Eccomi! Finalmente, dopo qualche marea contraria, sono riuscita a riapprodare ^_^
Non ti nascondo che ho fatto anche un ripassino del precedente capitolo per potermi gustare meglio questo aggiornamento che contiene una svolta non da poco O.O
Ma, vado con ordine ;)
Nella scena della medicazione di fortuna che il buon vecchio zio Gibbs ha praticato su Elizabeth hai saputo trasmettermi tutta l'ansia e la trepidazione del momento, regalandaci uno scorcio di lui e Jack in vesti inedite, inevitabilmente più seri, ma anche molto sicuri di sé, esperti, e in effetti incidenti del genere non devono essere mancati nella vita dei due bricconi (ce lo lasciano intuire tutte le cicatrici di cui è ricoperto Sparrow).
Jack, nonostante cerchi sempre di ribadire la sua avversione e la sua scarsa propensione a relazionarsi con gli altri, a meno che non possa trarne vantaggio, in realtà si dimostra molto più maturo in questa tua storia, e lo si percepisce sia nel modo in cui tratta la signora Turner, alla quale è palese che tenga moltissimo, che nella maniera in cui riesce a dialogare con il piccolo Henry, usando fermezza ma anche un certo tatto.
Mi piace questa tua versione più adulta, purtroppo gli sceneggiatori negli ultimi due film della saga, soprattutto nel quinto, non hanno saputo far risaltare il lato più umano e sfaccettato di Jack Sparrow, riducendolo ad una macchietta >_>
Il finale, beh, sospettavo che sarebbe successo qualcosa dal tuo avvertimento, diciamo che era abbastanza nell'aria, come ti avevo premesso io non sono molto estimatrice della coppia, ma è indubbio che i due abbiano molto in comune e che l'attrazione fosse innegabile. Comprendo Elizabeth che si è sentita disperatamente sola e incompresa e che, travolta dagli eventi, abbia lasciato venir fuori la sua parte più impulsiva e passionale. Sei stata misurata ma anche molto evocativa nel descrivere la scena, senza scendere troppo nei particolari.
Entrambi si sono quasi promessi che questa "sbandata" non si ripeterà, ma il fatto che Elizabeth non provi più un senso di colpa, e che anzi sia stata lei a voler andare fino in fondo, malgrado Jack abbia cercato di dissuaderla, mi lascia presagire che a piangere le conseguenze sarà soprattutto il povero Will -_-

In tutto questo, sono ancora curiosa di sapere come e se Hawkins tornerà nella storia. E quindi ti auguro di ritrovare al più presto il tempo e l'ispirazione necessari a continuare questa interessante fanfiction!

Alla prossima!)

Ps: Giusto una mia pignoleria da storica ... Ho storto un po' il naso nel leggere alcune volte la parola "ok", che a mio avviso non rientrava nel vocabolario dell'epoca.

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Ben ritrovata, Charly ^-^
Finalmente trovo il tempo di lasciarti un parere anche su questo capitolo, con cui la tua storia comincia ad ingranare, dal punto di vista della trama che si fa decisamente interessante.
Mentre Elizabeth e il figlioletto Henry si trovano subito a proprio agio a bordo della Perla (entrambi hanno sempre sognato di vivere per mare), e tra loro, Jack e la ciurma si instaura facilmente un clima di familiarità e condivisione, un nuovo temibile nemico si è affacciato all'orizzonte.
Hai ben caratterizzato questo Morgan Hawkins come un pirata sadico e malizioso, imprevedibile e spregiudicato, che irrompe con violenza nella vita dei nostri, con degli oscuri propositi, senza apparente ragione. Presupposto che mi suscita molta curiosità.
Efficace la descrizione del duello (le parti action non sono sempre facilissime da scrivere) e plausibili i dialoghi che lo hanno accompagnato. Ero sicura che Elizabeth non sarebbe rimasta con le mani in mano, ma non sono in ansia per lei, perché ho fiducia che si salverà, invece ho molta ansia di vedere comparire in scena Will, come ci hai anticipato (e magari si riproporrà anche un triangolo tra i protagonisti, visto che Sparrow prova ancora chiaramente dell'attrazione e dell'affetto per la signora Turner).

Ti auguro di trovare presto il tempo per aggiornare, alla prossima!)

Ps. Grazie per il ringraziamento, sono sempre molto contenta di leggere storie nuove su questo fandom, anche se oramai purtroppo si è molto spopolato :/

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Ciao! Finalmente trovo il tempo di leggere e recensire questa inaspettata (ma già da te parzialmente anticipata) continuazione di questa tua interessante ff che mi era piaciuta parecchio, nonostante non sia propriamente una fan della coppia al centro del racconto.

Dunque, a parte aver adorato la prima parte in cui Jack parla con quella che per me è la sua unica vera amata, ovvero la Perla (e sono sicurissima che le parli! anche in maniera sdolcinataXD), ho apprezzato anche il tanto atteso ricongiungimento tra Jack ed Elizabeth, l'immediata sintonia che si rinstaura tra loro, malgrado il disagio iniziale, dovuto a tanti non detti, ai rimorsi e ad una innegabile attrazione che continuano a provare a distanza di anni.

Qualche dialogo ammetto che l'ho trovato leggermente OOC, perché immagino che entrambi siano abbastanza introversi nel manifestare i loro reali pensieri.

Sono comunque curiosa di scoprire se Liz accetterà questa "proposta indecente" a soli due mesi dal ritorno del povero Will e quali idee abbia Sparrow, visto che non è tipo da legami.

Ti aspetto al prossimo capitolo!)

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Ciao! Che dire? La ship Sparrabeth pare che ultimamente stia tornando di moda, qui su questo semideserto fandom!^^

Io non sono una delle più accanite sostenitrici del pairing, ma trovo comunque che quando una storia sia ben scritta e sviluppata, ci possano essere molti spunti interessanti. E poi ho un debole per le storie melanconiche :')

Tutto questo per dirti che ho apprezzato questa tua immersione nei pensieri e nella vita di Elizabeth e di Jack durante i primi dieci anni di lontananza l'una dall'altro, perché sì, è innegabile quanto si siano reciprocamente influenzati, e quanto ognuno di loro sia in qualche modo cambiato a contatto con l'altro.

Non ho mai accettato pienamente il destino che gli sceneggiatori hanno voluto riservare alla nostra Miss Swann, in quel finale agrodolce che la vede condannata all'immobilità e all'attesa, perciò mi identifico pienamente nella sua frustrazione che tuttavia è mitigata dalla presenza del piccolo Henry, che ovviamente ha allevato a pane e pirati.

Ho gradito molto anche questa seconda parte dedicata a Jack, il suo sentirsi solo, perso, svogliato e il non voler ammettere neanche a se stesso quale sia la causa di tutta questa tristezza, mentendo, come è sempre stato bravo a fare.

Caratterizzazioni, linguaggio, vocaboli e sintassi davvero ricercati, incisivi e perfetti.
Spero di rileggerti in futuro, ossequi!)

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