Ciao Baudelaire. Passando per il tuo profilo mi ha davvero colpita il titolo di questa tua storia, invitante nel suo essere surreale. Ho immaginato lo stato fisico e mentale della protagonista fino a scorgere quelle nuvole, nella bellezza della Natura. Emblematica l'espressione del pensiero che si annulla e si inizia a volare con la fantasia. Mi sono immedesimata in quanto letto e ho immaginato queste nuvole nel loro essere attraverso le tue parole. Ho riflettuto riguardo l'immaginare reale quello che non è, tutto attraverso gli occhi di un bambino. Grazie per questa emozione. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 22/11/2021 - 03:19 pm)

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Queste parole sono molto evocative, sembra quasi di attraversare un portale per andare in un altro mondo. È una riflessione che ricorda un po' quando, durante la giornata, si hanno quei momenti di "vuoto": ci si focalizza su qualcosa e tutto il resto scompare, anche l'asfalto bruciante. Certe volte è necessario che qualcuno ci ricordi di provare a vedere il mondo con gli occhi di un bambino, senza schermarci la vista con un'immobile idea di realtà...Ci hai accompagnato tra le nuvole, grazie.
P.S.: Ora ho voglia di panna

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Buongiorno,
bravissima come sempre e anche molto ispirata, queste riflessioni sono sempre di mio gusto, piacevoli e curiose da leggere.
Il bello della natura è che ci offre tantissimi spunti, soprattutto alle persone profonde.
Buon fine settimana :)

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Tu sei la poetessa del surreale. Accompagni il lettore dsll'asfalto più rovente alle nuvole che sembrano panna montata. Chi di noi da bambino non ha immaginato il castello del gigante proprio su quelle nuvole? Io lo faccio ancora e, per fortuna anche tu, così ci aiuti a sognare ancora un pò. Complimenti.

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Purtroppo sono tutti chiusi nelle proprie bolle d'esistenza, e continuano ad essere miserabili. Poi l'uomo si lamenta perché soffre d'inedia esistenziale.

Tu almeno hai il dono di guardare oltre le cose.

Lo hai sempre avuto.

Ti voglio sempre bene.

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È fantastico, pazzesco, come da un dettaglio piuttosto comune - un cielo fra il plumbeo e il lattiginoso, con sprazzi di sole - tu riesca a costruire sconfinati mondi reali ed irreali.
Sì, fantastico: bisogna essere malati di fantasia.
Sì, pazzesco: bisogna essere un po', fascinosamente, pazzi.

E riesci a circondarci tutti di piccole cose che pulsano vita: l'asfalto affannato, la doccia scaccia-pensieri.
E ci coinvolgi.
Sarà quello sguardo sperso fra le nuvole, intenso e penetrante, "con gli occhi di un bambino". Sarà quella tua "tristezza infinita". Sarà quella capacità che hai di azzerare respiri e pensieri.
E ci ritroviamo tutti appollaiati sui tronchi, bramosi di "assaggiare, volare, volteggiare", e riposarsi infine su morbidi cuscini di panna, dando del tu a Dio senza falsi timori.

Un caro abbraccio a te, che mi trascini e mi immergi nella "vita tra le nuvole, di nome e di fatto".

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