Gentile autrice, cara Brume,
è un bel 14 Luglio, il tuo. Fatto di frasi spezzate, di pensieri ancora da raccogliere. È il 14 Luglio dei sopravvissuti, dei rimpianti, forse dei rimorsi. Il momento di festeggiare, ma anche quello di soffrire.
Gli avvenimenti della Storia passano sopra la testa dei singoli, son come la marea, per dirla con Verga, e il cammino del progresso è violento, inarrestabile e spietato. Lascia dietro di sé il lutto e la pietà, la Storia. Eppure son gli eroi silenziosi, son gli straccioni spesso, quelli armati alla meno, che fanno la Storia; la Libertà si conquista col prezzo del sangue, ma è impossibile non sentire lo strappo per la perdita delle persone amate. Sopravvivere alla Storia è un mestiere duro, quasi quanto morire per mano della Storia. La memoria di chi resta è spesso tutto quello che rende giustizia al sacrificio. Oscar de Jarjayes ha combattuto una battaglia che per nascita ed educazione non avrebbe dovuto essere la sua, eppure ha scelto in purezza la parte giusta – fierezza e onestà si sono intrecciate in lei, con amor di giustizia. E il tuo Alain sintetizza il popolo tutto che le vede, le rispetta e le ama.
Cara Brume, non so se volevi trasmettere questo, so che questo è ciò che è arrivato a me. E mi sembra un messaggio duro ma forte, e venato di dolcezza di penna.
Non c’è accenno di un sorriso nella storia, ma l’Alain da te disegnato sorride con tristezza, e l’aver disegnato un Alain quasi ragazzino, come è nel manga, senza i tratti squadrati di mascella che lo caratterizzano nell’anime mi sembra sottolineare la fragilità dell’essere umano.
Ma forse anche questa è una mia impressione.
Omaggi devotissimi,
Sacrogral |