Recensioni per
Caramelle
di ROSA66

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/10/21, ore 17:18
Cap. 1:

SESTA CLASSIFICATA

“Caramelle” di Rosa66.MariaRita




Grammatica e stile: 7,5/10


Dal punto di vista non ho trovato tanti errori grammaticali, e anche le piccole sbavature che ho notato sono in realtà qualcosa di minimo. Nel complesso lo scritto è molto pulito e ben curato, non ho trovato nulla di eccessivamente fuori posto.
Ciò di cui vorrei parlarti in realtà riguarda soprattutto i tempi verbali, che alcune volte mi hanno lasciato un po’ perplessa. Non si tratta mai di errori troppo gravi, ma mi sembra comunque giusto segnalarti i miei dubbi e farteli presente ^^ questo è un esempio:
“Chiudendo gli occhi, lasciò vagare la mente e ripensò a quanto i ragazzini non abbiano mezze misure nel catalogare i coetanei” -> la storia è scritta nella sua interezza al passato remoto e quindi, anche nel momento in cui si parla di qualcosa di generico e universalmente vero (i ragazzini non hanno mezze misure nel catalogare i coetanei), sarebbe più corretto esprimerlo al passato. In questo caso, al posto di quel “abbiano”, ci avrei visto meglio un “avessero”; la frase suonerebbe decisamente più fluida e meglio concordata, non trovi? ;)
Sempre parlando di questo problema dei tempi verbali, mi è parso di scorgere un po’ di confusione nei flashback (le parti in corsivo). La prima che hai inserito, più che un vero e proprio flashback, aveva il sapore di un flusso di pensieri in cui Chiara si è immersa e in cui hai usato prevalentemente il trapassato remoto, come è giusto che fosse; nel secondo flashback invece, quello in cui parli dell’arrivo della protagonista al campo estivo e del primo incontro con Sharon e Giulia, risulta essere un po’ confuso specialmente nella parte iniziale. Hai utilizzato in un primo momento il trapassato remoto e poi sei passata al semplice passato remoto, che ci può stare, ma non sono riuscita a cogliere esattamente il passaggio dall’uno all’altro. Ammetto che quel frammento di testo mi ha un po’ confuso, anche se è stato solo un momento e poi sono riuscita a rientrare subito nel ritmo della narrazione.
Ti segnalo anche qualche altra frase la cui formulazione risulta un po’ confusionaria:
“Sharon, possibile devi farti sempre riconoscere?” -> non so se in certe zone dell’Italia si usi omettere il ‘che’ nel parlato, probabilmente sì e sono io che non lo so XD ma per una questione di correttezza e completezza penso sarebbe meglio inserirlo: “possibile che devi…” ^^
“Poi rivolta a Chiara, le sorrise” -> il vero motivo per cui ti ho copiato questa frase è perché credo suoni meglio racchiudere il ‘rivolta a Chiara’ tra virgole, quindi inserirne una anche dopo il ‘poi’; ne approfitto anche per segnalare che questa formulazione non mi suona benissimo, la trovo un po’ macchinosa, ma forse questa è un mio problema/una mia pignoleria XD non la conto come errore, però ti suggerisco una possibile alternativa che potrebbe rendere il concetto un po’ più chiaro: “Poi rivolse il suo sguardo verso Chiara e le sorrise”.
“si mise in disparte a osservare i suoi amici e, cercando di non farsi notare, soprattutto lui.” -> credo che questa frase sia il frutto di una riformulazione del periodo in fase di revisione (quante volte capita anche a me!). Credo innanzitutto che quella ‘e’ prima della virgola non ci dovesse essere, poi penso che manchi un ‘da’ tra ‘soprattutto’ e ‘lui’ (in genere una persona non vuole farsi notare DA qualcun altro). Non credo proprio siano degli errori di grammatica o di formulazione, ma semplicemente di distrazione, cosa che può capitare a tutti! Comunque credo che intendessi questo: “si mise in disparte a osservare i suoi amici cercando di non farsi notare, soprattutto da lui”.
Un altro piccolo appunto che volevo lasciarti riguarda la punteggiatura. Non la utilizzi affatto in maniera scorretta, anzi, la maggior parte delle volte te ne servi per formulare al meglio i periodi e legare tra di loro concetti nel migliore dei modi: non ho mai trovate virgole al posto di punti, al posto dei due punti o altri segni di interpunzione, il che dà al tuo testo una scorrevolezza e una fluidità preziosi, che permettono al lettore di scivolare attraverso il testo con semplicità e senza intoppi. L’unico minuscolo appunto che voglio farti riguarda il fatto che in alcune occasioni – rare, tutto sommato – alcuni periodi risultano sovraccarichi di virgole e ciò li frammenta un po’ troppo. Ti riporto alcuni esempi:
“Nel mentre, Giulia e Sharon confrontavano divertite i post sui vari social, commentando quanto, a volte, la gente non fosse in grado di darsi un contegno.”
Questo periodo è piuttosto breve e, proprio grazie alla sua brevità, non necessita di essere diviso e frammentato eccessivamente, perché ciò rischia di appesantire il tutto. Se provassi a leggere la frase ad alta voce, rispettando le pause in corrispondenza a tutte le virgole, ti renderesti conto che dovresti fermarti molte volte e che in certi punti ciò non è necessario: io personalmente eliminerei le virgole che racchiudono “a volte”, ma volendo anche la virgola dopo “nel mentre” può essere rimossa e la frase suonerebbe bene comunque. Comunque c’è da tenere in conto che l’inserimento della punteggiatura (soprattutto delle virgole) è una questione di gusto personale, è un dubbio che affligge generazioni di autori da sempre (XD) e non credo si sia mai trovata una regola univoca su quando inserire o non inserire le virgole. Io te lo faccio notare perché durante la lettura mi è saltato all’occhio, ma non lo considero un errore e non lo tengo in considerazione per il punteggio finale ^^
Altri due casi, sempre legati alla punteggiatura, mi hanno dato maggiormente da pensare e te li segnalo di seguito:
“poi, sorridendo verso Sharon, esclamò « e comunque, io sono team Draco»” -> innanzitutto c’è uno spazio di troppo tra le virgolette e la battuta che le racchiude, quindi tra le virgolette e la ‘e’ (ma credo sia un errore di battitura perché non ho notato altri casi del genere); inoltre sarebbe più corretto in questo caso, prima di aprire le virgolette del discorso diretto, inserire i due punti. Generalmente quando si introduce un discorso diretto con un verbo che implica il parlare (dire, esclamare, domandare, ecc…) si inseriscono i due punti, che stanno a indicare una specifica/esplicazione di ciò che il personaggio dirà (disse: - esclamò: - domandò: - ecc…).
Spero di essermi spiegata bene! In caso contrario sono qui per chiarire qualsiasi dubbio ;)
“questo è troppo lungo, sembro mia zia, questo è troppo corto, sembro una poco di buono, questo mi ingrassa, questo mi invecchia, questo non è adatto, questo… decisamente no” -> questo è un elenco e, come tutti sappiamo, solitamente gli elenchi sono intervallati da virgole, quindi di per sé la scelta che hai adottato non è sbagliata; il punto è che in due casi hai utilizzato le virgole anche per legare un’impressione (sembro mia zia, sembro una poco di buono) e, essendo tutto diviso dallo stesso segno di interpunzione, si ha l’impressione che anche “sembro mia zia” e “sembro una poco di buono” facciano parte dell’elenco. Ma per fortuna esiste un modo per ovviare a questo problema: in alternativa alle virgole si possono utilizzare anche i punti e virgola per dividere gli elementi facenti parte dello stesso elenco, così che tu possa mantenere le impressioni legate agli indumenti ma distinguendole dal resto. Ti faccio l’esempio pratico in modo da spiegarmi meglio (sono pessima a spiegare le cose, me ne rendo conto AHAHAH):
“questo è troppo lungo, sembro mia zia; questo è troppo corto, sembro una poco di buono; questo mi ingrassa; questo mi invecchia; questo non è adatto (ecc…)”
Ne approfitto anche per farti notare che ci sono due spazi tra la terza virgola e “questo è troppo corto”, e questo apre un’altra (l’ultima) parentesi sulle cosette che ho notato all’interno del tuo testo. Mi è capitato spesso di trovare due spazi al posto di uno tra una parola e l’altra, il che ha conferito un aspetto un po’ disordinato al testo. Ti segnalo ciò che ho notato:
“Si erano dati appuntamento al loro muretto, a ridosso della piccola piazza – l’unica del paese – per trascorrere insieme quelle sere di metà luglio.” -> tra ‘piazza’ e il trattino.
“e scoprì di preferire di gran lunga la loro amicizia disinteressata e sincera. Ma questo” -> tra il punto e ‘Ma’.
“ma si costrinse ad assumere un atteggiamento di completa indifferenza. Lei non aveva bisogno di amici.” -> tra ‘ad’ e ‘assumere’ e tra ‘assumere’ e ‘un’.
“Il belvedere – il punto più alto del posto – si apriva davanti a loro. Affacciandosi dalla balaustra” -> tra il punto e ‘Affacciandosi’.
E infine qui ho notato che sei andata a capo nel mezzo della frase (non so se possa esserci stato un problema con l’html, è probabile!):
“Non sapeva neanche lei perché, ma voleva, doveva vederlo.”
Con molta probabilità ora mi starai odiando perché ti ho fatto notare un bel po’ di cosette – e hai ragione AHAHAHAH tendo a far presente ai miei partecipanti tutti i piccoli dettagli che noto, ma la mia intenzione non è mai quella di demoralizzarli, tutto il contrario; di alcuni errori non ci si accorge proprio ed è più semplice e veloce sistemarli una volta che qualcun altro te li ha segnalati! Nel tuo caso in particolare poi avrai notato che il punteggio non è affatto basso, questo perché si tratta veramente di minuzie e non tutte avevano lo stesso peso, ma soprattutto sono piccole cose che si possono tranquillamente sistemare con una rilettura, perché sono certa che si tratti di sviste ed errori di battitura. Nel complesso la storia è decisamente ben scritta e mi è piaciuto tantissimo il tuo stile! Come ti dicevo sopra, ci sono un sacco di fattori che contribuiscono a renderlo scorrevole, il che aiuta il lettore a immergersi e calarsi ancora di più nella storia e nell’intera vicenda. Il lessico che hai adottato è semplice al punto giusto, senza però cadere nel semplicistico, e si adatta perfettamente al contesto, la costruzione dei periodi è pulita, fluida e corretta: non sono mai né troppo brevi né troppo lunghi, ai modellano in base al contesto (più articolati durante le parti introspettive, più frammentati durante i dialoghi e le scene “d’azione”). Forse qualcun altro potrebbe mettere in discussione quest’aspetto e farti notare che lo stile è “troppo” frammentato, ma non sarò di certo io a farlo perché è una caratteristica che ADORO e che rende la storia dinamica, piacevole da leggere, accessibile e mai noiosa. Sicuramente, al di là delle sbavature che ti ho fatto notare nella prima parte del parametro, lo stile è una delle cose che ho maggiormente apprezzato della tua storia e probabilmente uno dei suoi maggiori punti di forza. Complimenti, davvero!


Trama e personaggi: 7,5/10

La trama procede in maniera lineare, è ben strutturata e non presenta buchi o lacune di alcun tipo. Oltre al racconto di ciò che succede nel presente, hai impreziosito la narrazione con un flashback riguardante il primo incontro tra Chiara e le sue amiche, fatto che ho particolarmente apprezzato, perché ci ha permesso di conoscere più approfonditamente gli antefatti e il motivo per cui Chiara si trova nelle Marche.
Effettivamente forse avrei preferito che anche il primo flashback fosse strutturato allo stesso modo: una scena avvenuta nel passato in cui vedevamo i personaggi agire e interagire. Si tratta invece di un flusso di pensieri, in cui spieghi diverse dinamiche della vita di Chiara; di base non è un’idea malvagia, perché appunto ci consente di conoscere meglio il passato di un personaggio a noi nuovo, ma così facendo hai dato un approccio “didascalico” all’incipit della storia, ti sei lanciata in una spiegazione raccontata dalla voce narrante e questo ha ritardato un po’ il coinvolgimento del lettore nella vicenda. Leggendo ho avuto come l’impressione che la storia fosse entrata nel vivo a partire dal secondo flashback in poi, come se fino a quel momento avessi letto la trama stampata sul retro della copertina e non il vero e proprio libro (per dirla metaforicamente). Non è affatto sbagliato, perché senza quelle informazioni probabilmente non saremo riusciti a inquadrare Chiara e il suo passato, ma le si poteva per esempio lasciar sottintese attraverso il racconto di una scena più “attiva” e meno didascalica; per esempio, per far trapelare la gelosia delle compagne di classe avresti potuto raccontare in un flashback una scena svoltasi tra le mura scolastiche, allo stesso modo in cui hai raccontato l’arrivo al campo estivo.
Questo suggerimento non vuole ovviamente essere una correzione alla tua storia – ma appunto un suggerimento . perché in realtà non c’è nulla di sbagliato, nulla che non vada nella trama! Il concetto, anzi, non sarebbe affatto cambiato, ma sarebbe variato solo il modo di esprimerlo – attraverso un espediente che, a mio avviso, avrebbe reso un po’ più coinvolgente la storia fin dal principio. Caratteristica che comunque, andando avanti, la tua storia possiede!
Un altro minuscolo appunto che mi permetto di fare (che però forse non è nemmeno un vero e proprio problema, ma una mia impressione personale) riguarda il fatto che alcuni dettagli, alcuni aspetti della narrazione, siano rimasti un po’ in ombra e trattati in maniera più superficiale rispetto ad altri. Un esempio sta nel rapporto che Chiara ha avuto in passato con i ragazzi (accenni al fatto che è stato problematico, ma non approfondisci troppo la questione e infine si ha l’impressione che la tua protagonista abbia avuto delle esperienze simili a quelle di tutte le sue coetanee), oppure sul modo in cui lei e Michele hanno approfondito la loro conoscenza e dato inizio alla loro storia d’amore (dedichi poco spazio a questa parte della trama e torni su toni più distaccati e didascalici, non racconti nel dettaglio una scena “cardine” che ci faccia vedere l’inizio della loro relazione). Alla storia non manca niente, non mancano dei passaggi e non ci sono punti poco chiari, ma alcune cose sono state trattate in maniera un po’ “frettolosa”; dal mio punto di vista, questo può essere dipeso dal fatto che ci fosse tanta carne sul fuoco, hai voluto raccontare una storia molto lunga che, se approfondita per bene, ti avrebbe costretto a scrivere quasi una long XD ma hai voluto affrontare il tutto in una one shot, scelta coraggiosa e rischiosa. Ci sei riuscita per la maggior parte dello svolgimento, ma alcuni punti sono rimasti un po’ troppo vaghi e devo ammettere che, giungendo alla fine, avrei voluto saperne di più.
Per quanto riguarda i personaggi, ho notato che ti sei focalizzata sull’introspezione di Chiara e questo ti ha permesso di tracciare un contesto generale e dare un’infarinatura del suo carattere, nonché del suo vissuto. C’è però una parte che è venuta secondo me a mancare e che non ha permesso una caratterizzazione a tutto tondo, una parte che in realtà si ricollega alla gestione della trama.
Il fatto di aver sviluppato una trama molto lunga in una shot molto breve non ti ha concesso di inserire molte scene “d’azione”, in cui i personaggi potessero agire e interagire tra loro; un esempio di questo tipo di scene sono l’ormai stracitato flashback del primo incontro con Sharon e Giulia, oppure la scena in cui il gruppo di amici sta aspettando l’arrivo di Michele e vediamo le ragazze interagire tra loro. Sono scene preziose, perché includono dialoghi e azioni riguardanti i personaggi, ci permettono di capire come loro agiscono e reagiscono nelle diverse situazioni. Mi piace sempre sottolineare quanto questo aspetto sia importante per la caratterizzazione dei personaggi, alla stregua e in certi casi addirittura più dell’introspezione; il lettore in questo modo vede i personaggi come delle persone vere, come se anche lui fosse nella scena e li vedesse comportarsi in base ai loro caratteri. Questa parte purtroppo è venuta un po’ a mancare, per quanto riguarda la nostra protagonista ma anche per quanto riguarda Michele: ho avuto quindi modo di conoscerli, ma non così approfonditamente, perché non ho potuto vederli agire direttamente ma li ho solo sentiti raccontare dalla voce narrante in terza persona. Un po’ mi è dispiaciuto, perché mi piacciono davvero tanto e mi sarebbe piaciuto conoscerli un pizzico di più!
Ottimo lavoro invece con Giulia e Sharon che, per quanto fossero personaggi marginali, hai saputo dipingere perfettamente attraverso le scene in cui sono apparse: dal loro modo di parlare, di interagire e di porsi si intuisce subito il carattere frizzante ed esuberante di Sharon, contrapposto a quello più tranquillo e dolce di Giulia. Le hai sapute muovere benissimo e hai dato una perfetta idea dei personaggi nonostante siano apparsi relativamente poco. Il modo in cui le hai gestite è l’esempio palese del concetto che stavo cercando di esprimere poco sopra: le hai fatte agire, le hai dipinte in scene e interazioni della loro quotidianità che le hanno subito delineate!
Questa è la palese dimostrazione che sai esattamente come caratterizzare i personaggi, non hai nessun problema in ciò e non hai nemmeno bisogno dei miei “suggerimenti”, semplicemente il modo in cui hai strutturato la trama ti ha impedito di dare il 100% sotto quest’aspetto per quanto riguarda i protagonisti ^^ ma sono certa che questi personaggi hanno ancora tanto da offrire e, se mai vorrai approfondire la loro storia e scrivere altro su di loro, magari degli spin-off o dei missing moments, io sarò super curiosa e contenta di leggere! *-*


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 4,5/5

Ti faccio innanzitutto i miei complimenti per quanto riguarda l’attinenza al tema del contest: volevo leggere storie che parlassero di adolescenza, di tutto ciò che è tipico dei ragazzi di quell’età, e tu me l’hai dato eccome! Chiara è assolutamente un’adolescente, ciò traspare in goni suo gesto e in ogni aspetto della sua vita: partendo dai difficili rapporti con i compagni di classe e la difficoltà nel farsi degli amici, passando per le vacanze estive spensierate (ho davvero adorato questo dettaglio, gli amici lontani che si possono vedere solo durante l’estate… chi non li ha avuti?), le uscite serali tutti insieme all’insegna delle chiacchiere, fino ad arrivare al primo incontro con il ragazzo dei propri sogni, la cotta, l’innamoramento, i dubbi e i tentennamenti sul mettersi in gioco con lui… anche la differenza d’età è una cosa tipicamente adolescenziale, perché sono molte le ragazze che si invaghiscono di un uomo che adolescente non lo è più. Il tipo di discorsi e di attività dei ragazzi, ma anche gli atteggiamenti e i pensieri di Chiara (quando svuota l’armadio per cercare l’abbigliamento perfetto, o quando trova Michele sui social ma non lo contatta subito per via delle paranoie) rispecchiano esattamente quel mondo attraverso cui tutti siamo passati. Si parla di adolescenti e su questo non c’è dubbio; questo è un altro dei punti forti della tua storia, è un aspetto che hai saputo gestire egregiamente e, oltre che rendere felice me (XD), ha dato una grossa spinta ai personaggi e alla loro caratterizzazione!
Per quanto riguarda il pacchetto scelto, sicuramente ci hai parlato del primo vero amore di Chiara: come ha conosciuto Michele, come è rimasta colpita da lui, come si sono avvicinati e tutto il resto. Come già detto nel parametro della trama, mi sarebbe piaciuto che fosse un po’ più approfondito, ma la tematica comunque c’è, appare ed è una fetta piuttosto importante della trama.
Per quanto riguarda lo sviluppo della citazione, sono un po’ combattuta e “divisa in due”. Ciò che mi è piaciuto è sicuramente il tuo modo di citarla nel testo e fare dei piccoli rimandi, come al fatto che l’amore faccia sentire vivi o che divora e consuma, oppure il riferimento finale alla parte sul presente, il passato e il futuro. Hai inserito questi piccoli dettagli in maniera totalmente naturale, nessuno potrebbe pensare che provengono da una citazione se non conoscesse, appunto, la frase d’origine, e questo significa che sei stata molto brava ad assimilare e rendere tuo il concetto.
Ciò che invece mi è venuto un po’ a mancare è il senso generale della frase: un passaggio in particolare dice che “le cose più folli si fanno in nome dell’amore”, quindi avevo immaginato che Chiara si sarebbe lanciata molto di più, avrebbe fatto qualcosa di istinto e si sarebbe avvicinata con più prepotenza a Michele, anche tramite un gesto avventato; invece tutto è filato più o meno liscio e i due hanno avuto un avvicinamento reciproco senza troppi scossoni da parte di nessuno dei due. Addirittura è lui, alla fine, ad andare da lei per trascorrere un po’ di tempo insieme. Mi sarebbe piaciuto veder sviluppata maggiormente anche la parte dell’amore che incoraggia a ridere e a sognare, su cui non è stato posto troppo l’accento (non perché dovesse essere citata per forza).
Comunque la frase non ha per forza un’unica interpretazione, io la vedo in un determinato modo e mi aspettavo un determinato sviluppo e un’atmosfera ben precisa, ma non è necessariamente da interpretare in maniera univoca ^^ dunque non me la sento di abbassare troppo il punteggio, in fondo si tratta di piccole sfumature di significato che io non ho trovato nella storia ma che non erano obbligatorie da inserire!
In conclusione però ti faccio tanti complimenti, questo è sicuramente il parametro in cui hai fatto il miglior lavoro e mi è piaciuto molto soprattutto come hai gestito l’atmosfera adolescenziale, brava!


Gradimento personale: 4/5

La storia mi è piaciuta molto, in primis perché ho letto esattamente ciò che speravo di leggere tramite questo contest e, ti giuro, non mi stanco mai di queste vicende! Non si tratta di una trama chissà quanto originale, ma questo non è assolutamente rilevante per quanto riguarda il gradimento personale (non ho inserito appositamente un parametro apposta per l’originalità proprio per questo, io ADORO i cliché riguardanti l’adolescenza!).
Ammetto che mi è piaciuta tantissimo la scelta dell’ambientazione: sono particolarmente legata alle Marche, ci sono stata varie volte per le vacanze, conosco alcune persone del posto e anche io sono stata molto in pensiero quando ho saputo delle scosse di terremoto di qualche anno fa. Questo dettaglio della tua shot mi ha colpito nel profondo, perché ho trovato un parallelismo con la mia vira personale ^^
I personaggi mi piacciono tantissimo, in particolare sono rimasta molto incuriosita da Michele (su cui vorrei leggere altro) e da Giulia e Sharon, che sono le amiche che tutti vorremmo avere!
Purtroppo non me la sento di assegnarti il punteggio pieno perché ci sono stati degli elementi, alcuni dei quali ho già parlato negli altri parametri, che non mi hanno permesso di immergermi totalmente nella vicenda ed empatizzare con i personaggi. Avrei voluto sapere di più di loro, soprattutto avrei voluto vedere Chiara più “attiva”, e leggere scene più approfondite e narrate nel dettaglio. Non c’è stato quindi un coinvolgimento completo, ma nel complesso posso affermare di aver fatto una piacevole lettura, sicuramente la tua storia ha tantissimi punti di forza!


Totale: 23,5/30

Recensore Veterano
21/08/21, ore 15:32
Cap. 1:

Recensione premio per la storia classificata 3° all' "Erotic Drama Contest - II edizione" - 1/1

Ciao Rosa, 
eccomi qui a lasciarti la recensione premio per il 3° posto.
Ho aperto questa storia perché sono stata molto attratta dall'introduzione: i disagi dell'adolescenza sono una cosa che, purtroppo, al mio tempo, ho vissuto in prima persona, così come le difficoltà nelle amicizie. Questo è un tema che mi sta molto a cuore e che, nonostante la mia esperienza sia stata diversa da quella di Chiara, mi ha fatto avvicinare alla protagonista. Inoltre, quant'è vero: le ragazze, specie nel periodo adolescenziale, possono essere dei veri mostri... e da donna mi pesa non poco ammettere che l'animo più maligno caratterizza proprio il nostro sesso. Per fortuna, però, non siamo tutti uguali e ci sono tante eccezioni a confermare la regola!
Passando alla storia, sono felice di aver letto un'originale in cui emozioni e sentimenti (positivi e negativi) fanno la loro comparsa, susseguendosi in situazioni così attuali che - anche senza aver vissuto esperienze simili - è davvero difficile non immedesimarsi.
Mi è piaciuto l'alternarsi del racconto, il modo in cui hai differenziato la narrazione e la maniera con la quale hai spiegato la vita di Chiara, presentandocela quasi a 360°. Sono felice, inoltre, di aver trovato un lieto fine - sì, hai letto bene!, mi è piaciuto l'happy ending nonostante il mio animo affamato di drammaticità. L'unica pecca, secondo me, riguarda il finale un pochetto frettoloso... o almeno questa è la sensazione che ho avuto, ma magari è stata solo una percezione mia. 
Al di là di questo piccolo particolare, hai svolto davvero un buon lavoro, scrivendo una storia che ricalca temi attuali e che è davvero pregna di emozioni e sentimenti sui quali tutti - e dico tutti - dovremmo riflettere!
Prima di salutarti, volevo segnalare alcune sviste:
- "Chiudendo gli occhi, lasciò vagare la mente e ripensò a quanto i ragazzini non abbiano mezze misure nel catalogare i coetanei, diventando all’occorrenza di una crudeltà senza pari". Credo che il tempo verbale più giusto, dato anche il tempo verbale usato nelle righe precenti, sia il congiuntivo (avessero).
- "Ma questo, anziché smorzare le malignità con cui le ragazze non si facevano scrupolo di apostrofarla, contribuì ad accentuarle [...]": "[...] ad accentuarla [...]" poiché fai riferimento alla malignità.
- «Sharon, possibile devi farti sempre riconoscere?». Qui ti è scappato un "che" («Sharon, possibile che devi farti sempre riconoscere?»)!
- "Dall’aspetto appariva come un’adolescente come tante [...]". Qui, infine, troviamo una ripetizione: il primo "come" potresti benissimo ometterlo e il senso della frase non muterebbe affatto.
Bene, terminata anche la parte tediosa della recensione, ti rinnovo i complimenti e ti saluto!

A presto ^.^

Recensore Master
03/08/21, ore 05:39
Cap. 1:

Buongiorno,
bellissimo racconto! Ho sempre pensato che una delle cose più belle, tra quelle che fanno scattare la più fantastica delle scintille, sia appunto... l'esserci. Il sentirsi, l'essere presente, il preoccuparsi per il prossimo anche quando magari è distante.
Uno dei problemi dei giovani di adesso secondo me è che dimenticano tutto molto in fretta se non hanno tornaconto.
Mi è piaciuto molto il racconto e anche il finale, un bel lieto fine.