Recensioni per
Oltre la superficie delle cose
di Ingridark

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
02/10/21, ore 12:21

Una analisi attenta di una parte della realtà in cui tutti noi siamo calati.
Ma senza l'estetica non esiste l'approccio.
Per calarsi nel profondo bisogna superare limiti e confini che ci vengono affibbiati dall'ambiente dal momento della nostra nascita, al momento della nostra dipartita.

Ma questa critica la apprezzo molto.

- R.

Recensore Master
30/09/21, ore 10:33

Molto godibile questa poesia.
Pensata accuratamente.
Scritta magistralmente. Belli i versi.
Come una carezza delicata che stimola la riflessione.

Lo scopo di noi umani è, forse, lo stesso, sempre e da sempre: vivere una vita completa. Capire a fondo quello che ci circonda. Entrare nei cervelli, nelle anime e nelle cose. Non fermarsi "alla superficie delle cose". Cogliere la bellezza, senza accontentarsi di "dettagli irrilevanti". Che poi, non è altro che una delle multiformi apparenze dell'amore.

È suggestivo vedere quante siano le strade che portano alla meta.

Io ho sempre cercato la semplificazione.
Individuare le componenti elementari di tutto. Costruire tabelle periodiche degli elementi. Come Chapman che classifica i cinque aspetti costitutivi dell'amore.
Tu sembri ricercare un certo allontanamento dalla semplicità. "È semplicistico". È come se tu cercassi di approcciarti direttamente alla sfaccettata complessità.

Io ho sempre cercato la giusta distanza. Non troppo vicino, per non vedere le cose sfocate, come un vecchio obiettivo fotografico. Tu quasi condanni "osservare / la realtà e le cose / da distante".

Ma al di là di queste mie vuote acrobazie mentali, di questi funambolismi, si staglia la terza strofa, chiara, inoppugnabile. Un accorato monito.
"Immergiti / in profondità". Un piccolo sforzo per non restare a galla, e un successivo lasciarsi andare. E stupisciti: "sorpreso"... "inaspettata"...

Mi lascia una lieve tristezza il tuo ultimo verso, in cui leggo un pizzico di acrimonia: "che non credevi esserci". Gli eletti all'amore sono "una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua." (Ap 7,9). Ma l'amore è sempre più una bestia rara.
Un caro saluto.

Nuovo recensore
30/09/21, ore 10:19

Ahhh, quando si smetterà di dar forma di poesia ai pensierini delle elementari?

Innanzitutto, se forma poetica gli si vuol dare, che sia qualcosa di pensato, motivato, e non casuale: "solo perché uso il verso libero allora posso fare quello che voglio..." Sì, ma no. Anche la scelta coraggiosa di abbandonare la punteggiatura, per poi cominciare i periodi grammaticali con le maiuscole: se si opera una scelta se ne accetteranno le conseguenze se si vuole ottenere un risultato almeno coerente.

Per quanto riguarda il contenuto, da un titolo così ambizioso mi aspettavo come minimo qualcosa di profondo, di originale e ben pensato. Invece mi ha dato l'effetto di guardare il riflesso in un barile stracolmo d'acqua e all'atto di chinarmi a raccoglierla, sbattere immediatamente nel fondo. Che queste siano opinioni semplicistiche e affrettate non lo nego, ma d'altronde non c'è materiale per andare oltre al banale messaggio "non giudicare il libro dalla copertina"... Il punto è che qui da giudicare, formalmente e contenutisticamente, c'è ben poco.

Si sarebbe potuto sviluppare il pensiero sullo 'spessore' ontologico delle 'cose': perché 'qualcosa' ha più di un livello di conoscenza? Da qui si apre il mondo della psicologia: cosa comporta il giudizio? Che cos'è, e perché giudico? Cosa involve in me l'atto di giudicare? Tutte domande fertili di riflessioni e di spunti poetici. Ma bisogna andare un po' oltre la superficie.