Gentile Elodar,
giungo per caso, richiamato su questa piattaforma da una giornata di attese e vaghezza. Ho letto la tua storia, che forse non è la ‘mia’ storia, ma questo non significa nulla, è solo questione di quello su cui un autore si concentra, e di cosa desidera mettere in evidenza, e come.
Mi sembra che la tua scrittura possieda grazia, e una certa dolcezza femminile. Mi sembra che tu ami i personaggi, come dichiari, e che ti spingano affinché tu li faccia uscire. Mi sembra molto bella, questa immagine: a volte, a me, succede che l’esigenza, l’urgenza della scrittura mi faccia scoppiare il cervello, da quanto picchia forte.
Ecco, dunque, il mio consiglio – che puoi tranquillamente ignorare: investi in un pc. Un portatile, con tastiera. Prendilo, se vuoi, a rate ( a me le rate piacciono). Però investici.
Sennò fila in una biblioteca, prendi una chiavetta e collegala a un pc, e prenditi il tempo della scrittura. Tanto le storie non son mozzarelle, non scadono: se non si rendono pubbliche all’istante, va bene uguale. E poi approfitta della suddetta biblioteca, col proprio wifi, per inviare le storie al fandom.
Non è giusto che tu sia costretta alla brevità, ma anche alla seccatura evidente, di un oggetto, in particolare un cellulare, fatto per le comunicazioni secche e per i messaggi corti. È difficile concentrarsi, e pure correggere, al cellulare, specie con l’orrido correttore automatico. Io impazzirei. La scrittura è libertà, non costrizione.
E questa non è una cosa che riguarda chi legge: chi legge non è tenuto a sapere niente dell’autore, solo della storia; vede, purtroppo o per fortuna, solo la scrittura e come gli arriva il testo, il resto è ininfluente. Bisogna essere Ungaretti e avere un lettore che studia le circostanze della tua vita perché il testo acquisisca un valore aggiunto perché scritto in situazione drammatica, sennò ciccia.
Questo te lo dice uno che infatti non ti conosce e che in due parole non sa fare niente.
Io sento, in qualche modo, che in questa storia avresti voluto dire di più, descrivere di più. Come sento che “Scontri” potrebbe tranquillamente essere un storia unica.
A volte no, ma a volte sono necessarie tante parole.
Mi sembra che tu curi la scrittura – io sono un maniaco della forma, anche se con risultati non sempre definitivi – e che ti piaccia scrivere. Questo può portarti a scrivere di madamigella, ma anche ad altro. Via, è necessario un supporto adeguato.
Considero la scrittura un artigianato, avevo un nonno falegname e mi spiegava l’importanza degli attrezzi. Una pagina di carta e una penna son strumenti, un computer con tastiera è uno strumento, un cellulare è un bloc notes per gli appunti.
Se avrai voglia di scrivere ‘in corto’, ti lasci comunque la porta spalancata, e su questa piattaforma ci sono anche splendidi racconti brevi. Però, se ami la scrittura, ti sei scelta una padrona esigente. Penso che sia necessaria l’umiltà dell’esercizio (parlo per me stesso in particolare) e può essere esercitata solo se si hanno gli strumenti adeguati.
Nel caso, invece, che io mi sia sbagliato, e che tu ti trovi benissimo con la scrittura su cellulare, e che lo strumento risponda in maniera più che giusta alle tue esigenze di divertimento e stile, ignora questa mia.
Anzi, ti dirò di più: se dovessi esserti sembrato invadente, o non opportuno, per qualsivoglia motivo che non sei tenuta a dirmi, fammelo presente e cancello ‘sta recensione all’istante.
Nel frattempo, Elodar, visto che mi sembri caratterizzata da dolcezza, ti auguro buona vita e ti porgo omaggi, devotissimi.
Sacrogral, cavaliere |