Recensioni per
Vivi
di Primavere

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
30/10/22, ore 13:30
Cap. 1:

Questa storia è scritta magnificamente e ha davvero forte impatto emotivo sul lettore. Almeno su di me lo ha avuto. Ammetto che ho fatto persino un po' fatica a leggerla per via delle similitudini con quanto accede ai tuoi protagonisti e quanto accade attualmente in altre parti del mondo, ma questo è un sintomo della tua bravura: per via del linguaggio usato e delle credibili reazioni emotive dei protagonisti, mi sembrava di assistere a fatti di cronaca, non a uno spin-off di una serie fantasy. Un po' come quando nel terzo (mi pare) libro di Asoiaf di Martin, Arya vaga per le Terre dei Fiume e vede le devastazione che la guerra ha causato sulla popolazione non nobile, e capisce che tutti gli intrighi e le faide famigliare dei lord sono nulla in confronto alle sofferenze che, per via di guerre tanto brutali quanto meschine, la povera gente deve patire. 
Ecco, questo è l'effetto che mi ha fatto passare dai primi capitoli storia principale, dove molti personaggi sono in pericoli, ma in un modo o nell'altro si trovano tutti invischiati con persone e situazioni ai "piani alti" delle drudzine criminali, e questa storia spin-off, dove vediamo le conseguenze della guerra e della violenza sulla popolazione indifesa di donne e bambini, e in particolare donne e bambini appartenenti a minoranze etniche e a un basso ceto sociale, che nulla sanno degli intrighi di potere e interessi economici che si celano dietro la guerra, eppure si trovano a soffrirne le conseguenze in un assurdo paradosso dove chi ha più responsabilità paga sempre meno e chi è innocente sconta colpe altrui con le proprie tragedie. 
Mi è piaciuto come hai descritto la vita del villaggio prima che venisse distrutto dalla guerra: una vita felice ma non perfetta. Certo, Ilyas poteva ancora permettersi ogni tanto di essere un bambino, di sbuffare alla madre e bisticciare con la sorella, di giocare coi vicini a passatempi spericolati e ricevere dolci dall'Iman. Ma era pur sempre un bambino che, a dodici anni, già lavorava sei giorni su sette fin dalle prime luci dell'alba, per aiutare la madre a mantenere loro due la sorellina molto più piccola, a causa dello stato di povertà in cui la famiglia si trovava. È un passato tutt'altro che idialliaco, ma felice in confronto ai tempi che sarebbero arrivati poi, perchè nonostante le difficoltà c'era ancora per i due bambini una quotidianità domestica, fatta di fatica e sacrifici ma anche di cene in famiglia, giochi coi vicini di casa, storie della buonanotte. E soprattutto c'era la Madre, che anche qua d'erba stanca, affaticata o nervosa dava ai due bambini l'impressione di essere in grado di proteggerli da tutto il male del mondo. E lo farà, nei suoi ultimi istanti di vita, per ben due volte. Due come sono le sue nature: la Donna sveglia i suoi figli in piena notte, li abbraccia e li bacia, ed estorce al maggiore una promessa tanto necessaria quanto difficile da mantenere. E la Lupa si schiera fisicamente tra loro e il pericolo, ringhiante e feroce nella sua atavica disperazione, attaccando con morsi dei soldati armati cosicchè questi perdano tributi preziosi a catturarla ed ucciderla, lasciando ai suoi figli-cuccioli quel breve tempo necessario per scappare. 
(È interessante che Ilyas, il figlio-lupo, sia l'ultimo a parlare con la madre in forma umana. Mentre Aisha, la figlia mezzosangue e non ancora trasformata, sia colei che veda per prima e per più tempo la madre per l'ultima volta nella sua forma di lupo, mentre da mamma lupa attacca e si sacrifica per difenderli.) 
È così com'è la madre si sacrifica due volte per proteggerli, Ilyas in quella notte perde la sua infanzia non una, ma due volte: la prima quando la mamma muore e il ragazzino, oltre alla sofferenza che lo assale,  si accorge di non avere più un adulto su cui contare per essere protetto dal Male; la seconda quando, sentendo il peso della sorellina in braccio e la promessa fatta a sua madre rimbombargli nelle orecchie, capisce di essere diventato lui, quell'adulto. 
Credo che questa storia mi abbia aiutato a capire e ad apprezzare meglio Ilyas, che diciamocelo, spesso non è il tipo più simpatico del mondo. Ma con un distacco dall'infanzia così drastico e un'entrata nell'età adulta così traumatica, senza nemmeno passare dall'adolescenza, è più facile capire il motivo di certi atteggiamenti e modi di fare di Ilyas, la sua diffidenza verso tutto e tutti ma specialmente i Russi. E anche le sue paranoie, la sua ossessione per la sicurezza di Aisha, la sua incapacità di essere obiettivo sui rischi quando invece lui stesso è quello in pericolo; e anche le sue antipatie verso gli altri personaggi che vengono da background più privilegiati, o che comunque non sono stati vittime di crimini di guerra, e provano a empatizzate in lui o a comportarsi come se capissero quello che ha passato. E anche il fatto che, almeno fino a dove sono arrivata nella storia principale, non sià granchè riflessivo, almeno non su se stesso, e che preferisca fare commenti sarcastici (ma acuti) sull'ambiente intorno a lui piuttosto che introspezione sulla sua psiche e sul suo passato. Ci sono certi traumi che guariscono parlandone e analizzandoli, e altri che sono talmente definitivi e privi di risposta che a cercare di razionalizzarli e sbrigliarli da soli non si ricava nient'altro che rabbia.

Ho una domanda per quanto riguarda il world-building del tuo mondo futuristico-apocalittico dal punto di vista politico e amministrativo: se il potere in Russia è in mano a un manipolo di organizzazioni criminali famigliari che mantengono tra loro un precario equilibrio, fatto di fragili alleanze e inimicizie sotterranee, come funziona l'esercito? Chi lo finanzia, amministra, controlla, visto che non esiste più uno Stato? Forse troverò risposta andando avanti nella lettura della storia principali, che mi sta molto interessando ma che non ho ancora finito. Ho preferito prima leggere questo spin-off per avere un po' più di caratterizzazione e background su Ilyas e Aisha, e devo dire che l'ho ricevuto proprio. Non so se leggerò l'altro spin-off, a quanto ho capito tratta di tematiche ancora più delicate che questo e la storia principale, quindi devo trovarmi in un periodo in cui sono sia mentalmente che emotivamente pronta a immergermi certe tematiche. Non trovò il senso di leggere storie su tematiche delicate delicate in modo superficiale, ma immergersi completamente in personaggi e storie di questo tipo spesso chiede un pegno di tipo emozionale, e quando non si è nello stato d'animo giusto per pagare questo pegno si rischia di guastare il piacere della lettura. Quindi non so dirti quando leggerò l'altro spin-off e se mai lo farò, ma sicuramente continuerò pian piano a leggere e recensire la storia principale, con i miei tempi. 
Ancora complimenti per la costanza con la scrittura (cavoli ventinove capitoli, due spin-off più un sequel in arrivò), per l'abilità con le parole e le ambientazioni, e per l'attenzione al world-building e alla caratterizzazione dei personaggi. Non vedo l'ora di saperne di più su tutti loro, ma in particolare su Iliyas, Aisha, Sasha e Andrej. 
 

Recensore Master
11/09/22, ore 19:42
Cap. 1:

Carissima. contavo di recuperare gli extra di Wolfen durante le ferie d'Agosto, invece ho scoperto che: 1) due settimane passano in un lampo, 2) che il "ne riparliamo a Settembre" è alle porte e io non sono pronta @.@
Eccomi quindi di straforo, approfittare del weekend per leggere il prequel di Ilyas e Aisha e di come siano dovuti fuggire precipitosamente per salvarsi la vita, lasciando ogni cosa dietro di sé, anche l'amatissima madre. Nella trama principale questo ricordo è una costante che torna a tormentarli, forse in Aisha è più sfumato perché lei era molto piccola, ma in Ilyas è una ferita ancora aperta.
Il tono del racconto è quasi intimistico all'inizio, la vita nel piccolo villaggio isolato, faticosa, ma tranquilla e tutto sommato giocosa per due bambini, poi da un momento all'altro in questa vita monotona e rassicurante irrompe la violenza, quella che non ci si aspetta o che forse si immagina non possa arrivare a toccarci personalmente.
Si capisce perché Ilyas viva perennemente "in fuga" e non voglia stabilire delle relazioni durature con altri. Poi ovviamente c'è il trauma dell'addestramento militare, ma credo che l'origine del suo carattere così inquieto e diffidente sia proprio nella notte dell'incendio e nell'imperativo di sua madre: vivere innanzitutto e a qualunque costo.

Recensore Master
12/08/22, ore 16:48
Cap. 1:

Dunque.
Sono convinto che questa oneshot in particolare setti esattamente il mood incredibile che ci sarà per il resto della storia principale. Il che vuole dire che molto probabilmente dovrò prendere ancora più appuntamenti dall'analista assieme a tutti quelli che già ho dovuto prendere. Oh. Aaaah... ma voglio dire, fondamentalmente ho superato traumi peggiori! Sicuramente riuscirò a soppravvivere ad una situazione simile (Assolutamente no.) ma al momento, proviamo almeno ad essere un pochettino più positivi della storia che, a denti stretti - dovrei fare un gioco al colico che mi manderà in coma etilico: farmi uno shot ogni volta che un evento mi trapassa l'anima - mi accingo a cominciare... anche se per adesso devo lasciarti una recensione alla oneshot che, senza alcuna ombra di dubbio, ha già dimostrato che, per quanto infinitamente triste, sarà una di quelle letture ossessive che mi terranno appiccicato allo schermo come una ventosa.
Prima però le presentazioni, che sono importanti prima di recensire: Io sono Tubo Belmont, anche se molto probabilmente, sito permettendo, comincerò presto a chiamarmi Tubo Devil... per motivi. Che forse spiegherò più avanti, ma adesso non stiamo parlando di me, giusto? Detto questo, cominciamo con il dire che per essere solo una oneshot è qualcosa di veramente magistrale. Soprattutto per un motivo ben preciso: NON HO VISTO NEMMENO UN ERRORE. Che sia una parola fuori posto o una virgola. Sono veramente sconvolto. Io probabilmente le cose che scrivo le ricontrollo almeno una quindicina di volte, ma è letteralmente come se non le controllassi visto che comunque qualcosa mi sfugge sempre lo stesso. Quindi, già da questo punto di vista, la fluidità è stata soddisfacente. Ma... ovviamente non sono qui per essere noioso e fermarmi solo sul comparto tecnico, ey?
No, in vero sono convinto che una storia bella non deve essere solo impeccabile grammaticalmente - per dire, sono una di quelle persone che se si lascia rapire da qualcosa passa senza nemmeno pensarci sopra a qualsiasi tipo di errore - ma deve avere un qualcosa di interessante da raccontare. E già con questo piccolo mini-prologo (anche se non penso sia un prologo. Per meglio dire, pare la backstory manga di un personaggio visto che ho visto (cosa?) che nella storia principale praticamente ci sono un sacco di personaggi che si muovono) abbiamo, innanzitutto, un perfetto worldbuilding che presenta un mondo letteralmente sull'orlo della distruzione - suona famigliare? Strano. - dove c'è stata l'Ultima Guerra - oh ma guarda. Un'Altra Guerra per Finire tutte le Guerre? Sicuramente non porterà a cose peggiori in futuro, eh (31 capitoli di depressione in attesa) - e dove ci sono persone che si trasformano in lupi.
Wolf Rain? (no, non è un'intuizione. Mi son spoilerato che ti sei basata su quello per la storia. Tra l'altro devo recuperarmelo, sai? Non so se c'è il manga però).
Detto questo, tutto quanto è stato eseguito in maniera veramente magistrale: abbiamo un inizio che è fondamentalmente il classico inizio da pre-deprimenza di qualsiasi storia in cui c'è una di quelle super guerre terribili in avvicinamento. Un villaggio povero, ma pacifico, una famigliola altrettanto povera, ma che comunque vive in pace.
E, ovviamente, una Milf che sta per mori-
Dicevamo, insomma, il quadretto iniziale presenta già da subito un qualcosa di bello che sta per essere macchiato dalla tragedia. E io confesso di essere debole a queste cose. Certo, ci sto male come un cane poi, perché mi considero sensibile, però... le cose tragiche mi attraggono. Devo poi compensare con qualcosa di leggero per poter tornare a respirare, eh, però non posso farci nulla. Mi piaccia, alle volte, soffrire come si deve.
E per quanto lo fiuti dall'inizio del capitolo che mamma lupa non arriverà alla fine della storia sulle sue zampe, la scena in cui effettivamente succede è... straziante, a dir poco. Forse anche peggio che straziante, soprattutto a causa dell'ultimo addio prima che i due bimbi fuggissero nel tunnel. E' stato tristissimo, ma allo stesso tempo nobile da parte della madre, che non se ne è assolutamente andate senza combattere. Anzi, da quello che ho capito si è pure portata qualche russo assieme a lei nell'oltretomba, il che è lodevole.
Un'altra cosa che non ho potuto fare a meno di apprezzare è il totale cambio di Ilyas, che da bambino piangente ha subito indurito il proprio spirito ed è diventato un uomo, di dodici anni. Suona come la frase più tragica in assoluto, però è esattamente quello che è successo. Alla fine, è diventato ciò di cui lui e sua sorella hanno effettivamente bisogno, anche se avrebbe dovuto diventarlo molto più avanti.
O in un mondo perfetto, non avrebbe mai dovuto diventarlo.
Peccato che in un mondo dove l'Ultima Guerra ha scatenato Fallout 3 la perfezione può letteralmente andare a farsi benedire, perciò o diventi ciò che serve per proteggere te stesso e ciò che rimane della tua famiglia, o vai a fare compagnia ai cadaveri sbudellati per le strade (tra l'altro... veramente tanto evocative le scene di distruzione e morte. Impressionanti e quasi da quadro. Uno di quelli che non appenderei in casa, chiaro, ma sicuramente ci siamo). E qua posso dire che non vedo l'ora di vedere più di questo ragazzo diventato adulto troppo presto, lupacchiotto che sia o meno.
E ho notato che hai già cominciato un nuovo spin off sempre su di lui.
Sempre drammatico.
Non è che è il tuo personaggio preferito e quindi stai usando il trope 'ti voglio così tanto bene da farti SOFFRIRE come un cane dall'inizio alla fine' in questo caso il cane è pure letterale.
Bene, credo che per questo primo capitolo siamo a posto. Ancora grandissimi complimenti, davvero una storiella - mioddio, storiella - non male come introduzione all'angoscia in cui sto per entrare... spero di non uscirne mentalmente instabile...
Alla prossima!

- TONIGHT, WE REWIEW! -

Recensore Master
22/08/21, ore 02:55
Cap. 1:

Bella storia! Un racconto coinvolgente con un ritmo incalzate che ti fa entrare poco a poco nella pelle di Ilyas. Senti la sua disperazione, la paura nella fuga e la necessità, al contempo, di superare i limiti che esse gli impongono. Ilyas ubbidisce alla madre: vive e da ragazzo diventa in una sola notte uomo.
Complimenti per la scrittura: è sempre un gran piacere leggerti.

Recensore Master
02/08/21, ore 12:08
Cap. 1:

Ciao!^^
Questa oneshot ci mostra un episodio del passato di Ilyas e Aisha.
Comincia con uno scenario di pace, un villaggio povero, ma che bene o male tira avanti col poco che c'è. Ragazzini che giocano, anziani sulle panchine, una moschea e una chiesa.
C'è anche una mamma, misteriosa, abituata alla fatica ma ancora bella, o forse bella come tutte le mamme appaiono ai figli. È una mamma che sa, cosapevole che quella tranquillità è destinata a interrompersi molto presto.
I bambini invece non sanno ancora nulla, vivono di piccole cose, di gite nella foresta e giochi con gli altri ragazzini. Ilyas ha un lavoro, brutto e mal pagato, ma questo non gli impedisce di vedere ancora il mondo con gli occhi dell'infanzia.
La sorellina, poi, vive ancora di sogni e desideri, sembra che madre e fratello facciano di tutto per proteggerla da certe brutture della vita.
Per tutti questi motivi, la sveglia nel cuore della notte arriva come una secchiata d'acqua fredda: bisogna scappare, bisogna andare via dal villaggio in fiamme, ma purtroppo la madre non riesce a percorrere lo stretto passaggio che invece rappresenta la salvezza dei due bambini.
Io posso solo immaginare lo strazio e l'orrore di una situazione del genere.
I bambini alla fine scappano, seguiti dall'ultima esortazione della madre, ovvero vivere, stare insieme, superare le difficoltà uniti. Tutta la sequenza della fuga è drammatica, lo slalom fra cadaveri e moribondi, i soldati russi che parlano di aiutare e mettere al sicuro, ma hanno in realtà intenzioni del tutto diverse, le case e i punti di riferimento di una vita che si riducono in cenere.
È una storia bellissima, che fa capire molto della coppia Iliyas-Aisha.
Come sempre complimenti, sei bravissima!

Recensore Junior
20/07/21, ore 21:48
Cap. 1:

Ciao. Non conosco la storia principale, vedrò magari di recuperarla, ma questo spin off mi è piaciuto molto, è davvero commovente quando la madre è costretta a dire addio ai suoi figli. Non le importa nulla di morire, ciò che conta è che loro due si salvino e crescano, anche senza di lei. E naturalmente ho amato la leggenda dell'uomo lupo!

Recensore Veterano
14/07/21, ore 14:35
Cap. 1:

Ti avevo già adocchiata settimana scorsa, ma orq eccomi qui, letteralmente con le lacrime agli occhi: questa shot è di un'intensità che ti fa trattenere il respiro fino alla fine, che ti fa sentire il caldo del fuoco sulle braccia e il freddo dell'acqua sulle gambe, insieme al peso della piccola. Ma quanto è stato bello scoprirti e leggerti? Ho preferito cominciare dalla shot, per farmi un'idea di come scrivi, per capire se lq tua storia in quale modo potesse pre dermi e piacermi e sì, credo che mi piacerà tantissimo, per la lomg andrà direttamente nelle ricordate e questa tra le preferite, perché è questo il posto che merita. È stato straziante scoprire insieme al pr9tagonista la verità, capire che mamma resterà indietro per prendere tempo, per salvare i suoi bambini e vedere lui arrancare, scansare la morte solo per mantenere quellq primessa, vivi. Nom ho parole per dirti quanto io sia rimasta colpita da qiesto testo e niente,sappi che da questo momento in poi troverai altre mie recensioni. A presto❤

Recensore Master
14/07/21, ore 09:55
Cap. 1:

Ciao ^^: ti avevo già adocchiata al precedente giro della nuova attività del Giardino ma trovo modo solo ora di passare dalle tue parti. Ho preferito, per cominciare a conoscerti, passare da una one shot dopo aver letto che si poteva capire anche come stand alone. Ti faccio tantissimi complimenti, il tuo stile mi ha rapita completamente *^* e hai una capacità di world building pazzesca: non scherzo, mi è sembrato quasi di stare leggendo la pagina di qualche romanzo. Le atmosfere mi hanno fatta pensare alla saga di Tenebre e Ossa che ho amato, ma con il particolare del lupo che rendeva tutto più originale ^^. I due fratellini sono bellisismi e ho amato sia il rapporto fra loro due, sia quello che hanno con la madre. Il racconto si potrebbe dire diviso in due parti: nella prima predomina una sorta di malinconica spensieratezza e il nostro punto di vista coincide con quello di Ilyas, mentre nella seconda anche noi vediamo il mondo crollarci addosso, e ci ritroviamo a piangere per il sacrificio d'amore di una madre e la fine dell'innocenza e dell'infanzia dei due fratellini çç. Il titolo, breve ed incisivo, riassume alla perfezione tutta la storia. Hai un modo di raccontare che incanta, dico davvero, spero che in qualche modo la scrittura possa diventare parte integrante della tua vita e ti faccio i miei migliori auguri per il proseguimento della long ♥
E' stato un piacere averti scoperta!
Con affetto,

Benni

Recensore Master
10/07/21, ore 19:17
Cap. 1:

Ma ciao!

Anzitutto, ti faccio i miei complimenti per il tuo stile, per il modo accurato con cui descrivi ogni scena e per certe espressioni che mi sono piaciute moltissimo, soprattutto quelle riferite all’ambiente, al tramonto, alla quiete prima della tempesta, ma anche per l’immagine straziante della madre di Ilyas che mette in salvo i figli, ma resta per impedire che i soldati li inseguano e offrire ai figli un diversivo e perché non può fuggire, semplicemente. La scena di questo attacco, della fuga disperata dei due ragazzi e del terrore che li prende mentre fuggono insieme è resa perfettamente, così come la scena in cui Sasha si volta e metabolizza (e suo fratello la segue subito dopo) anzi, di più, vede con i propri occhi, la madre morire dopo aver coraggiosamente lottato con i soldati nella sua forma lupesca.

Anche l’idea di creare questo futuro distopico e di riprendere elementi della tradizione, da quanto ho capito, sono appassionata di mitologia ma zoppico su quella russa/caucasica, inventando degli uomini lupo è molto interessante e ben spiegata. Pur non avendo letto la long, infatti, la shot risulta come un prodotto assolutamente fruibile da chiunque e Ilyas e Sasha, ma anche la loro madre, vengono descritti con cura e attenzione. Per esempio, di Sasha sappiamo immediatamente (in maniera fluida e senza spiegoni, per intenderci ^^) perché potrebbe essere difficile per lei trasformarsi, mentre di Ilyas è rappresentato nel suo contesto lavorativo e persino nell’incontro religioso con l’iman. Nemmeno il contesto familiare è stato tralasciato e ho riconosciuto, nella bella fiaba che la madre racconta ai figli (adorabile che Ilyas “sopporti” il rituale della fiaba per far contenta la sorellina), una variante de La bella e la bestia, che è la mia fiaba preferita in assoluto.

Lo spirito di sopravvivenza, l’impulso a resistere e a scappare e a farlo con la sorellina spinge Ilyas a salvarsi, sfruttando l’intelligenza, la forza e la propria natura umana e ferina. E tu, scrivi davvero benissimo. Leggerti è stato assolutamente un piacere!
Un caro saluto,
Shilyss

Nuovo recensore
09/07/21, ore 21:32
Cap. 1:

Ciao Primavere,
Tu non mi vuoi male, di più. Questo breve racconto è straziantissimo, il termine "angst" da solo non rende l'idea.
{Sì, lo so che sbuco a casissimo e che dovrei recensire l'ultimo capitolo di Wolfen che hai pubblicato, però quando ho visto questa OS non ho resistito e mi ci sono tuffata a capofitto ^^}
Ad ogni modo, il racconto inizia con uno scenario idilliaco: una collina, un fiume, un'inaspettata giornata di sole, due fratelli che vivono una vita semplice e felice in un villaggio come tanti altri.
I due fratelli, qui ancora molto piccoli, già presentano quei tratti distintivi che li caratterizzeranno anche più in là: Aisha è una bambina discreta, coscienziosa, che vuole evitare di mettersi nei guai, mentre Ilyas è un ragazzino che sa già il fatto suo, è curioso e ha una lingua lunga che non vuole assolutamente mettere a tacere.
Tornati i due a casa, però, si scopre che la situazione è molto meno felice di quanto si potrebbe pensare: c'è un conflitto alle porte, per il villaggio si aggirano ancora gli spettri di una guerra passata, e persino avere un lavoro appare un privilegio per pochi. La quotidianità domestica è già di per sé straziante, forse perché si può prevedere che qualcosa arriverà a spezzare tutti gli equilibri.
E infatti all'improvviso qualcosa accade: Ilyas si addormenta tranquillo e quando si risveglia tutto per lui è già cambiato, il suo destino è stato già scritto, insieme a quello di tutta la sua famiglia.
La scena finale, quella in cui il villaggio viene raso al suolo e i due fratelli riescono a scappare, è molto particolare: hai reso alla perfezione il senso di smarrimento dei due e le scelte affrettate di Ilyas, dettate unicamente dal desiderio di fuga e dall'istinto di sopravvivenza. Mostri attraverso gli occhi di Ilyas uno scenario delirante e confusionario, e lo fai con grande precisione e delle descrizioni impeccabili.
Bellissimo il titolo, l'ultima richiesta della madre di Aisha e Ilyas e che risuona nelle orecchie di quest'ultimo come una missione da portare a termine. Ilyas subisce un evento drammatico che sconvolge tutta la sua realtà e il paradigma con cui guarda al mondo cambia da un momento all'altro. Capisce che avere un qualche tipo di controllo sul mondo che lo circonda è già una difficile impresa in condizioni di relativa tranquillità, mentre è del tutto impossibile quando gli eventi prendono pieghe inaspettate e ineluttabili.
Tutto ciò che gli rimane, quindi, tutto ciò su cui può avere ancora un margine di dominio, è la sua vita, e quella di sua sorella, che per Ilyas sembra quasi una propaggine della propria. Se non può modellare il destino del mondo esterno a proprio piacimento, fermando le atrocità che si succedono una dopo l'altra davanti ai suoi occhi, allora Ilyas lo farà con quello "interno", cercando di sopravvivere oltre ogni previsione e quello che gli altri penserebbero o vorrebbero per lui. Questa sarà la sua missione e questo è effettivamente il testardo e deciso Ilyas che presenti nella storia principale.
Perdonami se sono partita per la tangente, spero di non aver capito l'esatto contrario di quello che volevi dire! ^^'
Come sempre ti faccio i miei complimenti, questa OS è un gioiellino che approfondisce meglio due tra i personaggi più complessi di Wolfen e sono contenta che tu l'abbia pubblicata. Ci sentiamo presto! :)

Recensore Master
09/07/21, ore 18:33
Cap. 1:

Ciao! ♥
Non conosco Wolfen, però hai detto che non è un problema. L'introduzione, comunque, mi aveva incuriosita, quindi tanto di guadagnato! xD
Penso che tu abbia fatto benissimo ad inserire la premessa al fine di aiutare il lettore che entra nella tua OS a non perdersi ;)
Di norma recensisco mentre leggo, ma le parole scorrono veloci e descrivi le scene in modo così dettagliato che mi è impossibile fermarmi. Adesso sono arrivata alla storia della buonanotte che mi sembra una rivisitazione della Bella e La Bestia ♥ Ovviamente meno dettagliata!
La scrittura è molto scorrevole ed evocativa. Riesco bene a immaginarmi i luoghi e le scene. Ho avuto un attimo un problema con i personaggi, all'inizio, quando ancora dovevo entrare davvero dentro la storia, essendo originale ci ho messo un po'. Con le fanfiction è molto più semplice visto che già si conosce l'opera originale. ;)
Il rapporto tra i due fratelli è davvero toccante. Sono carinissimi! ♥ Si percepisce il senso di protezione che prova Ilyas nei confronti della sorella e penso sia una cosa bellissima ♥
E in pochissimo tempo, cambia tutto. Non esistono più le storie della buonanotte, non esiste più sonno sereno, ma soltanto sensi all'erta e preoccupazione crescente.
L'addio con la madre è stato straziante, sapere di dover lasciare indietro qualcuno della propria famiglia ti lacera dentro. Ora capisco il motivo per il quale hai scritto nella premessa che il focus della storia è la violenza che spazza via l'infanzia. Sono così giovani eppure dovranno imparare a farcela da soli. E la madre che cerca di proteggerli a tutti i costi è così reale. Sono in ansia anche io continuando a leggere quanto scrivi. :° È una sofferenza. Ovviamente in senso buono perché è proprio così: è sofferenza e tu sei riuscita a descriverla e a farla vivere in pieno, secondo me.
E sai anche che quello di Aisha è l'ultimo saluto alla madre, ma non lo comprende. Lei non lo comprende davvero in quel momento. Nella sua innocenza non può riuscire a pensare che non la vedrà più.
È stata davvero una bella lettura. Sei riuscita a farmi sentire l'angoscia dei protagonisti, l'adrenalina, la sofferenza. Tutto. Le descrizioni che fai sono ben scritte e dettagliate, ma senza pesare. Riuscendo a far immaginare al lettore quello che vedi tu, mentre scrivi. L'uso delle parole è davvero ottimo e arrivi alla fine della storia provata, chiedendoti cosa faranno dopo i protagonisti. Come cresceranno. Dove andranno. Staranno davvero bene? Riusciranno a vivere? Ilyas riuscirà a mantenere fede alla promessa di non morire?
Davvero. Ti faccio tantissimi complimenti perché è davvero una bellissima oneshot!
Baci
Deb