Recensioni per
Road to El Alamein
di malaloona

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
15/03/23, ore 09:18

Sono sempre felice quando mi imbatto in queste storie particolari.
Hetalia si presta spesso e volentieri a narrazioni leggere e divertenti, ma apprezzo molto quando gli autori decidono di prendersi tra le mani il suo carico più pesante e tragico; dopotutto, è la storia delle nazioni. Se da un lato ci divertiamo a romanzare su alleanze, patti, goffi stereotipi e aneddoti assurdi, non possiamo dimenticare che tutto questo è stato anche costruito sulla guerra, sul terrore, sulla miseria umana.

Ci dai uno scorcio breve, ma intenso e crudo, del resoconto di guerra di una Germania in battaglia. Lo stile mi ricorda le cronache belliche di Malaparte: quella narrazione cinica, crudele nei dettagli, a tratti colma di amara ironia, ma con quell'umanità di fondo che denuncia tutta la pietà per i suoi protagonisti, privi ormai di redenzione ma meritevoli di essere almeno riconosciuti nel dramma in cui sono stati involontari, tragici figuranti. Ludwig soffre -la Germania soffre-, coi suoi giovani e i suoi innocenti; e al contempo, va avanti, perché è il compito gravoso di chi deve dare l'esempio. Iconica, in questo senso, il rimando alla figura di Rommel: la profonda fiducia che i suoi uomini nutrivano verso di lui, e la sua sconfitta clamorosa proprio perché si assentò nelle ore più critiche. Ludwig, invece, non può permettersi di assentarsi, soprattutto ora che le sorti della guerra stanno cambiando a loro sfavore. La Germania resiste, mutilata e stoica, sul fronte degli Afrikakorps, in marcia verso il miraggio dietro cui si cela una disfatta a cui è consapevole di andare incontro. Quella "strada per El Alamein", almeno per me, assume anche il significato emblematico del disastro che si profila nell'orizzonte ondulato del deserto.
Un massacro a cui Ludwig sarà costretto a prendere parte, nell'ora più buia della sua storia.

La mia unica perplessità sta nella scelta di censurare il termine Wehrmacht. Abbiamo appena letto di umani sciolti e carbonizzati all'interno di un carro armato in fiamme, il nome dell'esercito del reich non è una cosa peggiore da leggere. Ogni parola, proprio perché terribile, ha il suo peso, e censurarla lo sottovaluterebbe.
Ma al di là di questo, mi è piaciuta davvero molto questa narrazione. La ricercatezza dei dettagli, l'accuratezza storica, il punto di vista di Ludwig -disilluso, amareggiato da un realismo che non ha il cuore di condividere coi suoi uomini- sono tutti elementi che danno forma e tinte dolorosamente vivide a una tragedia condivisa da tutte le nazioni coinvolte.
Complimenti davvero.

Recensore Junior
25/07/21, ore 23:57

Una lettura di pochi minuti mi sta costringendo a scrivere e riscrivere una recensione che mi sembra doverosa.
Incredibile come si possa dire così tanto in così poche righe.
La tua storia è sintetica, asciutta, va dritta al punto e colpisce fortissimo. Le scene sono vivide, materiche, creano una sorta di sinestesia; viene descritto un episodio di puro orrore, dalle tinte crude, che però non eccede nella spettacolarizzazione e non manca di rispetto alle vicende storiche e alle persone reali dietro questa fic (ed è un errore in cui scadono anche i migliori); a tutto ciò seguono sequenze riflessive di pochissime righe, ma che nonostante ciò riescono a raccontare il personaggio e il suo conflitto in modo conciso e puntuale.
Ciò che più ho apprezzato di questa storia è che nonostante sembri asciutta e diretta, mostra uno studio meticoloso di ogni componente: il contesto storico ricercato nei minimi dettagli; l’introspezione del personaggio di Ludwig, molto più sensibile di quanto dia a vedere e la cui bontà emerge soprattutto grazie al contrasto col personaggio di Hans; la puntualità in cui ogni sequenza viene narrata, che emerge, ad esempio, con la scelta di fare una panoramica dell’io del protagonista solo dopo aver indagato il contesto delle vicende.
Insomma, avrai capito che ho davvero apprezzato questo tuo piccolo lavoro (che piccolo non è affatto) e non faccio moine se ti dico che spero di leggere qualcosa di tuo su questo fandom al più presto.
Con stima,
Nariko