riesce a coglierne le diverse sfaccettature in modo complesso e comprensivo – a modo suo.
Hyoga invece noto che viene colto in modo più puntiglioso, come venisse letto perfettamente, capito ma non per questo essendo in grado di dimostrare ciò che lui vorrebbe per sé. sono opposti completi e pare che lui avrà molta più difficoltà nel vivere nel mondo, rispetto al suo compagno allievo.
Un lavoro davvero degno di nota sui personaggi, sulle loro interazioni e sulla introspezione che li contraddistingue, e tutto letto, ricordando, dal punto di vista dello stesso Camus. Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
26/08/23, ore 01:02
Cap. 6:

Cara buonasera, eccomi qui a continuare la lettura con piacere.
è una delle rare occasioni in cui posso assistere a una H/C in prima persona fatta e finita, a un livello altissimo oltretutto anche perché essendo in prima, bisogna per forza rendere il tutto credibile dal POV presentato, con difetti, con pensieri, con cogliere le cose in modo personale e personalizzato, perché qui non c’è la presenza dell’autrice, bensì soltanto quella della mente che sta soffrendo assieme al corpo. E non è un compito facile, anzi!
Oltretutto, oltre al dolore, al pensiero che si confonde, alla mancanza di ossigeno nei respiri troppo rapidi, c’è anche una figura non accettata ma comunque necessaria. In questo caso sick e caretaker sono incompatibili a livello formale e questo rende ancora tutto più difficile perché non si parla di semplice abbandonarsi alle cure e cercare di recuperare, ma è una lotta estrema non contro la morte, quella di Camus, ma contro il suo ultimo maestro.
E di lite, di crudeltà, di diffidenza e odio qui all’apparenza ce n’è davvero molto, farsi curare poi da chi non ha la dovuta fiducia è ancora peggio perché si innesca una risposta di rifiuto psicologico che hai saputo gestire sapientemente.
Il momento in cui finalmente le barriere di Camus cedono lasciando lo spazio al ragazzo ammalato, è bellissimo perché qui si ha uno scorcio sincero sul presente, sul loro passato, su come sia il rapporto tra lui, Elisey, Fyodor e Isaac, con una delicatezza che ha veramente dello speciale.
Il mio capitolo preferito?
Sì, naturalmente, e uno di quelli che ti son venuti meglio, lo dico col cuore.
Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
12/08/23, ore 14:49
Cap. 5:

Cara buongiorno, eccomi qui per continuare!
Innanzitutto ti ringrazio: non avendo avuto ancora modo di seguire tutta la serie, le tue note a fine capitolo mi hanno aiutata a incastrare nomi, eventi, canon ed headcanon. Ho capito che la prima parte è nel presente, con Camus, la sorella e Hyoga, mentre la seconda riprende dal capitolo che avevo letto nell’ultimo scambio.
Il punto di vista personale di Camus permette la tua scomparsa come autrice ma riesce a far emergere ogni singola emozione, sensazione, ricordo o evento con un coinvolgimento diretto con il lettore. Poi vogliamo mettere le scene H/C presenti qui, con un punto di vista così vicino, così palpabile da rendere sfiorabile ogni scena, lacrima, carezza, dolore e ansimo per l’infezione ai polmoni?
Sono un’amante dell’H/C e del whump, forte sostenitrice di queste scene e vedere il maestro che si sacrifica praticamente per i piccoli fa da ago da bilancia: dove loro migliorano lui peggiora, dove loro si riattivano lui sviene e cede definitivamente. Il presente si fonde con il futuro, e con il passato, mostrandoci le interazioni con la sorella nella prima parte, e invece quelle con il maestro e suo fratello in passato. Ci sono tante cose che sono parallele in Camus e Hyoga nella stessa età del più piccolo, e riferimenti che si oportano nel lì e ora in una situazione gravissima.
Sono immersa completamente nella storia e nella vicenda, leggo riga dopo riga attendendo di scoprire ricordi, deliri, elementi da considerare per i futuri capitoli e ricostruire i l passato di Camus stesso, per riuscire a comprenderlo meglio nel presente. Un punto in più sul fatto di come tu riesca a rendere in modo naturale i bambini suoi allievi, che sono per l’appunto ancora piccoli, troppo per essere strappati al mondo, troppo per potersi allenare così e perdere la propria infanzia.
Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
28/07/23, ore 01:06
Cap. 4:

Buongiorno cara, eccomi qui per continuare a leggere la tua storia. Posso ammettere che al momento questo è stato il capitolo che ho preferito finora? È profondo, caotico e a tratti disperato soprattutto nelle emozioni: il modo in cui Camus evolve non come maestro ma come essere umano qui dà di fatto peso all’esistenza dei bambini accanto, perché senza di loro… è come se lui sarebbe… perso.
Qui ammette la prima volta di tenere davvero molto a Hyoga, con Isaac è diverso, si sa già che è così e che lo proteggerebbe da qualsiasi cosa, pur di vederlo stare bene e soprattutto averlo accanto. Ma proprio per ammissione questa stessa serie di sensazioni le avverte anche per il nuovo allievo, che oltretutto si mostra molto più irsuto di carattere, meno cedevole e decisamente ocn una tempra – di cuore, non di corpo – più forte del previsto. Mi devo comunque ricordare che si tratta di bambini di 8 anni con dei traumi, abbandonati in mezzo al gelo con una missione pseudo/probabile/suicida con un ragazzo che fa del proprio meglio non solo per vederli sopravvivere, ma crescere e maturale a livello emotivo.
E fondamentalmente la sua sfida più grande è proprio questa, la più difficile, quella dove a tratti si sente impotente: la sua emotività e quella degli altri. Perché a livello fisico conosce ciò che serve – allenamenti, freddo, corpo, sopravvivenza, tempistiche – ma ciò che gli manca è saper tenere testa e non perdersi con chi si intestardisce.
Difficile, eh?
Anche perché Hyoga è strettamentet legato al suo passato e non riesce in alcun modo a lasciarlo andare, né per cercare di vivere meglio, né per sopravvivere in modo meno pericoloso. Non è la prima volta che è vicino a farsi male se non a uccidersi, ma qui si supera tutto: le incazzature, la paura, il ruolo e la posizione soprattutto. Il finale lascia presupporre che vivano più come una famiglia a livello affettivo, che non come semplice maestro e allievi. E questo fa riflettere Camus più di altro perché è proprio quel distacco che dovrebbe aiutarlo a gestire le situazioni in modo più congeniale all’idea stessa del plasmare un futuro cavaliere, degno dell’armatura dei ghiacci.
I dialoghi qui parlano molto più di tutte le fasi descrittive, il modo in cui li hai impostati aiuta a capire toni, ritmi e soprattutto sensazioni provate. Qui noto che infatti il discorso diretto impostato su Camus è differente rispetto all’inizio proprio perché si lascia trasportare da ciò che vive e ha vissuto. Isaac merita tanto tanto amore, piccino lui, che farebbe di tutto per vedere stare bene gli altri anche a discapito della sua stessa vita. E Hyoga? Lui ha così tanto dentro, così tante cose strappate e un solo piccolo appiglio, la sua esistenza stessa in Siberia lì con loro.
Le atmosfere ricreate rendono bene su cosa si sta vivendo, il come e il dove, e di quanto possa essere letale effettivamente vivere lì senza la coscienza del gelo che può portarti all’altro mondo per un semplice sbaglio. A contrasto diretto con il calore delle parole, dei gesti, del cuore che batte e che cerca di vincere la morte.
Vabbè mi sono proprio persa in questa lettura mi sa, ma mi è piaciuta davvero moltissimo! Col tuo stile poi, è perfetta nel fare immedesimare il lettore nella scena e fargli provare quelle sensazioni di disagio, tensione e voglia che finisca sempre tutto bene, e questo non è affatto scontato. Insomma, qui potrebbero davvero lasciarci le penne quando vogliono, dico, eh. Non è scontato uscirne vivi, e soprattutto indenni più che altro, anche di equilibrio emotivo con un bambino che ne ha abbastanza labile pure.
Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
24/07/23, ore 18:14
Cap. 3:

Buonasera cara, perdonami per l’enorme ritardo, sto tentando adesso di riorganizzare il lavoro in questa estate terribilmente controproducente.
Io te lo dico con sincerità, mi sono emozionata con la lettura di questo capitolo: qui c’è un vero e proprio scontro non tanto generazionale tra un ragazzo che è cresciuto troppo in fretta e diventato troppo presto maestro in un certo senso, e un bambino che presumo sia stato costretto ad abbandonare il suo passato per un posto dove potrebbe morire… no, qui c’è proprio una sorta di episodio conoscitivo incorniciato da una emergenza non da poco dove il rischio è davvero concreto.
Le interazioni tra Isaac e Hyoga stanno un filo migliorando, anche perché pare il secondo sentirsi meno peggio rispetto al suo arrivo; più chiaro, stabile e confortante è invece quello tra il nuovo arrivato e il suo unico altro allievo precedente. Si nota come le intemperie, le difficoltà, la morte, il freddo e un destino già praticamente scritto li abbiano uniti in modo molto stretto, e di come il piccolo si fidi del protagonista e riponga in lui calore e approvazione, forza e determinaazione.
Hyoga pare insondabile, ciò che si può comprendere è più un leggere negli occhi e tra le righe piuttosto che ascoltarlo dalla sua voce, ma quei piccoli attimi di meraviglia, delle sorte di parentesi che un insegnante severo apre e richiude… parlano tanto… e lì il piccolo pare aprirsi quel tanto da sorridere.
Difficoltà, durezza d’animo, il freddo pare non essere soltanto la Siberia ma anche il cuore, e questo fa male considerando quanto la loro età.
Scoprire qualcosa piano piano èlo scopo di Camus e un po’ il mio, perché tutto quello che passa di qui è attraverso gli occhi di lui, che coglie in modo soggettivo e di conseguenza capta come personale. Non sento il peso di un autore onnisciente che vuole spiegarmi tutto, anzi, è quasi una raccolta di memorie, e questo tipo di narrazione mi fa stare perfettamente a mio agio.
Alla prossima cara, come sempre un lavoro pulito, ordinato e che lascia spazio all’interpretazione e alla comprensione. Buon lavoro! :3

Recensore Master
10/07/23, ore 17:45
Cap. 10:

Anche questo capitolo è molto triste e commovente.
Camus sta soffrendo molto per il dolore che sta provando Hyoga.
Hyoga sta malissimo e lui si sente in colpa per non avere protetto il suo allievo.
Mi è piaciuta moltissimo la lettura del pezzo del libro “Il Piccolo Pincipe”.
Il significato di addomesticare diventa chiarissimo.
Tornando indietro nel tempo, mi ha molto commossa il dialogo tra Hyoga e  Isaac.
Il modo di parlare di Isaac punta dritto al cuore, e non ha paura di creare legami, non ha paura né di essere addomesticato, né di addomesticare, perché questo porta solo a creare legami duraturi.
Nei tuoi capitoli c’è sempre un bellissimo messaggio.
Al momento sono arrivata all’ultimo capitolo.
Spero di leggerne altri.
A presto!
Narclinghe

Recensore Master
30/06/23, ore 23:50
Cap. 10:

Ciao, eccomi qui 🥰
È in capitoli del genere, quando leggo dei momenti ambientati nel presente che mi ricordo che la situazione di Hyoga è grave e ripiombo bruscamente nella realtà.
Io non so quale forza stia animando Camus per restargli accanto senza mai dormire e prendersi cura di lui, ma deve essere qualcosa di immenso e soprattutto dettato dall'amore che prova per il suo allievo, il quale arriva a considerare come un figlio.

Marta è dolcissima, sono felice che nel presente Camus possa contare su di lei.
Anche perché a un certo punto perfino lui rischia di cedere ed è evidente quanto abbia bisogno di un sostegno per poter a sua volta sostenere Hyoga… non è una cosa che può fare tutto da solo!

Isaac ormai è il mio raggio di sole, gli voglio un bene dell'anima e ho adorato la storia legata al sasso che custodisce con tanta cura.
In fondo quello non è “solo” un sasso per lui, è la prova tangibile che suo padre è esistito e che gli ha voluto bene, proprio come il ciondolo di Hyoga, quello che gli ha donato la madre per proteggerlo.
Trovo interessante il fatto che dopo la battaglia che lo ha ridotto in condizioni critiche nel presente, quel ciondolo abbia assunto una forma completamente diversa — da quel che ho capito non si è rotto, ha proprio mutato forma e mi domando se non sia un buon segno anziché per forza qualcosa di brutto? Poi magari mi sbaglio, chissà!

E sì, Camus deve farsene una ragione: è stato addomesticato proprio per bene, ormai è lampante la cosa.
Comprendo come mai i legami lo spaventino tanto e lui cerchi di rifuggirli, soprattutto dopo quanto accaduto al suo maestro Fyodor, ma credo che stringere dei legami sia fondamentale proprio nella vita, indipendentemente che uno sia un comune essere umano o un Cavaliere.
A ogni modo, sono sempre più affascinata dalla caratterizzazione di questo personaggio, mi piace proprio tanto.

Oddio, ora sono momentaneamente in pari con questa storia (a parte il capitolo che non ho ancora letto)!
D'ora in avanti attenderò con trepidazione gli aggiornamenti 🥰
Alla prossima!

M a k o

Recensore Master
24/06/23, ore 19:33
Cap. 9:

Ciao, eccomi qui 🥰
ODDIO, QUESTO CAPITOLO.
Ammettilo che mi hai fatto saltare quello precedente solo per darmi in anticipo il colpo di grazia!
Scherzi a parte, è stato proprio un bel capitolo, così ricco e intenso di emozioni che in più di un'occasione ho avuto gli occhi lucidi.

Sai già che adoro Isaac e che per me è un piccolo raggio di sole che merita tutto l'amore del mondo, quindi ti lascio immaginare cosa ho provato mentre leggevo di lui che con tutte le proprie forze si è imposto di adottare la piccola husky rimasta traumatizzata dopo la perdita dell'occhio.
Sono convinta che, anche se non sarà una passeggiata, Isaac sarà bravissimo con Zana e credo proprio che loro due formeranno un legame bellissimo, non può essere altrimenti.
Anche perché già da come hai descritto entrambi si capisce quanto siano due anime affini, vessate da traumi che forse si porteranno appresso per tutta la vita, ma che non impedirà loro di andare avanti e vivere.
Isaac deve avere sofferto tantissimo a causa della perdita dei genitori, povero tesoro… avrei voluto abbracciarlo forte 😭

Anche Hyoga mi ha colpita dritta al cuore in questo capitolo, immagino quanto la vista di quel cimelio l'abbia turbato, soprattutto quando sua madre gli aveva detto che fosse unico nel suo genere.
Ma è vero quanto pensa Camus: ciò che possiede Hyoga è davvero unico nel suo genere perché glielo ha donato sua madre. Il ciondolo che possiede potrebbe essere uguale a centinaia di altri cimeli sparsi nel mondo, ma il valore affettivo che possiede è impossibile da replicare.

È stato proprio un bel capitolo, l'ho adorato ed è uno tra i miei preferiti della storia, senza ombra di dubbio.
Alla prossima ❤️

M a k o

Recensore Master
29/05/23, ore 21:52
Cap. 9:

Ciao,
questo capitolo è davvero bellissimo!
Mi ha commosso e intenerito fino alle lacrime!
Mi è piaciuta tantissimo la parte dove i nostri piccoli guerrieri scelgono il loro cucciolo; Hyoga va a colpo sicuro, mentre Isaak sceglie una tenera e fragile cagnolina che ha purtroppo conosciuto il dolore e le ferite!
Solo un essere vivente che ha subito un brutto trauma, può capire un altro essere vivente che ha subito un trauma di uguale portata (indipendentemente dalla razza).
Isaak vede in quella cagnolina terrorizzata se stesso; il bambino terrorizzato dopo le atrocità viste ai danni della sua famiglia.
E vuole dare a lei quello che lui ha ricevuto da Camus:
calore, protezione, casa, famiglia.

Ma pensiamo anche al dolcissimo Hyoga, che rimane male nello scoprire che il dono di sua madre non è unico al Mondo, ma che di Croci Ortodosse ce ne sono molte.
Povero piccolo!
Che immensa delusione!
Ma Camus giustamente pensa che l'oggetto in sè altro non è che un guscio vuoto.
Sono l'amore e la benedizione di sua madre a renderlo unico e speciale.

E come finisce?
Con i due piccoli, finalmente ricuorati, nel lettone con Camus.

Davvero un bellissimo capitolo pieno di amore e dolcezza!

Al prossimo!

Narclinghe
 

Recensore Master
29/05/23, ore 14:12
Cap. 2:

Cara buongiorno, eccomi qui di ritorno molto volentieri sulla long che avevo iniziato in una precedente occasione, e di cui l’inizio mi aveva tanto colpito.
Quando mi approccio alla lettura di questi capitoli so già che c’è molto del personale del protagonista, so che si sta riferendo a qualcuno di preciso ma al momento non posso sapere, o non posso cogliere – non conoscendo così bene il fandom. Però, resta sempre quella serie di sensazioni di rassegnazione quasi, di aver potuto fare di più ma non esserci riuscito, di aver sbagliato laddove avrebbe potuto fare meglio, che aleggia continuamente: piccoli riferimenti a ex allievi ad esempio, o poco meno alla sua esperienza personale… difficoltà, commenti come sussurrati alla destinataria di tutte queste parole.
Non so, spesso mi resta un retrogusto di amaro tra una interazione, parole pronunciate, tremori, pensieri e riflessioni, nostalgia dolorosa, che mi piace enormemente. Non c’è l’onniscienza dell’autore qui e forse per questo mi sento maggiormente coinvolta in ciò che sta accadendo, perché oltre ad avere un chiaro passaggio aperto con la mente e l’emotività di chi è cresciuto troppo in fretta che sta narrando, sento fortemente le sensazioni dei personaggi che compaiono e interagiscono.
Le avverto chiare, e fanno male. Hyoga mostra poco, eppure pare con i suoi silenzi, l’essere restio a parlare, il suo ritirarsi al contatto fisico o alle domande dirette, che abbia sofferto e stia ancora ora soffrendo terribilmente. Camus coglie, fa congetture un po’ perché si rassomigliano, un po’ perché è maturo per la sua età dovendo allenare e crescere bambini con un destino duro – e un probabile finale ancora peggiore. Sapere che ci sono più allievi ma una sola armatura è un segnale chiaro. Qualcuno dovrà soccombere, e io mi dico come fa lui con una consapevolezza così schiacciante a tenere il capo chino a una dea che non ha mai visto e un Gran Sacerdote che è ben diverso da colui che l’accolse tempo prima.
Attraverso lo scorrere delle frasi si incupisce il quadro che mi si sta dipingendo in mente, e i tocchi di colore sono dati da Isaac, da quello che manifesta per il suo maestro e da ciò che il maestro stesso con orgoglio ammette di sentire nei suoi confronti, nei confronti di un allievo, uno solo rimasto dai precedenti. Hyoga è come vivesse costantemente nelle retrovie, tentando di restare… trasparente? Penso trasparente sia perfetto, qualcosa lo tormenta da sempre ma non palesa cosa e io ho davvero tanto bisogno di continuare a leggere e scoprire cosa sia, sono troppo sensibile ai personaggi bambini, empatizzo con le situazioni e mi lascio trasportare dalla trama. Spero di tornare presto, alla prossima e buona ispirazione! :3

Recensore Master
27/05/23, ore 20:48
Cap. 7:

Ciao, eccomi qui 🥰
Confermo quanto hai scritto nelle N.d.A.: Camus che spiega qualcosa, indipendentemente da cosa sia, è davvero sensazionale.
Lo ascolterei per ore (in questo caso leggere, ma ci siamo capite) perché davvero, ha quel modo di fare che a me piace tanto, ti accompagna nel corso della spiegazione di un concetto e se vede che ti perdi per strada, come è successo con Isaac in alcuni momenti, fa un passo indietro, una piccola pausa, e poi riprende il discorso.
Altro motivo per cui mi sta piacendo tanto questo personaggio, assolutamente.

Per quanto riguarda ciò di cui hanno discusso lui e Isaac, trovo molto affascinante il modo in cui il concetto “effimero” sia stato sviscerato e analizzato, senza contare che ho ADORATO il paragone con l'essere una montagna che perdura nel tempo in modo tale da permettere a tutto ciò che è ancora più effimero di fare il proprio corso, anche perché essere montagna per i suoi allievi significa essere un punto di riferimento, qualcuno meritevole di rispetto oltre che saper combattere.

Elisey ovviamente ci ha messo del suo, ed ecco che il piccolo Hyoga è turbato proprio perché, a differenza di Camus (che comunque anche lui alcune volte è stato duro e un po' troppo diretto, ma non fino a questi livelli) Elisey ci è andato giù pesante e come solo lui sa fare.
Ma ti dirò, il risultato ottenuto per me non è neanche negativo, perché Hyoga e Camus hanno avuto modo di parlare e confrontarsi, poi Isaac da bellissimo raggio di sole quale è ha messo bene le cose in chiaro dicendo che anche Hyoga fa ormai parte della famiglia e niente, mi squaglio.
Concordo poi con quanto gli ha detto Camus: va bene sentirsi in colpa, ma ancora meglio è fare in modo che questa brutta esperienza non si ripeta più, spero davvero che Hyoga non proverà più a scappare in futuro 🥺

Il fatto che Elisey faccia di tutto per tenere in vita Camus è una bella cosa… un po' meno se si scopre che il suo unico scopo è quello di fargli pesare ogni giorno la perdita del fratello e allora AIUTO, io voglio sapere è successo! 😭
Non vedo l'ora scoprirlo, sul serio.
Ti ringrazio per la bella lettura, alla prossima!

M a k o

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