“La fitta nebbia” di CatherineC94 – quarta classificata + vincitrice del premio Miglior protagonista maschile (Sirius Black)
Grammatica e ortografia: 8.05/10
Non ho riscontrato alcun errore grammaticale grave, ma il tuo principale problema è con la punteggiatura. Sei molto parsimoniosa con le virgole, il che rende la lettura a tratti poco scorrevole. Di seguito ti elenco alcuni dei casi che ho notato (onestamente alcuni potrebbero essermi sfuggiti, tu riguarda in generale la punteggiatura). So che potrebbe sembrare pignolo, ma la tua storia non è nemmeno particolarmente lunga e quindi ogni errore, paradossalmente, pesa di più.
“[…] con la testa bloccata tra le ginocchia ossute riflette”: ci vorrebbe una virgola tra “ossute” e “riflette” (-0.10)
“Quando nella notte, sanguinante, aggrappandosi ad una scopa si è diretto”: ci vorrebbe una virgola dopo “scopa” (-0.10)
“Euphemia invece trattiene un urlo sommesso […]”: “invece” dovrebbe essere un inciso (-0.10)
“«Cosa ti è successo, figliolo?» chiese la donna tremante”: la storia è tutta al presente, quindi il verbo chiedere al passato remoto è sbagliato. Nonostante ciò, penso che sia stato semplicemente un errore di battitura, per cui non ho tolto punti. Invece, ci vorrebbe una virgola prima di “tremante”. (-0.10)
«Oh ecco, nulla di grave solo che…»: ci vuole una virgola dopo “grave” (-0.10)
“Sirius che di calore non ha mai assaporato si sente […]”: la subordinata retta dal “che” dovrebbe essere un inciso (-0.10)
“James invece per una volta è cauto e sussurra:« Non lo so, però devo farlo ora io lo sento».”: anche in questo caso “invece” dovrebbe essere un inciso, in più, ci vuole una virgola al posto di “io”, nel discorso diretto, che non fa altro che appesantire la frase. (-0.20)
“ironizza schiaffeggiando il braccio dell’amico”: ci vuole la virgola prima di “schiaffeggiando” (-0.10)
«Finiscila palla di peli!»: “palla di peli” è un vocativo, andrebbe preceduto dalla virgola. (-0.10)
“una strada si perde”: ci vuole una virgola dopo “strada” (-0.10)
“Si ritrova a vagare per le strade già battute molti decenni prima, quando la nebbia della sua mente non ha ostruito quella del suo cuore”: “ha” qui è sbagliato, perché stai parlando del passato: molti anni prima la nebbia non AVEVA ostruito etc. (-0.25)
“Per un attimo, breve è quasi sobbalzato via quando ha rivisto James che scendendo dalla scopa dice: «Vuoi un passaggio, cane pulcioso?».”: ci vuole la virgola dopo “breve”, altrimenti la frase non ha molto senso, in più “scendendo dalla scopa” dovrebbe essere un inciso (-0.20)
“lui non sarebbe ritornato come prima”: manca il punto alla fine della frase. (-0.10)
Un’altra cosa che ho notato è che non hai mai separato i trattini ( - ) dalla parola precedente e quella successiva, il che è un errore che si ripete in tutto il testo. (-0.30)
Stile: 6/10
Il tuo stile non mi ha convinta del tutto, purtroppo. Voglio partire in ogni caso dai punti di forza e dire che hai adottato uno stile molto poetico: il tempo presente nelle storie non mi convince praticamente mai, ma posso capire perché hai fatto questa scelta e devo dire che non la condanno, anche se la trovo limitante perché automaticamente, poi, ci sono meno cose che puoi fare con la tua stessa storia. In ogni caso, trovo che per una storia introspettiva ci possa stare: l’impatto dei pensieri del protagonista è chiaro ed evidente in questo modo. Nella tua storia sono, inoltre, presenti delle immagini molto belle e molto forti: Walburga che usa il figlio come un affilacoltelli è spettacolare e rende assolutamente l’idea di che razza di madre fosse. Anche l’idea della nebbia è molto bella, soprattutto perché il fatto che James fosse l’unico e il solo a poter aprire un varco dentro di essa giustifica tante delle scelte del personaggio, anche nel Canon (ma di questo, al punto dopo). Nella prima parte della storia ho anche apprezzato le ripetizioni “sulla pelle, sulla schiena…” che appunto rendono quasi l’idea di una poesia. Infine, il richiamo della risata tra l’inizio e la fine della storia è molto bello (vedi sempre il punto dopo).
Quello che però ho notato è che hai uno stile abbastanza macchinoso e a tratti pesante. Fai un utilizzo forse eccessivo degli aggettivi, tanto che quasi ogni parola ha la sua connotazione, che da un certo punto di vista è positivo, ma dall’altro rende le frasi poco scorrevoli. Spesso si ha la sensazione che tu ci racconti le cose che provano i personaggi, invece di farcele vedere (la classica regola dello “show not tell” se vogliamo). Una frase che non ho molto capito, invece, è la seguente: “Si ritrova a vagare per le strade già battute molti decenni prima, quando la nebbia della sua mente non ha ostruito quella del suo cuore” – in che senso? Ostruire significa chiudere con qualcosa, tappare, etc. la nebbia di per sé è difficilmente il soggetto più adatto a questa metafora, ma in ogni caso come fa della nebbia a intralciare altra nebbia?
Ribadisco, poi, la questione della punteggiatura, che spezza veramente il ritmo della lettura. Se la usassi a tuo vantaggio, potresti ottenere un effetto molto più piacevole.
Caratterizzazione e IC dei personaggi:14.5/15
Sirius è indubbiamente il protagonista della vicenda ed è quindi da lui che partirò. Sirius è un personaggio molto tormentato anche nel canon: è un po’ un adulto bambino, rimasto bloccato a tredici anni prima e io penso che tu l’abbia reso meravigliosamente in questa storia, soprattutto per quello che riguarda l’origine di questo suo carattere e questa sua personalità.
Sicuramente gli anni dell’infanzia trascorsi a Grimmauld Place, tra la cattiveria di Walburga e l’indifferenza di padre e fratello, sono stati l’origine della nebbia che gli offusca la mente e peno che nella prima parte della storia tutta la solitudine e la disperazione si possa percepire, esattamente come la follia dei Black nella risata che poi è un’immagine che lega Sirius e Bellatrix nei libri, tanto da morire entrambi ridendo. Mi è piaciuta la ripresa di questo tema, sia all’inizio che alla fine, che dimostra effettivamente come James fosse l’unico e il solo che fosse riuscito ad attraversare e a scacciare via la nebbia (il che è perfettamente coerente con il canon e che è una cosa che spesso nel fandom non si vede, soprattutto tra chi shippa Wolfstar: non giudico la coppia, ma leggendo i libri è abbastanza chiaro che fosse James la colla del gruppo e che Sirius desse retta veramente solo a lui). Da questo rapporto con James seguono poi anche le conseguenze della tua storia: la relazione travagliata con Harry, che pure non è James, per quanto Sirius voglia che lo sia, il senso di colpa e il dovere di proteggere il figlio del suo amico, quasi una volontà di far tornare indietro il tempo, perché effettivamente questo per Sirius si è fermato a 21 anni, ma la consapevolezza estrema che questo non può accadere. Nelle ultime scene della tua storia, tra i flashback e la realizzazione di Sirius, questo si capisce benissimo.
Anche James mi è piaciuto, così come il contrasto tra lui e Sirius, che hai anche ribadito ripetendo i loro nomi nel testo così tante volte: James, già all’ultimo anno di scuola, sta crescendo, sta diventando un uomo che vuole prendersi le sue responsabilità – ed ecco, l’unica pecca della storia sta proprio qui: vorrei che questo lato di James fosse emerso di più, così come la contrapposizione tra i due – proprio perché c’è una guerra fuori, mentre Sirius ribatte in modo ancora molto infantile “Nessuno ci farà del male”, quando non è assolutamente vero: Lily e Remus (e Peter) non sono di sangue puro, tanto per incominciare, e Sirius stesso è un traditore del suo sangue, il che non lo mette in bella luce con i Mangiamorte e la sua famiglia. Se poi, invece, la frase si riferisce solo a lui e a James, forse perché purosangue, forse perché maghi abbastanza abili, beh questo denota ancora di più il suo egoismo e infantilismo. Mi è piaciuto davvero molto!
Utilizzo del pacchetto: 8.5/10
Che dire? Il divieto e il prompt sono stati entrambi utilizzati ed utilizzati molto bene, s’è per quello: Sirius è un personaggio forte, mai patetico, anche nella sua disperazione e il prompt è stato usato bene, anche se devo dire che avrei voluto più insistenza sulla dicotomia “inferno/paradiso”, che era centrale, mentre penso tu ti sia occupata più della parte sulla mente. L’altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è che io avevo chiesto un racconto della caduta dall’Eden di un determinato personaggio e, nonostante quest’ultima sia decisamente presente, soprattutto nella realizzazione finale, devo dire che avresti potuto scrivere un po’ di più e raccontarmela più per esteso, in più fasi. Come per altre storie, la sensazione che ho avuto alla fine è stata quella di volere di più, di aver soltanto raschiato la superficie di quello che poteva essere un bel drammone pesante di quelli che piacciono a me (sì, lascia stare), che invece si è esaurito in quattro brevi flash – belle, per carità, ma non inserite in un racconto più organico.
Gradimento personale: 7/10
In realtà, penso di aver già detto tutto: purtroppo le mancanze del tuo stile hanno pesato sulla lettura e penso che, nonostante tu abbia fatto un ottimo punteggio nella categoria più importante (perché, alla fine, una storia bella ma con personaggi vuoti non piace a nessuno), non sia stato sufficiente. Detto questo, raramente ho visto una visione così lucida di Felpato e Ramoso, dalle loro prese in giro amichevoli, ai loro momenti di massimo sconforto, senza che i personaggi venissero idolizzati e snaturalizzati. Per quello non posso che dirti brava!
Totale: 44.05/55 |