I POSTO
“The Second Waltz”, di Felpie
Grammatica e stile: 9,5/10
“…rimasti negli uffici, per trovare un riparo …”: la virgola non è necessaria. La frase è comunque un po’ lunga, poteva aiutare una punteggiatura per una pausa più forte.
“… troverò ad indossare …”: la “d” eufonica va usata solo quando la parola successiva inizia con la stessa vocale.
“… come uno diecimila piani più sotto …”: forse hai rifatto la frase, perché la presenza della parola “uno” non ha senso.
“… si trovava al cospetto …”: non hai mai completato la frase, la presenza dell’inciso subito dopo può forviare ma la formulazione corretta sarebbe stata “al suo cospetto” o “al cospetto di”.
“… patetico ad inventare …”: la “d” eufonica va usata solo quando la parola successiva inizia con la stessa vocale.
“… Partì la musica e il biondo cercò di partire …”: ripetizione del verbo “partire”.
“… minuti, Morgana, la sua sorellastra, gli si avvicinò, sorridendo …”: troppe virgole in questa frase, intralciano la lettura.
Ho notato davvero pochi errori in questo testo, si trattava per lo più di un paio di imprecisioni ed errori di distrazione facilmente risolvibili. La storia scorre in modo organico e coerente, il lessico è adeguato allo stile semplice e leggero che coinvolge facilmente. L’accenno di descrizione sia di personaggi che di luoghi dà un’idea dell’ambientazione, il che è fantastico. I tuoi discorsi diretti si amalgamano perfettamente con quelli indiretti senza creare ostacoli o cambi di ritmo, perciò complimenti!
L’unico consiglio che mi sento di darti è che, talvolta, tendi ad allungare troppo le frasi e quindi per compensare il tempo aggiungi molte virgole, a volte anche non necessarie. Piuttosto, metti un punto o un punto e virgola in più, oppure riorganizza l’ordine delle parole per diminuire la punteggiatura. Non si tratta di nulla di grave comunque, è stata una storia molto ben scritta!
Sviluppo del pacchetto: 10/10
Hai utilizzato tutti e tre gli elementi del pacchetto in modo corretto e coerente, dando a ognuno di loro grande importanza per diversi aspetti, e questo mi è piaciuto davvero molto.
Prompt: mi è piaciuto il fatto che sia il luogo in cui la storia inizia e finisce al contempo, un luogo a cui hai dato rilevanza facendo in modo che i due protagonisti lo rendessero il “loro” posto, come le coppie che hanno un appuntamento fisso o un luogo preferito. Un posto che hai descritto come l’unico dove possono essere se stessi l’uno con l’altro, dove possono esprimere senza riserve la loro amicizia.
Obbligo: la danza è il motore della storia, la causa sine qua non, senza la quale la trama non sarebbe iniziata. Con il pretesto di insegnare a ballare al suo amico, Merlino e Artù danzano insieme come richiesto. Possono essere visti come amici o come pre-slash, il significato non cambia e nemmeno la cura che hai messo nel sistemare tutti gli elementi a tua disposizione.
Citazione: ora, io adoro questa citazione in particolare, perciò sono davvero felice di vedere che l’hai utilizzata ben due volte, detta prima da uno e poi dall’altro, come incoraggiamento per l’altro e per se stesso. Sappiamo tutti che Artù è imprigionato da volere del padre, e il fatto che il suo amico lo incoraggi a usare solo la sua testa tramite questa frase e che poi tramite Morgana venga tirata nuovamente fuori è fantastico. E infatti cosa fa lui? Non riesce a ribellarsi del tutto, ma quella frase gli da comunque coraggio a sufficienza per fare quello che vuole davvero, almeno per una sera.
Assolutamente stupendo!
IC / caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Partiamo dai personaggi secondari, ok? Come si suol dire, il piatto forte per ultimo!
Non è neppure comparso effettivamente in scena, eppure vorrei prendere a schiaffi anche il tuo Uther, perciò direi che è parecchio IC. Il controllo sulla vita del figlio e la sua prepotenza dell’affibbiargli una “balia” ricordano molto “re” Uther, e mi è piaciuto come il sesto senso di Merlino riconoscesse quel lignaggio del canon.
Vivian è forse un po’ smorzata rispetto alla smorfiosetta che conosciamo dalla serie tv, ma è anche vero che va adattato il suo carattere alla modernità, perciò è un lieve cambiamento che però ci sta, visto che per lo più rimane la stessa.
Morgana appare per poco ma, come sempre, fa la sua grande figura! Già solo il motivo per cui l’hai fatta apparire, ovvero mandare a quel paese la sua punizione, mi ha fatto ridere un sacco. È completamente IC. Così come la Morgana delle prime stagioni poi, spinge suo fratello a ribellarsi al padre, a seguire la sua strada e fare quello che vuole. Devo ammettere che quella Morgana mi è mancata nelle stagioni finali, per cui è stato bello rivederla. E come sempre, fa andare le cose come vuole lei ahahahah.
Ora passiamo al piatto forte dai, so che stavi aspettando questo! (no, ero io in realtà).
Artù è il classico erede di un grosso regno (geografico o finanziario, che importa?), almeno finché non arriva Merlino: tutto in regola con quanto sappiamo.
Il modo in cui hai descritto il rapporta tra i due mi è piaciuto molto: a porte chiuse sono aperti, sinceri, persino affettuosi. Artù non strangola Merlino per il suo continuo canzonarlo, e Merlino è talmente sicuro della loro amicizia che persino mentre dovrebbe prepararsi a un’importante esperienza formativa decide di andare dove SA che sarà il suo amico. Non solo, si offre di aiutarlo a imparare a ballare senza troppe prese in giro. E il fatto che Artù accetti aiuto è wow. Al tempo stesso, ho trovato ancora più coerente il modo in cui li hai descritti fuori dal loro luogo sicuro. Quasi due sconosciuti, ma nonostante questo reagiscono l’uno all’altro e si prendono cura e si spalleggiano. Che è estremamente canon.
Sono davvero soddisfatta di come li hai resi, la storia è stata piuttosto breve ma sei stata davvero brava a rendere tutto completo, senza lasciare nessun buco di trama o incoerenza di caratterizzazione.
Persino la conversazione finale tra i due, con loro che aprono i loro cuori ma non riescono a guardarsi negli occhi, è così… beh, sono LORO. Punto. È perfetto così.
Senza contare il tocco magico: un personaggio misterioso, la bibliotecaria, custode segreta del loro rapporto e protettrice del loro posto sicuro, testimone silenziosa e, diciamocelo, credo grande shipper di quei due! Adesso però per colpa tua sono curiosa di sapere chi sia.
Ottimo lavoro di caratterizzazione comunque, semplice ma efficace e dritto al punto!
Gradimento personale: 9/10
In generale, la tua storia mi è davvero piaciuta. È una boccata d’aria fresca, qualcosa di leggero per allietare il cuore, scritto estremamente bene e con grande cura; la lettura è piacevole e fluente, e tutte le richieste sono state usate perfettamente. Mi piace sempre leggere di Artù e Merlino, perciò le belle storie su di loro sono davvero sempre accette sai? Anceh il fatto che non hai messo un’etichetta alla loro relazione mi piace, così chiunque può leggerci un po’ quello che preferisce: dalla semplice amicizia, brotp fino alla relazione ancora in erba, può essere qualunque cosa ed è bello che sia lasciato aperto.
Ammetto che un po’ di introspezione in più, magari un po’ di angst, avrebbe aumentato la profondità della storia e anche il mio grado di gradimento, che comunque è molto elevato. Ormai sono traviata, mi dispiace, e per godermi una bella storia e un evento gioioso ci deve essere un minimo di confronto con sentimenti meno positivi.
Ripeto, è solo la mia opinione, e probabilmente avrebbe legato male con lo stile generale della storia. Rifletti comunque sul fatto dell’introspezione: forse avresti potuto far vedere meglio i pensieri di Artù mentre parlava del fatto che non è pronto a ribellarsi a suo padre, o che è commosso dal fatto che Merlino gli ha detto che non è come il genitore… cose così ecco.
Comunque grazie mille, questa storia è stata stupenda, sono felice di averla letta e valutata, spero che sia piaciuto anche a te partecipare!
Totale: 38,5/40
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