Ciao!
Sono molto felice che il mio titolo ti abbia ispirata all'istante, ne è uscito un racconto molto originale, sia per tematica che per narrazione.
Prima di passare al contenuto, però, vorrei soffermarmi sulla forma e in particolare sull'aspetto lessicale e stilistico. Non ti leggo da un po' di tempo e quindi potrei essere in errore, ma ho avuto la sensazione che tu abbia fatto un passo in avanti in termini di ricercatezza sia per quanto riguarda la struttura sintattica – ho notato maggiore coesione sia interna ai paragrafi che tra un paragrafo e l'altro –, sia per quanto riguarda il registro linguistico, che ho trovato più complesso e più teso a ricreare immagini metaforiche oltre che concrete. Non sono sicura che la mia impressione sia corretta né che questa maggiore ricercatezza sia stata voluta e non istintiva, ma ti incoraggio a proseguire su questa strada, perché trovo che le potenzialità per padroneggiare sempre più strutture complesse ci siano tutte.
Chiusa questa parentesi, arrivo finalmente al cuore del racconto!
Trovo sia una narrazione molto particolare, espressa in maniera quasi introspettiva, perché consente di intravedere sprazzi di questi personaggi e del loro viversi insieme senza però mostrare tutto. L'ho trovata una costruzione intrigante, che apre tante altre finestre su Victoire, Stan, sul loro legame in apparenza reso problematico dal divario di età.
Ciò che emerge in maniera evidente è la vitalità di Victoire, la sua natura che ho percepito essere quasi camaleontica – come se abbia trascorso anni a cercare la propria individualità e il proprio posto nel mondo, per poi ritrovarli quando ha conosciuto Stan –, il suo amare in maniera estroversa e senza timore alcuno: è lei che lo riporta alla luce, in un certo senso. Di Stan invece mi è parso emerga un certo conflitto con se stesso, legato alla giovane età di Victoire, ma forse anche a chi è lui e a chi è invece lei – a dei ceti sociali che li rendono diversi.
Insieme, però, sorridono e si ritrovano – lui dice per caso, lei dice per promesse –, e si ritrovano così tanto da costruire un futuro malgrado Stan creda di dover vivere nel presente e non in prospettiva.
Non sono sicura di aver colto il significato di questo racconto e di aver compreso i tuoi personaggi, spero di aver almeno colto qualche sfumatura, ma trovo questo scorcio intrigante, anche perché dà l'idea che tu abbia una visione molto chiara sia delle caratterizzazioni che delle dinamiche, quindi spero tornerai a parlarci di questa coppia inedita.
Quanto all'IC di Stan, non saprei dirti, ma credo che sia un personaggio così accennato da poter essere poi caratterizzato come meglio si crede, soprattutto in questo caso dove c'è uno sbalzo temporale così importante rispetto agli eventi dei libri.
Insomma, complimenti per il tuo esperimento e per la rapidità di stesura!
Un abbraccio! |