Recensioni per
C'Era Una Strada
di Persage_

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
02/04/22, ore 18:15

Recensione premio per il Contest "I will go down with this ship!"
Ciao Persage!
Eccomi, quasi allo scadere del tempo, a consegnarti la recensione premio che ti spetta! Perdona il ritardo ma è stato un periodo super incasinato, ma ora voglio concentrarmi solo sulla tua storia.
Hai davvero uno stile di scrittura bello e coinvolgente, che sa come narrare e come arrivare al cuore dei lettori. La tua protagonista mi ha affascinata sin da subito, l'ho trovata vera, complessa, con tante sfaccettature in cui sarebbe stato impossibile non riconoscersi. Noemi siamo un po' state tutte noi ragazzine innamorate dell'idea dell'amore e allo stesso tempo incapaci (almeno all'inizio) di amare noi stesse e il nostro corpo.
Mi è piaciuto come hai raccontato la sua storia d'amore con Lapo, non idealizzandola mai, anzi, mostrandoci tutti i chiaro scuri, tutte le incertezze, tutti i buchi neri senza risposta e i casi della vita in cui di frequente ci si imbatte.
Ho anche apprezzato che tu abbia aperto la storia con il finale, e che poi questo sia stato meglio speigato e analizzato alla fine.
Davvero complimenti, un'ottima storia con ottimi personaggi! Poi a me piacciono molto le storie ambientate in Italia, perchè mi permettono di immedesimarmi di più, specie se le autrice hanno una buona abilità nel saper narrare le storie in prima persona come hai sapientemente fatto tu.
Spero che ritornerai a scrivere su EFP molto presto!
Alla prossima,
BellaLuna

Recensore Master
10/10/21, ore 17:30

TERZA CLASSIFICATA

“C’era Una Strada” di Persage_




Grammatica e stile: 7,5/10


Dal punto di vista grammaticale ho trovato alcune piccole sbavature, non tanto gravi da compromettere la buona riuscita della storia ma che vanno senz’altro sistemate. Te le segnalo di seguito:
“C’era una strada, una dozzina di macchine ed un semaforo rosso a separarci e se Alberto non mi avesse trattenuta tanta forza, sarei corsa da lui.” -> questa frase in realtà l’ho copiata per segnalare tre cose che ho notato. La prima credo che si tratti di un errore di battitura (manca ‘con’ tra ‘trattenuta’ e ‘tanta’). La seconda sta proprio in quel “trattenuta”, scritto al femminile: generalmente, quando il verbo ausiliare è ‘avere’, il verbo viene sempre scritto al maschile (ho mangiato, ho trattenuto, ma anche mi ha urlato contro), mentre è giusto inserirlo al femminile, se il soggetto è appunto al femminile, nel momento in cui il verbo ausiliare è essere (mi sono trattenuta, sono andata ecc…). Questo caso è piuttosto ingannevole, perché formulazioni come “mi avesse trattenuta” sono molto comuni nel parlato, e sono anche talvolta accettati, ma dal punto di vista strettamente letterario e grammaticale è un errore.
Il terzo piccolo dettaglio di cui voglio parlarti, che però io non conto come un vero e proprio errore, consiste nella d eufonica (inserita in “ed un”). Viene riconosciuto universalmente corretto inserirla nel caso in cui la parola che segue la congiunzione/preposizione inizi con quella stessa lettera (ad agosto, ed ecco, ecc…), ma per quanto riguarda l’inserimento della d eufonica nel momento in cui le vocali sono diversi, le opinioni sono divise. Nella letteratura italiana più datata oppure in poesia lo si trova spesso, ma recentemente quest’uso è stato sempre più rimosso dalla letteratura e talvolta considerato un errore. “Ed un”, quindi, sarebbe da evitare, dal momento in cui ‘e’ e ‘u’ sono vocali diverse e sarebbe preferibile la formulazione senza la d eufonica (e un). Tuttavia non mi sento di sottrarre punteggio per questo dettaglio perché, per quanto mi riguarda, può ancora essere considerata una scelta stilistica; ho comunque voluto segnalarti questa regola perché magari non ne eri a conoscenza e potrebbe in generale tornarti utile! ^^
Sempre per quanto riguarda la grammatica, qualche volta ho trovato un po’ di confusione nell’uso degli apostrofi. Questi sono alcuni esempi:
“Lapo era un’idiota” -> ‘idiota’ in questo caso è riferito a Lapo, quindi prende una declinazione al maschile e, di conseguenza, dovrebbe essere scritto senza l’apostrofo (un idiota).
“divenne quasi un ossessione” -> qui si può fare il discorso contrario: ‘ossessione’ è un sostantivo femminile, dunque dovrebbe essere scritto con l’apostrofo (un’ossessione, in cui l’apostrofo sta a significare il troncamento di ‘una’: una ossessione).
“i suoi amici che gli erano stati sempre affianco” -> errore comunissimo che anche io ho scoperto relativamente da poco. Sarebbe più corretto scrivere “a fianco” al posto di “affianco”, che invece sta a indicare il presente singolare maschile del verbo affiancare. Non so se anche ‘affianco’ tutto attaccato sia una forma riconosciuta, ma a me è stato corretto e mi è stato segnalato molte volte come errore, quindi te lo faccio notare (pur non facendolo pesare come errore grave).
“Lo incontravo spesso la Domenica mattina.” -> a meno che non si tratti della lingua inglese o di qualche altra lingua che lo prevede, i giorni della settimana – così come i mesi dell’anno – vanno scritti con la lettera minuscola. Questa, appunto, è la regola in italiano, ma capita spesso di confondersi perché non in tutte le lingue è così ^^
“che era Luglio e faceva un caldo atroce” -> stesso discorso qui, per luglio.
“Ei ma non è che tu per caso avresti un accendino?” -> ‘Ei’ scritto in questa forma è scorretto. Generalmente in italiano lo si scrive ‘ehi’, con la h in mezzo, ma anche la versione inglese (hey) è corretta.
“Bhe si” -> “Beh”, usato come intercalare/esclamazione come in questo caso, è corretto se scritto con la h finale e non in mezzo alla parola. Talvolta è giusta anche la forma “beh’” apostrofata, se viene usato con l’accezione di “bene” troncato. Inoltre il “sì” affermazione va sempre scritto con l’accento.
“Avrei dovuto arrabbiarmi, scendere dalla macchina e mandarlo a quel paese perchè non solo era stato uno stronzo con me quando ero una ragazzina indifesa” -> “perché” vuole sempre l’accento acuto (verso destra), mai quello grave.
Ti segnalo anche alcuni errori di battitura e alcune sbavature dal punto di vista dello stile, della forma e della punteggiatura.
“mi guardasse con aria strafottente per poi ridermi in faccia, perché
“ ‘Sta cretina ancora crede ai miei scherzi”.” -> Innanzitutto dopo il perché ci vorrebbero i due punti per introdurre al dialogo. Quando si è nel mezzo di una frase indiretta e si deve introdurre una parte di discorso diretto, è sempre bene introdurlo coi due punti ^^ e io ti consiglierei anche di non andare a capo perché, per quanto non sia tassativo scrivere tutto sulla stessa riga, dà un senso di continuità alla frase. Ultima piccola cosa: c’è uno spazio di troppo dopo le virgolette aperte.
“perchè speravo la sua luce bastasse ad illuminare anche me. Nulla di quel che feci bastò per non essere lasciata.” -> anche questa, ho notato, è una svista ricorrente: c’è uno spazio di troppo tra il punto e ‘Nulla’. Non so se si tratti di un qualche problema con l’html, sta di fatto che ho trovato casi del genere disseminati un po’ in tutto il testo. Ora ti riporto alcuni esempio (ma intanto ne approfitto per segnalarti anche qui l’accento sbagliato sul perché).
“eppure era un’ immagine lontana” -> spazio di troppo dopo l’apostrofo.
“Mi sentii male nel rendermi conto quanto mi interessasse ancora apparire al meglio davanti a lui.” -> spazio di troppo tra ‘davanti’ e ‘a’. Ti consiglio anche di inserire un ‘di’ tra ‘conto’ e ‘quanto’, perché il senso della frase si capisce già abbastanza bene ma forse in questo caso non l’avrei omesso.
“ lapo.ab vuole inviarti un messaggio.” -> Uno spazio di troppo dopo le aperte virgolette.
“quel poco tempo che ho avuto per stare con Lapo è mio ed l’ unica cosa che nessuno potrà mai strapparmi” -> spazio di troppo dopo l’apostrofo.
Questi invece sono alcuni errori di battitura:
“Senti…ma non è che per caso per caso avresti una sigaretta?” -> la ripetizione di “per caso”. Inoltre ti segnalo che i puntini di sospensione vanno sempre scritti attaccati alla parola che li precede e staccati dalla parola che li segue (Senti… ma non è […]).
“con passare degli anni” -> manca l’articolo ‘il’ (con il passare degli anni, oppure col passare degli anni).
“Io su quel cosa con te non ci salgo” -> quella cosa oppure quel coso.
Concludo le citazioni dal testo con alcune imperfezioni riguardanti la punteggiatura:
“di chiedere –più o meno indirettamente –di lui in giro” -> i trattini lunghi utilizzati per contenere gli incisi vanno scritti staccati sia dalla parola precedente che da quella successiva: “di chiedere – più o meno indirettamente – di lui in giro”.
“Ora possiamo ricattarti” Dissero, iniziando -> è corretto che prima di chiudere le virgolette non ci sia un punto, in quanto il periodo include sia la frase diretta che indiretta e quindi non bisogna spezzarla; la lettera maiuscola dopo le virgolette quindi non ci dovrebbe essere, in quanto manca la presenza di un punto e non inizia nessuna nuova frase. In poche parole, “dissero” andrebbe scritto con la lettera minuscola. La maiuscola è invece usata correttamente in quest’altro caso:
“Sono felice di saperlo.” La sua voce era diversa -> qui, dopo le chiuse virgolette, si sta iniziando una frase nuova e totalmente slegata dal discorso diretto, quindi è corretto sia il punto sia la lettera maiuscola.
Inoltre vorrei segnalare che, quando le frasi tra virgolette sono a sé stanti e non attorniate da discorsi indiretti, è sempre necessario mettere il punto. Prendiamo per esempio questa frase, che occupa una riga a sé ed è isolata da tutto il resto:
“Tieni” -> le virgolette stanno solo a indicare che un personaggio sta parlando, ma non sono sufficienti come punteggiatura; è necessario un punto fermo per indicare che la proposizione è conclusa. Personalmente io lo preferisco dentro le virgolette (“Tieni.”), ma è corretto anche al di fuori (“Tieni”.), questo è a discrezione dell’autore e del suo gusto personale. In ogni caso è sempre preferibile e più corretto inserirlo ^^
So che vedere la quantità di piccole sbavature che ti ho segnalato potrebbe essere scoraggiante, ma in realtà non c’è da preoccuparsi, la storia è scritta tutto sommato bene: ci sono solo dei piccoli accorgimenti da prendere che renderebbero il tutto più pulito, corretto e ordinato, ma nulla di irreparabile!
Siccome non sono qui soltanto per segnalare ciò che non va, è giusto riconoscere anche gli aspetti positivi del tuo testo e ho tanto da dire anche qui: il tuo stile è assolutamente spettacolare! Riesci a narrare gli eventi e i pensieri dei personaggi con una naturalezza e una scorrevolezza disarmanti, sei riuscita a coinvolgermi dalla prima all’ultima riga e, nonostante la carenza di dialoghi soprattutto nella prima parte della storia, nessun passaggio risulta pesante o noioso. Hai ben amalgamato alla perfezione pensieri e sensazioni con immagini, che hanno permesso di delineare i personaggi che ruotano attorno alla protagonista, e il tuo modo equilibrato di formulare i periodi (mai troppo brevi e frammentati né troppo lunghi e dispersivi) ti ha permesso di tenere un ritmo calzante, coinvolgente e costante.
Hai saputo condensare descrizioni e sentenze crude e verosimili con una sorta di magica poeticità, soprattutto nelle scene di maggior impatto emotivo, e questo mix è di una potenza e al contempo di una delicatezza che non possono lasciare indifferenti. Davvero, non cambierei nemmeno una parola di quelle che hai scelto per raccontare questa storia, penso che il tuo modo di narrare sia uno dei punti forti di questa storia!


Trama e personaggi: 9/10

La trama si srotola in maniera lineare e piuttosto chiara: non ho trovato buchi di trama o lacune, o meglio, certe volte ho avuto la sensazione di essermi persa qualcosa ma, come hai anche spiegato nelle NdA, la sensazione proviene dal fatto che la storia sia scritta in prima persona e quindi noi lettori viviamo la vicenda con gli occhi di Noemi, sappiamo ciò che sa lei e niente più. Non lo trovo un difetto, anzi, penso che questo indichi una grande abilità nell’uso della prima persona e anche nella caratterizzazione della protagonista. Lei non fa domande, non si chiede come Lapo sia potuto cambiare radicalmente, decide di fidarsi nonostante non sappia se questo cambiamento sia vero o soltanto superficiale, non indaga: ancora preda dei fantasmi delle sue esperienze e dell’ossessione del suo primo amore finito male, si lascia andare a ciò che ha sempre desiderato perché non le sembra vero che stia capitando davvero, e lo fa in maniera ingenua, innocente.
Trovo assolutamente geniale e ben riuscito il fatto che la storia fosse sotto forma di racconto per mano dell’autrice, una sorta di lettera, di sfogo, o un esercizio, come lei stessa l’ha definito. Quando ho scoperto la natura dello scritto, ho trovato molto più sensata anche la carenza di dialoghi per tutto il testo: difficilmente quando si racconta qualcosa che ci è successo, soprattutto se una storia così lunga, ci si può ricordare tutti gli scambi di battute. È un aspetto che sei riuscita a gestire benissimo.
Se devo trovare un pelo nell’uovo, ho notato che ci sono dei dettagli su cui hai deciso di calcare la mano e che pensavo si sarebbero ricollegati al finale, all’interezza della storia. Per esempio, hai rimarcato più volte che Lapo è una di quelle persone marce dentro, in grado di rovinarti la vita ecc, ma alla fine nell’epilogo della vicenda non si ha un “apice” di questa sua caratteristica, anzi, lui sembra aver messo la testa a posto (sembra e basta magari, non lo sapremo mai) e alla fine viene investito, ma non perché avesse fatto qualcosa di folle o diverso dagli altri giorni: semplicemente ha trovato qualcuno che ha causato l’incidente. Ed è vero, in questo modo ha rovinato la vita a Noemi, nel senso che le ha lasciato un vuoto e un trauma enormi, ma la cosa non è avvenuta per mano sua. Forse mi sono persa qualcosa io, ma non ho ben capito il motivo per cui hai sottolineato più volte questo dettaglio, facendo intendere che fosse quasi un indizio per come sarebbe andata a finire la storia.
È un dettaglio, forse una mia pignoleria, che comunque non compromette la buona riuscita della trama, ma non si capisce (o meglio, sono io a non capirlo, ma potrebbe essere anche un problema mio XD) cosa ti ha portato a fare determinate scelte. Se però avrai voglia di chiarire questo mio dubbio, ne sarei davvero felice ^^
Per quanto riguarda i personaggi, innanzitutto devo dirti che hai fatto un lavoro strepitoso col personaggio di Lapo: è perfetto in tutto e per tutto, durante tutto l’arco della storia, è sempre stato un personaggio coerente nella sua incoerenza. Sì, perché nessuno saprà mai cosa l’ha portato a essere così, se un giorno ne sarebbe potuto liberare. Lo vediamo piccolo e ribelle ma pronto ad abbassare la cresta davanti ai più grandi, probabilmente custode di un dolore di cui non siamo a conoscenza; lo vediamo adolescente sicuro di sé e pronto a mettersi nei guai in qualunque situazione, che non dà nessuna importanza alle persone che gli stanno attorno e ai sentimenti delle ragazze che frequenta; lo vediamo che sparisce e ricompare, lo vediamo a perdere tempo in un bar, lo vediamo cambiare amicizie, partire, tornare, non sapere cosa vuole nella vita; infine lo vediamo ancora una volta diverso, più solare e allegro, più tranquillo e quasi dolce, ma sempre con quell’ombra che lo caratterizza e che è stata una costante del suo personaggio per tutta la storia. Lapo è così e doveva essere così, sfuggente e caotico, e sei riuscita a renderlo perfettamente tramite gli occhi di Noemi. Siamo riuscito a inquadrarlo sotto tutti i punti di vista: com’è il suo aspetto fisico, come si comporta, coma parla, come passa le giornate. Hai fatto un lavoro magistrale con lui e molto probabilmente è il personaggio meglio riuscito dell’intera storia, non posso che farti i complimenti!
Per quanto riguarda la nostra protagonista, mi piace molto come hai giostrato i suoi pensieri e le sue emozioni, anzi, mi piace come glieli hai fatti mettere per iscritto. Sicuramente sappiamo il suo punto di vista e il suo modo di vivere la sua cotta/ossessione per Lapo. Vediamo come lui gli rovina l’autostima fin da ragazzina, non guardandola e non prestando attenzione a lei, ma era stato l’unico ragazzo a notarla e volerla e quindi lei ci si è attaccata come se Lapo fosse l’unica sua opzione. Pur di inseguire il suo sogno d’amore mette da parte tutto, a dimenticare il passato, a dimenticare ciò che Lapo è stato e decidere di stare ancora con lui, di fidarsi di questa immagine nuova e pulita di lui che le piace di più. Da questa sua scelta si intuisce la sua ingenuità.
Tuttavia mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa in più di lei, qualcosa che la caratterizza al di fuori del suo rapporto con Lapo. Mi sarebbe piaciuto vederla più all’azione, conoscere le sue abitudini, i suoi interessi, i suoi principi, le sue aspirazioni. La sua caratterizzazione è ben fatta, questo non lo si può negare, ma ruota tutta in funzione di Lapo e della loro storia d’amore, è costruita tutta attorno a lui, e quindi lei in tutti gli altri ambiti risulta un po’ “sbiadita”. Sarebbe bastata giusto qualche frase in più sparsa qua e là per farla conoscere meglio e dare qualche informazione in più sul personaggio.
Ma tutto sommato, anche in questo caso, si tratta di un dettaglio non troppo rilevante, che potrebbe essere una mia impressione: i personaggi sono in realtà gestiti molto bene, così tanto che sono riuscita ad affezionarmi davvero a loro in una storia, a incuriosirmi e a innamorarmene!


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 4,5/5

Partiamo parlando dell’attinenza al tema del contest, ovvero l’adolescenza. Sotto questo punto di vista sei stata impeccabile: ci hai mostrato una protagonista adolescente alle prese con il suo primo amore, la cotta e l’ossessione di cui non riesce a liberarsi, e ci hai raccontato i suoi sentimenti e i suoi conflitti tipicamente adolescenziali. Innanzitutto ho amato il racconto delle scene in cui Noemi si guardava allo specchio e non si piaceva: è una cosa che è capitata a molte ragazze della sua età, e spesso le ha portate a ricercare l’attenzione di un ragazzo per sentirsi amate, per sentirsi desiderate, anche se non era il ragazzo adatto a loro e non le trattava con rispetto. È ciò che ha fatto la nostra protagonista, è andata a ricercare le attenzioni del ragazzo “figo” a costo di star male con lui e rimanere ferita del suo atteggiamento, pur di vantarsi della loro relazione e mostrare ai suoi coetanei che anche lei poteva essere guardata, amata e avere un ragazzo “importante”. E poi, come capita a molti adolescenti, ci è ricascata anche più avanti, perché non era affatto riuscita a superare la rottura con Lapo e provava per lui ancora qualcosa, nonostante cercasse di negarlo. Tutto in lei grida adolescenza, dalle scelte incoscienti al modo imbarazzato in cui reagisce quando rivede Lapo, fino al modo di passare per le strade in cui è più probabile trovarlo per vedere se c’è, se la guarderà, se si accorgerà della sua presenza.
Tramite questa storia hai saputo trasmettermi esattamente l’atmosfera che andavo a ricercare con questo contest, mi hai raccontato di ragazzi giovani alle prese con le loro prime esperienze, che si scontrano per la prima volta con la vita e con le loro insicurezze. Davvero un ottimo lavoro!
Per quanto riguarda la citazione, è qui che sorgono i miei maggiori dubbi. In linea di massima ho apprezzato molto il modo in cui hai sviluppato la prima parte, quella che dice che le cose più folli si fanno in nome dell’amore. Noemi di follie ne ha fatte, anche se non eclatanti come ci si potrebbe aspettare: si è fidata del ragazzo più inaffidabile che abbia mai conosciuto, nonostante in cuor suo sapesse che forse non era l’idea migliore; già questa è da considerarsi una follia per amore, senza dubbio!
Hai reso bene anche l’idea dell’amore che consuma e che divora, così come il passato che si dimentica. L’unica cosa che non mi ha completamente convinto è che la frase è intrisa di positività, un in certo senso: si dice che l’amore incoraggia a sognare, a ridere, a gridare, che ti fa sentire viva, e questa positività generale non l’ho percepita nella tua protagonista. Anzi, l’amore le ha praticamente portato solamente dei problemi e, nonostante l’illusione di una bella storia d’amore nell’ultima parte, non ho percepito quanto questo sentimento abbia dato una botta di positività a Noemi.
Diciamo quindi che senza dubbio il tema del pacchetto è rispettato e anche alcuni riferimenti alla citazione sono ben riusciti, ma c’è qualcosa che non mi convince del tutto, proprio nell’atmosfera della storia.
Comunque in linea di massima il mio bilancio è positivo, hai fatto un bel lavoro anche qui!


Gradimento personale: 5/5

AMO le storie come questa: quelle storie in cui i protagonisti sono umani, non sono né tutti bianchi né tutti neri, in cui le esperienze che hanno vissuto li segnano e li portano a sbagliare, a essere sbagliati. Adoro le storie intrise di dramma, a maggior ragione quando i protagonisti sono adolescenti.
Adoro i personaggi come Lapo, che hanno sempre qualcosa di storto al loro interno, che forse hanno anche del buono, che forse sono fragili ma stentano ad ammetterlo e a mostrarlo. Ho un debole per i personaggi autodistruttivi, sì, e ancora di più quando sono narrati da un occhio esterno, dal punto di vista di una persona che non riesce a capirli mai del tutto.
Non so nemmeno come spiegare tutto ciò, ma mi hai consegnato una storia decisamente “alla Soul”, una di quelle storie drammatiche e profonde che mi piacciono da morire, in cui si scorge con estrema chiarezza la fragilità e l’umanità dei personaggi.
E non solo ho adorato la storia, ma mi è piaciuto tantissimo anche il modo in cui l’hai raccontato: il tuo stile, a metà tra il poetico e il crudo e diretto, mi ha coinvolto tantissimo e mi ha fatto appassionare tantissimo ai personaggi e alle loro storie, tanto che quando sono arrivata alla conclusione col desiderio di saperne di più, di leggere ancora su questi personaggi, di scoprire tutto ciò che non si è detto. E il fatto che io mi sia affezionata così tanto a loro vuol dire che sei riuscita a raccontarli in una maniera che me li ha fatti entrare dentro.
Insomma, che dire? A discapito di tutto e tutti, io ho amato questa storia e ti ringrazio davvero di avermela consegnata, è stata una lettura piacevolissima e che mi ha coinvolto tantissimo!


Totale: 26/30